“Le mille e una Napoli”, conferenza cantata con Francesca Colapietro e Mariano Bellopede – giovedì 27 gennaio.
Giovedì 27 gennaio, alle 20, si terrà il secondo dei sette appuntamenti tematici de “Le mille e una Napoli”, il ciclo di “conferenze cantate” presentato dalla cantante Francesca Colapietro e il pianista Mariano Bellopede, su testi di Carmine Borrino.
Tra canzoni, aneddoti e poesie, che intendono narrare la città partenopea, tra melodie e parole, questo incontro illustrerà musicalmente il rapporto tra la luna e il mare. Interverranno Luigi Fiscale, basso e contrabbasso, e Marco Fazzari, batteria, con la partecipazione straordinaria di Massimo Masiello e della “voce” di Gino Curcione.
Gli arrangiamenti e la direzione musicale sono curati dallo stesso Bellopede.
Le altre serie di incontri programmati, tra conversazioni e interpretazioni musicali, sono “Le Conferenze cantate”, con Mauro Gioia, e “Città cantante”, con Pasquale Scialò.
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Conversazioni in Irpinia: quel che resta della permanenza
Quel che resta della permanenza è il titolo della rassegna di incontro ideata e diretta da Emilia Bersabea Cirillo e Franco Festa che si svolgerà presso la Biblioteca Provinciale S. e G. Capone.
Permanenza vuol dire, tra le tante accezioni, “stare in luogo in modo radicato” ed è con questa definizione che si muove la seconda rassegna di ‘’Conversazioni in Irpinia’’, quest’anno dedicata proprio a chi ha deciso di restare (e resistere) in Irpinia.
Chi sono, cosa fanno e soprattutto perché hanno deciso di stare in questa provincia del Sud interno?Proseguono gli incontri, iniziati a marzo e che si concluderanno a novembre, occasione per fare una riflessione con quanti risiedono e operano in Irpinia.
Martedì 6 giugno alle ore 17.30 presso la Biblioteca Provinciale ‘’S.e G. Capone’’, avrà luogo ‘’Conversazioni su quel che resta della permanenza con Enzo Tenore e Michele Citoni’’ .
Vincenzo Tenore, classe 1974, architetto, è stato consulente per il design e gli allestimenti del Museo della Plastica, Fondazione PLART e direttore del Concorso Internazionale di Design, nell’ambito del Festival Internazionale di Design di Napoli. Ideatore di strategie per la riattivazione dei patrimoni dismessi delle aree interne presso Amministrazioni locali. Ha organizzato e diretto attività di urban center e laboratori partecipati.
Ha allestito mostre presso il Padiglione delle Arti e il Museo Madre di Napoli, la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, Castel dell’Ovo, il Museo delle Arti Visive Irpine e presso gallerie private. Nel 2017 è invitato a conferire al TEDx NAPOLI come Best Practice per lo Sponzfest di Vinicio Capossela di cui è organizzatore e creative director per allestimenti, aree food ed eventi.
È autore di pubblicazioni su riviste e testi di settore sul tema della riattivazione delle aree interne e dell’architettura degli interni.Focalizza la sua ricerca sulla progettazione sostenibile lavorando con una metodologia di approccio ai contesti, recuperando i patrimoni dismessi, siano essi iconografici che di conoscenze, facendo sinergia con i tessuti produttivi locali, mettendo a sistema le competenze dei territori.
Le scale di intervento sono molteplici, dal design di prodotto, alla consulenza aziendale, alla riqualificazione urbana ed ambientale, alla organizzazione e gestione di eventi di promozione e valorizzazione dei territori, agli allestimenti museografici, alle installazioni artistiche, alla edificazione ex novo e al restauro, lasciando sempre interagire il locale con il globale, la tradizione con il contemporaneo. Dal 2012 è animatore di un tavolo multidisciplinare denominato RIHABITAT con cui studia strategie di recupero dei centri minori abbandonati delle aree interne.
Michele Citoni, da giornalista, autore, conduttore radiofonico ha lavorato per Roma Italia Radio, Teleroma 56, Rai Radio 2, è stato Caporedattore di Radio Città Futura/Popolare Network, collaboratore del mensile La Nuova Ecologia e di altre testate.
È autore, regista, produttore, operatore, montatore di prodotti audiovisivi nei settori del documentario di creazione, video giornalismo, installazioni artistiche, con i quali ha partecipato a festival e rassegne in 35 paesi del mondo.Svolge numerose attività di animazione sociale, didattiche, artistiche fondate sulla lettura del territorio e focalizzate sull’attivazione di dinamiche, di trasformazione nelle relazioni tra individui, comunità, ambiente. È attivamente impegnato in associazioni culturali e progetti museali che svolgono, nei territori dell’Italia interna del sud, attività di promozione della cultura antropologica, di sviluppo locale, di animazione sociale e culturale anche attraverso le arti contemporanee. È autore, tra gli altri, dei seguenti film documentari realizzati in Irpinia e Lucania: Terre in moto (2006), Mezzafemmina a Rocchetta Sant’Antonio (2014), Avellino-Rocchetta, sospensione di viaggio (2015), Traduzioni. Verso un’accademia del design rurale in Alta Irpinia (2016), 5×7 – il paese in una scatola (2018), Dire Fare Basilicare. Giochi di parole per territori (r)esistenti (2019), La stoffa di Mary (2020).
‘’Conversazioni in Irpinia ‘’ dibatte sull’idea di restare, vivere, “radicarsi” nel proprio luogo di origine, pur coscienti delle difficoltà, ma convinti della necessità morale e della propria scelta.
L’ingresso a tutti gli appuntamenti è libero fino a esaurimento posti.
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Francesco Teselli interpreta All’amato me stesso di Vladimir Majakovskij
Eccoci con un nuovo appuntamento di un caffé a teatro che, in questi giorni complicati per potersi parlare face to face come un tempo, cambia d’abito ma non di contenuto.
Oggi abbiamo deciso di pubblicare l’interpretazione della poesia All’amato me stesso fatta da Francesco Teselli della Compagnia Teatrale La Fermata.
All’amato me stesso è una poesia di Vladimir Majakovskij (1893-1930), scrittore, poeta, regista teatrale, attore e giornalista sovietico. L’artista da subito ha aderito al Futurismo, corrente artistica e letteraria, che rigettava il classicismo e l’arte di un tempo e che nel linguaggio effettuò una vera e propria rivoluzione lessicale.
Nel 1912 Vladimir Majakovskij insieme a Burljuk, Chlebnikov, Kamenskij e Krucenych firmò il manifesto Schiaffo al gusto del pubblico in cui veniva dichiarata e sottoscritta la volontà di allontanarsi dalle formule poetiche di un tempo, contemplando la libertà artistica in tutte le sue manifestazioni.
Abbiamo posto alcune domande a Francesco Teselli per comprendere qualcosa in più sulla scelta e sul contenuto della poesia.
Francesco Teselli: intervista
1. Perché hai scelto di interpretare All’amato me stesso di Vladimir Majakovskij?
La scelta è legata all’iniziativa che stiamo portando avanti noi della Compagnia Teatrale La Fermata sui Social Network con Teniamoci a Teatro Di Sicurezza, che ha una politica ben precisa, in questo periodo così difficile.
Scopo di questo progetto, infatti, è fare performance in diretta Facebook, per ricreare in noi attori e negli spettatori quello stato emotivo che ci accomuna durante uno spettacolo e, soprattutto, far passare il messaggio importante che bisogna restare a casa senza però rinunciare alla cultura. Scegliere di fare una poesia così complessa, di un autore così semanticamente stratificato, semplicemente girando un video con il cellulare, era una sfida che mi andava di raccogliere.
2. Qual è la tua interpretazione del testo?
Di questa poesia, All’amato me stesso, che si affranca dalla tipica impronta poetica di Vladimir Majakovskij – pur trattenendone la forza militante – mi affascina molto, da sempre, il contrasto violento, l’incontro feroce tra un’anima immensa e l’essenza percepita dell’inutilità.
È una caporetto, quella del poeta: il suo spirito è troppo grande, alla fine soccomberà trascinando il suo “enorme amore” unicamente in chissà quale “notte delirante e malaticcia” (di dostoevskiana memoria). La ripetizione ossessionante dell’ipotesi d’essenza sono tutte anticlimatiche (s’io fossi piccolo, come il grande oceano; povero come un miliardario; balbuzziente come Dante o Petrarca) è tutto in antitesi: è la dicotomia del mondo.
3. Che cosa significa, per te, questa poesia?
All’amato me stesso per me rappresenta esattamente l’opposto. Mi ha convinto proprio questo a farla: un ulteriore contrasto, quello che divide la mia condizione emotiva attuale dall’inesorabile inferno di Vladimir Majakovskij, che lo porterà al suicidio.
D’accordo sui chiaroscuri della vita, ma io adesso sto bene. Pandemia a parte, gira tutto nel verso giusto. E dato che l’attore veramente bravo non mette mai in scena se stesso: ecco a voi il mio contrario, in tutto e per tutto.
All’amato me stesso di Vladimir Majakovskij
Quattro. Pesanti come un colpo.
A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio.
Ma uno come me dove potrà ficcarsi?
Dove mi si è apprestata una tana?
S’io fossi piccolo come il grande oceano,
mi leverei sulla punta dei piedi delle onde con l’alta marea,
accarezzando la luna.
Dove trovare un’amata uguale a me?
Angusto sarebbe il cielo per contenerla!
O s’io fossi povero come un miliardario… Che cos’è il denaro per l’anima?
Un ladro insaziabile s’annida in essa:
all’orda sfrenata di tutti i miei desideri
non basta l’oro di tutte le Californie!
S’io fossi balbuziente come Dante o Petrarca…
Accendere l’anima per una sola, ordinarle coi versi…
Struggersi in cenere.
E le parole e il mio amore sarebbero un arco di trionfo:
pomposamente senza lasciar traccia vi passerebbero sotto
le amanti di tutti i secoli.
S’io fossi silenzioso, umil tuono… Gemerei stringendo
con un brivido l’intrepido eremo della terra…
Seguiterò a squarciagola con la mia voce immensa.
Le comete torceranno le braccia fiammeggianti,
gettandosi a capofitto dalla malinconia.
Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
s’io fossi appannato come il sole…
Che bisogno ho io d’abbeverare col mio splendore
il grembo dimagrato della terra?
Passerò trascinando il mio enorme amore
in quale notte delirante e malaticcia?
Da quali Golia fui concepito
così grande,
e così inutile?
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Mondo Fantasy è il nuovo singolo della cantautrice Lady Sox
Mondo Fantasy è il nuovo singolo della giovanissima cantautrice volterrana Lady Sox, un brano pop, ispirato proprio al genere fantasy, caratteristica dell’eclettica e artista toscana.
Parte così la canzone, che rappresenta un vero e proprio viaggio immaginario, tra melodia e rap.
Sono rinchiusa nel mio mondo fantasy, mi manda di estasi tra nemesi e cacciatori di demoni, sangue rosso cremisi, da tempi immemori. Siamo nel 1800 a Londra tra licantropi, vampiri e cacciatori d’ombra..
Sophia, in arte Lady Sox, è un’ accanita lettrice e si autodefinisce una “Nerd”. “Mondo Fantasy” nasce dalla lettura della saga di Cassandra Clare “Shadowhunter”. La saga urban fantasy si compone di diversi libri: alcuni di questi libri vengono citati direttamente nel brano quando nomina “La Città d’Ossa” ed “Il Fuoco Celeste”.
Questa saga ha stregato più di 50 milioni di persone e fra queste anche me – dice Sophia- ed in futuro vorrei anche riscrivere la sceneggiatura della serie per la TV, poiché quella prodotta fino ad ora, secondo me naturalmente, non è affatto soddisfacente.
Tra le ultime esperienze, Lady Sox si è classificata tra i primi tre artisti Junior italiani al Tour Music Fest 2022, qualificandosi anche per la finale europea sul palco del Teatro Titano di San Marino, esibendosi accompagnata dall’orchestra.
Lady Sox: chi è?
Lady Sox, nata a Volterra (Pi), è un’artista a tutto tondo nonostante la giovanissima età. Infatti vanta esperienze in tutti i campi: dalla scrittura, alla recitazione, al canto. I suoi scritti vanno dalla poesia passando per i racconti (già selezionati per la pubblicazione) e le canzoni. Ha già all’attivo numerosi brani depositati alla Siae, con uno di questi vince nel 2021 il concorso Voci D’Oro e si piazza nei primi 10 al Tour Music Fest, nella finalissima categoria Junior di Settembre 2021 a Roma. Con Andrea Prestianni, suo vocal coach, presso l’Art Work Studio di Santa Maria a Monte, prende lezioni di canto e compone. Presso l’Accademia Le Muse, frequenta i corsi di recitazione e scrittura creativa.
Lady Sox: esperienze:
Ottobre 2015 Gennaio 2016 partecipa come attrice coprotagonista alla Fiction Rai “Luisa Spagnoli”, con regia di Lodovico Gasparini, nel ruolo di Loretta da bambina.
Aprile 2018 partecipa al Music Camp del Tour Music Fest e successivamente al Tour MusicFest.
Agosto 2018 vince il 6° Concorso Canoro della Scuola di Musica di Bibbona, nella categoria baby.
Settembre 2018 partecipa alle Semifinali Nazionali del Cantagiro di Fiuggi. Si qualifica per la Finalissima Nazionale dove arriva Terza assoluta nella sua categoria Baby.
Agosto 2019 vince il 7° Concorso Canoro della Scuola di Musica di Bibbona nella categoria Baby.
Luglio 2021 vince il concorso canoro Voci D’Oro nella categoria Junior
Luglio 2021 partecipa al City Music Camp del Tour Music Fest.
Settembre 2021 accede alla seconda manche della finalissima del Tour Music Fest nella categoria Junior con il suo inedito “Clochard”.
Marzo 2022 il suo racconto” Un Piovoso Pomeriggio di Fine Novembre” viene selezionato per la pubblicazione nell’ambito del Concorso letterario Luce Nera
Aprile 2022 viene selezionato per la pubblicazione il video, montato da lei mentre canta Oltre l’Orizzonte, nel Disney Web Festival 2022.
Luglio 2022 vince a Livorno i premi Miglior Testo e si classifica 1° dei Cantautori.
Settembre 2022 viene scelta dal regista Francesco Falaschi per recitare nel docufilm “La Memoria di Ferro”.
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