Il MAPS Movimento Attivo Politico e Sociale, attiva nelle iniziative di sensibilizzazione e di discussione politica, ha organizzato per mercoledì 23 marzo 2022 alle ore 19:30 un incontro online per analizzare e discutere il conflitto Ucraina-Russia e le conseguenze sull’intera Europa.
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A quasi un mese di distanza dall’inizio della guerra si discuterà dei passi che sta compiendo la diplomazia per porre fine ai dissidi, delle ricadute economiche e sociali che si stanno generando in tutta Europa e del futuro delle giovani generazioni che si ritrovano nuovamente in uno stato di incertezza, con la testimonianza diretta di giovani ragazzi ucraini e russi.
Durante l’incontrò ci saranno gli interventi del Sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione internazionale l’on. Benedetto Della Vedova e del senatore Fabio Porta, membro della 3ª Commissione permanente agli Affari Esteri ed Emigrazione del Senato.
Alla discussione parteciperanno il Presidente di MAPS Antonio Fondaco, il Segretario Louis Stanco, il coordinatore del Direttivo di MAPS Angelo Di Pietro e Alfonso Maria Gallo Segretario provinciale dei Giovani Federalisti Europei.
L’evento sarà trasmesso in diretta a partire dalle ore 19:30 sulla pagina Facebook di MAPS – Movimento Attivo Politico e Sociale.
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Quattro nuovi primari al San Giuseppe Moscati di Avellino
Al Moscati di Avellino sono stati nominati quattro nuovi primari: Armando Rapanà che dirigerà l’Unità Operativa di Neurochirurgia, Vittorio Imperatore per quanto riguarda Urologia, Antonio Maria Risitano per quanto riguarda Ematologia e Lanfranco Aquilino Musto l’Unità operativa di Radiologia.
Azienda ospedaliera Moscati
Chi sono i nuovi quatto primari del Moscati di Avellino
Armando Rapanà ha 54 anni e arriva dall’Ospedale Lorenzo Bonomo di Andria, dove dal 2016 ha svolto lo stesso incarico che andrà a ricoprire presso l’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino.
Vittorio Imperatore ha 51 anni ed è esperto in laparoscopia ed è chirurgo di patologia oncologica. Dal 2004 è Responsabile del Reparto di Urologia dell’Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli di Napoli.
Antonio Risitano ha 47 anni e da cinque anni è Direttore del Programma Trapianti di Midollo Osseo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli.
Lanfranco Musto ha 64 anni e arriva da Presidio Ospedaliero Gabriele Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi, dove dal 2003 ha diretto l’Unità operativa Complessa di Diagnostica per Immagini.
Renato Pizzuti, Direttore generale dell’Azienda Moscati, accoglie con queste parole i nuovi arrivati:
Auguro ai nuovi primari buon lavoro. Sono tutti degli eccellenti professionisti che entreranno a far parte della squadra di ottimi specialisti che può vantare il Moscati, contribuendo ad accrescere ulteriormente il prestigio dell’Azienda, mantenuto ad alti livelli da chi, per anni, nel ruolo di facente funzione, ha gestito i reparti con serietà e competenza.
Intanto sono già partiti i concorsi per il conferimento dell’incarico di direttore delle Unità operative di Neurologia, Anestesia e Rianimazione e Anatomia Patologica.
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Natobio: una piccola realtà imprenditoriale che guarda al futuro
Natobio, è un punto vendita che fisicamente si trova a Mirabella Eclano ma che, da oggi, è presente anche online e quindi può arrivare ovunque.
Questo è il nuovo modo di fare impresa che ci è stato trasferito da questo anno turbolento, in cui la pandemia ha costretto molti a chiudere i battenti e altri a cercare un modo alternativo per rimanere a galla.
Sì, perché a parte le imprese di grandi dimensioni, la piccola imprenditoria è a rischio, soprattutto per i possessori di Partita Iva.
Come ci spiega Loredana De Simone, una delle titolari di Natobio, questo anno trascorso è stato nefasto e quello in corso non sembra dare avvisaglie positive, per ciò che riguarda l’aspetto socio-economico del Paese che è lettralmente in ginocchio.
Loredana De Simone ci spiega il nuovo modo di fare impresa
Gli aiuti statati e regionali messi a disposizione sono stati esigui e non tempestivi e le imprese che erano a rischio prima della pandemia, non hanno ricevuto gli aiuti e il supporto idonei per resistere.
Come sempre all’imprenditore stesso viene dato l’onere di risollevarsi, pensando ad una nuova prospettiva: c’è chi si reinventa e chi sviluppa il cosiddetto pensiero laterale. Questo secondo caso è quello che riguarda Natobio, che ha deciso di guardare all’intera piazza del mercato: quella della vendita online.
Alcuni prodotti di cosmesi naturale in vendita online
La ristrutturazione del sito online Natobio è stata una conseguenza di questo anno nefasto perché come in molti sanno l’economia circolare esiste sia in negativo che in positivo. Dunque è consequenziale che se viene bloccato o intaccato un settore, all’interno della catena economica, anche gli altri ne risentono.
In un periodo come quello trascorso e come quello che stiamo vivendo, per molti, sembra difficile trovare una via d’uscita.
Noi, coscienti della situazione, vi proponiamo di reinventarvi e di non mollare il vostro sogno o la vostra attività, seguendo la tenacia di Loredana e Daniela De Simone che, nonostante tutto, resistono e guardano al futuro, cercando uno spiraglio positivo.
Come sta cambiando il nuovo modo di fare impresa
Le imprenditrici irpine erano già consapevoli della vasta opportunità che c’è al di fuori del proprio territorio. Infatti già con l’apertura del punto vendita fisico avevano associato anche quello online.
Loredana e Daniela erano già coscienti di questa realtà:
Già dalla nostra apertura del negozio, io e mia sorella, eravamo consapevoli che non si potesse fare commercio come un tempo: aprendo bottega e basta, come lo si faceva prima.
Il luogo fisico e quello virtuale erano due mondi di Natobio che dovevano viaggiare parallelamente.
Il negozio online però non si alimenta da solo, ha bisogno di presenza costante, attenzione e aggiornamenti continui perché fuori dallo spazio fisico esiste un mondo economico improntato sulla vendita virtuale.
Per avere qualche informazione più dettagliata non vi resta che guardare il video in home!
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Consorzio Tutela Vini d’Irpinia delucida la situazione attuale causata dall’emergenza Covid-19
Con la chiusura forzata del canale HoReCa, strumento della commercializzazione dei vini, il mondo del vino è in forte crisi a causa dell’emergenza Covid-19.
Stefano di Marzo, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Irpinia dichiara:
L’arresto del flusso degli ordini ha generato un effetto drammatico sulla liquidità delle aziende, i cui riflessi si ripercuoteranno presto sulla produzione, per la difficoltà oggettiva da parte delle aziende di far fronte agli impegni finanziari scaturenti dalla gestione ordinaria che, nonostante il virus, restano invariati.
Le nostre attività agricole non possono essere abbandonate, così come le attività connesse alla cura dei vini in cantina. Ma la chiusura forzata dei ristoranti ha bloccato gli incassi, anche quelli relativi a forniture pregresse in attesa di pagamento.
Un effetto domino che può causare un vero e proprio shock dell’intera filiera produttiva, da sempre indicata come uno dei comparti guida per il Made in Italy nel mondo.
I ritardi negli interventi pubblici a sostegno delle imprese aggravano il quadro, a fronte di una condizione finanziaria che giorno per giorno non potrà che deteriorarsi rapidamente.
Gli imprenditori della filiera, dunque, si ritrovano senza sbocchi di mercato, senza una previsione per il futuro fattibile e concreta con la consapevolezza dei contraccolpi delle dinamiche di consumo future.
È necessario arginare la crisi incombente e dare una prospettiva progettuale per salvare la situazione drammatica che si sta prospettando.
È necessario un intervento che aumenti la liquidità per poter far fronte alle scadenze e ai pagamenti che continuano ad esserci nonostante l’emergenza e lo stallo finanziario dovuto all’emergenza Covid-19.
È necessaria l’attivazione della misura vendemmia verde finalizzata nel far diminuire la quantità di uve disponibile per la prossima vendemmia e nel ridurre i rischi di caduta dei rendimenti economici dei piccoli vignaioli.
Il tutto dovrebbe essere accompagnato da una semplificazione delle procedure per poter accedere alle varie proposte di sostegno che dovrebbero essere di facile accesso, contrariamente a come sta accadendo.
Ecco cosa sta accadendo in Campania nel settore vitivinicolo
Stefano di Marzo prosegue:
Dobbiamo fare appello alla convinzione con la quale iniziammo ad investire nelle nostre cantine, restando fedeli al valore delle nostre denominazioni, per l’Irpinia, che è riuscita ad affermarsi sullo scenario nazionale ed internazionale non in virtù di fenomeni modaioli e passeggeri, ma per un sostanziale valore qualitativo insito nella sua variegata espressione produttiva.
Un lavoro tenace e costante che non possiamo permetterci di veder andare perduto, tenendo bene in mente quanti grandi uomini hanno dedicato la vita a creare il patrimonio di reputazione che la nostra terra incorpora.
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