un caffè a teatro

Lorenzo Hengeller e Raiz al Trianon Viviani

Da compagni di scuola a compagni anche di note.

Sul palco del Trianon Viviani, l’originale incontro di Lorenzo Hengeller e Raiz, che venerdì 11 febbraio, alle 21, suoneranno insieme per la prima volta dopo le prime esperienze musicali comuni al liceo.

Frequentando la stessa scuola, i due artisti e amici partenopei hanno suonato nella stessa band, spaziando dai classici internazionali al cantautorato napoletano e italiano. Hanno poi intrapreso due carriere musicali diverse: il primo è diventato un cantapianista e jazzista; il secondo un cantante impegnato tra reggae, suoni mediterranei e canzone napoletana.

Lorenzo Hengeller e Raiz

Lorenzo Hengeller e Raiz

Per gioco e per amicizia, in questa serata intitolata “Compagni di scuola e di note”, i due ragazzi di ieri incontreranno i due artisti di oggi per suonare una musica nuova e inattesa per entrambi.

Racconta Lorenzo Hengeller:

A vederci allora sembravamo solo irrimediabili e accaniti appassionati di musica , ma oggi sappiamo che ci stavamo semplicemente allenando a diventare quelli che ora siamo, due artisti ai quali la musica ha suggerito mondi diversi: immaginarci, quindi, di nuovo insieme su un palco, quello del teatro Trianon, è stata per noi un’idea naturale, accolta con entusiasmo dal direttore artistico Marisa Laurito.

Making an entrance Teoria e pratica per danzatori disabili e non disabili

Making an entrance è la prima introduzione pratica per insegnare danza ad allievi disabili e non disabili considerati su un piano paritario.

Questo manuale, scritto in modo chiaro e scorrevole, benché a tratti provocatorio nel suo approccio radicale al rapporto tra danza e disabilità, è una lettura essenziale per chiunque desideri approfondire il tema della diversità attraverso l’arte della danza.

Benjamin individua nell’Improvvisazione il focus centrale del suo studio e si chiede come possa essere utilizzata tale tecnica al meglio per rispondere ai bisogni mutevoli che si esprimono nell’educazione alla danza e nel mondo della performance professionale.

Making an entrance Teoria e pratica per danzatori disabili e non disabili

Teoria e pratica per danzatori disabili e non disabili

L’autore prende in considerazione la storia dell’integrazione, il luogo che questa può occupare nell’ambito della danza e il suo ruolo nel quadro di una società fortemente disgregata.

Il libro comprende oltre cinquanta esercizi e improvvisazioni studiati per stimolare e ‘sfidare’ studenti di danza di tutti i livelli.

Inoltre evidenzia gli aspetti pratici relativi all’organizzazione di workshop, esaminando tematiche specifiche come le dimensioni dei gruppi, gli aspetti relativi alla sicurezza dei partecipanti in sedia a rotelle e dell’accessibilità degli spazi di danza.

Adam Benjamin

È uno dei massimi esperti di danza integrata.

Pioniere di questo innovativo approccio alla danza, ha fondato CandoCo Dance Company di cui è stato a lungo Direttore Artistico, e ha proseguito la sua ricerca come artista indipendente lavorando in Sud Africa, Etiopia, Israele, Giappone e Corea del Sud, oltre che in numerosi Paesi europei.

A che servono questi quattrini in programmazione al Teatro Mercadante

A che servono questi quattrini è una commedia di grande attualità. Andata in scena per la prima volta nel 1940 al Teatro Quirino di Roma, fu una delle più divertenti commedie che contribuì, anche grazie alla successiva versione cinematografica, ad accrescere il successo dei fratelli De Filippo, Eduardo e Peppino.

A che servono questi quattrini al Mercadante di Napoli

A che servono questi quattrini

La vicenda ruota intorno al Marchese Parascandolo, detto il Professore, che per dimostrare le sue teorie socratiche, bizzarre e controcorrente, ordisce un piano comicamente paradossale che svela l’inutilità del possesso del denaro.

L’Italia di lì a poco sarebbe entrata nel conflitto della II Guerra Mondiale e il mondo post-capitalistico dell’alta finanza era di là da venire, ma l’argomento, così esplicitamente indicato nel titolo, stuzzicò la curiosità del pubblico di allora tanto che, pochi anni dopo, nel 1942, la commedia venne trasposta sugli schermi cinematografici per la regia di Esodo Pratelli con Eduardo e Peppino De Filippo protagonisti e con, tra gli altri, Clelia Matania e Paolo Stoppa.

Bolle finanziarie, truffe internazionali, fallimenti di colossi bancari, tassi di interesse sproporzionati, spread e fiducia nei mercati sono “slogan” e ridondanti informazioni ampliamente invasive cui ci siamo abituati e che, per la maggior parte di noi, indicano situazioni fumose e di oscura interpretazione. E forse proprio spingendo sul parossismo del gioco teatrale, mostrato a vista, e sull’assurda fiducia della variegata comunità coinvolta nel piano del Marchese Parascandolo, si può, con la scanzonata e creativa adesione degli attori e in un clima popolare e festoso, relativizzare il potere dei “quattrini”, valore-totem indiscusso, che tutto muove oggi come allora.

Altri corpi / Nuove danze di Andrea Porcheddu

Un libro a più voci che intende avviare una riflessione anche in Italia per investigare le nuove espressioni della danza contemporanea: corpi diversi, fisicità extra-ordinarie, la disabilità e le nuove possibilità che può dare alla creazione artistica.

Curato dal critico Andrea Porcheddu, il volume si avvale delle riflessioni di studiosi, critici, operatori, aprendosi anche alle considerazioni di antropologi, filosofi, pedagoghi.

Si affiancano testimonianze dirette e interviste con danzatori e coreografi italiani e internazionali.

Arricchito da un impianto iconografico e da una teatrografia ragionata, il libro è uno sguardo sulle frontiere possibili della danza contemporanea.

A cura di Andrea Porcheddu.

Altri corpi / Nuove danze di Andrea Porcheddu

Altri corpi / Nuove danze di Andrea Porcheddu

Andrea Porcheddu: biografia

Critico teatrale e studioso.

Va a teatro dal 1988, più o meno ogni sera.

Collabora con «glistatigenerali.com», con «L’Espresso», «Che-fare.com» e con altre testate nazionali e internazionali.

Lavora come autore e conduttore per Radio3 Rai.

Nel suo percorso ha incontrato Emma Dante, Ascanio Celestini, Virgilio Sieni, Ricci-Forte e molti altri artisti cui ha dedicato libri e saggi.

Tiene corsi all’Università (all’Università di Roma La Sapienza) e laboratori di critica.

Si è dedicato alle teorie critiche applicate alla scena italiana con Questo fantasma, il critico a teatro (Titivillus) e cura la collana Le Città del Teatro di Cue Press, con cui ha pubblicato il libro Che c’è da guardare? La critica di fronte al teatro sociale d’arte (2017).

Oriente Occidente

Oriente Occidente è nato nel 1981 in Trentino a Rovereto, dove si svolge ogni anno nella prima metà di settembre.

Rappresenta uno dei più importanti Festival europei di danza contemporanea e di teatrodanza e negli anni ha ospitato – quasi sempre con produzioni inedite o prime europee o nazionali – compagnie e artisti tra i più influenti e significativi del panorama della danza internazionale.

Oriente e Occidente sono intesi come poli di un percorso ideale di scambi e incroci non solo tra culture che si influenzano a vicenda, ma anche tra generi e linguaggi della scena contemporanea.

Il Festival diventa così un viaggio circolare tra teatro e danza, ricerca e tradizione, identità e innovazione

GOOD FELLAS SINDACATE vol.1 al Teatro San Ferdinando

Un disco tutto napoletano di musica originale scritta da Valerio Virzo (al sax tenore ed eletronics) ed Enzo Amazio (alle chitarre e sinth) che dirigono insieme questo nuovo lavoro con tre super musicisti: Gianni Pepe al pianoforte e sinth, Marco Fazzari alla batteria e Aldo Capasso al contrabasso e al basso elettrico.
In collaborazione con Feudo Casa del Jazz e Teatro di Napoli.

GOOD FELLAS SINDACATE vol.1

GOOD FELLAS SINDACATE vol.1

La storia musicale canora, letteraria, compositiva e strumentale partenopea ha creato una cultura dal cuore pulsante e un animo impavido e forte.
Scrivere, suonare, cantare e comporre nuove opere (o almeno provarci) è il “dovere/piacere” più alto di un artista.
Questo disco vuole essere un manifesto di provocazione e confronto con l’era contemporanea, da qui nasce Good Fellas Sindacate vol 1  Valerio Virzo / Enzo Amazio Super Quintet …ed é solo il primo disco!

Il 12 febbraio, al teatro San Ferdinando di Napoli, sarà di scena tutta musica originale con ospiti d’eccezione: Pino Jodice al pianoforte, Paolo Innarella al flauto, Igor Caiazza al vibrafono,
Erasmo Petringa all’oud e per la prima volta in palcoscenico Francesco Virzo che canterà in anteprima tre canzoni inedite tratte dall’ album T.I.E’ take it easy  che uscirà nel 2022.

Il gran finale con “all Stars on the stage” sarà un tributo a Napoli, quella che ancora canta e suona col cuore.

Enzo Gragnaniello nel debutto live per Napoli di Rint’ ‘o posto sbagliato

Per la prima volta a Napoli dal vivo, sabato 12 febbraio, alle 21Enzo Gragnaniello presenterà al Trianon Viviani, alcuni brani di “Rint’ ‘o posto sbagliato”, il recente album salutato positivamente dalla critica.

Nel teatro della Canzone napoletana, diretto artisticamente da Marisa Laurito, accanto ai maggiori successi di sempre, il popolare cantautore interpreterà alcune canzoni della sua ultima raccolta discografica, pubblicata nello scorso mese di ottobre, a due anni dalla precedente “Lo chiamavano vient’ ‘e terra”.

Enzo Gragnaniello 

Enzo Gragnaniello

Spiega Gragnaniello:

Queste mie ultime composizioni, a eccezione di una, sono nate spontaneamente in napoletano, che è il dialetto in cui si riesce meglio a trasformare tutto in chiave poetica.

Vi sono sensazioni sulla vita, tra tanti temi diversi e varie riflessioni dal razzismo visto come una larva che si annida nelle menti delle persone, alla lontananza di chi lascia la propria terra per lavoro, alla sofferenza delle donne abbandonate e sole, al bene che non rispettiamo e a cui chiudiamo la porta, al tema di introspezione, all’invito infine a imparare ad amare, se stessi e il prossimo.

Sul palco del Trianon Viviani, Gragnaniello si esibirà in quintetto: con lui (voce e chitarra acustica), ci saranno Piero Gallo (mandolina), Erasmo Petrigna (violoncello), Antonio Maiello (chitarra) e Marco Caligiuri (batteria).

Trianon Viviani, la luna e il mare nella conferenza cantata di Francesca Colapietro e Mariano Bellopede

È dedicata al rapporto tra la luna e il mare la “conferenza cantata” che si terrà giovedì 27 gennaio, alle 20, al Trianon Viviani.

Per questo secondo dei sette appuntamenti tematici de “Le mille e una Napoli”, il ciclo di racconti-concerti presentato dalla cantante Francesca Colapietro e il pianista Mariano Bellopede, su testi di Carmine Borrino, la narrazione si dipanerà, tra canzoni, aneddoti e poesie, come N’ata stagione di Pino Daniele, Senza na luna di Enzo Gragnaniello e L’astronauta degli Avion Travel. E spazio ai riferimenti letterari che andranno a contrappuntare lo spettacolo: dal mito di Iside alla poesia di Leopardi Alla luna, passando per la cosmologia di Giordano Bruno e la Relazione del primo viaggio alla Luna fatto da una donna, un testo fantascientifico d’antan di Ernesto Capocci, direttore dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte, pubblicato nel 1857, otto anni prima del celeberrimo Dalla Terra alla Luna di Jules Verne.

Conferenze cantate

Conferenze cantate

Interverranno Luigi Fiscale, basso e contrabbasso, e Marco Fazzari, batteria, con la partecipazione straordinaria di Massimo Masiello e della “voce” di Gino Curcione. Gli arrangiamenti e la direzione musicale sono curati dallo stesso Bellopede.

Nate da un’idea di Marisa Laurito, direttore artistico del teatro della Canzone napoletana, le “conferenze cantate” si compongono di tre cicli, che si terranno fino al mese di maggio: le altre due serie di incontri sono curate da Mauro Gioia e Pasquale Scialò.

Intanto il teatro della Canzone napoletana propone ancòra la sottoscrizione di una card, con la quale lo spettatore potrà assistere a sei spettacoli, al prezzo speciale di 90 € in poltrona e di 60 € in palco, scegliendoli liberamente dal cartellone. Inoltre, per il pubblico giovanile, ovvero “under 30”, il teatro rende disponibile, per ogni spettacolo, cento ingressi a 10 €. Un particolare miniabbonamento è dedicato agli abitanti di Forcella: un lotto di cinquanta biglietti per ogni spettacolo, disponibili allo speciale prezzo ridotto di 7 €, sottoscrivibile esclusivamente al botteghino del teatro.

Cross the Gap di Maria Chiara Provenzano

Cross the Gap è un progetto che sperimenta molteplici modalità di inclusione nel campo teatrale, una buona pratica portata avanti dalla compagnia Factory Transadriatica, la testimonianza di un progetto europeo di ampio respiro. Cross the Gap è un’esperienza di vita e di teatro che nasce all’interno di un programma di integrazione che unisce Italia e Grecia, teso all’abbattimento delle barriere sociali e architettoniche, affinché la cultura sia universalmente accessibile.

Cross the Gap di Maria Chiara Provenzano

Cross the Gap di Maria Chiara Provenzano

Maria Chiara Provenzano

È dottore di ricerca in Letterature e Filologie.

Dal 2014, cura Palchetti Laterali, progetto per la diffusione della cultura teatrale e per l’audience development, in partenariato con Teatro Koreja, Factory Compagnia Transadriatica, Principio Attivo Teatro.

Ha pubblicato contributi su Boccaccio, Svevo, Bontempelli, Rosso di San Secondo e Pirandello.

Factory Compagnia Transadriatica

Svolge prevalentemente attività di produzione di spettacoli con circuitazione in Italia e all’estero, realizzazione di progetti di cooperazione internazionale, organizzazione di rassegne e festival, conduzione di laboratori teatrali.

Nel 2015, assieme alla compagnia Principio Attivo Teatro, crea il Festival Kids di Lecce, e vince il bando Teatri Abitati presso il Teatro Comunale di Novoli, dove è tuttora residente.

Nello stesso anno, nasce il Festival I Teatri della Cupa. Dal 2016, l’indagine sulla diversità si allarga ai temi della disabilità con il pluripremiato spettacolo Diario di un brutto anatroccolo.

“Le mille e una Napoli”, conferenza cantata al Trianon Viviani

Le mille e una Napoli”, conferenza cantata con Francesca Colapietro e Mariano Bellopede – giovedì 27 gennaio.

Giovedì 27 gennaio, alle 20, si terrà il secondo dei sette appuntamenti tematici de “Le mille e una Napoli”, il ciclo di “conferenze cantate” presentato dalla cantante Francesca Colapietro e il pianista Mariano Bellopede, su testi di Carmine Borrino.

Conferenze cantate

Conferenze cantate

Tra canzoni, aneddoti e poesie, che intendono narrare la città partenopea, tra melodie e parole, questo incontro illustrerà musicalmente il rapporto tra la luna e il mare. Interverranno Luigi Fiscale, basso e contrabbasso, e Marco Fazzari, batteria, con la partecipazione straordinaria di Massimo Masiello e della “voce” di Gino Curcione.

Gli arrangiamenti e la direzione musicale sono curati dallo stesso Bellopede.

Le altre serie di incontri programmati, tra conversazioni e interpretazioni musicali, sono “Le Conferenze cantate”, con Mauro Gioia, e “Città cantante”, con Pasquale Scialò.

Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace al Teatro San Ferdinando

L’ironia irresistibile di Wallace tratta la natura umana con una suprema abilità nel descrivere il quotidiano; il suo è uno humor talmente intriso di drammaticità da rasentare il sadismo.

Attraverso una rosa di racconti tratti dalle Brevi interviste con uomini schifosi, Veronese traccia una propria linea drammaturgica che racconta di uomini incapaci di avere relazioni armoniche con le donne, e ci invita a osservarli da vicino.

Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace va in scena a teatro

Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace di Daniel Veronese

C’è l’uomo che insulta la moglie che lo sta lasciando, la disprezza e la deride, come una cosetta incapace di vivere senza lui accanto a sostenerla; c’è l’uomo che vanta la propria infallibilità nel riconoscere la donna che ci sta senza fare storie; c’è quello che usa una propria deformazione per portarsi a letto quante più donne gli riesce; quello che rimorchia in aeroporto una giovane in lacrime perché appena abbandonata dall’amato: una galleria impietosa di mostri.

Daniel Veronese traspone queste voci, scritte da Wallace in forma di monologo al maschile, in dialoghi tra un uomo e una donna. In scena però chiama a interpretarli due uomini, che si alternano nei due ruoli maschile e femminile, in una dialettica che mette in luce tutte le fragilità, le gelosie, il desiderio di possesso, la violenza, il cinismo insiti nei rapporti affettivi.

Il drammaturgo e regista Daniel Veronese, maestro indiscusso del teatro argentino, porta in scena Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace, dando vita, con sguardo feroce e molto humor, a uno zibaldone di perversioni e meschinità, che ritraggono il maschio contemporaneo come un essere debole, che ricorre al cinismo se non alla violenza come principale modalità relazionale con l’altro sesso.

Veronese traspone le voci scritte da Wallace in forma di monologo al maschile, in dialoghi tra un uomo e una donna. In scena però chiama a interpretarli due uomini, che si alternano nei due ruoli maschile e femminile, in una dialettica che mette in luce tutte le fragilità, le gelosie, il desiderio di possesso, la violenza, il cinismo insiti nei rapporti affettivi. Il risultato è comico e disturbante al tempo stesso.

Dall’ 1 al 6 febbraio al Teatro San Ferdinando Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace regia e drammaturgia Daniel Veronese con Lino Musella e Paolo Mazzarelli.

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