Per la prima volta a Napoli dal vivo, sabato 12 febbraio, alle 21, Enzo Gragnaniello presenterà al Trianon Viviani, alcuni brani di “Rint’ ‘o posto sbagliato”, il recente album salutato positivamente dalla critica.
Nel teatro della Canzone napoletana, diretto artisticamente da Marisa Laurito, accanto ai maggiori successi di sempre, il popolare cantautore interpreterà alcune canzoni della sua ultima raccolta discografica, pubblicata nello scorso mese di ottobre, a due anni dalla precedente “Lo chiamavano vient’ ‘e terra”.
Spiega Gragnaniello:
Queste mie ultime composizioni, a eccezione di una, sono nate spontaneamente in napoletano, che è il dialetto in cui si riesce meglio a trasformare tutto in chiave poetica.
Vi sono sensazioni sulla vita, tra tanti temi diversi e varie riflessioni dal razzismo visto come una larva che si annida nelle menti delle persone, alla lontananza di chi lascia la propria terra per lavoro, alla sofferenza delle donne abbandonate e sole, al bene che non rispettiamo e a cui chiudiamo la porta, al tema di introspezione, all’invito infine a imparare ad amare, se stessi e il prossimo.
Sul palco del Trianon Viviani, Gragnaniello si esibirà in quintetto: con lui (voce e chitarra acustica), ci saranno Piero Gallo (mandolina), Erasmo Petrigna (violoncello), Antonio Maiello (chitarra) e Marco Caligiuri (batteria).
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Nasce Millennial il vino della generazione Y
Millennial è il vino ideato e prodotto dall’enologo Antonio Giuliano e da Marika Vallefuoco, coppia consolidata sul lavoro, così come nella vita.
Il primo “figlio” di Cantina Maranto, progetto che dà voce a una storia autentica, basata sull’innovazione, che s’intreccia con i retaggi del territorio, lo studio e la voglia di scoprire cose sempre nuove. Non a caso, il vino firmato dai due giovani appassionati, si chiama Millennial ed è dedicato alla cosiddetta “generazione Y” ovvero a tutti quelli nati tra il 1981 e il 1996, che hanno vissuto da teenager gli anni 2000. Una generazione, che sente forte il senso del dovere, legata alle proprie origini, ostinata e propensa alle novità.
I Millennial sono giovani intraprendenti, con voglia di creare, apprezzare il passato, rispettarlo, ma che allo stesso tempo, puntano al futuro. Una descrizione, che sembra cucita addosso ai due imprenditori, così come sembra plasmarsi perfettamente al vitigno Piedirosso selezionato dal giovane enologo:
Abbiamo scelto il Piedirosso perché è un’uva molto antica a cui abbiamo dato una seconda vita. Ci regala tracce del passato, massima espressività del nostro territorio, il Vesuvio, che racconta allo stesso tempo anche la nostra storia.
Ma non è tutto. L’antico vitigno Piedirosso, vanta anche tratti di straordinaria modernità, infatti, se correttamente gestito, è in grado di donare raffinatezza e si fa modellare sotto il tocco dell’enologo. Al rispetto per il passato si unisce la voglia di imparare, sperimentare e di osservare soprattutto le altre culture per attingere sempre il meglio. Non a caso, Antonio e Marika, hanno scelto, come vaso vinario per il loro Piedirosso, il cemento, di tradizione francese.
Spiega Antonio Giuliano:
Ogni vitigno si comporta in modo diverso, secondo i propri tempi. Non c’è una ricetta per fare un buon vino, c’è bisogno di tanto studio facendo tesoro dalle osservazioni del passato, utilizzando conoscenze attuali legate alla tecnologia. Per il Piedirosso, il cemento è un toccasana – conclude – non solo per i profumi e i sapori che sa esprimere, ma anche per una questione tecnica: promuove l’illimpidimento, che nel cemento avviene in tempi brevi, per questo motivo Millennial non è filtrato.
Millennial è un Piedirosso Pompeiano IGT 2019, elegante al palato, che regala al naso sentori di ciliegia vivaci e maturi, con sfumature speziate e balsamiche, mentre il finale mandorlato è seguito da una sensazione di freschezza minerale, tipica del suolo vesuviano.
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Trianon Viviani, torna la sceneggiata a Natale con Francesco Merola
Torna la sceneggiata a Natale con Francesco Merola, il Natale del Trianon Viviani sotto il segno della sceneggiata.
Giovedì 22 dicembre, alle 21, in prima assoluta, il teatro della Canzone napoletana porta in scena “Canzona ‘e… Guapparia”, una sceneggiata di stampo tradizionale con le scene e la regia di Bruno Garofalo, dopo Spacciatore, diretta da Pierpaolo Sepe, che ha rivisitato questo genere con i linguaggi
della contemporaneità.Prodotta dallo stesso Trianon Viviani, questa commedia con musiche di Raffaele Esposito e Bruno Garofalo, che firma anche la regia e le scene, vede come protagonista Francesco Merola, l’interprete figlio ed erede spirituale di Mario, “Re della sceneggiata”.
La sceneggiata ruota attorno alla canzone “Guapparia”, scritta da Libero Bovio e Rodolfo Falvo nel 1914, il brano che successivamente ha ispirato tanti altri autori sulla figura del “guappo”. Ambientato nei primi del ‘900, con l’orchestrina che tipicamente eseguiva all’epoca le musiche e i brani scelti, il triangolo dei protagonisti si compone del guappo don Michele (Isso), della fioraia Margherita (Essa) e dell’usuraia Regina, innamorata del primo, nel ruolo della Malamente.
In scena, con Francesco Merola, Antoine, Mattia Cioffi, Michele Costantino, Marcello Cozzolino, Tiziana De Giacomo, Francesco Del Gaudio, Oscarino Di Maio, Raffaele Esposito, Laura Lazzari, Marianna Mercurio, Maurizio Murano, Alessio Sica e Sara Testa.
Con gli arrangiamenti e le musiche originali di Pino Perris, partecipano i musicisti Ciro Cascino (direzione musicale e pianoforte), Gaetano Campagnoli (clarinetto e sax), Gennaro Desiderio (violino), Luigi Fiscale (batteria), Diego Perris (tastiera), Claudio Romano (mandolino) e Luigi Sigillo (basso).
I costumi sono di Anna Giordano, i movimenti coreografici di Carolina Aterrano, le luci di Gianluca Sacco e il suono di Daniele Chessa, con le foto di scena di Pino Miraglia.
“Canzona ‘e… Guapparia” sarà in scena tutte le sere, da giovedì 22 a venerdì 30 dicembre, tranne il giorno 24, sempre alle 21.
Precederà lo spettacolo, mercoledì 21 dicembre, alle 16:30, nella particolare cornice dell’auditorium della Porta del Parco di Bagnoli (via Diocleziano, 341), la conferenza cantata di Pasquale Scialò, intitolata
“Canzone lacrimogena e sceneggiata”: il musicologo approfondirà questa popolare forma di teatro, con la partecipazione del cantante-attore Lello Giulivo per l’interpretazione dei più significativi esempi musicali.Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.
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Pioggia d’Agosto della cantautrice Valeria Longo
È disponibile dall’11 febbraio su tutte le piattaforme digitali Pioggia d’Agosto, il primo tassello di un progetto interamente dedicato al Mediterraneo realizzato da Valeria Longo, cantautrice napoletana di origine e casertana di adozione.
Su un suono acustico ed essenziale di chitarra (Emilio di Donato), clarinetto (Emilio Merola) e violoncello (Artan Tauzi), la cantautrice racconta come una moderna cantastorie una vicenda senza lieto fine in bilico tra sacro e profano.
Spiega Valeria:
La mia musica è evocativa. Ogni mio brano nasce da una visione. Il testo di Pioggia d’Agosto mi è stato suggerito da una bellissima composizione per chitarra del musicista casertano Emilio di Donato che mi ha catapultata tra le strade di un paese del sud Italia, ad agosto, durante una festa patronale. Tra giostre, marionette e zucchero filato ho immaginato un uomo alle prese con una decisione molto importante che condizionerà tutta la sua vita. Nell’ultima strofa lo ritroveremo anziano, bruciato dal rimorso, consapevole di aver preso una decisione sbagliata quel giorno di agosto. Non voglio spoilerare tutto, sul finale ci sarà un colpo di scena e l’intera storia diventerà chiara.
La pioggia è un elemento simbolico chiave. Sancisce il cambiamento, porta via pezzi di vita ed occasioni mancate, trasforma le presenze in assenze”
Il videoclip del brano è stato girato in una ventosa serata di novembre.
Conclude l’artista:
Due ballerini di tango, Paola Mariana Cabrera e Rogelio Bravo, accompagnano il mio racconto sullo sfondo di una Capua deserta e nostalgica. Non ci incrociamo mai, neanche con lo sguardo, loro sono come delle entità venute dal passato per ballare la passione ed il tormento di un amore mai vissuto.
Quel giorno faceva così freddo che per un attimo è possibile vedere una lacrima che brilla sul mio viso. In alcune scene sembro commossa ma era il vento.
Valeria Longo: biografia
Valeria Longo (Napoli, 27/11/1986) è una cantante dall’universo sonoro ibrido.
Inizia a scrivere i suoi primi inediti con gruppi della scena rock underground locale nei primi anni 2000. Collabora successivamente con formazioni di vario genere esibendosi in locali, eventi, teatri e più di 250 concerti in giro per le piazze del centro-sud Italia dal 2016 al 2019.
Nel 2015 condivide il palco del Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere con Vittorio De Scalzi dei New Trolls e la grande orchestra ritmo sinfonica di Udmurtia.
Nel 2017 vince il primo premio assoluto al IX concorso internazionale di esecuzione musicale “Città di Airola” -sezione jazz- con un tributo a Charlie Parker.Il suo primo disco di inediti, Mediterraneo Blues, è un concept album collegato alla sua tesi in Studi Interculturali scritta sotto la direzione del prof. Iain Chambers dell’ Università degli Studi di Napoli l’Orientale.
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