L’associazione Civitas di Grottaminarda, dopo aver esordito lo scorso aprile con la proiezione del docu-film: “Tenk iù Globalizescion” di Michele Vietri e la presentazione del libro “La scomparsa della musica” di Antonello Cresti, propone ai cittadini ufitani una nuova lettura: “Politicamente corretto” del professore Eugenio Capozzi.
Il presidente dell’associazione, Enzo Abbondandolo, rivendica l’importanza della lettura e del confronto, unico argine alle distorsioni causate dalla dittatura del pensiero dominante che ingabbia il pensiero critico.
Il professore Capozzi propone, quindi, una convergenza tra intellettuali, politici e associazioni che ripristini la parresia, libertà di parola, da contrapporre all’ideologia del politicamente corretto.
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Piano Solo Corpo Solo in anteprima nazionale al Teatro San Ferdinando
Piano Solo Corpo Solo (The right to be left alone) è una performance/concerto profondamente legata al nostro tempo e verrà presentata in anteprima nazionale al Teatro San Ferdinando di Napoli.
Un tempo di negazione del “fuori” e del contatto, di violazione del corpo e della libertà, di isolamento e confusione. Abbiamo preso tutto questo per guardarci dentro e cercare una connessione intima e profonda con noi stessi e con l’altro. Qui il suono e il movimento sono emotività, tattilità, visione, sono l’espressione di moti interiori che cercano di liberarsi.
In Piano Solo Corpo Solo si toccano le intime ricerche di due solitudini: Piano Solo – i brani composti e suonati dal vivo da Simone Graziano per pianoforte a coda preparato (dall’album Embracing the future), e Corpo Solo – la composizione coreografica di Claudia Caldarano.
Viviamo in tempi in cui il corpo è mortificato da forze che lo manipolano, è isolato e “reso cosa”, da conservare, da salvare o da preservare. Quando invece è proprio la sua caducità a renderci vivi, liberi, sensuali, vitali e desiderosi di incontrare. L’incontro qui si realizza in un Embracing, in un’abbraccio, in un gesto magico capace di fissare nell’attimo l’ultimo attimo, nell’istante, il duraturo.
Piano Solo Corpo Solo: maggiori informazioni
coreografia e danza Claudia Caldarano
composizione e esecuzione musicale Simone Graziano
consulenza drammaturgica Alessandro Brucioni
produzione mo-wan teatro
coproduzione nòva
in collaborazione con Nina e 4’33’’ (direzione Matteo Gabutti) con il sostegno delle residenze creative Armunia e InTeatro e degli spazi di prova Atelier delle Arti e Goldoni selezionato NID Platform OpenStudios 2021.Vincitore del bando Residanza – La casa della nuova coreografia 2021 promosso nell’ambito del progetto Gap! Change! Now! Projects for the next dance generation – Movimento Danza 2018/2021 in collaborazione con il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale.
La musica è tratta dal disco Embracing The Future edito da Auand Records, vincitore dell’ Honorable Mentions del magazine newyorchese The New York City Jazz Records.
Durata: 40 minuti (atto unico)
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Bluexperience: il salone della mobilità sostenibile slitta al 2022
A Napoli è tutto pronto per la prima edizione di Bluexperience, il salone della mobilità sostenibile in programma a settembre (10-12) alla Mostra d’Oltremare, eppure gli organizzatori hanno deciso di posticipare l’evento al 2022:
Il green pass, le limitazioni di accesso del pubblico, le difficoltà degli spostamenti da regione a regione che potrebbero delinearsi dopo le vacanze estive, sono fattori che mettono seriamente a rischio ogni sforzo compiuto per portare a Napoli i maggiori player internazionali della mobilità sostenibile, mobilità leggera ed ultimo miglio.
Non è una rinuncia, stando alle presenze registrate tra gli espositori che avevano aderito, ma una vera e propria sfida per garantire, al salone Bluexperience, un successo annunciato, come sottolinea la direzione organizzativa.
Dopo una scrupolosa valutazione, abbiamo ritenuto necessaria questa decisione al fine di garantire il successo del Salone che alla sua prima edizione sarebbe stato troppo penalizzato dalle incertezze del periodo, dovute all’andamento della nuova variante e ai limiti imposti dal nuovo decreto, ma soprattutto per tutelare i nostri clienti, i quali avrebbero corso il rischio di non ottenere il risultato auspicato dalla loro presenza.
La proposta espositiva partenopea, attivata e promossa dalla società Action Events, con il sostegno di aziende sponsor, come V-ITA -Be Charge– Netcom Group, aveva tutti i numeri per risultare vincente. L’adesione era arrivata persino dai giganti americani di Tesla e dei maggiori gruppi dell’automotive, nonché dalle maggiori associazioni di categoria come ANFIA, ANIE, MOTUS-E e Legambiente. Inoltre l’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (Isnart) aveva scelto Napoli quale sede del Bike Summit 2021, all’appuntamento annuale al Bluexperience, ed erano scese in campo anche Invitalia, Osservatorio Nazionale BikeEconomy e Vivitalia.
Insomma Bluexperience era pronta a lanciare il guanto di sfida alle maggiori esposizioni del settore, ma ora la vera sfida è quella di garantire il successo, in sicurezza, alla fiera.
Afferma Milena Mazza, direttore generale della fiera:
Napoli, da sempre capitale del centro sud Italia, merita di poter consolidare il ruolo determinante che può avere nello sviluppo del mercato della mobilità sostenibile, automotive, leggera e ultimo miglio. Per questo motivo continueremo a lavorare per rendere l’appuntamento vincente per tutti, espositori e visitatori, contando su regole certe e confidando nel supporto del direttivo della Mostra d’Oltremare che ha già confermato la disponibilità per le nuove date di Bluexperience’22.
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Cesare Carpenito presenta Sulphur al Castello D’Aquino caffè letterario
Sulphur è il primo romanzo di Cesare Carpenito, edito da Il Papavero edizioni.
Il romanzo fonde antichi saperi, mestieri di un tempo, amicizia, credenze popolari in una storia che ha come protagonisti Enea e Ninetto, apparentemente diversi eppure umanamente molto simili.
Ci troviamo negli anni’50 nel piccolo Borgo di San Michele dove il tempo scorre lento, seguendo un suo moto fatto di calma e ripetizione statica che forse appesantisce e crea un vuoto interiore a tutti giù in paese.
Questo sentire privato e collettivo in Sulphur diventa il protagonista insieme ai personaggi. Chi vive tutt’oggi le dinamiche dei piccoli paesi riesce a comprenderlo meglio, con un sorriso amaro.
La gente ama le cattiverie, ama sputare veleno sulle vite degli altri e, magari fa bene. Magari tutto quel veleno, tenuto dentro, ci avvelenerebbe le viscere fino ad ucciderci nel silenzio più assordante. Allora meglio parlare, meglio tirare giù, nel baratro, il mondo insieme a noi. Forse sputare il nostro odio, le nostre paure, i nostri segreti, le nostre vergogne più nascoste sulle vite degli altri può aiutare. Può aiutare a sentirsi migliori. Può aiutare a non sentirsi i peggiori. Forse.
Questo lo sa bene Ninetto, figlio di Annina la sartina, vedova di nessun morto, secondo le voci maligne degli abitanti di Borgo di san Michele. Lui da sempre abituato a crescere con lo sguardo inquisitore del prossimo e sorrisi beffardi che, nel tempo, gli hanno traforato l’anima, cambiandola in modo drastico.
Come la maggior parte degli abitanti, anche Ninetto, nutre la passione della miniera, che tanto passione in fondo non è perché essendo l’unica alternativa per chi come lui non ha studiato, diventa l’unica alternativa per poter guadagnare qualcosa. In luoghi in cui non c’è molta scelta, forse, ci ritrova inconsapevolmente a farsi piacere solo ciò che si conosce e che è familiare.
Ci era sceso la prima volta a sei anni, insieme al padre e al caporale: quasi una gita. per i primi tempi, infatti, il lavoro dei ragazzini era lo stesso di quello delle donne: venivano impiegati al Mulino e insaccavano per giorni interi, finché le loro manine morbide non si coprivano dei calli spessi e senz’anima dei loro padri, dei loro nonni e così via.
E così sempre. E così per sempre.
Poi c’è la banda del paese che legava davvero la gente del luogo allo stesso modo della puzza dello zolfo ma in modo diverso. La musica, infatti, rappresenta una via di fuga per molti giovani e l’opportunità di scoprire il mondo esterno, scoprendo qualche Madonna dal volto nero con un altro nome ma sempre la stessa.
Sulphur è un romanzo che parla del Sud negli anni ’50, facendoci riflettere sul nostro tempo e sul nostro Sud di oggi. Un romanzo che prende l’incipit da un ricordo, ricavandone una narrazione acuta, realistica e a volte cinica proprio perché il tempo in alcuni luoghi dell’entroterra sembra avere la stessa cadenza di quegli anni. Il romanzo ci parla di una realtà che non esiste più ma che si palesa in altre forme oggi, ritornando ad essa.
Per scoprire il resto non vi resta che partecipare alla presentazione del libro, prevista il 24 ottobre al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda alle ore 18:00 per scambiare quattro chiacchiere con Cesare Carpentino o semplicemente ascoltare questa storia.
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l’associazione Civitas presenta “Politicamente corretto”
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