un caffè a teatro

A Prescindere: il Festival tra arte, cultura, mostre, spettacoli, cineforum e ambiente

Festeggia 10 candeline “A Prescindere”, il Festival tra arte, cultura, mostre, spettacoli, cineforum e ambiente, in programma il prossimo 21 e 22 luglio 2023 nel suggestivo centro storico di Marina di Camerota, promosso dall’Associazione Culturale OPERA / CilentoTV con la direzione artistica di Gianluca D’Andrea, con il Patrocinio del Comune di Camerota, Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, Camera di Commercio di Salerno, Fondazione Meeting del Mare CREA e la Confesercenti Provinciale di Salerno.

È la celebrazione del grande Teatro Napoletano la decima edizione di “A Prescindere”, attraverso i suoi grandi protagonisti: il genio creativo indiscusso di uno dei più grandi attori e drammaturghi del Novecento, non solo italiano, Eduardo De Filippo che, con la sua poetica ha ispirato generazioni di attori e di compagnie teatrali. Autore di opere come “Filumena Marturano”, “Natale in casa Cupiello”, “Napoli milionaria”, e ancora “Sik – Sik, l’artefice magico”, è una figura di riferimento nel panorama teatrale nazionale e internazionale. Era il 1972 quando Orson Welles presentava Eduardo De Filippo come the greatest living actor al pubblico londinese, in occasione della messa in scena di Napoli Milionaria all’Aldwych Theatre.

Attraverso la trasposizione teatrale e il racconto della sua Napoli, Eduardo ha saputo cogliere in profondità la dinamica esistenziale dell’individuo, dell’uomo nel rapporto con l’alterità e la società, la disgregazione della famiglia, le trasformazioni sociali attraverso una scrittura realistico-narrativa.

Insieme ad Eduardo il fratello Peppino e la sorella Titina, fino a comporre una dinastia del Teatro. Artisti, autori, poeti, direttori di compagnia: tre esponenti del teatro umoristico napoletano che Opera farà rivivere attraverso una ricostruzione video, dagli esordi alla clamorosa separazione artistica, per proseguire ognuno una propria carriera autonoma.

Piccolo cameo anche per Massimo Troisi, attore, comico, regista, sceneggiatore e cabarettista italiano, principale esponente della nuova comicità napoletana nata agli albori degli anni ’70.

In anteprima, inoltre, la proiezione del Docu-film “La Grande Bellezza del Cilento”, prodotto da Opera Cilento Tv. Un viaggio inedito tra le bellezze delle località cilentane, dalla fascia costiera dell’antica Magna Grecia premiata con la Bandiera Blu, luoghi di fascinazione e del mito di Ulisse, fino alla sue aree interne e alla forestazione, patria della Dieta Mediterranea, tra erbe spontanee e uno stile di vita all’insegna del benessere e della qualità della vita.

Sottolinea la direzione artistica:

Siamo molto orgogliosi di un traguardo così importante. Dieci anni di emozioni, di incontri, di dialoghi, di aggregazione.  L’idea originaria è di promuovere cultura e offrire occasioni di divertimento e allegria ai tanti turisti presenti a Marina di Camerota, promuovendo la bellezza paesaggistica della destinazione turistica del Cilento e permettendo di scoprire uno dei luoghi più intimi e suggestivi, come Piazza San Domenico. Un ringraziamento speciale a tutti le istituzioni e ai partner che hanno sempre creduto e sostenuto “A Prescindere”. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero, per cui vi aspettiamo numerosi per vivere insieme due giorni straordinari, all’insegna del divertimento, del teatro e della musica.

Il programma si apre, in prima serata, con il cineforum sotto le stelle. Si parte venerdì 21 luglio alle ore 20.30 con la proiezione di un grande classico, “Miseria e Nobiltà”, commedia napoletana diretta da Mario Mattioli e tratta dall’omonima opera teatrale (1887) di Edoardo Scarpetta, ambientata in una Napoli di fine ‘800. Protagonisti del film sono don Felice Sciosciammocca (Totò) un popolano squattrinato che di mestiere fa lo scrivano e don Pasquale (Enzo Turco) che invece fa il fotografo ambulante, anche lui poverissimo. Nel cast anche una meravigliosa Sofia Loren.

A Prescindere 2023: il programma

Alle ore 22.30 si alza il sipario su A Prescindere 2023, con la prima visione del docu-film “La Grande bellezza del Cilento”. La conduzione della due giorni sarà affidata a Barbara Landi, giornalista e conduttrice.

Alle ore 23.00 spazio allo Spettacolo Concerto” Le Napoletane di Eduardo” con Annamaria Colasanto e il Maestro Rosario Attanasio. Un viaggio nella storia della musica napoletana, con la voce potente e suggestiva di Annamaria Colasanto, attrice e cantante, che ha debutatto artisticamente nella Compagnia Stabile del Teatro Sannazaro di Napoli diretta dalla compianta Luisa Conte ne’ La Festa di Montevergine di Raffaele Viviani con la regia di Armando Pugliese. Un’artista apprezzata molto all’estero, girando in tournèe, dalla Russia all’Australia, portando la grande tradizione partenopea nel mondo.

Sabato 22 luglio, il prime time alle ore 20.30, nella piacevole cornice del borgo storico, sarà dedicato sempre al cineforum con la proiezione di “Pensavo fosse amore invece era un calesse”, di e con Massimo Troisi: un matrimonio che non s’ha da fare, tra sgomento e gelosia, in una città come Napoli dove tutto e tutti – a cominciare dai posteggiatori ciechi – secondo un vecchio luogo comune sembrano ritenere l’amore come lo scopo della vita.

A seguire il video tributo ai Fratelli De Filippo e il docufilm “La Grande Bellezza del Cilento”.

Le risate saranno assicurate a partire dalle 23 con lo spettacolo del comico Simone Schettino in “Fondamentalmente” ovvero una sorta di favola dal sapore fumettistico, ambientata in tempi moderni, in cui lo spettatore sarà catapultato in una scatola tridimensionale del tempo in cui smartphone, computer e attuali tendenze convivono insieme a cabine telefoniche mangianastri e nostalgia del vintage.

I Sud in scena al Teatro San Ferdinando

Borgo di Sant’Antonio Abate di Napoli, venti donne debuttano sul palcoscenico del Teatro San Ferdinando di Napoli con I Sud, lo spettacolo a cura di Alessandra Cutolo in programma il 9 giugno prossimo alle ore 18.00.  Napoletane, nigeriane, ucraine, keniane per la prima volta diventano attrici, a conclusione di un percorso che le ha coinvolte negli ultimi cinque mesi con l’omonimo laboratorio teatrale I Sud, realizzato nell’ambito delle attività di Sostegno alla Genitorialità del Progetto “Si Può!”, selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

I Sud è una produzione del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale in collaborazione con l’Associazione IF-ImparareFare, Progetto Si Può!, Con i Bambini – Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Le donne, tutte madri di diverse nazionalità, sono state coinvolte attraverso le attività dell’Associazione IF-ImparareFare, in un quartiere popolare e sempre più caratterizzato dalla multiculturalità come quello in cui sorge il teatro di Eduardo. Hanno lavorato alla messa in scena d’un adattamento del racconto Ambasciata Americana della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichi. A guidarle Alessandra Cutolo, regista di consolidata esperienza in teatro come al cinema, abituata a lavorare in ambienti complessi ed eterogenei insieme a Steve Emejuru coreografo. I laboratori hanno previsto attività finalizzate al superamento della naturale difficoltà a condividere situazioni di vita personale, o semplicemente alla costruzione di un sistema non precostituito, ma multiforme e multiculturale in continua evoluzione in cui tutte sono protagoniste e si sostengono. Attraverso la lettura, la traduzione, la rappresentazione delle scene, le partecipanti hanno lavorato su loro stesse, sull’identificazione col proprio vissuto, sull’elaborazione di esperienze dolorose del passato, finalizzando questo impegno alla creazione di una vera comunità interculturale. Gli educatori dell’Associazione IF-Imparare Fare, capofila del progetto “Si Può!”, di cui il Teatro Stabile di Napoli è partner, hanno collaborato ai laboratori, affinché quello delle donne partecipanti potesse essere un percorso di crescita personale e, contemporaneamente, funzionale a costruire e a rafforzare i loro legami sociali sul territorio.

Si è attivato, così, un profondo processo di inclusione.

Mamme, bimbi, educatori, regista, coreografo, tutti hanno partecipato alla costruzione d’un modello culturale che ha visto queste donne condividere momenti di gioia, spensieratezza, ma anche di introspezione profonda. Le interpreti, infatti, hanno avuto la possibilità di lavorare sull’improvvisazione, rielaborando le loro esperienze e divenendo co-autrici delle loro performance.

I Sud – Nota di regia

Il racconto L’Ambasciata Americana di Chimamanda Ngozi Adichie è una storia di ordinaria follia, una tragedia africana ambientata a Lagos, in Nigeria. Protagonista una donna in fila per ottenere un visto per gli Stati Uniti. Tre uomini, entrati in casa sua alla ricerca del marito, le hanno ammazzato il figlio con un colpo di pistola partito per errore. Una giovane vita spezzata. La difficile ricerca delle parole per dirlo ad una funzionaria dell’Ambasciata, alla burocrazia. L’impossibilità di trovare quelle parole. I Sud del mondo hanno degli elementi comuni. Storie con situazioni simili accadono spesso a Napoli, una città con troppe pistole in circolazione. Più di una volta le donne migranti che arrivano in Europa e si presentano davanti ai funzionari delle Commissioni territoriali, faticano a trovare le parole per raccontare le tragedie di cui sono state protagoniste. Faticano a barattare i loro traumi con un pezzo di carta. O decidono di non farlo, anche se i documenti ottenuti dopo l’“audizione” sono fondamentali per cominciare una nuova vita, per entrare in un consesso sociale nuovo, con una storia condivisa. Restano traumi silenziosi, non elaborati, inespressi.

Chi attraversa il Mediterraneo per cominciare una “vita nuova”, spesso assume un nuovo nome e cerca di lasciarsi alle spalle il dolore attraversato. E il Teatro, più che mai, si rivela uno spazio privilegiato in cui elaborare un trauma riguardante la collettività e non solo le singole storie, attraverso il velo della finzione letteraria, la verità, la potenza dei corpi in scena, attraverso il canto e la danza. Un trauma che riguarda sia chi fugge sia chi accoglie.

Il progetto “Si Può!”

Il progetto “Si Può!” punta a costruire una comunità educante nel Borgo di S. Antonio Abate di Napoli, un territorio ben delimitato nella IV Municipalità con una concentrazione di povertà educativa che ha pochi uguali in Italia e che non ha conosciuto attivazioni riparative come quelle di altri quartieri di Napoli. Con il progetto sono state avviate azioni di accompagnamento alla buona crescita dell’infanzia che coinvolgono le famiglie fragili e che formano giovani operatori. Lo scopo è costruire un intervento innovativo che possa diventare duraturo, dedicato ai bambini in condizione di esclusione precoce multi-dimensionale, fino a 10 anni di età ed ai loro genitori, in particolare le mamme. “Si Può!” è stato selezionato nell’ambito del bando “Un passo avanti” dall’Impresa Sociale Con i Bambini e finanziato attraverso il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

O Guinness del mandolino: tributo a Caruso 

O Guinness del mandolino – Tributo a Caruso è la singolare passeggiata-posteggia musicale che sabato 27 maggio, dalle 11, percorrerà il centro storico di Napoli.

Promossa dall’associazione culturale Mastro Masiello Mandolino e la Bottega del Mandolino, la manifestazione vedrà un folto gruppo di mandolinisti e artisti rendere omaggio a Enrico Caruso e alla Canzone napoletana, suonando e danzando nel percorso compreso da via san Giovanni Pignatelli 5 a piazza Vincenzo Calenda, davanti al Trianon Viviani.

Tra strade e piazze del centro storico – il grande museo diffuso all’aperto patrimonio mondiale dell’Unesco –, la passeggiata toccherà via Benedetto Croce, piazza san Domenico maggiore, piazzetta Nilo, via san Biagio dei Librai, via Forcella ed è aperta alla più ampia partecipazione.

Madrina dell’iniziativa è Marisa Laurito, direttore artistico del teatro della Canzone napoletana.

Alla manifestazione, posta sotto il patrocinio del Comune di Napoli, la fondazione Trianon Viviani e l’associazione i Sedili di Napoli, interverranno il mandolinista Mauro Squillante, il tenore Andrea Cesare Coronella. Parteciperanno l’associazione culturale ‘A Chiorma con la compagnia teatrale gli Argonauti di Napoli, gli artisti Romeo BarbaroSasà TrapaneseLarae Yuri Corace e il Myriam’s Harmony performance groupEnzo Tammurriello e Mario Guarino.

O Guinness del mandolino: tributo a Caruso 

Nella stessa serata, alle 18 e alle 21 (con repliche negli stessi orarî domenica 28 maggio), il Trianon Viviani ospiterà lo spettacolo di chiusura della stagione: Adagio Napoletano. Cantata d’ammore, il viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, scritto e diretto da Bruno Garofalo, con gli arrangiamenti originali di Tonino Esposito e le rielaborazioni musicali di Pino Perris. Con Ciro Capano, applaudito interprete al cinema del film È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, Susy Sebastiano e Francesco Malapena, la compagnia Stabile si compone di Anna Rita Di Pace, vincitrice del concorso di voci nuove che si era tenuto nella scorsa stagione teatrale, Laura LazzariMatteo MaurielloSalvatore MeolaGennaro MontiNadia Pepe e i posteggiatori Antonio Gagliotti e Antonello Guetta. L’orchestra è diretta da Ciro Cascino. I movimenti coreografici sono curati da Carolina Aterrano e i costumi da Mariagrazia Nicotra. Immagini videoscenografiche di Claudio Garofalo, disegno luci di Gianluca Sacco e suono di Daniele Chessa.

Pompeii Theatrum Mundi 2023

Pompeii Theatrum Mundi 2023, il festival estivo del Teatro Nazionale di Napoli, giunto alla sua sesta edizione, ritorna in uno dei luoghi più ammalianti, il Teatro Grande di Pompei, con un programma che rinnova l’alleanza tra classico e contemporaneo, nel segno della riscrittura e reinterpretazione del mito tragico. Dei quattro spettacoli proposti in questa nuova edizione, tre affrontano il tema della maternità in alcune delle sue declinazioni più drammatiche.
Clitennestra, che io stesso dirigerò sul mio adattamento del bellissimo romanzo di Colm Toíbín, La casa dei nomi, è la storia d’una madre che fa del desiderio di vendetta l’unica, dolorosa, ragione della propria vita. A vestirne i panni sarà Isabella Ragonese, tra le nostre attrici di maggiore fascino e temperamento, ormai al culmine della sua maturità espressiva.
In Nozze di sangue di Federico Garcĺa Lorca, il personaggio della Madre è destinato a sopportare a vita il dolore e le ferite che risalgono a lontane e sanguinose faide familiari: con la guida magistrale di Lluís Pasqual, lo interpreterà Lina Sastri, grande attrice, tra le più amate dal nostro pubblico.
Medea, un personaggio mitico che nella magnetica, potente, personalità di Laura Marinoni e nella chiave di lettura d’uno dei nostri registi più sensibili e significativi, Federico Tiezzi, troverà sfumature intense e perturbanti.
A chiudere il programma, Ulisse, l’ultima Odissea… di Giuliano Peparini, riscrittura del tutto originale dell’Odissea omerica, in cui si mescolano prosa, musica, lirica, danza, performance e giochi di luce. Quattro spettacoli che, promettendo emozioni e suggestioni, valorizzano e nello stesso tempo sono valorizzati dallo scenario straordinario del Teatro Grande e del Parco Archeologico di Pompei guidato da Gabriel Zuchtriegel, con il quale siamo da tempo impegnati nella condivisione di questo importante progetto. Un rito che anno per anno si rinnova e si compie nel cerchio affettuoso, e caloroso, del pubblico che, muovendosi da ogni parte d’Italia, continua a decretarne il senso di continuità e il successo.

Pompeii Theatrum Mundi 2023: programma dettagliato

16 e 17 giugno ore 21
CLITENNESTRA
da La casa dei nomi di Colm Tóibín
  adattamento e regia Roberto Andò
con Isabella Ragonese (Clitennestra), Ivan Alovisio (Agamennone),
Arianna Becheroni (Ifigenia), Denis Fasolo (Achille), Katia Gargano (donna anziana del popolo), Federico Lima Roque (Egisto), Cristina Parku (Cassandra),
Anita Serafini (Elettra)
coro Luca De Santis, Eleonora Fardella, Sara Lupoli,
Paolo Rosini, Antonio Turco

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale,
Campania Teatro Festival – Fondazione Campania dei Festival

23 e 24 giugno ore 21
NOZZE DI SANGUE
di Federico García Lorca
adattamento e regia Lluís Pasqual
con Lina Sastri (la madre), Giacinto Palmarini (Leonardo), Giovanni Arezzo (sposo), Alessandra Costanzo (la vecchia), Ludovico Caldarera (il vecchio), Roberta Amato (sposa di Leonardo), Floriana Patti (donna), Gaia Lo Vecchio (donna), Alessandro Pizzuto (uomo), Sonny Rizzo (uomo), Elvio La Pira (uomo)
produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile
di Torino – Teatro Nazionale,
Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Biondo Palermo

1 e 2 luglio ore 21
MEDEA
di Euripide
regia Federico Tiezzi
con (in ordine di apparizione) Debora Zuin (nutrice), Riccardo Livermore (pedagogo), Laura Marinoni (Medea), Roberto Latini (Creonte),
Alessandro Averone (Giasone), Luigi Tabita (Egeo), Sandra Toffolatti (il nunzio), Francesca Ciocchetti (prima corifea), Simonetta Cartia (prima coreuta)
coro Alessandra Gigli, Dario Guidi, Anna Charlotte Barbera, Valentina Corrao, Caterina Fontana, Francesca Gabucci, Irene Mori, Aurora Miriam Scala, Maddalena Serratore, Giulia Valentini, Claudia Zappia
produzione INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico

15 e 16 luglio ore 21
ULISSE, L’ULTIMA ODISSEA…  
da Omero
regia Giuliano Peparini
con Giuseppe Sartori (Ulisse), Giulia Fiume (Penelope), Massimo Cimaglia (barbone), Alessio Del Mastro (Telemaco),
Giovanna Di Rauso (Circe),
Gabriele Beddoni (Argo / un barbone)
produzione INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico

Pasolini l’origine e il sacro. Laboratorio teatrale e non solo

Il progetto Pasolini l’origine e il sacro. Laboratorio teatrale e non solo, realizzato presso il Museo irpino, a cura del Teatro d’Europa e promosso dalla Provincia di Avellino con il Coordinamento tecnico scientifico del Museo Irpino e della Biblioteca Capone, giunge al termine.

Pasolini l’origine e il sacro
A conclusione del programma svoltosi da novembre 2022 a maggio 2023, Sabato 20 maggio alle ore 19.30, i protagonisti del corso, insieme ai ‘’maestri di teatro’’,
metteranno in scena uno spettacolo conclusivo dal titolo “Tacer cantando. Poesie e monologhi di Pier Paolo Pasolini’’.

I visitatori assisteranno ad un’insolita rappresentazione teatrale itinerante che coinvolgerà le diverse sezioni del Museo Irpino all’interno del Complesso monumentale
del Carcere borbonico.

Durante lo spettacolo i ragazzi, partecipanti al progetto, reciteranno poesie, accompagnando i maestri, che si esibiranno in monologhi a due, celebrando l’amore impossibile tra Maria Callas ed il regista, sceneggiatore, attore e drammaturgo romano, Pier Paolo Pasolini.
Questa performance finale è frutto di un percorso di sperimentazione, ricerca e teatralizzazione, con l’obiettivo di far conoscere, e al tempo stesso celebrare, il genio artistico di Pasolini.

Lalla Esposito debutta con gli Ondanueve string quartet

Lalla Esposito in “La canzone teatrale”, concerto per voce e quartetto d’archi con Ondanueve string quartet, scritto e diretto da Paolo Coletta – venerdì 5 maggio, ore 21:00 al Trianon Viviani.

locandina dell'evento

Debutta al Trianon Viviani, in prima assoluta, il nuovo incontro tra Lalla Esposito e Paolo Coletta.

La cantante-attrice, una delle più autorevoli interpreti di Teatro musicale del nostro Paese, che ha accolto la lezione di alcune iconiche attrici-cantanti del Novecento (Milly, Marina e Angela Pagano, Milva, Gabriella Ferri), ritrova l’autore, regista e musicista nello spettacolo “La canzone teatrale”, dopo aver collaborato per anni in numerose produzioni di teatro musicale italiano e internazionale.

Con la partecipazione dell’Ondanueve string quartet, offrono un piccolo catalogo di ciò che rende una canzone “teatrale” e di quel che può far sì che una canzone qualsiasi lo diventi.

Spiega Coletta:

Un’aria d’opera, un recitativo, una romanza, un song brechtiano, un canto di Viviani o una canzone di Broadway sono accomunati dal fatto di essere scritti per essere eseguiti all’interno di una determinata azione drammaturgica, che sia un melodramma, un musical, un’operetta, una commedia musicale. Ma “teatrale” può diventare anche una composizione fatta di parole e musica nient’affatto pensata per la scena: succede quando chi la interpreta decide di trasformare l’emozione di quel pezzo in azione. Azione scenica, appunto.

Viceversa, può verificarsi il percorso inverso e cioè che una canzone scritta originariamente per uno spettacolo teatrale diventi uno standard jazz o semplicemente migri verso l’infinito repertorio della musica popolare.

Per Coletta, dunque, la canzone teatrale non è una forma, né tanto meno un genere. La teatralità probabilmente rappresenta una modalità, un’attitudine, uno sguardo. Innanzitutto dell’interprete, che, nel momento in cui decide di affrontarne l’esecuzione, si assume di fatto la responsabilità e la disponibilità a riscrivere quel pezzo.

Lo spettacolo è prodotto da Leocadia.

Stefano Bollani in Piano solo unica data a Napoli

Stefano Bollani in concerto con Piano solo sabato 6 maggio, ore 21, al Trianon Viviani data unica a Napoli.

In “Piano solo” Stefano Bollani omaggia l’arte dell’improvvisazione.

Più che un tradizionale concerto al pianoforte, la serata si presenta come un “one man show” irripetibile, in cui tutto può accadere: un viaggio a perdifiato, attraverso orizzonti musicali solo apparentemente lontani, in cui non esiste alcuna scaletta né programma di sala a cui aggrapparsi per seguire il succedersi dei brani.

Stefano Bollani in Piano solo unica data a Napoli

Dall’omaggio alla tradizione musicale partenopea, si può passare così dalle composizioni dello stesso Bollani a Carosone, dal jazz ai ritmi brasiliani, con improvvise incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta, un flusso musicale, in cui si mescolano il riso e l’emozione.

Alla fine del concerto sarà il pubblico a decidere il bis: Stefano Bollani annoterà diligentemente le richieste per poi eseguire un medley imprevedibile all’insegna del virtuosismo e dell’irriverenza.

Prodotto da Mauro Diazzi, lo spettacolo è in data unica a Napoli.

Checco Zalone “Amore + Iva” al Teatro Gesualdo

Checco Zalone  con i suoi “Sole a catinelle”, “Quo vado?” e “Tolo Tolo” ha stracciato ogni record di incassi del cinema italiano.

Partito da Telenorba è entrato nella case di tutti gli italiani con la sua ironia stralunata grazie alla fortunata carovana dello Zelig. La sua “Siamo una squadra fortissimi” è stato un vero e proprio inno per la Nazionale italiana di Calcio che vinse nel 2006 i Mondiali.
Sabato 29 aprile, alle ore 21, il Teatro “Carlo Gesualdo” abbraccia per la prima volta Checco Zalone, al secolo Luca Medici, con il suo inedito spettacolo “Amore + Iva”.
Una carrellata di racconti, imitazioni, parodie intervallate da intermezzi musicali tutti declinati attraverso l’inconfondibile ironia di uno degli artisti più eclettici e amati dal
pubblico italiano.

Checco Zalone “Amore + Iva”
In occasione del tour, Checco Zalone presenta la sua nuova canzone “Sulla Barca dell’Oligarca”, un brano satirico scritto dallo stesso Luca Medici insieme ad Antonio Iammarino, Giuseppe Saponari, Sergio Maria Rubino per l’etichetta “Officina Musicale”.
Zalone, torna al teatro 12 anni dopo il suo Resto Umile World Tour con uno spettacolo dalla forte impronta irriverente e fuori dagli schemi in cui gag, sketch e canzoni danno asilo ad un mix debordante di catcalling, bodyshaming e battute sul gender che lo rendono, da una parte polemicamente attaccabile e, dall’altra, offrono un momento di liberazione,
controllata e tra parentesi, e un pretesto per riflettere sui nostri tempi, sul concetto di libero pensiero e di libertà d’espressione.

Dice il comico pugliese:

L’amore è comel’Iva, è una partita di giro.

LGBT+ vuol dire che puoi avere tutte le sessualità che vuoi con un solo account” afferma quando si parla di diritti civili. Ma in questi momenti non c’è razzismo né omofobia, ma solo elementi di una esorcizzazione che vuole certificare il cambiamento, per sottolineare il mondo precedente da quello del futuro.
Lo spettacolo di Checco Zalone “Amore + Iva” è andato sold out a poche settimane dall’annuncio della stagione teatrale del “Gesualdo” e pertanto non sarà possibile acquistarne i biglietti.

Sanzioni, passioni e tammurriate in bianco e nero

Pasquale Scialò nella conferenza cantataSanzioni, passioni e tammurriate in bianco e nero”, per il ciclo “Città cantante 2” – giovedì 13 aprile, ore 17:00 al Trianon Viviani.

La seconda conferenza cantata di Pasquale Scialò, intitolata “Sanzioni, passioni e tammurriate in bianco e nero”, racconterà la Canzone napoletana tra gli anni Venti del Novecento e la Seconda guerra mondiale.

Pasquale Scialò

In questo arco temporale ci si trova immersi in una scena musicale che registra la convivenza di più correnti: accanto a creazioni dal timbro classico – come Napule è na canzoneSilenzio cantatoreCanzone appassiunataChiovePassione e L’addio – si trovano brani dai colori esotici, coloniali e di regime, come La danza Ma-ka-bùSerenata a Hitler‘E ssanzione, ed Evviva ’a tessera, quest’ultima composta per promuovere l’istituzione della carta annonaria.

A fine guerra è ancora la canzone, più di ogni altro mezzo, a fissare il doloroso mutamento sociale e culturale con brani che alludono alla miscegenation, ossia ai rapporti sessuali tra giovani napoletane e soldati di colore presenti in città nel corso della cosiddetta liberazione, come in Tammurriata nera.

Ospite musicale della serata il trio Suonno d’ajere.

Neapolis mantra: spettacolo di musica e danza con Emanuela Bianchini, Enzo Gragnaniello e i performers della Mspd

Neapolis mantra, in programmazione il 15 aprile al Trianon Viviani è un’opera multidisciplinare di interazione e compenetrazione tra danza, musica live e parola, ideata dal regista e coreografo italo-africano Mvula Sungani, che vede insieme sulla scena l’étoile Emanuela BianchiniEnzo Gragnaniello e i performers della compagnia Mvula Sungani physical dance.

Questo spettacolo globale è ispirato alla cultura partenopea contemporanea ed è prodotto da Arealive, in collaborazione con Sorrento incontra, Mspd Studios, Asi Nazionale, Calandra Institute – City University of New York e Ilica Usa.

La creazione, ispirata dall’omonimo album inciso nel 1998 dal cantautore napoletano, e omaggio ai venti anni anni dalla pubblicazione della canzone Donna, interpretata dall’indimenticata Mia Martini, indaga la ricerca dell’essenziale, dove il corpo e la voce diventano ponte tra il reale e l’irreale e vogliono far entrare chi assiste in una dimensione onirica, tantrica: un viaggio nelle origini più vere e viscerali di Napoli, città che nelle sue più profonde contraddizioni ama i suoi figli, e come una madre li protegge e li custodisce gelosamente.

Un percorso emozionale che parte dall’intimo, e che entra in una narrazione astratta e visiva, nell’intento di evocare storie di donne, madri e figlie, di compagne amate, cercate, perdute, desiderate, donne fatte di terra, di aria, di emozioni, di aspettative e delusioni.

La regia, pensata per creare un’atmosfera essenziale, apparentemente scarna, vive di forti suggestioni visive all’interno dello spazio scenico, che muta continuamente al passo con le costruzioni fatte di corpi in perfetta armonia con i testi e la musica, sapientemente scolpiti da luci ed effetti visuali innovativi.

La physical dance, ideata da Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini – peculiarità della loro compagnia, che sta ricevendo prestigiosi riconoscimenti nel mondo – alternerà costruzioni coreografiche evocative a momenti più etnici e spirituali.

La colonna sonora sarà affidata ai grandi successi di Enzo Gragnaniello, eseguiti live in versione acustica, brani che l’autore ha scritto per se stesso e per grandi interpreti quali Roberto Murolo, Mia Martini, Andrea Bocelli, Dulce Pontes, Ornella Vanoni e Arisa, oltre ad alcuni pezzi tratti dal nuovo album, Lo chiamavano vient’ ‘e terra.

I testi teatrali sono di Antonino Giammarino, le musiche originali di Enzo Gragnaniello sono arrangiate da Erasmo Petringa , con le coreografie di Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini.

Alla serata prenderanno parte anche l’attrice Federica Totaro e il primo ballerino Damiano Grifoni.

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