un caffè con la nutrizionista

Taralli Di Birra Serrocroce

Unici, artigianali, sostenibili. Sono i Taralli di Birra, l’ultimo innovativo progetto dell’imprenditore brassicolo, Vito Pagnotta, patron di Serrocroce.
Sempre con l’obiettivo di valorizzare la cultura contadina e gastronomica locale, l’azienda, con sede a Monteverde (Av), ha dato forma ad un concentrato di sapore e di tradizione che in poche settimane, ha registrato il tutto esaurito.
Un anellino leggero e friabile realizzato esclusivamente con prodotti di filiera. Acqua, grano, olio e birra: un sapiente mix di ingredienti semplici e genuini per un trionfo di bontà e il desiderio di esaltare i principi fondanti dell’Azienda Serrocroce.

Pagnotta nasce figlio di agricoltori, i suoi genitori avevano un’azienda cerealicola dal 1969. Una passione quella per i cereali che l’imprenditore ha convertito in birra, una birra a Km0, prodotta con materie prime irpine nel segno delle radici e di una storia antica.
Serrocroce oggi è una realtà pluripremiata, vincitrice ogni anno di premi e riconoscimenti nazionali, una realtà agricola che si impegna a proteggere e promuovere la ricchezza e la bellezza del territorio in cui nasce. Una terra di grano che alimenta sogni e desideri. Si sviluppa così il progetto di valorizzarne i frutti affiancando alla produzione brassicola la Selezione Serrocroce, di cui l’ultimo nato è proprio il Tarallo di Birra.

Aggiunge Pagnotta:

La nostra è una birra artigianale da filiera agricola  oltre ad essere un prodotto di altissimo pregio, perché seguiamo l’intero ciclo di produzione: dal campo fino alla bottiglia, è diventato per noi un ingrediente prezioso per l’ideazione e la realizzazione di nuovi prodotti. Serrocroce, infatti, se da un lato ha come core business la birra, dall’altro ha l’ambizione di valorizzarla in tante forme creando prodotti nuovi ed originali che rientrano nel progetto Selezione Serrocroce. Abbiamo iniziato con l’amaro di birra e la gelatina di birra e adesso integriamo con la creazione dei taralli di birra”.
Anche per i taralli, come per la Birra, Serrocroce utilizza le proprie materie prime: i cereali e l’olio dell’Irpinia d’Oriente. Ma a colpire, su tutto, sono le note aromatiche della birra che ne caratterizzano la friabilità e croccantezza, rendendo i taralli riconoscibili e irresistibili. Perfetti per arricchire un vivace aperitivo a base di nettari Serrocroce, oppure buonissimi da sgranocchiare da soli ad ogni ora del giorno.

I Taralli di Birra sono realizzati in maniera artigianale, utilizzando ingredienti della nostra filiera: il grano di Monteverde, l’olio e le nostre birre. Inoltre, per non lasciare nulla al caso: anche il packaging è innovativo, realizzato in carta riciclabile e allo stesso tempo riutilizzabile. Siamo convinti che la sostenibilità sia un fattore fondamentale dell’offerta e il packaging ha la funzione nevralgica di veicolare informazioni importanti per il consumatore, facendo emergere il brand e la sua filosofia. Per questo abbiamo pensato ad un imballaggio con una doppia funzione, la scelta la fai tu. O decidi di utilizzarlo donandogli nuova vita, o decidi di riciclarlo. È un valore aggiunto che incarna i valori Serrocroce.

La birra per Vito Pagnotta non è solo il fulcro della sua azienda, ma anche lo strumento per veicolare un messaggio al servizio del territorio e dell’ambiente, per costruire quel cambiamento necessario per il paese e per il pianeta.
“La birra per noi è uno strumento valido per sviluppare “esperienze di birra”, momenti da trascorrere in azienda per conoscere il mondo Serrocroce attraverso un itinerario che parte dal campo dei cereali, prosegue nel luppoleto e si conclude in birrificio con visita e degustazione. Offriamo percorsi personalizzati, per adulti e bambini, tant’è che siamo stati accreditati, da pochi giorni, nell’albo regionale delle fattorie didattiche, con l’obiettivo di avvicinare il mondo agricolo alle nuove generazioni e di trasmettere loro saperi e sapori che altrimenti andrebbero dimenticati”.
In questo modo i visitatori potranno visitare i principali luoghi di produzione Serrocroce, scoprire le varie fasi del processo che porta alla realizzazione del prodotto e infine degustare la linea aziendale, espressione autentica del Made in Irpinia.

Mangiare con Gusto la nuova stagione su Alma Tv parla dell’Irpinia

Dal 15 maggio dal lunedì al venerdì alle ore 21,30 su Alma Tv canale 65 del digitale terrestre, con replica dal 16 maggio alle ore 16,00 parte la terza stagione di Mangiare con Gusto  prodotta dall’Almadela s.r.l. società di produzioni audiovisive con sede a Latina.

Al timone del programma per il terzo anno consecutivola conduttrice Adele Di Benedetto volto storico di Alma Tv nonché giornalista esperta di cibo e turismo, porterà i telespettatori, in un meraviglioso viaggio alla scoperta del buon cibo, dei prodotti di qualità e delle produzioni artigianali preziosità dei nostri territori.

Lazio, Toscana, Emilia-Romagna e Campania saranno le regioni protagoniste di questa nuova stagione del programma, con venti puntate dedicate alla preparazione di ricette tipiche delle cucine regionali e alla promozione di prodotti e aziende agroalimentari di eccellenza italiana.

Rinnovata anche in questa edizione, la collaborazione con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio con l’intento di divulgare la cultura dell’olio extravergine di oliva italiano, far conoscere paesaggi olivicoli di gran pregio, le coltivazioni locali e le aziende di produzione. Le prime puntate, infatti, saranno riservate, alla presentazione di ricette, prodotti e servizi dedicati alle città dell’Olio.

 Novità è la partecipazione in studio di produttori, nutrizionisti ed esperti del settore, con i quali Adele, da buona padrona di casa, parlerà di alimentazione, di spreco alimentare e di corretta lettura delle etichette alimentari.

Tra gli ospiti Laura Rossi ricercatrice e nutrizionista del Crea Alimenti, il prof. Giuseppe Nocca docente in Scienze Alimentari esperto di Archeonutrizione, il dott. Michele Stocola giurista in sicurezza alimentare ed etichettatura, Chiara Castelli titolare del Salumificio Sa.No con la quale si parlerà dell’importante riconoscimento europeo dell’Amatriciana come STG (specialità tradizionale garantita), Sabina Iovanna  produttrice dell’aglio dell’Irpinia ci farà scoprire i sei segreti di questo prodotto, Rosaria Scardamaglia produttrice di Ars Avi,  invece, parlerà dell’importanza dell’olio evo.

Sottolinea Adele Di Benedetto conduttrice del format:

Mangiare con Gusto è una trasmissione vera e genuina,  Attraverso la trasmissione portiamo nelle case dei telespettatori ricette semplici che racchiudono l’identità culinaria dei territori, facciamo conoscere i nostri meravigliosi prodotti e al contempo informiamo su temi che riguardano l’alimentazione. Siamo contenti, inoltre, di poter continuare la collaborazione con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio.

Mangiare con Gusto è stata la prima trasmissione televisiva a promuovere l’olio turismo e le proprietà dell’olio evo, prodotto di grandissima qualità e prezioso ingrediente nelle nostre ricette.

Continueremo a farlo, perché come dico sempre a chiusura di ogni puntata – “A Mangiare con Gusto si parla di cibo buono e sano! E l’olio è sicuramente un patrimonio da valorizzare e tutelare.

In trasmissione saranno presenti Alfredo D’Antimi coordinatore regionale Città dell’Olio Lazio, l’On. Le Alessandro Palombi e Antonio Balenzano Direttore dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio.

Mangiare con Gusto la nuova stagione su Alma Tv parla dell'Irpinia

La conduttrice aggiunge:

Altra importante collaborazione avviata in questa edizione, della quale siamo molto orgogliosi è quella con l’azienda Molino Spadoni con focus particolare al brand Officine Gastronomiche Spadoni emblema delle eccellenze romagnole, come carni, salumi di Mora Romagnola e formaggi.

Tre puntate nelle quali avrò in cucina con me Marco Cavallucci  “Executive Chef”

Ristoranti Casa Spadoni & Mercato Coperto Ravenna” che preparerà ricette della cucina romagnola. Ogni ricetta vedrà protagonista un prodotto Officine Gastronomiche Spadoni e/o Molino Spadoni.

Dal Cappelletto di Dante, ai Passatelli con il Pecorino Affinato al Fieno e crema di Stanco sino ad arrivare alle polpette di Mora Romagnola con piselli e stridoli. Spazio anche agli approfondimenti con i servizi realizzati all’interno del Mercato Coperto di Ravenna, presso la Fattoria Palazzo di Zattaglia dove viene allevata la Mora Romagnola ed infine, nello stabilimento di Brisighella, nel quale un esperto casaro, illustrerà le caratteristiche e processo di produzione dei formaggi.

Oltre le tipicità Romagnole, Mangiare con Gusto farà conoscere con servizi nelle aziende,  tantissimi prodotti regionali. Dai salumi dell’Irpinia, al Vino Taurasi, al fusillo Avellinese sino ad arrivare ai salumi e formaggi di Bufala dell’Agropontino, al Moscato di Terracina, al farro del Pungolo di Acquapendete, per poi andare in Toscana per la Porchetta di Monte San Savino e i salumi di Cinta Senese.

Nella cucina di Mangiare con Gusto, di puntata in puntata, si alterneranno chef e Lady chef che prepareranno ricette tipiche delle cucine regionali utilizzando materie prime di qualità come la Pasta prodotta dal Pastificio Graziano, l’olio Ars Avi e l’aglio O.P Sabina dell’Irpinia, il Guanciale Amatriciano e il Prosciutto Amatriciano IGP.

Gli chef di questa edizione sono: Giuseppe Di Bella Ambasciatore della Cucina Italiana nel mondo e noto chef della Federazione Italiana Cuochi preparerà ricette semplici con un’attenzione a non sprecare il cibo, Lina Russo e Cecilia Magnante ci porteranno nella bella Campania, Emanuela Zapponi la cuoca contadina di Valentano ci farà riscoprire antiche tradizioni, Marco Cavallucci  “Executive Chef Ristoranti Casa Spadoni & Mercato Coperto Ravenna” ci farà assaporare ricette e prodotti della cucina Romagnola, Crispino Vellucci di Santi Cosma e Damiano proporrà una ricetta tipica del basso Lazio, Diego Fazi farà un focus sulla Pinsa Romana ed infine Jacopo Caira preparerà ricette della cucina romana.

A rappresentare le città dell’Olio gli chef:  Elisa Porcu (Montelibretti), Pietro Raspini (Tuscania), Andrea De Rossi (Rieti), Patrizia Imperatori (Castelnuovo di Farfa), Emanuela Annunziata (Castro dei Volsci), Roberto Nicolao (Castelforte)

Una trasmissione che di edizione in edizione sta riscuotendo sempre più consenso tra i telespettatori che seguono con affetto il programma. I produttori del format comunicano che stanno già pensando alla quarta edizione. Intanto  tutti sintonizzati dal 15 maggio alle ore 21,30 su Alma Tv!

La produzione Almadela ringrazia tutti i ristoratori, produttori e aziende che hanno partecipato, l’Associazione Nazionale Città dell’Olio in particolare le Città dell’Olio Lazio , le aziende Olio Ars Avi ,Pastificio Graziano, Girmi, O.P. Sabina, Sa.NoSalumi, Molino Spadoni, Sanelli Coltelli, Sekkei e per la collaborazione l’ITS Academy Turismo di Roma e l’Accademia di Trucco Professionale Panzera.

Dolci e diabete: miti da sfatare

Esistono, oggi più che mai, falsi miti e credenze sull’alimentazione, che ci portiamo dietro come un bagaglio d’esperienze dato per certo e imprescindibile. Uno tra questi è correlato tra dolci e diabete, in questo articolo cercheremo di dare delle informazioni utili, per cercare di comprendere meglio la connessione tra essi.

Nella mentalità comune i dolci fanno venire il diabete, ma è davvero così? Spesso si pensa che la comparsa del diabete, in età adulta, sia causata da un passato alimentare associato ad un elevato consumo di zuccheri e di dolci.

Il diabete mellito è una malattia molto diffusa, caratterizzata da un’alterazione del metabolismo del glucosio che si riflette sul metabolismo delle proteine e su quello dei grassi: interessa, quindi, tutti gli aspetti metabolici dell’organismo e coinvolge con le sue complicanze vari organi e apparati: cardiaco, vascolare, renale e in particolar modo i vasi retinici. La retinopatia diabetica è la causa più frequente di cecità.

Cause del diabete

Diabete: tipologie

La classificazione delle varie forme di diabete è molto complessa. Schematizzando si può parlare di diabete mellito di tipo 1 ( diabete giovanile o insulino-dipendente) e di diabete mellito di tipo 2 (adulto o insulino resistente).

Il diabete di tipo 1 è quello più insidioso perché esordisce bruscamente e le cause, generalmente, sono riassumibili in una combinazione di fattori genetici, ambientali e immunologici. È una malattia autoimmune che si manifesta prevalentemente durante l’infanzia o durante l’adolescenza ed è caratterizzata da carenza prima relativa e poi assoluta di insulina (ormone prodotte dal pancreas endocrino) che porta a conseguenti elevati valori di glucosio nel sangue a digiuno (iperglicemia) e nelle urine (glicosuria), acidosi, etc.

Il diabete di tipo 2 rappresenta circa il 90% dei casi di diabete ed è molto diffuso tra i pazienti obesi, una forma di diabete che, più di frequente, si sviluppa in età adulta ed è la più diffusa in assoluto nella popolazione e che sta aumentando in modo esponenziale negli ultimi anni. È una malattia metabolica caratterizzata, anch’essa, da glicemia elevata e che si manifesta quando il pancreas produce una corretta quantità di insulina che però non riesce a svolgere la sua naturale funzione a causa della resistenza delle cellule bersaglio (recettori). Questo porta, nelle fasi iniziali della patologia, ad una iperproduzione compensatoria di insulina da parte del pancreas, diversamente da ciò che accade nel diabete di tipo 1. Tale produzione, nelle fasi successive della malattia, tende a diminuire cronicamente.

Le cause del diabete di tipo 2 o ciò che ne facilita la comparsa riguarda una dieta alimentare: l’obesità è considerata la causa principale della sua insorgenza, soprattutto, nei soggetti che sono geneticamente predisposti. Questa forma di diabete è legata a uno stile di vita scorretto, caratterizzato da un’alimentazione non equilibrata e/o eccessiva e da una scarsa attività fisica.

Ha anche una forte caratterizzazione genetica, per cui tende ad essere ereditata: chi ha genitori o parenti diabetici ha, infatti, maggiori probabilità di sviluppare la patologia. Il diabete di tipo 2deriva molto spesso da abitudini non equilibrate, la correzione dello stile di vita ( normalizzazione del peso e contrasto alla vita sedentaria con svolgimento costante di esercizio fisico aerobico) è il primo presidio terapeutico da adottare. Nel caso ciò non fosse sufficiente a tenere sotto controllo la glicemia, ciò accade spesso anche in molte persone che conducono uno stile di vita sano, occorre intervenire con i farmaci.

Sfatiamo i miti sul diabete

Il consumo di dolci è l’unica causa del diabete?

Non è del tutto corretto pensare che il consumo di dolci (in quanto tali) abbia necessariamente responsabilità dirette nel provocare o agevolare la malattia.

I dolci sono implicati nella comparsa del diabete di tipo 2 soltanto qualora costituiscano una fonte di calorie in eccesso rispetto ai reali fabbisogni, ciò può accadere con qualsiasi altro alimento ad alta densità calorica. È un dato certo che il diabete di tipo 2 compaia quasi sempre in associazione con un sovrappeso o un’obesità presente in alta percentuale tra i pazienti. Dunque, alla comparsa della malattia contribuisce il sovraccarico metabolico legato agli eccessi alimentari, in particolare a quelli ad alto indice glicemico e ad elevato rapporto di calorie. Questo aspetto che nei dolci in generale è molto spesso favorito più dall’abbondanza di grassi che da quella di zuccheri.

Alcuni studi hanno infatti smentito la credenza popolare che sia principalmente il consumo di grandi quantità di zuccheri a portare al diabete, suggerendo che  che il maggior contributo all’insorgenza della malattia spetti al consumo eccessivo di grassi, in modo particolare quelli saturi, presenti in maggiore misura nei prodotti animali.

In breve, le responsabilità dei dolci non sono specifiche all’alimento in sé ma alla frequenza e all’abbondanza con cui vengono consumati  in aggiunta ai normali pasti perché contribuiscono ad aumentare in modo esponenziale l’apporto calorico quotidiano, contribuendo all’aumento di peso che crea i presupposti per l’insorgenza della patologia.

Qualunque sia la forma di diabete la dieta rappresenta uno dei cardini della terapia. Tutte le Associazioni nazionali ed internazionali di Diabetologia infatti raccomandano una razione alimentare dal carico glicemico controllato, ben distribuita nella giornata, ricca in carboidrati complessi (amidi e fibra), moderata come apporto calorico e povera in grassi saturi e in zuccheri semplici. Ciò è necessario sia per tenere sotto controllo il peso che i livelli nel sangue di grassi, glucosio e insulina.

La prima regola per evitare il diabete in età adulta è quella di non aumentare di peso e di essere più attivi fisicamente, non esagerando con l’alimentazione in generale, a prescindere dall’alimento in sé.

Il segreto di una salute ottimale consiste nell’alimentazione moderata ed equilibrata. Un altro mito da sfatare è quello che mangiare la pasta la sera fa ingrassare è anche questa credenza è del tutto infondata.

Il gioco della dieta mediterranea

Creare una vera e propria rete di promozione della dieta mediterranea è la finalità del progetto lanciato da ASL Napoli 3 sud in sinergia con scuole e aziende del territorio. Un intervento che unisce educazione alimentare ed educazione motoria e che coinvolge i bambini di classi terze e quarte della Scuola Primaria, chiamati a scoprire gli effetti benefici della dieta mediterranea. Ogni mese è dedicato a un prezioso alimento della piramide alimentare.

Nello specifico, a marzo i bambini impareranno a conoscere i legumi, anche grazie al contributo di Select, brand storico campano specializzato nella selezione e confezionamento dei legumi. I bambini scopriranno cibi e sapori attraverso “il gioco della dieta mediterranea”, un nuovo strumento ludico-didattico pensato per facilitare l’apprendimento di uno stile di vita sano e attivo, attraverso la valorizzazione delle risorse del nostro territorio. Favorire l’approccio ai prodotti della dieta mediterranea attraverso il gioco, lo studio e la cucina, stimolerà i bambini ad alimentarsi correttamente, proprio come ispirato dall’obiettivo del progetto. A supporto delle attività, un vero e proprio gioco da tavolo, strutturato con tabelloni e schede illustrate da compilare per spiegare i principi della dieta mediterranea e consentire ai bambini di imparare divertendosi.

La partecipazione di Agria al progetto è a titolo gratuito e senza alcun impegno da parte di Asl Napoli 3 sud.

Spiega Alessandra Aliberti, responsabile Marketing e Sostenibilità Select:

Il ruolo dei legumi nella dieta mediterranea è legato alle proprietà nutrizionali che possiedono. Essi, infatti, sono ricchi di nutrienti essenziali come fibre, minerali, vitamine. Inoltre, possiedono un alto contenuto proteico e sono fonte di carboidrati complessi. È importante, quindi, che questa categoria di alimenti venga inserita nella dieta regolarmente sin dall’infanzia.

I legumi, poveri di grassi e ricchi di fibre solubili, aiutano a ridurre il colesterolo ed a controllare la glicemia. Consumati regolarmente insieme agli altri alimenti essenziali della dieta mediterranea, come verdura, frutta e cereali integrali, garantiscono un apporto nutrizionale elevato.

Un regolare consumo di legumi da parte dei bambini aiuterà a ridurre la quantità di grassi saturi e proteine animali ingerita, contribuendo a tenere sotto controllo l’apporto calorico e limitando il rischio di obesità infantile. I legumi, inoltre, si rivelano utili nella prevenzione del diabete infantile.

Aggiunge Aliberti:

È pur vero che i legumi spesso non sono graditi dai bambini questo dipende dalle abitudini alimentari che si delineano durante l’infanzia. Per questo è importante indirizzarli verso scelte corrette, sin da subito. Assaggiare cibi nuovi, soprattutto verdure e legumi, non è una cosa facile per i più piccoli, come spesso accade paradossalmente con gli alimenti più sani. L’ attività di promozione della dieta mediterranea da parte di ASL Napoli 3 sud e, nello specifico, il gioco della dieta mediterranea, si riveleranno un veicolo utile a questo scopo.

Un modo alternativo per assumere legumi potrebbe essere anche quello di utilizzarli per realizzare un insalata calda!

A Montemiletto: Identiqua, piantiamo i colori

Si presenta oggi s18 febbraio alle ore 10,00 presso Tenuta Percesepe a Montemiletto, Identiqua, piantiamo i colori.
Primo di cinque appuntamenti, il progetto ha alla base tre concetti: l’identità territoriale, la qualità dei prodotti (la carota viola, il cece nero, la patata viola, il pomodoro nero, ed il fagiolo quarantino di Volturara Irpina) ed i valori nutraceutici che trovano nell’Irpinia, una culla sorprendente, complici la natura incontaminata, la bellezza e la salubrità dei luoghi e la forza ed il valore delle tradizioni.
La mission di Identiqua è valorizzare tutto questo, attraverso  conoscenze, esperienze, ricerca con partner prestigiosi quali il CNR – Istituto di Bioscienze e BioRisorse (IBBR) e l’Università della Campania Vanvitelli.

Il progetto, destinato anche ad orientare i consumatori verso prodotti sempre più sani alla luce della prevenzione nei confronti di patologie legate ad una cattiva alimentazione e dalla conseguente esigenza di far rotta su diete sempre più equilibrate, rientra nella tipologia di intervento 16.11 Azione 2 del Psr Campania  2014-2020 in attuazione della strategia di sviluppo locale del Gal Ats Aisl (Gal Irpinia Sannio-Gal Cilsi), Misura 19, Sottomisura 19.2.

All’incontro, partecipano i presidenti della Provincia Rino Buonopane, del Gal Ats Aisl Irpinia Sannio Cilsi, Angelo Frattolillo e dei dottori Agronomi e Forestali della provincia di Avellino Antonio Capone, Viviana Maresca, Luigi De Masi, Nadia Marallo e Claudio Calabritto.

Identiqua, piantiamo i colori

Un patto per l’Irpinia in Irpinia: Identiqua, piantiamo i colori. A siglarlo naturalmente, nel senso letterale, ma anche nel segno della celebrazione delle eccellenze di un territorio, scrigno come pochi lungo tutto lo Stivale, cinque prodotti della terra di grande importanza sotto diversi aspetti, tra cui il potere nutraceutico e la genuinità: la carota viola, il cece nero, la patata viola, il pomodoro nero, ed il fagiolo quarantino di Volturara Irpina. Sono loro i protagonisti nonché il tema portante del Progetto Identiqua che sarà presentato sabato prossimo (ore 10,00) presso Tenuta Percesepe a Montemiletto, nel corso del primo dei cinque appuntamenti lungo i quali si snoderà ed a cui partecipano con i presidenti della Provincia Rino Buonopane, del Gal Ats Aisl Irpinia Sannio Cilsi Angelo Frattolillo e dei dottori Agronomi e Forestali della provincia di Avellino Antonio Capone, Viviana Maresca, Luigi De Masi, Nadia Marallo e Claudio Calabritto che presenterà il progetto che ha alla base tre concetti fondamentali e strettamente collegati tra di loro: l’identità territoriale, la qualità dei prodotti ed i valori nutraceutici che trovano nell’Irpinia, una culla sorprendente circa la natura incontaminata, la bellezza e la salubrità dei luoghi e la forza ed il valore delle sue tradizioni.

Identiqua ha individuato e valorizzato tutto questo con l’obiettivo di mettere conoscenze, esperienze ed impegno di chi ha lavorato al progetto che rientra nella tipologia di intervento 16.11 Azione 2 del Psr Campania  2014-2020 in attuazione della strategia di sviluppo  locale del Gal Ats Aisl (Gal Irpinia Sannio-Gal Cilsi), Misura 19, Sottomisura 19.2.

La scelta dei consumatori verso prodotti sempre più sani che nasce dalla prevenzione nei confronti di patologie legate ad una cattiva alimentazione e dalla conseguente esigenza di far rotta su diete sempre più equilibrate, sta vedendo crescere vertiginosamente, anche per una nuova coscienza green, la richiesta di ortaggi e legumi dalle elevate caratteristiche nutrizionali. In tale ottica, il progetto Identiqua supporta il lavoro in campo di tre aziende agricole: Fulget Vita, Carmine Braccia e Carmine Marra, attraverso attività di sperimentazione e ricerca a cura del CNR – Istituto di Bioscienze e BioRisorse (IBBR) e dell’Università della Campania Vanvitelli, i cui scopi sono di studiare cinque “nuovi” prodotti agricoli.

La sperimentazione, infatti, permetterà di studiare la quantità di antociani, potente antiossidante con effetti benefici sulla salute, nei cinque prodotti coltivati dalle aziende partner di questo progetto operativo d’innovazione. L’utilizzo eccessivo di alimenti estremamente raffinati, trasformati o trattati, con perdita della qualità e delle caratteristiche organolettiche originarie, è legato a numerose malattie da civilizzazione; studi epidemiologici a riguardo, hanno dimostrato che una dieta ricca di ortaggi e legumi si correla con una riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari, neurodegenerative, obesità, diabete e cancro. Dunque, gli obiettivi e le finalità di Identiqua punta ad aumentare le conoscenze per migliorare l’utilizzo delle cinque specie agrarie in oggetto, attraverso i dati ottenuti dalla sperimentazione e dalle analisi di laboratorio relative al potere nutraceutico e alla identità genetica di questi frutti della terra.

Gli obiettivi principali, pertanto, sono quelli di riuscire a dar vita a produzioni agricole dal deciso carattere di genuinità, applicando importanti elementi di conoscenza ed innovazione, avvalendosi del supporto scientifico di istituzioni di elevata competenza.

Tra le principali ricadute del progetto, ci sono la possibilità per le aziende agricole del territorio di entrare in nuovi canali di mercato, con consumatori più attenti alla qualità, col fine di portare sulle tavole, un cibo con caratteristiche nutrizionali superiori, in grado di assicurare benefici all’organismo. Inoltre, l’implementazione delle coltivazioni della carota viola, del cece nero, della patata viola, del pomodoro nero e del fagiolo quarantino di Volturara Irpina, così detto perché tanti sono i giorni necessari (da maggio ad agosto) per la maturazione completa di questo tesoro, considerato l’oro bianco della Piana del Dragone e presente nei Pat (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), rappresenterà un sicuro volano di sviluppo per le aziende agricole coinvolte nel progetto e per quelle dell’intero territorio del Gal. Si potrà, così, dare il via ad un processo di definizione di un comparto territoriale di produzioni di eccellenza dal punto di vista delle qualità, del gusto e dei valori nutraceutici, certificati e garantiti da un auspicabile marchio di tutela, in un territorio autentico, incontaminato com’è l’Irpinia che ha molto da offrire.

Il progetto si articola in diverse azioni che vanno dalla ricerca dei semi al lavoro nei campi, dalla raccolta dei frutti della terra, alle analisi nei laboratori dei nostri partners scientifici. I risultati della ricerca e delle analisi saranno poi divulgati e mostrati alla comunità per poter creare successivamente nuove nicchie di mercato di prodotti di eccellenza da portare sulle nostre tavole.

Assurdità alimentari – Dalle fake news alla scienza della nutrizione

Assurdità alimentari di Marco Capocasa e Davide Venier è stato realizzato con l’intento di proporre una lettura riguardante i temi dell’alimentazione e della nutrizione umana che possa essere di interesse per il grande pubblico, di facile comprensione e in grado di offrire spunti di riflessione.
Il libro, con la prefazione del Dott. Carlo Chiarla, docente di dietetica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, è strutturato in quattro parti.

La prima parte, Passato, presente e futuro, è un breve excursus storico-evolutivo riguardo al ruolo dell’alimentazione e della nutrizione nell’evoluzione umana e sulle strategie di sussistenza che la nostra specie ha sperimentato nel corso della sua storia. In questo capitolo si racconta dei cacciatori-raccoglitori del paleolitico, della transizione neolitica legata alla coltivazione dei campi e all’addomesticamento del bestiame e dei conseguenti cambiamenti nelle abitudini alimentari che questo passaggio ha rappresentato.

Discutendo del rapporto di Homo sapiens con il cibo, dei problemi legati alla sua disponibilità e delle capacità di approvvigionamento nei differenti luoghi in cui è stato in grado di stanziarsi, si arriverà a spiegare come questi aspetti hanno influenzato scelte, abitudini e interazioni sociali. Per poi proseguire nella storia più recente della nutrizione umana, guardandola con gli occhi degli scienziati che negli ultimi due secoli si sono dedicati ad essa: dagli studi sul metabolismo a quelli sulle vitamine, giungendo infine ai recenti sviluppi della nutrigenetica e della nutrigenomica.
Nella seconda parte, Nutrizione, evoluzione, disinformazione, si torna sulla questione del rapporto tra evoluzione umana e nutrizione, mostrando come essa conduca inevitabilmente a riflessioni che portano a sovrapporre i piani della natura biologica e culturale degli esseri umani.

Dagli albori della nostra storia evolutiva, contrassegnati dai numerosi cambiamenti nella cosiddetta “nicchia alimentare” che il genere Homo ha dovuto affrontare già a partire dai suoi
primi passi in Africa, allo sviluppo delle pratiche agricole e dell’allevamento del bestiame, si racconterà poi di altre dinamiche storiche.

In particolare, quelle più recenti che riguardano i cambiamenti economici e sociali legati al passaggio delle società umane da preminentemente agricole a industriali, avvenuto a partire dal XVIII secolo e noto come industrializzazione. Per poi giungere ai mutamenti culturali legati alla globalizzazione a partire dalla seconda metà del secolo scorso e, ancora di più, in questo primo scorcio di 21esimo secolo.

Assurdità alimentari di Marco Capocasa e Davide Venier

Queste trasformazioni hanno inciso sugli stili di vita e, di conseguenza, anche sulle scelte alimentari delle persone, affiancandosi all’incremento della produttività dell’industria alimentare su scala globale che ha finito per mettere a disposizione dei consumatori anche una varietà di cibi caratterizzati da uno scarso valore nutrizionale e da un elevato contenuto di zuccheri e di grassi.
Nel capitolo si discute su come i mezzi di comunicazione di massa, su tutti la televisione e il web, siano veicolo pubblicitario e, al tempo stesso, strumento di diffusione di presunte “verità”, seppur prive di qualsiasi fondamento scientifico, che hanno prodotto abitudini alimentari consolidate.
Una vera e propria selva di informazioni prive di fondamenti scientifici riguardanti, per esempio, i valori nutrizionali di determinati cibi e i loro effetti sulla salute umana.
La terza parte del libro, Assurdità alimentari, è dedicata proprio a queste notizie errate e alle false credenze che possono fuorviare le persone, allontanandole da uno stile di vita realmente sano.
Con questo capitolo si propone un’esplorazione della “mitologia alimentare” (e la loro decostruzione sulla base della letteratura scientifica recente), seguendo un percorso fatto di tante
piccole tappe che sono rappresentative e maggiormente significative.
Scorrendo le pagine di Assurdità alimentari  il lettore si imbatterà in varie microstorie, come quella che “i carboidrati la sera fanno ingrassare”, o l’altra sul vantato effetto depurativo dell’acqua e limone. Per non parlare di quelle sull’ananas brucia-grassi o sul latte scremato povero di calcio. Marco Capocasa e Davide Venier hanno pensato di allargare la discussione anche ad altri aspetti mitizzati, non direttamente legati a specifici alimenti, ma che riguardano particolari regimi alimentari, come le diete detossificanti e dei gruppi sanguigni.
Il volume si conclude con una sezione dedicata all’approfondimento.

Con Per saperne gli autori hanno costruito un percorso bibliografico esplicativo, mirato a suggerire pubblicazioni scientifiche e ulteriori letture a chi desidera esplorare con maggiore ricchezza di dettagli i vari argomenti che abbiamo trattato nel libro. Per ciascuno di essi abbiamo riportato quelle che ritengono essere le principali fonti specialistiche e divulgative di base, nella speranza di soddisfare ulteriormente la curiosità dei lettori e di mettere a loro disposizione i riferimenti per continuare a muoversi nel mondo della nutrizione.
Le ultime pagine sono  riservate a un breve Glossario, per fornire qualche elemento aggiuntivo “a portata di mano”, utile a facilitare ulteriormente la comprensione del testo.

Slow Food Avellino: laboratorio del gusto “Diamoci un taglio”

Slow Food Avellino APS, in collaborazione con l’Azienda Agricola Masserie Piano, organizza per martedì 11 ottobre, presso le Masserie Piano, a Cesinali, in Località Villa San Nicola, alle 19.30, “Diamoci un taglio”: Laboratorio sensoriale guidato sul consumo consapevole della carne.
Slow Food Avellino
Dalla seconda metà del novecento ad oggi, il consumo di carne è aumentato di sei volte, contribuendo a peggiorare le condizioni di vita degli animali e rendendo, di fatto, gli allevamenti intensivi una delle principali cause di inquinamento. Slow Food, anche attraverso la campagna #SlowMeat, lavora con gli allevatori locali di piccola scala e li sostiene.

Diamoci un taglio”: Laboratorio sensoriale guidato sul consumo consapevole della carne

Per una maggiore consapevolezza sul consumo di carne, impareremo di più sulla frollatura, sulla macellazione e sui tagli utilizzati per ciascun piatto del laboratorio:

_ Il Miniburger «di recupero»

_ Il Crudo

_ Il Marinato a secco

_ Lo Stracotto

In abbinamento: un calice di vino

Prezzo riservato ai Soci Slow Food: Euro 25

Prezzo non soci: Euro 30

Prenotazione obbligatoria al 334 146 6965 oppure al 339.2501105

Numero massimo partecipanti: 30

Roccabascerana, presentati i primi risultati del progetto Forfresh

Il Progetto Forfresh, finanziato nell’ambito del PSR Campania 2014/2020 mis 16.1.2 del Gal Partenio, intende coniugare innovazione e tradizione nella filiera lattiero-casearia di qualità.

Nella prima Giornata divulgativa, svoltasi nella suggestiva Fattoria Savoia a Roccabascerana, il partenariato composto dall’Azienda agricola Francesco Savoia e dall’Università Federico II di Napoli con i Dipartimenti di Medicina Veterinaria ed Agraria, ha presentato i primi risultati raggiunti dal progetto.

La prof Nicoletta Murru, del Dipartimento di Medicina Veterinaria, responsabile scientifica del progetto, ha relazionato sulla caratterizzazione chimico-fisico e nutrizionale del formaggio spalmabile “Lattica” dell’azienda Savoia e sulla determinazione della conservabilità del prodotto stesso (shelf-life), senza e con un nuovo packaging interamente compostabile, con i primi risultati decisamente interessanti che confermano l’alta qualità del formaggio studiato.

Roccabascerana, presentati i primi risultati del progetto Forfresh

La prof Maria Aponte, del Dipartimento di Agraria, ha invece presentato i primi lavori sulla composizione microbiologica ed identificazione dei ceppi autoctoni della Lattica e del latte di Pezzata Rossa da cui deriva, e sulle prime prove di arricchimento della Lattica tradizionale con diversi probiotici al fine di conseguire un formaggio funzionale e nutraceutico.

Sono intervenuti, oltre al titolare dell’azienda Savoia, anche Giuseppe Gorga,  nuovo dirigente regionale della UOD Agricoltura di Avellino, il coordinatore del Gal Partenio Maurizio Reveruzzi, Veronica Barbati, presidente nazionale dei Giovani Coldiretti e Manuel Lombardi, responsabile della filiera Formaggi della Coldiretti.

Al termine del dibattito si è svolta una prova di assaggio tra i partecipanti, che hanno potuto testare i due tipi di formaggi spalmabili, la Lattica tradizionale e quella arricchita con probiotici.

Le bevande aromatizzate in capsula ideate da Caffè Borbone

Infusi naturali, bevande senza zucchero, gluten free, oppure senza caffeina per i più piccoli, e ricette innovative per soddisfare gustosi capricci, tante sono le proposte per appagare qualsiasi esigenza alimentare o preferenza, da preparare a casa con la macchinetta pensate per “Nuove Emozioni di Gusto” la gamma di bevande aromatizzate di Caffè Borbone. Le nuove bevande Borbone nascono per incontrare le diverse esigenze dei consumatori di ogni età e in ogni momento della giornata con l’obiettivo di soddisfare tutti i momenti legati alla pausa. Un break gustoso ma anche smartdinamico e pratico per preparare ottime bevande “Home made”.

bevande aromatizzate in capsula Caffè Borbone

Caffè Borbone

Ricette nuove, particolarmente profumate e dal gusto intenso nate per accontentare i palati più esigenti grazie a un’ampia scelta divisa per categorie che definiscono i diversi momenti di consumo, in grado di soddisfare ogni target, come i più piccini ai quali è stata dedicata la linea Junior: bevande ideali per una sana colazione o una merenda sfiziosa senza uso di caffeina o coloranti aggiuntivi. Il packaging è accattivante e caratterizzato da un simpatico Dj che mixa il latte con altri ingredienti. Due le bevande, Djgusto Ciok a base di cioccolata e latte, con aggiunta di vitamina C e D e Djgusto Cheesecake al gusto di fragola, sempre a base di latte. Natura è la linea caratterizzata da materie prime naturali: infusi, tè, tisane. Tra le ricette più particolari “la camomilla con melatonina”, in versione solubile, un integratore alimentare notificato al ministero della salute, indicata per conciliare il sonno.

Vita è la linea che rispetta i principi “wellness” e “healthy”: le bevande sono a basso contenuto calorico, senza zuccheri aggiunti, adatte per chi conduce una dieta sana ed equilibrata. La linea Capriccio è la più classica e sfiziosa, adatta ai palati più golosi ed esigenti: ginseng dolce o amaro, nocciola, cioccolata, cappuccino, e gusti particolari come crème brûlée, pistacchio e irish coffee.

Le linee sono declinate nei sistemi “capsula” compatibili con le macchine: Nespresso®*, A Modo Mio®* e Dolce Gusto®*, quest’ ultima con una quantità più cospicua di prodotto, non a caso i nomi traggono spunto da questa: Superginseng, Superciok, Pistacchione e tanti altri gusti per chi ricerca un sapore ancora più intenso. Le linee “Nuove emozioni di Gusto” sono disponibili nei negozi specializzati e a breve anche nella Gdo. Inoltre, per la gamma di bevande aromatizzate che riguardano il “sistema cialda”, l’azienda sta lavorando a un “cambio di look” e alla selezione di nuove fragranze.

Caffè Borbone

Caffè Borbone

Caffè Borbone: informazioni

Caffè Borbone S.r.l. è un’azienda napoletana fondata da Massimo Renda nel 1996, attiva nel business della torrefazione, produzione e commercializzazione di cialde compostabili e capsule compatibili. L’azienda occupa nel consumo di porzionato una delle primissime posizioni sul mercato. Nel 2018 entra nel capitale sociale Italmobiliare, la più grande “investment holding” italiana, con il 60% delle quote mentre il 40% è rimasto al fondatore che prosegue il suo impegno manageriale come Presidente. L’azienda rappresenta un caso di crescita straordinario, anche grazie all’impegno nel campo ricerca&sviluppo, una costante conferma, comprovata dal lancio di prodotti sempre innovativi come la cialda compostabile 100% amica della natura, dall’incarto totalmente riciclabile nella raccolta della carta e la capsula compostabile Don Carlo, referenze che hanno conquistato i consumatori, sempre più attenti all’ambiente.

I maestri Morandin, guru in materia di “lievito madre” svelano i segreti sul mondo dei lievitati

I maestri Morandin, esperti internazionali in materia di lievito madre e profondi conoscitori dell’ arte bianca in tutte le sue sfaccettature, presentano in diretta Facebook “Lievitati senza filtri”. Insieme condivideranno la propria conoscenza, rispondendo alle domande degli utenti, siano professionisti o semplici appassionati.

Chiunque seguirà la diretta potrà infatti porre delle domande ai due maestri che risponderanno in tempo reale alle curiosità legate al mondo dei lievitati. L’appuntamento è il 22 febbraio alle ore 18.00 sulla pagina Facebook di Casolaro Hotellerie.

I maestri Morandin

I maestri Morandin

I protagonisti della diretta non hanno bisogno di presentazioni, Rolando Morandin e sua figlia Francesca sono delle figure di spicco, soprattutto nell’ambito delle lievitazioni naturali. Infatti il maestro Morandin è una delle grandi figure della pasticceria italiana, artefice della tecnica per la gestione del lievito madre in acqua, conosciuta in tutto il mondo appunto come “Metodo Morandin”, per un lievito madre dal sapore bilanciato, dolce, non troppo aggressivo. La dottoressa Francesca Morandin è depositaria di un brevetto sul lievito madre senza glutine, e affianca da sempre il maestro, per la parte teorico-scientifica. I due maestri saranno ai microfoni di Maria Vittoria Casolaro che modererà l’evento in diretta.

Questa diretta non è che un assaggio della collaborazione tra Casolaro Hotellerie e i maestri Morandin; infatti i due durante tutto il 2022 continueranno a tenere i corsi professionali nel laboratorio attrezzato di Casolaro. A breve, il 24 e 25 febbraio, li vedremo protagonisti di una demo sui Lievitati Naturali, dove i partecipanti potranno imparare la preparazione di Colombe (sia tradizionali che “innovative”) croissant e brioche.

I maestri Morandin da Casolaro

I maestri Morandin da Casolaro

Tra i must, il corso sulla Bilanciatura del Panettone, dove i maestri mostreranno e correggeranno gli errori più frequenti nella preparazione di questo prodotto, e quello dedicato alla Canditura, corso imperdibile per apprendere la tecnica francese e italiana per candire frutta e ortaggi al meglio. E ancora corsi sulle prime Colazioni, dedicato alle specialità da servire nel pasto più importante della giornata, e sulla Biscotteria e Torte da forno, dedicato per i più golosi che vogliono apprendere ricette classiche ma anche versioni alternative e innovative. Gli appuntamenti in compagnia dei maestri Morandin si protraggono fino ad autunno inoltrato con il corso sulla Scienza dei Lievitati, finalizzato ad apprendere come gestire il lievito madre da utilizzare nel panettone e nel pandoro.

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