Trianon Viviani

O Guinness del mandolino: tributo a Caruso 

O Guinness del mandolino – Tributo a Caruso è la singolare passeggiata-posteggia musicale che sabato 27 maggio, dalle 11, percorrerà il centro storico di Napoli.

Promossa dall’associazione culturale Mastro Masiello Mandolino e la Bottega del Mandolino, la manifestazione vedrà un folto gruppo di mandolinisti e artisti rendere omaggio a Enrico Caruso e alla Canzone napoletana, suonando e danzando nel percorso compreso da via san Giovanni Pignatelli 5 a piazza Vincenzo Calenda, davanti al Trianon Viviani.

Tra strade e piazze del centro storico – il grande museo diffuso all’aperto patrimonio mondiale dell’Unesco –, la passeggiata toccherà via Benedetto Croce, piazza san Domenico maggiore, piazzetta Nilo, via san Biagio dei Librai, via Forcella ed è aperta alla più ampia partecipazione.

Madrina dell’iniziativa è Marisa Laurito, direttore artistico del teatro della Canzone napoletana.

Alla manifestazione, posta sotto il patrocinio del Comune di Napoli, la fondazione Trianon Viviani e l’associazione i Sedili di Napoli, interverranno il mandolinista Mauro Squillante, il tenore Andrea Cesare Coronella. Parteciperanno l’associazione culturale ‘A Chiorma con la compagnia teatrale gli Argonauti di Napoli, gli artisti Romeo BarbaroSasà TrapaneseLarae Yuri Corace e il Myriam’s Harmony performance groupEnzo Tammurriello e Mario Guarino.

O Guinness del mandolino: tributo a Caruso 

Nella stessa serata, alle 18 e alle 21 (con repliche negli stessi orarî domenica 28 maggio), il Trianon Viviani ospiterà lo spettacolo di chiusura della stagione: Adagio Napoletano. Cantata d’ammore, il viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, scritto e diretto da Bruno Garofalo, con gli arrangiamenti originali di Tonino Esposito e le rielaborazioni musicali di Pino Perris. Con Ciro Capano, applaudito interprete al cinema del film È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, Susy Sebastiano e Francesco Malapena, la compagnia Stabile si compone di Anna Rita Di Pace, vincitrice del concorso di voci nuove che si era tenuto nella scorsa stagione teatrale, Laura LazzariMatteo MaurielloSalvatore MeolaGennaro MontiNadia Pepe e i posteggiatori Antonio Gagliotti e Antonello Guetta. L’orchestra è diretta da Ciro Cascino. I movimenti coreografici sono curati da Carolina Aterrano e i costumi da Mariagrazia Nicotra. Immagini videoscenografiche di Claudio Garofalo, disegno luci di Gianluca Sacco e suono di Daniele Chessa.

Lalla Esposito debutta con gli Ondanueve string quartet

Lalla Esposito in “La canzone teatrale”, concerto per voce e quartetto d’archi con Ondanueve string quartet, scritto e diretto da Paolo Coletta – venerdì 5 maggio, ore 21:00 al Trianon Viviani.

locandina dell'evento

Debutta al Trianon Viviani, in prima assoluta, il nuovo incontro tra Lalla Esposito e Paolo Coletta.

La cantante-attrice, una delle più autorevoli interpreti di Teatro musicale del nostro Paese, che ha accolto la lezione di alcune iconiche attrici-cantanti del Novecento (Milly, Marina e Angela Pagano, Milva, Gabriella Ferri), ritrova l’autore, regista e musicista nello spettacolo “La canzone teatrale”, dopo aver collaborato per anni in numerose produzioni di teatro musicale italiano e internazionale.

Con la partecipazione dell’Ondanueve string quartet, offrono un piccolo catalogo di ciò che rende una canzone “teatrale” e di quel che può far sì che una canzone qualsiasi lo diventi.

Spiega Coletta:

Un’aria d’opera, un recitativo, una romanza, un song brechtiano, un canto di Viviani o una canzone di Broadway sono accomunati dal fatto di essere scritti per essere eseguiti all’interno di una determinata azione drammaturgica, che sia un melodramma, un musical, un’operetta, una commedia musicale. Ma “teatrale” può diventare anche una composizione fatta di parole e musica nient’affatto pensata per la scena: succede quando chi la interpreta decide di trasformare l’emozione di quel pezzo in azione. Azione scenica, appunto.

Viceversa, può verificarsi il percorso inverso e cioè che una canzone scritta originariamente per uno spettacolo teatrale diventi uno standard jazz o semplicemente migri verso l’infinito repertorio della musica popolare.

Per Coletta, dunque, la canzone teatrale non è una forma, né tanto meno un genere. La teatralità probabilmente rappresenta una modalità, un’attitudine, uno sguardo. Innanzitutto dell’interprete, che, nel momento in cui decide di affrontarne l’esecuzione, si assume di fatto la responsabilità e la disponibilità a riscrivere quel pezzo.

Lo spettacolo è prodotto da Leocadia.

Stefano Bollani in Piano solo unica data a Napoli

Stefano Bollani in concerto con Piano solo sabato 6 maggio, ore 21, al Trianon Viviani data unica a Napoli.

In “Piano solo” Stefano Bollani omaggia l’arte dell’improvvisazione.

Più che un tradizionale concerto al pianoforte, la serata si presenta come un “one man show” irripetibile, in cui tutto può accadere: un viaggio a perdifiato, attraverso orizzonti musicali solo apparentemente lontani, in cui non esiste alcuna scaletta né programma di sala a cui aggrapparsi per seguire il succedersi dei brani.

Stefano Bollani in Piano solo unica data a Napoli

Dall’omaggio alla tradizione musicale partenopea, si può passare così dalle composizioni dello stesso Bollani a Carosone, dal jazz ai ritmi brasiliani, con improvvise incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta, un flusso musicale, in cui si mescolano il riso e l’emozione.

Alla fine del concerto sarà il pubblico a decidere il bis: Stefano Bollani annoterà diligentemente le richieste per poi eseguire un medley imprevedibile all’insegna del virtuosismo e dell’irriverenza.

Prodotto da Mauro Diazzi, lo spettacolo è in data unica a Napoli.

Sanzioni, passioni e tammurriate in bianco e nero

Pasquale Scialò nella conferenza cantataSanzioni, passioni e tammurriate in bianco e nero”, per il ciclo “Città cantante 2” – giovedì 13 aprile, ore 17:00 al Trianon Viviani.

La seconda conferenza cantata di Pasquale Scialò, intitolata “Sanzioni, passioni e tammurriate in bianco e nero”, racconterà la Canzone napoletana tra gli anni Venti del Novecento e la Seconda guerra mondiale.

Pasquale Scialò

In questo arco temporale ci si trova immersi in una scena musicale che registra la convivenza di più correnti: accanto a creazioni dal timbro classico – come Napule è na canzoneSilenzio cantatoreCanzone appassiunataChiovePassione e L’addio – si trovano brani dai colori esotici, coloniali e di regime, come La danza Ma-ka-bùSerenata a Hitler‘E ssanzione, ed Evviva ’a tessera, quest’ultima composta per promuovere l’istituzione della carta annonaria.

A fine guerra è ancora la canzone, più di ogni altro mezzo, a fissare il doloroso mutamento sociale e culturale con brani che alludono alla miscegenation, ossia ai rapporti sessuali tra giovani napoletane e soldati di colore presenti in città nel corso della cosiddetta liberazione, come in Tammurriata nera.

Ospite musicale della serata il trio Suonno d’ajere.

Neapolis mantra: spettacolo di musica e danza con Emanuela Bianchini, Enzo Gragnaniello e i performers della Mspd

Neapolis mantra, in programmazione il 15 aprile al Trianon Viviani è un’opera multidisciplinare di interazione e compenetrazione tra danza, musica live e parola, ideata dal regista e coreografo italo-africano Mvula Sungani, che vede insieme sulla scena l’étoile Emanuela BianchiniEnzo Gragnaniello e i performers della compagnia Mvula Sungani physical dance.

Questo spettacolo globale è ispirato alla cultura partenopea contemporanea ed è prodotto da Arealive, in collaborazione con Sorrento incontra, Mspd Studios, Asi Nazionale, Calandra Institute – City University of New York e Ilica Usa.

La creazione, ispirata dall’omonimo album inciso nel 1998 dal cantautore napoletano, e omaggio ai venti anni anni dalla pubblicazione della canzone Donna, interpretata dall’indimenticata Mia Martini, indaga la ricerca dell’essenziale, dove il corpo e la voce diventano ponte tra il reale e l’irreale e vogliono far entrare chi assiste in una dimensione onirica, tantrica: un viaggio nelle origini più vere e viscerali di Napoli, città che nelle sue più profonde contraddizioni ama i suoi figli, e come una madre li protegge e li custodisce gelosamente.

Un percorso emozionale che parte dall’intimo, e che entra in una narrazione astratta e visiva, nell’intento di evocare storie di donne, madri e figlie, di compagne amate, cercate, perdute, desiderate, donne fatte di terra, di aria, di emozioni, di aspettative e delusioni.

La regia, pensata per creare un’atmosfera essenziale, apparentemente scarna, vive di forti suggestioni visive all’interno dello spazio scenico, che muta continuamente al passo con le costruzioni fatte di corpi in perfetta armonia con i testi e la musica, sapientemente scolpiti da luci ed effetti visuali innovativi.

La physical dance, ideata da Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini – peculiarità della loro compagnia, che sta ricevendo prestigiosi riconoscimenti nel mondo – alternerà costruzioni coreografiche evocative a momenti più etnici e spirituali.

La colonna sonora sarà affidata ai grandi successi di Enzo Gragnaniello, eseguiti live in versione acustica, brani che l’autore ha scritto per se stesso e per grandi interpreti quali Roberto Murolo, Mia Martini, Andrea Bocelli, Dulce Pontes, Ornella Vanoni e Arisa, oltre ad alcuni pezzi tratti dal nuovo album, Lo chiamavano vient’ ‘e terra.

I testi teatrali sono di Antonino Giammarino, le musiche originali di Enzo Gragnaniello sono arrangiate da Erasmo Petringa , con le coreografie di Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini.

Alla serata prenderanno parte anche l’attrice Federica Totaro e il primo ballerino Damiano Grifoni.

Tosca in ‘Sto core mio. Notturno napoletano per Roberto Murolo

Tosca ritorna nel teatro della Canzone napoletana con un recital che rende omaggio a Roberto Murolo, a venti anni dalla scomparsa del Maestro.

Tosca in 'Sto core mio. Notturno napoletano per Roberto Murolo

‘Sto core mio. Notturno napoletano per Roberto Murolo è uno spettacolo «pieno di gratitudine e sentimento», per la regia di Massimo Venturiello.

Ricorda l’artista:

Ho conosciuto Roberto Murolo un uomo capace di interpretare la musica napoletana in maniera distinta ed elegante, quasi da crooner, rendendola semplice e immediata. Le sue interpretazioni erano limpide, capaci di arrivare all’essenza dei segreti racchiusi nei brani.

In programma non solo serenate e serenatelle, madrigali e villanelle, ma anche momenti di gioco musicale con alcune macchiette e grandi canzoni partenopee tradotte in altre lingue: da Il canto delle lavandaie del Vomero a Te voglio bene assaje, da E allora? a Serenata Napulitana, nonché un inedito, dedicato a Murolo, scritto poco prima della sua morte da Enzo Gragnaniello.

Tosca in 'Sto core mio. Notturno napoletano per Roberto Murolo

Sabato 1° aprile, alle 21, Tosca ritorna nel teatro della Canzone napoletana con “‘Sto core mio”, un recital dedicato a Roberto Murolo, a venti anni dalla scomparsa del Maestro, nel quale la famosa cantante romana interpreterà anche alcune perle rare scoperte grazie alla collaborazione della fondazione Murolo, che patrocina il concerto.

Uno spettacolo di suoni e parole che, attraverso un percorso poetico ed emozionante, condurrà l’artista e lo spettatore a immergersi nelle grandi canzoni partenopee e perle rare trovate, grazie alla collaborazione della fondazione Murolo, che patrocina il concerto.

Gli arrangiamenti musicali sono a cura di Bubbez orchestra e duo Anedda.

Ad accompagnare Tosca, Giovanna Famulari (pianoforte, violoncello e voce), Massimo De Lorenzi (chitarra), Ermanno Dodaro (contrabbasso e chitarra), Emanuele Buzi (mandolino), Valdimiro Buzi (mandolino e mandola) e Alessia Salvucci (percussioni).

Il concerto è prodotto da Vertigo music.

Riallestimento del musical di Bruno Garofalo dedicato alla canzone classica partenopea

Sabato 25 marzo, alle 21, e, in replica, domenica 26 marzo, alle 18, il teatro della Canzone napoletana ospita il riallestimento della sua produzione di punta: il musical, dal ricco cast di attori, cantanti, danzatori e musicisti, diretto da Bruno Garofalo.

Scritto dallo stesso Garofalo in collaborazione con Karima Campanelli e Raffaele Esposito, con gli arrangiamenti originali di Tonino Esposito e le rielaborazioni musicali di Pino PerrisAdagio Napoletano è un viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, un susseguirsi di quadri singoli e indipendenti che spaziano tra varie stagioni ed emozioni in uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della città.

Racconta il regista:

In questo spettacolo non c’è un filo conduttore o delle sequenze temporali: gli interpreti e i personaggi in costume novecentesco rievocano alcuni riferimenti canonici delle nostre infinite “collezioni” di melodie, alcune immortalate nel Novecento, altre recuperate e inedite in questo contesto, ma che rappresentino sempre una sostanziale importanza per il nostro discorso che spazia dal recupero filologico allo spettacolo puro.

musical di Bruno Garofalo dedicato alla canzone classica partenopea

La ripresa vede alcuni elementi di novità. Innanzitutto il debutto nella compagnia Stabile della Canzone napoletana, di Anna Rita Di Pace, la vincitrice del concorso di voci nuove che si era tenuto nella scorsa stagione teatrale. Di Pace è una musicista completa, che a sei anni ha iniziato lo studio del pianoforte, del canto e del violino, nonché della danza, arrivando poi ad affrontare generi diversi, dall’etnico al rock, e collaborare con artisti come Andrea Bocelli, Nino D’Angelo, Sal Da Vinci, Peppino Di Capri e Laura Pausini.

Questo riallestimento dello spettacolo vede anche la partecipazione di due posteggiatori e un programma musicale che prevede l’inserimento di altre canzoni: Miez’‘o grano (Edoardo Nicolardi – Evemero Nardella, 1909), Pusilleco addiruso (Ernesto Murolo – Salvatore Gambardella, 1904), Scusate, na preghiera! (Arturo Trusiano – Umberto Colonnese, 1934) e Simme ‘e Napule paisà (Giuseppe Fiorelli – Nicola Valente, 1944).

Con Ciro Capano, applaudito interprete al cinema del film È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, Susy Sebastiano e Francesco Malapena, la compagnia Stabile si compone della “new entry” Anna Rita Di Pace, Laura LazzariMatteo MaurielloSalvatore MeolaGennaro MontiNadia Pepe e i posteggiatori Antonio Gagliotti e Antonello Guetta.

L’orchestra, diretta da Ciro Cascino, impegnato anche al pianoforte, è composta da Gaetano Campagnoli (clarinetto e sax soprano), Gennaro Desiderio (violino), Luigi Fiscale (batteria), Gaetano Carmine Marigliano (flauto e ottavino), Stefano Minale (tromba e flicorno), Diego Perris (tastiere), Claudio Romano (chitarra e mandolino), Luigi Sigillo (basso) e Alessandro Tedesco (trombone). I ballerini sono Carolina Aterrano, che ha curato anche i movimenti coreografici, Andrea CosentinoMartina Del PianoAlberto Esposito e Annarosa Mazzacane.

I costumi sono firmati da Mariagrazia Nicotra, le immagini videoscenografiche da Claudio Garofalo, con il disegno luci di Gianluca Sacco e il suono di Daniele Chessa.

Lo spettacolo sarà replicato al Trianon Viviani anche in aprile (sabato 29, alle 21, e domenica 30, alle 18:30) e in maggio (sabato 27, alle 21, e domenica 28, alle 18:30).

Marco Zurzolo nella conferenza cantata Il suono della città

Una conferenza cantata e due concerti, entrambi in prima assoluta, sono gli appuntamenti programmati al Trianon Viviani in questa settimana.

Giovedì 2 marzo, alle 11:30Marco Zurzolo terrà la conferenza cantata “I Napoletani non sono romantici”, seconda puntata del ciclo “Il suono della città”.

Nello stesso giorno, alle 21, Lorenzo Hengeller ritorna nel teatro della Canzone napoletana con “88 tasti. Concerto per Pianoforte e Libertà”, che vedrà la partecipazione, come ospiti, di Marisa LauritoAndrea Sannino e Dario Sansone.

Marco Zurzolo in “I Napoletani non sono romantici”

I Napoletani non sono romantici è il titolo della conferenza cantata di Marco Zurzolo.

Con questo secondo appuntamento del ciclo “Il suono della città”, prosegue il racconto del sassofonista e compositore su Napoli, con i suoi suoni e colori e con la sua grande tradizione musicale, che vede la fusione di linguaggi diversi.

Riprendendo il concetto di “song”, Zurzolo sta creando un viaggio sonoro che rievoca ricordi e sensazioni, descrivendoci le emozioni del popolo napoletano e della città attraverso le suggestive parole di Elvio Porta: «Vista da terra, Napoli è bellissima. Molto più bella che vista dal mare. Perché da terra si vedono i Napoletani. Perché da terra si vede la vita».

Spiega Zurzolo:

Con questa conferenza cantata voglio lanciare una provocazione sui partenopei più che romantici, sono emotivi, stressati, impegnati nella lotta dell’avere prima della voglia di amare.

Chi non lo sa accusa e recrimina.

Lorenzo Hengeller nel concerto “88 tasti

 

Lorenzo Hengeller nel concerto “88 tasti. Concerto per Pianoforte e Libertà”, ospiti Marisa LauritoAndrea Sannino e Dario Sansone – giovedì 2 marzo, ore 21

Ritorna al Trianon Viviani Lorenzo Hengeller con “88 tasti. Concerto per Pianoforte e Libertà”, un nuovo recital che vede anche la partecipazione di ospiti.

Spiega il cantapianista:

Il concerto è dedicato al pianoforte e ai suoi eroi, tra solisti e compositori che hanno creato grandi canzoni al pianoforte: come Art Tatum, Petrucciani, Bollani, Savona, Jannacci, Conte, Trovajoli, Kramer, Bacalov, Morricone, Luttazzi e Carosone, e anche me stesso.

Prosegue Hengeller :

Questo recital è una sorta di mia “Costituzione ideale”, i cui articoli, che mi hanno reso libero, sono coloro che ho deciso di interpretare. Gli 88 tasti del pianoforte offrono tantissima libertà; e il pianoforte, come la libertà, ti obbliga a far capire al pubblico da che parte stai: perché seduto davanti allo strumento non puoi mentire e diventi libero se scegli cosa suonare e come suonarlo.

Ospiti del concerto Marisa LauritoAndrea Sannino e Dario Sansone.

Al Trianon Viviani con Totò Poetry Culture, l’omaggio al Principe della risata

Venerdì 24 febbraio, alle 21, il Trianon Viviani propone Totò Poetry Culture, un originale omaggio ad Antonio de Curtis e alla sua produzione poetica in occasione del 125° anniversario della nascita (l’artista era nato il 15 febbraio 1898). In scena l’omonimo duo, riassunto nella sigla TPC, che include il poeta/performer Gianni Valentino e il musicista/producer Lello Tramma.

Le poesie del Principe della risata, in arte Totò, sono rielaborate in musica elettronica. Nello spettacolo compaiono, man mano, anche alcuni interludi narrativi in cui emergono le relazioni fra Totò e Federico Fellini, Lucio Dalla e Pier Paolo Pasolini, nonché pagine di diario intimo del Principe. Da questo archivio, gli spettatori potranno ascoltare quali sembianze ha assunto la sperimentazione elettronico-letteraria per comprendere genesi, ricerca e processo creativo dell’idea, fino all’evoluzione in palcoscenico, che al Trianon Viviani vedrà l’intreccio di visual coordinati da Giovanni Ambrosio. La performance musicale vivrà di sinestesie e onde percettive multiple tra i brani recitati, le suite soniche e le proiezioni di impianto astratto-narrativo.

Totò Poetry Culture

La dinamica di tali connessioni lascia palpitare un patrimonio storico grazie alle nuove app digitali per creare musica e immagini e manifesta il desiderio di non dimenticare uno degli artisti più magnetici che la cultura napoletana abbia espresso nel ‘900 e oltre. Tra i titoli composti da Totò, riportati alla luce su soundscape elettronici, ecco in sequenza sparsa Voglio bene ê ffemmeneSi fosse n’aucielloCore analfabeta / Ammore perduto‘E pezzienti‘A chiù sinceraLa preghiera del clownChe me manca‘A ‘nnammurata mia (i versi sono raccolti nel libro Antonio de Curtis Il Principe poeta, a cura di Elena Anticoli de Curtis e Virginia Falconetti, edito da Colonnese). Infine lei: Malafemmena, il testamento dell’attore-marionetta scomparso nel 1967.

Racconta Gianni Valentino, ideatore e performer per Totò Poetry Culture:

Poesia e musica elettronica trovano la loro simbiosi. Lo spoken word e il groove sonoro sono stati creati all’unisono. Non si trattava di comporre le musiche e, dopo, in maniera passiva, interpretare i versi come fosse una canzone. Né viceversa. Abbiamo lavorato esotericamente in studio e nelle rispettive abitazioni, rapiti da questa voragine poetica, scambiandoci quintali di musica e trovando le soluzioni più equilibrate che un’avventura del genere possa esigere. In un frangente di tenebre umane, sociali, spirituali e creative, innescate specialmente dal secondo lockdown covid, l’arrivo di questa idea è stata una luce miracolosa per rialzarmi.

Dal canto suo, Lello Tramma sostiene:

Dopo venti anni di produzioni, album, concerti, collaborazioni con artisti italiani e internazionali, sono felice di aver partecipato finalmente a un progetto nel quale non ricopro il ruolo del leader. Mi fa sentire più rilassato e più responsabile perché sono cresciuto musicalmente e sono più consapevole. È piacevole restare leggermente dietro le quinte. Sempre a suonare.

Raiz canta Sergio Bruni. Si l’ammore è ‘o cuntrario d’ ‘a morte

Con “Raiz canta Sergio Bruni”, il cantante che debuttò con gli Almamegretta rende omaggio alla ”Voce ‘e Napule”, a venti anni dalla scomparsa dell’autore della canzone Carmela.

Spiega l’artista:

È un concerto accorato, tra narrazione e suono , dedicato alla musica scritta e interpretata da Sergio Bruni, nell’anno del ventennale della sua scomparsa: sono anni che accarezzavo questa idea, che oltre è anche un omaggio alla mia storia familiare.

Raiz canta Sergio Bruni

Prosegue Raiz:

Non mi addentrerò nell’annosa diatriba tra Bruniani e Muroliani: amo l’opera di Roberto Murolo, come potrebbe essere il contrario? Eppure Sergio Bruni mi muove un battito di cuore in più: il fraseggio, l’accento, la sua non so quanto consapevole organicità alla canzone mediterranea tutta me lo fa sentire parente: io, che ho sempre cercato di allargare gli orizzonti del Golfo, sciacquando i miei panni nel Mediterraneo sud-orientale, sento il bisogno oggi di tornare all’origine attraversando il suo repertorio da autore. Peccato che non ci sono più mia madre e mia nonna, che più di tutti avrebbero amato sentirmi cantare le sue canzoni: spero che vogliano, da dove sono, benedire il mio rispettoso e timoroso tributo a uno dei maggiori artisti del secolo scorso.

Accompagnano Raiz i Radicanto, cioè Giuseppe De Trizio e Adolfo La Volpe (liuti), Francesco De Palma (percussioni), Giovanni Chiapparino (fisarmonica) e Giorgio Vendola (contrabbasso). La produzione è di Arealive.

Prima del concerto, alle 19, sempre al Trianon Viviani, Raiz presenterà al pubblico il nuovo album “Si l’ammore è ‘o cuntrario d’ ‘a morte”, una personale raccolta di alcuni brani più significativi di Sergio Bruni, come Carmela e Palcoscenico.

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