un caffè a teatro

Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica di Patrizia Cirulli

Il 21 aprile la cantautrice Patrizia Cirulli sarà in concerto all’Auditorium Novecento di Napoli (Via Enrico De Marinis, 4) per presentare live i brani del suo ultimo album Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica (Squilibri Editore), disponibile in versione fisica, sulle piattaforme streaming e in digital download.
Inizio concerto ore 21.30. I biglietti sono disponibili su https://www.etes.it
 
Patrizia Cirulli sarà accompagnata sul palco da Renato Caruso alle chitarre, Mattia Boschi al violoncello elettrico e Giuseppe Mazzotta alle percussioniLo stesso Renato Caruso aprirà la data proponendo due brani tratti dal suo ultimo disco “Grazie Turing.
 
In questa data saranno presenti due ospiti speciali, Fausta Vetere (NCCP) e Dario Sansone (frontman dei FOJA), che hanno duettato con Patrizia nel disco.
Dichiara Patrizia Cirulli:  
Una grande emozione e una grande gioia presentare le poesie di Eduardo in musica a Napoli in un posto magico come l’Auditorium Novecento Sarà il mio primo concerto a Napoli, un momento condiviso con i musicisti, gli ospiti e il pubblico. Racconterò con devozione e gratitudine il grande Eduardo.
 
L’album “Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica” è una trasposizione in musica di dieci poesie di Eduardo De Filippo, un omaggio a una delle figure più significative della storia del nostro teatro. L’album, realizzato sotto la direzione musicale di Marcello Peghin e la consulenza artistica di Mimmo Paganelli e edito da Squilibri Editore, spazia tra generi diversi: dal folk alla canzone d’autore. Il disco contiene una nota introduttiva a firma di Pasquale Scialò e alcune immagini dei dipinti di Beppe Stasi.
Spiega Patrizia Cirulli: 
 
Incontrando la poesia di Eduardo è successo qualcosa di magico e straordinario che mi ha portato subito a musicare altre sue nove poesie.
Mi sono fortemente appassionata al suo mondo poetico Luca De Filippo mi diede una prima autorizzazione alla pubblicazione e, successivamente, arrivarono anche le autorizzazioni degli altri eredi che ringrazio profondamente per avermi permesso di realizzare questo progetto. Musicare le poesie di Eduardo è stato come entrare in un mondo che non ho mai incontrato nella mia realtà, ma mi ha permesso di percepirlo come se lo avessi vissuto da vicino.
 
Questa la tracklist dell’album: Si t’ ‘o ssapesse dicere”, “L’ammore ched’è?” con Dario Sansone dei FOJA, “Relogio cumpiacente (Fantasia)”, “Io vulesse truvà pace” con Fausta Vetere dei NCCP, “Penziere mieje”, “Quanno parlo cu te”, “‘E mmargarite”, “È notte”, “A…B…C…D…” e “E allora bevo…”
Patrizia Cirulli 

Patrizia Cirulli: biografia 

Patrizia Cirulli è una cantautrice, compositrice, autrice di Milano, dalla voce “insolita e straordinaria”- come l’ha definita Lucio Dalla. Per tre volte finalista al Premio Tenco e per tre volte vincitrice del Premio Lunezia, ha collaborato con vari artisti, fra cui Sergio Cammariere, Mario Venuti, Fausto Mesolella, Vince Tempera, Pacifico, Sergio Muniz.
Nel 2012 pubblica il disco “Qualcosa che vale”, rilettura in chiave acustica dell’album “E già” di Lucio Battisti, in cui suonano 14 fra i migliori chitarristi italiani come Fausto Mesolella, Luigi Schiavone, Paolo Bonfanti, Massimo Germini, Carlo Marrale.
Nel 2016 pubblica “Mille baci” (Egea Music) album finalista al Premio Tenco 2016, vincitore del Premio Stilnovo nell’ambito del Premio Lunezia 2016 e vincitore del Premio La musica della poesia nell’ambito del Premio Bianca D’Aponte 2016. In questo album Patrizia ha musicato e interpretato in forma canzone poesie di grandi autori (Quasimodo, Merini, d’Annunzio, Pessoa, Catullo, Garcia Lorca, De Filippo, Kahlo e altri).
Due anni dopo pubblica “Sanremo d’Autore” (Egea Music), album finalista al Premio Tenco, in cui Patrizia ha reinterpretato alcuni brani che hanno partecipato al Festival di Sanremo. Nel 2020 ha pubblicato una sua personale versione acustica del brano di Achille Lauro “C’est la vie” e nel dicembre 2021 Patrizia ha scritto il suo primo libro di poesie dal titolo “Sola di fronte al mare” edito da Pluriversum Edizioni con prefazione di Alessandro Quasimodo.

Tosca in ‘Sto core mio. Notturno napoletano per Roberto Murolo

Tosca ritorna nel teatro della Canzone napoletana con un recital che rende omaggio a Roberto Murolo, a venti anni dalla scomparsa del Maestro.

Tosca in 'Sto core mio. Notturno napoletano per Roberto Murolo

‘Sto core mio. Notturno napoletano per Roberto Murolo è uno spettacolo «pieno di gratitudine e sentimento», per la regia di Massimo Venturiello.

Ricorda l’artista:

Ho conosciuto Roberto Murolo un uomo capace di interpretare la musica napoletana in maniera distinta ed elegante, quasi da crooner, rendendola semplice e immediata. Le sue interpretazioni erano limpide, capaci di arrivare all’essenza dei segreti racchiusi nei brani.

In programma non solo serenate e serenatelle, madrigali e villanelle, ma anche momenti di gioco musicale con alcune macchiette e grandi canzoni partenopee tradotte in altre lingue: da Il canto delle lavandaie del Vomero a Te voglio bene assaje, da E allora? a Serenata Napulitana, nonché un inedito, dedicato a Murolo, scritto poco prima della sua morte da Enzo Gragnaniello.

Tosca in 'Sto core mio. Notturno napoletano per Roberto Murolo

Sabato 1° aprile, alle 21, Tosca ritorna nel teatro della Canzone napoletana con “‘Sto core mio”, un recital dedicato a Roberto Murolo, a venti anni dalla scomparsa del Maestro, nel quale la famosa cantante romana interpreterà anche alcune perle rare scoperte grazie alla collaborazione della fondazione Murolo, che patrocina il concerto.

Uno spettacolo di suoni e parole che, attraverso un percorso poetico ed emozionante, condurrà l’artista e lo spettatore a immergersi nelle grandi canzoni partenopee e perle rare trovate, grazie alla collaborazione della fondazione Murolo, che patrocina il concerto.

Gli arrangiamenti musicali sono a cura di Bubbez orchestra e duo Anedda.

Ad accompagnare Tosca, Giovanna Famulari (pianoforte, violoncello e voce), Massimo De Lorenzi (chitarra), Ermanno Dodaro (contrabbasso e chitarra), Emanuele Buzi (mandolino), Valdimiro Buzi (mandolino e mandola) e Alessia Salvucci (percussioni).

Il concerto è prodotto da Vertigo music.

Antonella Stefanucci nello spettacolo di teatro civile Pregiudizi convergenti

Giovedì 30 e venerdì 31 marzo, alle 21:00 al Trianon Viviani, Antonella Stefanucci sarà in scena con “Pregiudizi convergenti”, scritto e diretto da Domenico Ciruzzi.

L’attrice interpreta il doppio ruolo di Angelina, donna povera e dolente, che si divide tra i colloqui con il marito in carcere e gli interrogatori giudiziari, e quello del pubblico ministero, che non si fa scrupolo di usare il suo “potere” per trarne piccoli benefici personali.

Antonella Stefanucci nello spettacolo di teatro civile Pregiudizi convergenti

Con Pregiudizi convergenti il drammaturgo e regista Domenico Ciruzzi e l’attrice Antonella Stefanucci proseguono il progetto di analisi della realtà del “sottosuolo” napoletano, iniziato con il precedente spettacolo Colloqui, in cui vengono affrontati, con amara ironia e dolente umanità un mondo di degrado e ignoranza, ma al contempo vivo e tenero e le ambiguità e i pregiudizi che ruotano attorno al mondo giudiziario.

Spiega Ciruzzi:

Il testo è un racconto che esplora realtà marginali della contemporaneità, gli stereotipi del bene e del male, della giustizia “giusta” e dell’illegalità vengono continuamente rovesciati e si intersecano in un gioco paradossale e grottesco, dove non mancano momenti di pura ilarità, in una Napoli lontana dalla descrizione totalizzante e omologata dei media, che sovente rappresentano la città soltanto attraverso la prospettiva distorta della cronaca giudiziaria.

Antonella Stefanucci, attrice di teatro e cinema, è nota al grande pubblico soprattutto per i suoi ruoli nelle fiction televisive “Capri” e quella dedicata alla vita di Giuseppe Moscati nel ruolo della sorella Nina.

Antonella Stefanucci

In questo spettacolo l’attrice interpreta il doppio ruolo di Angelina, donna povera e dolente, che si divide tra i colloqui con il marito in carcere e gli interrogatori giudiziari, e il ruolo del pubblico ministero, figura rigida e integerrima, che però non si fa scrupolo di usare il suo “potere” per trarne piccoli benefici personali. Due ruoli come due sono le facce della città: quella di “sotto”, che non è solo barbara criminalità, ma anche buffa e ingenua ignoranza, e quella della Napoli “bene”, chiusa nei suoi privilegi inviolabili.

Angelina entra in contatto con le prassi e gli eventi dell’investigazione giudiziaria. Le interpretazioni fuorvianti di intercettazioni telefoniche e interrogatorî, inquinati da domande suggestive, daranno luogo a tragicomiche conclusioni.

Non resta altro da fare che godervi lo spettacolo in programmazione al Trianon Viviani!

Riallestimento del musical di Bruno Garofalo dedicato alla canzone classica partenopea

Sabato 25 marzo, alle 21, e, in replica, domenica 26 marzo, alle 18, il teatro della Canzone napoletana ospita il riallestimento della sua produzione di punta: il musical, dal ricco cast di attori, cantanti, danzatori e musicisti, diretto da Bruno Garofalo.

Scritto dallo stesso Garofalo in collaborazione con Karima Campanelli e Raffaele Esposito, con gli arrangiamenti originali di Tonino Esposito e le rielaborazioni musicali di Pino PerrisAdagio Napoletano è un viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, un susseguirsi di quadri singoli e indipendenti che spaziano tra varie stagioni ed emozioni in uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della città.

Racconta il regista:

In questo spettacolo non c’è un filo conduttore o delle sequenze temporali: gli interpreti e i personaggi in costume novecentesco rievocano alcuni riferimenti canonici delle nostre infinite “collezioni” di melodie, alcune immortalate nel Novecento, altre recuperate e inedite in questo contesto, ma che rappresentino sempre una sostanziale importanza per il nostro discorso che spazia dal recupero filologico allo spettacolo puro.

musical di Bruno Garofalo dedicato alla canzone classica partenopea

La ripresa vede alcuni elementi di novità. Innanzitutto il debutto nella compagnia Stabile della Canzone napoletana, di Anna Rita Di Pace, la vincitrice del concorso di voci nuove che si era tenuto nella scorsa stagione teatrale. Di Pace è una musicista completa, che a sei anni ha iniziato lo studio del pianoforte, del canto e del violino, nonché della danza, arrivando poi ad affrontare generi diversi, dall’etnico al rock, e collaborare con artisti come Andrea Bocelli, Nino D’Angelo, Sal Da Vinci, Peppino Di Capri e Laura Pausini.

Questo riallestimento dello spettacolo vede anche la partecipazione di due posteggiatori e un programma musicale che prevede l’inserimento di altre canzoni: Miez’‘o grano (Edoardo Nicolardi – Evemero Nardella, 1909), Pusilleco addiruso (Ernesto Murolo – Salvatore Gambardella, 1904), Scusate, na preghiera! (Arturo Trusiano – Umberto Colonnese, 1934) e Simme ‘e Napule paisà (Giuseppe Fiorelli – Nicola Valente, 1944).

Con Ciro Capano, applaudito interprete al cinema del film È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, Susy Sebastiano e Francesco Malapena, la compagnia Stabile si compone della “new entry” Anna Rita Di Pace, Laura LazzariMatteo MaurielloSalvatore MeolaGennaro MontiNadia Pepe e i posteggiatori Antonio Gagliotti e Antonello Guetta.

L’orchestra, diretta da Ciro Cascino, impegnato anche al pianoforte, è composta da Gaetano Campagnoli (clarinetto e sax soprano), Gennaro Desiderio (violino), Luigi Fiscale (batteria), Gaetano Carmine Marigliano (flauto e ottavino), Stefano Minale (tromba e flicorno), Diego Perris (tastiere), Claudio Romano (chitarra e mandolino), Luigi Sigillo (basso) e Alessandro Tedesco (trombone). I ballerini sono Carolina Aterrano, che ha curato anche i movimenti coreografici, Andrea CosentinoMartina Del PianoAlberto Esposito e Annarosa Mazzacane.

I costumi sono firmati da Mariagrazia Nicotra, le immagini videoscenografiche da Claudio Garofalo, con il disegno luci di Gianluca Sacco e il suono di Daniele Chessa.

Lo spettacolo sarà replicato al Trianon Viviani anche in aprile (sabato 29, alle 21, e domenica 30, alle 18:30) e in maggio (sabato 27, alle 21, e domenica 28, alle 18:30).

Claudio Bisio al Teatro Gesualdo di Avellino

Claudio Bisio è uno degli attori, conduttori televisivi e umoristi più amato e apprezzato del panorama italiano. Protagonista di pellicole emblematiche e premiatissime come Mediterraneo, miglior film straniero agli Oscar del 1992. Papà della fortunata trasmissione televisiva Zelig.

Sabato 18 (per gli abbonati) e domenica 19 marzo, al Teatro Gesualdo di Avellino arriva Claudio Bisio con La mia vita raccontata male, una pièce teatrale che, sfruttando il repertorio letterario di Francesco Piccolo, intraprende un viaggio agrodolce tra vita pubblica e privata, reale e romanzata, comune a tutti noi.

Claudio Bisio

Un pò romanzo di formazione, un pò biografia divertita e pensosa, un pò  catalogo degli inciampi e dell’allegria del vivere, La mia vita raccontata male ci segnala che se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all’indietro la strada è ben segnalata da una scia di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali.
Attingendo dal patrimonio letterario di Francesco Piccolo, lo spettacolo si dipana in una sequenza di racconti e situazioni che, inesorabilmente, costruiscono una vita che si
specchia in quella di tutti.

Dalla prima fidanzata alle gemelle Kessler, dai mondiali di calcio all’impegno politico, dall’educazione sentimentale alla famiglia o alla paternità, dall’Italia spensierata di ieri a quella sbalestrata di oggi, fino alle scelte professionali e artistiche che inciampano in Bertolt Brecht o si intrecciano con Mara Venier, lo spettacolo, montato in un continuo, perfido e divertentissimo ping-pong tra vita pubblica e privata, reale e romanzata, racconta “male”, in musica e parole, tutto ciò che per scelta o per caso concorre a fare di noi quello che siamo.

In questa tessitura sorprendente si muove Claudio Bisio, accompagnato da due musicisti d’eccezione, per costruire una partitura emozionante, profonda ma anche giocosamente superficiale, personale, ideale, civile ed etica che rende la pièce estremamente godibile e divertente.
Si ricorda che per chi ha sottoscritto l’abbonamento alla Stagione teatrale del Gesualdo, il giorno per assistere allo spettacolo di Bisio è sabato 18 marzo alle ore 21.

Premio Internazionale Carlo Gesualdo Danza 2023

Si svolgerà ad Avellino, venerdì 24 e sabato 25 marzo 2023, la Seconda Edizione del Premio Internazionale “Carlo Gesualdo Danza”, un evento unico nel suo genere grazie alla partecipazione di nomi prestigiosi e ad un grande sforzo organizzativo.

L’evento vedrà come protagonisti oltre 300 giovani ballerini provenienti da tutta Italia che parteciperanno al doppio concorso (nazionale ed internazionale) e numerose étoile che arriveranno da ogni parte del mondo per illuminare il Gala della serata finale.

Il progetto, ideato e fortemente voluto da Guendalina Manzi, direttrice della scuola tersicorea “Esmeralda” di Avellino, vede il maestro Fabrizio Esposito nelle vesti di direttore artistico e la preziosa collaborazione del Comune di Avellino.

Sabato 25 marzo 2023, nella cornice magica del Teatro “Carlo Gesualdo”, si svolgerà il Gala del “Premio Internazionale Gesualdo Danza” che sarà presentato dalla giornalista Monica Lubinu.  

Un evento che racchiude in sé un enorme valore culturale, tanto per la città di Avellino quanto per il prestigio della danza nazionale, ed è un’occasione unica per poter ammirare uno spettacolo di raro fascino e di sconfinata suggestione.

Il palcoscenico del “Carlo Gesualdo” diventerà un luogo dove bellezza, grazia e armonia di forme, suoni e colori trasporteranno lo spettatore in un viaggio emozionante. Ciò grazie alla presenza di tante étoile internazionali, impegnate in coreografie ricche di incanto, tutte riunite in unico luogo per mostrare l’eterno fascino dell’arte tersicorea.

A deliziare tutti gli intervenuti, ci saranno nomi importantissimi del panorama della danza nazionale e mondiale: Katja Katja Khaniukova e Francesco Gabriele Frola (English National Ballet), gli Etoile Internazionali Arianne Lafita e Vittorio GalloroLucia Lacarra (Etoile Internazionale) e Matthew Golding (Royal Ballett Londra), Claudia D’Antonio e Danilo Notaro (Teatro San Carlo di Napoli), Maria Cossu e Giuliana Mele (Spellbound Roma).

Prestigiosa anche la giuria del premio che vede la presenza di Valentina Marini / presidente di giuria, Presidente AIDAP e Orbita Spellbound, Steve la Chance / Maestro e coreografo internazionale – Vincenzo Macario / Direttore artistico eventi danza, Enrico De Marco / Coreografo e maestro internazionale – Fritz Zamy / Maestro e coreografo internazionale, Roberta Martins / Docente Academy dance Zurigo,  Blerina Bela Arbana / Direttore accademia di Tirana,  Alfio Agostini / Premio della critica, Giornalista e critico di danza, Lucia Giuffrida / Direttrice professione danza Parma,  Vittorio Galloro e Arianne Lafita / ETOILE internazionali.

Premio Internazionale Carlo Gesualdo Danza 2023

Un gruppo di professionisti della danza che non ha bisogno di troppe presentazioni, dato il valore straordinario delle loro storie artistiche. 

Grande orgoglio da parte di colei che, un anno fa, ha voluto dare tutta se stessa con passione e impegno per istituire il “Premio Internazionale Gesualdo Danza”, ovvero la Maestra Guendalina Manzi, direttrice della Scuola “Esmeralda” di Avellino. 

Dopo la splendida prima edizione dello scorso anno, siamo pronti a riportare in scena tutta la bellezza della danza attraverso le preziose occasioni che mettiamo a disposizione delle scuole che partecipano al Concorso e alla presenza dei maggiori nomi internazionali per offrire al pubblico del Gala uno spettacolo eccezionale. Da parte mia c’è stato il massimo impegno e la consueta passione che da sempre mi unisce alla danza, ma senza l’eccellente presenza del Maestro Fabrizio Esposito, tutto ciò non sarebbe stato possibile. Dunque, il mio personale ringraziamento va a lui, un professionista con il quale da subito ho instaurato un rapporto fatto di stima e di condivisione di intenti. Ci tengo a ringraziare anche il Comune di Avellino, che con partecipazione ha sposato la causa e che ci ha concesso di muoverci con largo anticipo per poter mettere in moto una macchina organizzativa davvero importante e impegnativa. 

Una seconda edizione che si preannuncia fortunata come la precedente e che vuole guardare al futuro. 

Il mio personale sogno, nonché speranza, è di portare avanti il “Premio Internazionale Gesualdo Danza” nel tempo, perché ritengo davvero sia un’occasione di unione e di condivisione di bellezza che in questa società serve sempre di più, soprattutto per le nuove generazioni. 

Alla direzione artistica, appunto, il Maestro Fabrizio Esposito, nome di prestigio (Danzatore solista e primo ballerino del Teatro “San Carlo” di Napoli dal 1986 al 2012che ha fatto suo questo progetto fin dalle origini. 

Sono molto contento nel fare parte di questa fantastica iniziativa che contribuisce a diffondere il fascino di una disciplina come la danza, che cerca ancora spazio in Italia. Anche questa volta porteremo sul palcoscenico del “Carlo Gesualdo” i massimi esponenti della danza mondiale, per il piacere del pubblico presente in sala al Gala di sabato. Ma allo stesso tempo, vogliamo offrire a tanti giovani ballerini e ballerine la possibilità di mettersi in mostra davanti a una giuria importantissima, e l’opportunità di essere selezionati per stage di grande valore didattico. Per questo spero tanto che ci sia una grande partecipazione anche da parte delle scuole locali con i loro allievi. Da parte nostra c’è tutta la voglia di condivisione nell’ottica di un interesse collettivo sempre maggiore nei confronti della danza.  

Il “Premio Internazionale Gesualdo Danza” prevede un doppio appuntamento: nella mattina di venerdì 24 ci sarà lo spettacolo “GLASS” (Coreografie di Fabrizio e Riccardo Esposito) aperto al pubblico delle scuole allestito dal Progetto di formazione @motion ed in pomeriggio le esibizioni dei ballerini per il concorso nazionale; Sabato 25 marzo 2023 in mattinata si terranno le esibizioni del concorso Internazionale ed in serata il Gala a partire dalle ore 21.00.

James Senese al Teatro Golden di Palermo

Doppio appuntamento live con James Senese al Teatro Golden di Palermo, l’1 aprile alle 21.30, e il giorno dopo all’Abc di Catania. Due concerti imperdibili in cui il “nero a metà” è accompagnano sul palco da Alessio Busanca (tastiere), Rino Calabritto (basso elettrico) e Fredy Malfi (batteria).

Nell’anno del quarantesimo anniversario del suo primo album da solista e presentando in tour il nuovo disco di inediti, James is back! Senese torna in Sicilia con un’organizzazione a cura di Eventi Olimpo.

Settantotto anni da non crederci e quella dirompente miscela di “negritudine” che unisce stilemi jazz, funk, afro con la radice musicale partenopea. In più di mezzo secolo di carriera ha attraversato generi, epoche, mode, senza lasciarsi mai corrompere in nome del mercato. I suoi numi tutelari sono Miles Davis e John Coltrane. La sua granitica coerenza artistica e intellettuale sono famose come il suono del suo sax.

È passato per i seminali Showmen con Mario Musella, Napoli Centrale, le collaborazioni con l’indimenticabile amico Pino Daniele. E ancora il sodalizio artistico e fraterno che lo ha legato a Franco Del Prete.

Senese ha suonato e cantato i vinti, quelli che non hanno mai avuto voce. L’energia e la rabbia del suo sax, e della sua voce, contraddistinguono le sue performance live, fatte di coraggio e determinazione. Un’icona assoluta, irrinunciabile punto di riferimento per le nuove generazioni musicali che vogliono urgenza espressiva e zero compromessi.

James Senese

Dichiara James: 

Nella società attuale è diventato molto difficile far prevalere il bene sul male. Ancora più complesso è parlare alle persone per cercare di far capire loro quella che per me è la strada giusta, quella dei sentimenti.

Ogni persona ha un proprio credo, non siamo tutti uguali e ognuno costruisce la propria realtà in modo differente. Ma uno dei problemi principali è che vi sono persone che hanno velleità dominanti. Per realizzare “James is back” ho guardato un po’ dappertutto, per trovare una voce comune che potesse entrare nel cuore della gente. È un disco molto sofferto ma pieno d’amore. Ed è proprio l’amore quello che io cerco in ogni momento della mia vita e della mia arte. Il lavoro che ho fatto è stato di cercare un unico suono. Quello della verità, il mio essere nero e bianco… per potermi ritrovare, e rintracciare la mia identità.

I suoi concerti sono presi d’assalto da un pubblico che unisce padri e figli in un rito che trascende il semplice concerto. James Senese  va visto dal vivo. Un doppio appuntamento siciliano organizzato da Eventi Olimpo.

Volge al termine la VII edizione della Stagione teatrale targata Ablativo

Volge al termine la VII edizione della Stagione teatrale targata Ablativo, ideata e diretta da Vincenzo Albano
Sono due gli ultimi appuntamenti in programma a Salerno: Mine, conferenza stanca sul melodramma amoroso, della compagnia Vulìe Teatro, e Untold, del collettivo Unterwasser, saranno in scena rispettivamente domenica 12 marzo e venerdì 24 marzo alle ore 20.00 al Teatro Antonio Ghirelli.
Vincenzo Albano
 
Mine, conferenza stanca sul melodramma amoroso, è scritto e interpretato da Michele Brasilio e Marina Cioppa, che con Stefania Remino formano la compagnia casertana Vulìe Teatro, tra i vincitori del premio Neiwiller 2021 nell’ambito del progetto Passpartout promosso da Artec. Lo spettacolo è inoltre semifinalista al Premio Dante Cappelletti 2020 e semifinalista nel 2021 di Biennale College – Registi Under 35.
Mine, conferenza stanca sul melodramma amoroso ci dimostrerà, anche attraverso la simulazione di brevi incontri dimostrativi, come e perché il rapporto di coppia sia un melodramma inutile. Una vera e propria conferenza rivolta al pubblico, nella quale i due conferenzieri dimostreranno come, senza amore, la coppia possa esistere con individualità e unicità, i soli valori fondamentali per l’essere umano.
Oltre ai dati scientifici, i due proveranno a interpretare l’esperienza amorosa alla luce dei conflitti psichici che si sviluppano sin dall’infanzia: l’origine delle nostre ansie e dei nostri disastri personali. Un testo a tratti cinico, ma che mantiene uno stile brillante con dialoghi serrati e paradossali. Gli attori e gli spettatori costruiscono la messa in scena insieme, ogni sera in modo diverso, abbattendo la quarta parete sin da subito come si conviene a una vera e propria conferenza.
 
Untold debutta nel 2020 a Venezia alla Biennale Teatro. È un viaggio introspettivo, frutto di una accurata ricerca sulle potenzialità del teatro d’ombre e sulla manipolazione di burattini che valgono al collettivo Unterwasser, composto da Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti e Giulia De Canio, il premio nazionale della critica 2022 promosso dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro. 
“Untold” è una proiezione a vista di corpi e oggetti in cui l’illusione e lo svelamento dell’artificio convivono. Il linguaggio del teatro visuale si fonde nello spettacolo con una colonna sonora originale, a cura di Posho, che diviene parte integrante della drammaturgia. Dall’ombra del rimosso emergono crepe e incongruenze, gli elementi nascosti lasciano segni e messaggi, premono sulla superficie, chiedono di essere messi in luce.

Marco Zurzolo nella conferenza cantata Il suono della città

Una conferenza cantata e due concerti, entrambi in prima assoluta, sono gli appuntamenti programmati al Trianon Viviani in questa settimana.

Giovedì 2 marzo, alle 11:30Marco Zurzolo terrà la conferenza cantata “I Napoletani non sono romantici”, seconda puntata del ciclo “Il suono della città”.

Nello stesso giorno, alle 21, Lorenzo Hengeller ritorna nel teatro della Canzone napoletana con “88 tasti. Concerto per Pianoforte e Libertà”, che vedrà la partecipazione, come ospiti, di Marisa LauritoAndrea Sannino e Dario Sansone.

Marco Zurzolo in “I Napoletani non sono romantici”

I Napoletani non sono romantici è il titolo della conferenza cantata di Marco Zurzolo.

Con questo secondo appuntamento del ciclo “Il suono della città”, prosegue il racconto del sassofonista e compositore su Napoli, con i suoi suoni e colori e con la sua grande tradizione musicale, che vede la fusione di linguaggi diversi.

Riprendendo il concetto di “song”, Zurzolo sta creando un viaggio sonoro che rievoca ricordi e sensazioni, descrivendoci le emozioni del popolo napoletano e della città attraverso le suggestive parole di Elvio Porta: «Vista da terra, Napoli è bellissima. Molto più bella che vista dal mare. Perché da terra si vedono i Napoletani. Perché da terra si vede la vita».

Spiega Zurzolo:

Con questa conferenza cantata voglio lanciare una provocazione sui partenopei più che romantici, sono emotivi, stressati, impegnati nella lotta dell’avere prima della voglia di amare.

Chi non lo sa accusa e recrimina.

Lorenzo Hengeller nel concerto “88 tasti

 

Lorenzo Hengeller nel concerto “88 tasti. Concerto per Pianoforte e Libertà”, ospiti Marisa LauritoAndrea Sannino e Dario Sansone – giovedì 2 marzo, ore 21

Ritorna al Trianon Viviani Lorenzo Hengeller con “88 tasti. Concerto per Pianoforte e Libertà”, un nuovo recital che vede anche la partecipazione di ospiti.

Spiega il cantapianista:

Il concerto è dedicato al pianoforte e ai suoi eroi, tra solisti e compositori che hanno creato grandi canzoni al pianoforte: come Art Tatum, Petrucciani, Bollani, Savona, Jannacci, Conte, Trovajoli, Kramer, Bacalov, Morricone, Luttazzi e Carosone, e anche me stesso.

Prosegue Hengeller :

Questo recital è una sorta di mia “Costituzione ideale”, i cui articoli, che mi hanno reso libero, sono coloro che ho deciso di interpretare. Gli 88 tasti del pianoforte offrono tantissima libertà; e il pianoforte, come la libertà, ti obbliga a far capire al pubblico da che parte stai: perché seduto davanti allo strumento non puoi mentire e diventi libero se scegli cosa suonare e come suonarlo.

Ospiti del concerto Marisa LauritoAndrea Sannino e Dario Sansone.

Al Trianon Viviani con Totò Poetry Culture, l’omaggio al Principe della risata

Venerdì 24 febbraio, alle 21, il Trianon Viviani propone Totò Poetry Culture, un originale omaggio ad Antonio de Curtis e alla sua produzione poetica in occasione del 125° anniversario della nascita (l’artista era nato il 15 febbraio 1898). In scena l’omonimo duo, riassunto nella sigla TPC, che include il poeta/performer Gianni Valentino e il musicista/producer Lello Tramma.

Le poesie del Principe della risata, in arte Totò, sono rielaborate in musica elettronica. Nello spettacolo compaiono, man mano, anche alcuni interludi narrativi in cui emergono le relazioni fra Totò e Federico Fellini, Lucio Dalla e Pier Paolo Pasolini, nonché pagine di diario intimo del Principe. Da questo archivio, gli spettatori potranno ascoltare quali sembianze ha assunto la sperimentazione elettronico-letteraria per comprendere genesi, ricerca e processo creativo dell’idea, fino all’evoluzione in palcoscenico, che al Trianon Viviani vedrà l’intreccio di visual coordinati da Giovanni Ambrosio. La performance musicale vivrà di sinestesie e onde percettive multiple tra i brani recitati, le suite soniche e le proiezioni di impianto astratto-narrativo.

Totò Poetry Culture

La dinamica di tali connessioni lascia palpitare un patrimonio storico grazie alle nuove app digitali per creare musica e immagini e manifesta il desiderio di non dimenticare uno degli artisti più magnetici che la cultura napoletana abbia espresso nel ‘900 e oltre. Tra i titoli composti da Totò, riportati alla luce su soundscape elettronici, ecco in sequenza sparsa Voglio bene ê ffemmeneSi fosse n’aucielloCore analfabeta / Ammore perduto‘E pezzienti‘A chiù sinceraLa preghiera del clownChe me manca‘A ‘nnammurata mia (i versi sono raccolti nel libro Antonio de Curtis Il Principe poeta, a cura di Elena Anticoli de Curtis e Virginia Falconetti, edito da Colonnese). Infine lei: Malafemmena, il testamento dell’attore-marionetta scomparso nel 1967.

Racconta Gianni Valentino, ideatore e performer per Totò Poetry Culture:

Poesia e musica elettronica trovano la loro simbiosi. Lo spoken word e il groove sonoro sono stati creati all’unisono. Non si trattava di comporre le musiche e, dopo, in maniera passiva, interpretare i versi come fosse una canzone. Né viceversa. Abbiamo lavorato esotericamente in studio e nelle rispettive abitazioni, rapiti da questa voragine poetica, scambiandoci quintali di musica e trovando le soluzioni più equilibrate che un’avventura del genere possa esigere. In un frangente di tenebre umane, sociali, spirituali e creative, innescate specialmente dal secondo lockdown covid, l’arrivo di questa idea è stata una luce miracolosa per rialzarmi.

Dal canto suo, Lello Tramma sostiene:

Dopo venti anni di produzioni, album, concerti, collaborazioni con artisti italiani e internazionali, sono felice di aver partecipato finalmente a un progetto nel quale non ricopro il ruolo del leader. Mi fa sentire più rilassato e più responsabile perché sono cresciuto musicalmente e sono più consapevole. È piacevole restare leggermente dietro le quinte. Sempre a suonare.

Scroll to top