Achinoam Nini Barak, in arte Noa, cantante israeliana da tempo regina di una musica senza più confini, Gil Dor da sempre suo chitarrista e direttore musicale, il Solis string quartet, affermato ensemble di archi che con i due collabora attivamente da più di quindici anni, presentano questo concerto inedito, dalla scaletta creata ad hoc per l’occasione.
Una serata dove l’arte e lo spessore di Noa si fondono con la maestria e la visione degli archi del Solis string quartet, con arrangiamenti raffinati e originali, in cui il rispetto delle tradizioni si coniuga alla ricerca musicale.
Il concerto di Napoli sarà diverso rispetto alle altre tappe del tour, che andrà oltre i confini di genere musicale e della lingua, capace di parlare al cuore delle persone e di emozionarle, creando un punto di contatto tra di loro. Un omaggio alla Canzone partenopea unita alla capacità di sperimentare di un’artista che, in trenta anni di attività, ha saputo attraversare stili e argomenti, sempre in perfetta armonia tra di loro.
Un mare di musica e di sogni, un mare di speranze e suggestioni, un concerto di forti emozioni che lascia spazio a tutte le passioni.
Compongono il Solis string quartet i violinisti Vincenzo Di Donna e Luigi De Maio, il violista Gerardo Morrone e il violoncellista Antonio DI Francia.
Sabato 2 aprile, alle 21, il Trianon Viviani – teatro della Canzone napoletana ospita una speciale serata di musica di Noa in To Napoli with love.
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Otto fotografi otto racconti ad Avellino
Continua la rassegna fotografica Otto per Otto. Otto fotografi otto racconti Mercoledì 9 agosto alle ore 18.00 inaugura presso la sezione Archeologica di Palazzo della Cultura ‘’ Spigoli sghembi… forse in salsa teatrale’’, la nuova mostra fotografica di Antonio Bergamino.
‘’Spigoli sghembi si stagliano nel cielo blu d’ottobre di Scampia.’’Parte da qui il racconto fotografico di Antonio Bergamino, attraverso il quale descrive e trasforma, un luogo noto, ossia il quartiere di Scampia. Forti contrasti di luce e punti di ripresa cancellano le forme retoriche note in questo luogo.
Pochi elementi per comporre la scena, la scelta del bianco e nero, per non distrarre l’osservatore, un forte contrasto di luce ed ombre, danno vita ad una deframmentazione degli edifici, per ricreare a gusto dell’artista, un piacevole mosaico.
Antonio Bergamino ha realizzato reportage in diversi paesi del mondo per documentare temi sociali, folklore e mestieri dimenticati. Tra i lavori fotografici più longevi, c’è il tema dell’architettura in Europa. Ultime pubblicazioni: ‘’Irpinia sospesa’’, ‘’Ad Occidente da me’’, ‘’Moodlight’’.Inoltre, all’interno di questa rassegna fotografica, Venerdì 11 agosto alle ore 18.00 verrà, presentato il libro ‘’Antrophica’’ di Domenico d’Alelio ed Emanuela Dattolo, modera Antonio Bergamino.
Martedì 28 agosto, invece, Antonio Bergamino presenterà il suo libro ‘’Moodlight’’ (AreaBlu edizioni – 2021). Il libro raccoglie una serie di ritratti fotografici realizzati a diversi musicisti durante i loro concerti, dove l’autore ha lavorato come fotografo di scena. Le fotografie hanno come filo narrativo la luce che illumina l’artista, un ‘’dialogo’’ tra musica e luce dove quest’ultima è spesso tagliente, radente tal punto da creare forti contrasti tra bianco ed il nero.La rassegna, coordinata da Antonio Bergamino, è promossa dalla Provincia di Avellino con il coordinamento tecnico-scientifico del Museo Irpino e della Biblioteca Capone.
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Casa è dove fa male di Massimo Cuomo: la recensione
Casa è dove fa male è un romanzo di Massimo Cuomo edito da e/o Edizioni. Lo scrittore affronta e descrive in modo lucido gli abitanti di un palazzo composto da sette piani nella periferia di Mestre.
Il libro ci rende spettatori delle paure, fissazioni e abitudini di coloro che vivono all’interno. Casa è dove fa male è un libro che, in qualche modo, riassume anche l’anno appena trascorso in cui siamo stati obbligati a vivere nel nostro perimetro e a sfruttare le zone comune che, forse, in circostanze di normalità non avremo mai apprezzato.
Casa è dove fa male: trama
Entrando in ogni singolo appartamento si riesce a conoscere tutto degli abitanti: ossessioni, amori, difetti, frustrazioni e la noia che accompagna la maggior parte del quotidiano. A volte non ci accorgiamo che, a prescindere da noi e dai nostri comportamenti, la nostra abitazione, la disposizione dei mobili, i libri che abbiamo in bella vista negli scaffali di casa, gingilli che scegliamo per rendere un’abitazione più confortevole riescono a raccontare di noi più di ogni altra cosa.
L’abitazione del dottor Sbrogio è come una scatola di cartone riempita di emozioni consumate, consumabili, stipata di promesse fatte, mantenute, lasciate sospese. Un contenitore in cui si ripara dallo squallore della vita, dall’imbarazzo indefinibile, dall’imbarazzo indefinibile di un’esistenza vissuta senza lei, disgiunto dalla bellezza.
Casa è dove fa male è un affresco intimo dell’umanità e dei suoi peccati capitali poiché lo scrittore ci consente di varcare la soglia di ciascun appartamento e di trarre giudizi sulla natura imperfetta altrui.
Le nostre abitazioni hanno diversi ruoli e funzioni: ci proteggono, ci osservano, ci rispecchiano e a volte sono la causa del nostro malessere. Ciascuna casa rappresenta il nostro micromondo, quello di cui abbiamo bisogno per trovare conforto, un luogo in cui in qualche si abbassano le nostre difese perché possiamo essere ciò che siamo e ciò che vogliamo.
Casa è dove fa male è un libro che dovremmo leggere tutti per comprendere i diversi aspetti imperfetti che ci definiscono e ci danno la nostra identità.
Buona lettura!
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“Ciao” è il singolo d’esordio di Alba, una giovane cantautrice italiana
Il magnetismo vocale dell’attrice e cantautrice campana Alba, affascina e seduce in Ciao, il suo singolo d’esordio.Alcuni brani sono un viaggio, o per meglio dire, una guida, un faro, capace di indicarci la strada da seguire nel percorso a tappe della nostra vita.
Uno di questi, è senza dubbio “Ciao” (Delma Jag Records/IGrooveMusic), il singolo d’esordio dell’intensissima cantautrice e attrice partenopea d’adozione romana Alba, che, attraverso la sua vocalità magnetica e incisiva, conduce l’ascoltatore in un universo parallelo, in grado di evidenziare prima, per dissipare poi, le ombre che ottenebrano la vera natura, l’essenza reale, di ciascuno di noi.
Scritto dalla penna iconografica della stessa artista e prodotto dal tocco accorto ed elegante di Samuel Aureliano Trotta, “Ciao” è una lettera a cuore aperto a se stessi, un tappeto di anima e note su cui si stagliano quei frammenti interiori indeboliti dalla tossicità di relazioni distopiche e deleterie, intrattenute e consumate nel tempo.
Rapporti d’amore, d’amicizia, ma anche – e soprattutto -, l’indissolubile legame con l’unica persona dalla quale non potremmo mai separarci né fuggire, noi stessi, che, se alimentati dalla fiamma dell’assoggettamento e dell’autodistruzione, gravano sul sottile equilibrio, sul filo invisibile ma al tempo stesso solido ed imprescindibile, della reciprocità, dell’equità, portando il concetto d’insieme alla disgregazione e, la parte più debole, sensibile e insicura, a sgretolarsi sotto la morsa dell’asservimento.
Smarrimento, desolazione e caos interiore sono l’amaro cocktail emotivo con cui si nutrono le ferite dello spirito di chi non fa altro che «rimandare per paura di fallire», con quella pseudo coscienza, resa distorta da un’immagine di sé falsata e indebolita da etichette e pregiudizi, di chi decide di annegare la cognizione di sé e della propria condizione, a favore di una gabbia mascherata da dimora, di quell’ennesimo e sofferto colpo travestito da carezza – «consapevole di poter capire rompo lo specchio, giro ad occhi chiusi» -.
«Ripenso a quel silenzio, è un rumore assordante»; «Quella voce che ti tira ancora indietro, odiala, poi respira guarda in alto e parla al cielo»; «Svuoto la mente da memorie nude, copro il rumore dei tuoi passi con parole confuse»; passaggi di un testo che si identificano in snodi e svolte di vita, un nero su bianco minuziosamente curato che diventa simbolo della stessa attenzione con cui si curano le crepe, le lacerazioni e le discromie di chi trova il coraggio di ridisegnare se stesso «sopra un muro di lacrime scomposte», analizzando avvenimenti e situazioni – «leggo tra le righe di ogni tua mancata scusa» -, per mettere il punto decisivo ad un capitolo che non va depennato dalla storia della nostra vita, ma riletto con un nuovo sguardo, capace di segnare l’epilogo a dubbi, incertezze e negative vibes; quel “Ciao” che non suona come un “addio”, ma rappresenta una rinascita, dal mondo e da se stessi.
La release è accompagnata dal videoclip ufficiale, diretto da Andriy Yudka e girato a Napoli, in cui Alba ripercorre le tappe raccontate nel testo tra flashback, ricordi in fotogrammi ed una ritrovata e rinnovata consapevolezza di sé.
Dotata di una grazia vocale di raro riscontro, di una timbrica delicata ma potente al contempo e di un’abilità autorale in grado di trasfigurare esperienze personali in narrazioni universali, Alba è una delle proposte più interessanti del nuovo cantautorato femminile italiano.
Alba: biografia
Alba, al secolo Alba Giaquinto, è una cantautrice e attrice napoletana d’adozione romana. Si appassiona alla musica sin da bambina, suonando la batteria e, all’età di 13 anni, dà il via al suo percorso formativo in ambito vocale, studiando canto.
Quattro anni più in là, scrive i suoi primi testi inediti, in inglese e in italiano, e, poco dopo, inizia a recitare, mettendo in luce la poliedricità della sua Arte che le consente di fondere cinema, teatro, serie TV, composizione e interpretazione.
Ad inizio 2022, entra nelle case degli italiani partecipando alla celebre e fortunatissima produzione Rai “Il Paradiso delle Signore” e, nel Maggio dello stesso anno, pubblica il suo primo singolo ufficiale, “Ciao”, una lettera a cuore aperto a se stessi che conduce l’ascoltatore ad una nuova consapevolezza di sé; un viaggio tra le tappe dell’assoggettamento e dell’autodistruzione per liberarsi dalla tossicità dei rapporti e rinascere, dalle proprie ceneri e dal mondo.
Magnetica, dotata di una grazia vocale di raro riscontro, di una timbrica delicata ma potente al contempo e di un’abilità autorale in grado di trasfigurare esperienze personali in narrazioni universali, Alba è una delle proposte più interessanti del nuovo cantautorato femminile italiano.
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