Da compagni di scuola a compagni anche di note.
Sul palco del Trianon Viviani, l’originale incontro di Lorenzo Hengeller e Raiz, che venerdì 11 febbraio, alle 21, suoneranno insieme per la prima volta dopo le prime esperienze musicali comuni al liceo.
Frequentando la stessa scuola, i due artisti e amici partenopei hanno suonato nella stessa band, spaziando dai classici internazionali al cantautorato napoletano e italiano. Hanno poi intrapreso due carriere musicali diverse: il primo è diventato un cantapianista e jazzista; il secondo un cantante impegnato tra reggae, suoni mediterranei e canzone napoletana.
Per gioco e per amicizia, in questa serata intitolata “Compagni di scuola e di note”, i due ragazzi di ieri incontreranno i due artisti di oggi per suonare una musica nuova e inattesa per entrambi.
Racconta Lorenzo Hengeller:
A vederci allora sembravamo solo irrimediabili e accaniti appassionati di musica , ma oggi sappiamo che ci stavamo semplicemente allenando a diventare quelli che ora siamo, due artisti ai quali la musica ha suggerito mondi diversi: immaginarci, quindi, di nuovo insieme su un palco, quello del teatro Trianon, è stata per noi un’idea naturale, accolta con entusiasmo dal direttore artistico Marisa Laurito.
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Si conclude la XXII edizione del Premio Massimo Troisi
Si è conclusa con successo la XXII edizione del Premio Massimo Troisi che in cinque giorni ha registrato la presenza di oltre diecimila persone affollando l’arena di Villa Bruno location della kermesse dedicata al grande attore sangiorgese. Il premio è organizzato e promosso dal Comune di San Giorgio a Cremano e realizzato con un contributo della Regione Campania.
Concorsi, musica e tanta comicità sono stati i fattori che hanno caratterizzato questa edizione che ha visto l’attore e showman Gino Rivieccio fare da perfetto padrone di casa. Accompagnato dalla giornalista Titta Masi il direttore artistico ha accolto grandi interpreti della comicità nazionale come Ezio Greggio e Ale e Franz – interagendo con loro in esilaranti sketches e regalandoci altri momenti comici con brevi monologhi che hanno riconfermato il suo spessore artistico – e le testimonianze amorevoli in ricordo di Massimo delle attrici Sandra Milo e Nathaly Caldonazzo. Straordinari gli intermezzi di Vincenzo De Lucia con le sue divertenti imitazioni. Ampia la sezione musicale con l’attesa esibizione di Gigi Finizio e le sorprendenti performance vocali dei Super4 e delle Ebbanesis. Spazio anche alle giovani promesse musicali della GenZ con gli showcase di Kya, Gaiè, Apno, Veronica Di Nocera ed Eva Maus.
Nel corso della serata finale la giuria, composta da Giancarlo Bozzo (direttore artistico di Zelig), Gaetano Liguori (direttore artistico del Teatro Totò di Napoli) e Pierluigi Iorio (direttore artistico del Teatro E. De Filippo di Agropoli), ha assegnato i riconoscimenti per i concorsi: a vincere il premio per il “Miglior attorə comico” c’è un ex aequo tra la torinese Federica Ferrero e il napoletano Mariano Grillo. Ad entrambi è stato consegnato il trofeo e oltre a un premio in danaro avranno la possibilità di esibirsi allo Zelig di Milano. Il vincitore per il miglior “Corto comico” è Alessandro Porzio con l’opera dal titolo “Come a Mìcono” mentre per il concorso “Migliore Scrittura Comica sezione opera edita” primo premio a Lello Marangio per il romanzo “Il mercatino di Roccagioiosa” (Homo Scrivens edizioni). Primo premio sezione “Racconto Inedito” a Guglielmo Finazzer e Stefano Russo per l’opera “Il Circolo Vizioso”. Menzioni speciali per gli autori Raimondo Preti, Elisa Zaccagnini, Gianluca Papadia e Gabriele Bianchini.
Il “Premio Cremanum d’argento 2022” è stato consegnato all’attore sangiorgese Massimo De Matteo. Il Cremanum è un premio assegnato dal Comune a un artista che si è distinto nella propria professionalità e che abbia un legame con la città di San Giorgio a Cremano.
Diverse le autorità intervenute al galà finale: insieme al Sindaco Giorgio Zinno e Vice Sindaco Pietro De Martino in platea c’erano il Dott. Luigi Riello Procuratore generale della corte d’appello di Napoli; l’europarlamentare Gioisi Ferrandino e il deputato e componente delle Commissioni Giustizia e Difesa Gianfranco Di Sarno. La vicepresidente del Consiglio Regionale Loredana Raia e i consiglieri regionali Mario Casillo Francesco Emilio Borrelli.
Afferma il Sindaco Giorgio Zinno:
Questa è stata un’edizione meravigliosa. Siamo riusciti a celebrare il nostro grande Massimo proprio come lui amava: con i suoi amici e concittadini, con tanti artisti che lo hanno conosciuto, apprezzato e che da lui sono stati ispirati, nonché alla presenza straordinaria di Nathaly Caldonazzo, sua ultima compagna di vita che ci ha fatto commuovere attraverso inediti racconti della vita di Massimo.
Ma soprattutto abbiamo raggiunto ancora una volta l’obiettivo di far emergere nuovi, straordinari talenti nell’arte della comicità.La collaborazione con Zelig è stata il valore aggiunto di questa XXII edizione, in quanto ha portato davanti al grande pubblico, giovani attori comici di grande qualità interpretativa e forte originalità.E poi il pubblico: registrare il sold out tutte le sere è la testimonianza che il Premio cresce di anno in anno ed è capace di offrire spettacoli e proposte culturali e artistiche sempre nuove. Un plauso va al Direttore artistico Gino Rivieccio e a tutta la squadra dei dipendenti comunali e non che ha lavorato senza sosta, confermando il Premio Massimo Troisi un successo per tutta la città.
Infine un ringraziamento va alla Regione Campania che ha contribuito anche quest’anno alla sua realizzazione.Conclude il vicesindaco e assessore alla Cultura Pietro De Martino:Siamo soddisfatti di questa edizione, ricca, vivace ma anche emotivamente molto coinvolgente.L’obiettivo di dare spazio agli artisti nei vari campi della comicità: recitazione, scrittura, regia ecc.. è stato raggiunto pienamente. Anche gli eventi collaterali al Premio hanno raggiunto questo scopo: evidenziare il talento e dare spazio all’arte e allo spettacolo. Questo è il nostro omaggio al grande Massimo.Dichiara Gino Rivieccio:È stato un Premio che mi ha dato grandi soddisfazioni, morali e professionali, una edizione forse superiore anche alle altre da me dirette, grazie a un feeling collaudato con San Giorgio e con la sua gente “Un sold out registrato tutte le sere grazie anche ai grandi nomi che sono riuscito a coinvolgere: Ezio Greggio, Ale e Franz, Finizio, Sandra Milo, Nathaly Caldonazzo, le Ebbanesis, i Super4, Vincenzo De Lucia ed altri. Un grazie speciale a Titta Masi che ha condotto con eleganza le serate.Si, è un Premio che sento molto mio e al quale spero di dare continuità. Probabilmente Massimo da lassù lo sa e mi protegge. -
Il Sud negli occhi di Frank Cancian in mostra al Museo delle Civiltà di Roma
Il Sud negli occhi: sguardi critici sulle immagini di Frank Cancian verrà esposta al Museo delle Civiltà di Roma. Le fotografie, 1801 scatti d’epoca realizzati nel 1957, dal fotografo statunitense che viene ricordato anche per la ricerca antropologica rappresentano un patrimonio etnografico sulle comunità del Sud.
Il prossimo 20 settembre nella Sala Blu dell’ex Carcere Borbonico verrà presentato il progetto in anteprima insieme agli enti promotori. Durante la presentazione sarà proiettato il docufilm, 5×7 – il paese in una scatola di Michele Citoni, che sarà presente in sala.
Frank Cancian: chi è?
Frank Cancian è un antropologo statunitense con la passione per la fotografia, nata alla fine degli anni ’40. Dopo aver vinto una borsa di studio come studente di antropologia, giunge a Lacedonia nel 1957 e durante 7 mesi immortala gli usi e i costumi della società di quel tempo.
La particolarità dei suoi scatti risiede appunto nel cercare il diverso in situazioni normali. Per usare le sue stesse parole:
Mi piace scattare foto dove le persone svolgono le loro normali attività: a casa, a lavoro o in luoghi di culto. Cerco spesso l’esotico in situazioni ordinarie e l’ordinario in ciò che molte persone vedono come esotico.
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Partezigo: un progetto per scoprire e riscoprire il fanciullino che è dentro di noi
Dal 1 dicembre 2019, al Cinema Partenio di Avellino, ci sarà uno spazio dedicato all’arte e alla cultura, non solo cinematografica, e si chiamerà Partezigo. La sala 4 ospiterà attività, laboratori, spettacoli, concerti, corsi, workshop, happening, eventi, dedicati ai piccoli, ai ragazzi, ai grandi, ai molto grandi… A tutti coloro che hanno dai 5 ai 115 anni, a tutti coloro che vogliono guardare/sentire/scoprire/fare arte e, soprattutto, a tutti coloro che la amano e non vogliono vivere senza.
Arte e linguaggi artistici che incontrano lo spazio e le persone: nell’inarrestabile fluire del tempo, ciò accade da sempre! E con il progetto Partezigo, all’interno di una realtà immaginata e realizzabile, si vuole incoraggiare il divenire e il compimento del significato esperienziale, attraverso il sentire chiarificato e intensificato. Concepita come luogo altro che abbraccia il confine di uno spazio reale per trascendere nell’immaterialità e multidimensionalità delle diverse forme/espressioni/esperienze artistiche, essa persegue l’intento di favorire la comprensione dell’arte e del suo ruolo nella civiltà.
Il manifesto/poetica di Partezigo proclama la necessità di una ricerca personale e collettiva, volta ad investigare l’auto-consapevolezza di ciascuna creatura vivente, nel compimento di un’esperienza estetica (in senso artistico). In opposizione alle condizioni che isolano l’arte e la sua valutazione in un regno loro proprio, in contrasto con coloro che ne hanno annunciato la fine e celebrato la morte, essa si muoverà per partecipare alla creazione culturale di una nuova società, propugnatrice di individui che partecipano al mondo interrogandosi sulla situazione in cui versa la condizione politico-culturale dell’umanità, per scegliere cosa combattere e cosa sostenere nella vita sociale dell’epoca in cui si vive, e persuasi ad instaurare un rapporto positivo con certi valori positivi.
Come ha affermato Marianna Calabrese, presidente dell’associazione Zigarte:
Allo scopo di favorire la comprensione dell’arte e del suo ruolo nella civiltà, si dovrebbe ritornare all’esperienza del corso ordinario delle cose per scoprire la qualità estetica che possiede tale esperienza e non, invece, fornire indizi sulla natura intrinseca dell’esperienza estetica, iniziando ad occuparsi di un oggetto già riconosciuto come opera d’arte e quindi già separato da ogni altra modalità di esperienza. Una concezione dell’arte che cominci dalla sua connessione con qualità colte nell’esperienza comune, sulla base di una trattazione tesa a mostrare che il carattere estetico non deriva in virtù di un’idealità trascendente, ma che è lo sviluppo chiarificato e intensificato di tratti che appartengono a ogni esperienza normalmente compiuta. Il mio filosofo ispiratore è John Dewey che non vuole considerare l’opera d’arte come pura forma isolata e in sé conchiusa, di origine astratta e astorica, concepita da un’idea superindividuale, innata o divina, bensì come la costruzione di un’esperienza integrale attraverso l’interazione tra condizioni ed energie organiche e ambientali.
Rispetto alla questione della cultura in relazione alla dimensione del problema politico, sollevando la prospettiva secondo cui l’instaurazione di una nuova società esigerebbe la distruzione dei valori che dominano attualmente questo agire individuale e sociale, Marianna Calabrese è orientata verso una tesi trasformista: proprio perché l’essere umano nel corso della propria produzione sociale in quanto individuo è indotto a riconoscere e a investire positivamente i valori della società, per spiegare responsabilità, conseguenze, presupposti culturali, che muovono una radicale trasformazione della società, non si può prescindere dal problema della creazione culturale in senso stretto.
Con la poetica della realizzazione dell’impossibilità esploriamo questa prospettiva: far nascere uno spazio culturale articolato, in cui l’equilibrio tra consumo e produzione della cultura renda possibile la creazione e diffusione di significati, per una trasformazione sociale, economica e culturale.
Questo è il primo cartellone Partezigo, quello che chiude un anno per accoglierne un altro.
Partezigo vi aspetta previa prenotazione e prevendita presso il seguente numero: 371 44 54 474 o recandosi al botteghino del Cinema Partenio. Il primo dicembre si terrà il primo evento gratuito in cui si svolgeranno le audizioni per comporre un coro voci bianche.
Non mancate!
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