locale

Michelangelo Bruno: la verità sul consiglio comunale

Lo scorso 25 maggio si è svolto il consiglio comunale di Grottaminarda tra accese discussioni tra maggioranza e minoranza che hanno riguardato diverse tematiche e in particolar modo le tariffe Tari e IMU.

Michelangelo Bruno, vicesindaco di Grottaminarda, dopo aver letto delle inesattezze sull’argomento e licenze “poetiche“, scritte su alcune testate, che hanno enfatizzato frasi dette per sdrammatizzare momenti in cui il confronto stava esasperando gli animi dei presenti, ha deciso di spiegare nel dettaglio le questioni che ritiene non essere conformi ai fatti realmente accaduti.

il vicesindaco di Grottaminarda

Nonostante il consiglio comunale possa essere rivisto, per chi lo volesse o per gli addetti ai settori sul canale YouTube dell’Ente, qualora si fossero persi dei passaggi importanti da riportare in modo imparziale, Michelangelo Bruno risponde così alle inesattezze e interpretazioni errate riportate da alcune testate:

Tengo a fare delle precisazioni su notizie che ho letto che, ritengo non essere pertinenti alla realtà e credo, dunque, doveroso fare questa precisazione perché abbiamo il dovere istituzionale e morale di comunicare in modo trasparente con la nostra cittadinanza. Mi è dispiaciuto che siano passati messaggi approssimativi su alcuni punti perché sono stati fraintesi, facendo passare un messaggio sbagliato.

Per quanto concerne la conferma dell’attuale aliquota IMU, ritengo che, a fronte di una situazione finanziaria dell’Ente nota, riconfermare le tariffe dell’anno precedente comprese le riduzioni per particolari casi sulle attività commerciali e artigianali sono un segno di resistenza e di salvaguardia dell’ economia della nostra comunità, almeno per il momento.

All’affermazione della minoranza che ci ha detto che si poteva fare di più senza dire in pratica in che modo, trovo che questo sia un modo di fare politica da cui mi discosto completamente perché è giusto sollevare problemi quando ci sono ma ritengo che sia ancora più utile il proporre e cooperare nel trovare soluzioni. Sollevare problemi è semplice, possono farlo tutti, cercare di trovare delle soluzioni rientra nei compiti di chi ha realmente a cuore il benessere della comunità.

Durante lo svolgimento dello stesso, ho accennato che è al vaglio della giunta comunale una proposta per ulteriori riduzioni ma essendo una persona pragmatica non mi piace regalare sogni o promettere, non l’ho mai fatto, fino a quando non sono certo dell’esecutività di ciò a cui lavoro.

Questo per sottolineare che ci stiamo impegnando e lavorando affinché non ci siano ulteriori aumenti ma anzi stiamo cercando soluzioni da far combaciare ovviamente con lo stato di cose attuali. Va da sé che questi sono aspetti delicati, imprescindibili e consequenziali ad altre situazioni altrettanto delicate. Riconfermare le tariffe del 2022 con annesse riduzioni dello stesso anno, a mio avviso, rappresenta già una parziale vittoria, considerando la situazione che abbiamo trovato.

Quindi rimarcare che si poteva fare di più senza spiegare in che modo, la trovo un’affermazione superflua e poco costruttiva. Determinate critiche non sono costruttive perché si basano su considerazioni che valutano solo la fetta di una torta quando andrebbe considerato l’intero però pur di polemizzare si vede e si valuta il particolare o il totale in base alla convenienza del momento. Un atteggiamento che trovo poco corretto e sleale in generale, soprattutto, in ambito politico amministrativo.

Sempre sull’IMU ho invitato i cittadini a non perdere di vista alcune possibilità di riduzione dell’imposta perché riguardano particolari situazioni di destinazione d’uso dell’immobile. Si tratta di opportunità vantaggiose per i cittadini che non sono molto utilizzate. Anzi, colgo quest’occasione per rimarcare il mio invito a non perdere di vista le agevolazioni previste.

Prosegue Michelangelo Bruno:

La seconda questione che mi preme chiarire riguarda la variazione di bilancio e vorrei precisare questo aspetto affinché i cittadini comprendano che l’esternazione ironica detta dal sindaco, Marcantonio Spera, in consiglio comunale non deve essere presa e interpretata in senso letterale perché era canzonatoria.

Quindi il porre l’accento su questa battuta da parte di alcune testate trovo che sia mera strumentalizzazione e non informazione. La comunicazione dei media non va utilizzata a proprio piacimento o quantomeno è d’uopo confrontarsi e ascoltare entrambe le parti di un confronto perché non bisogna giocare con l’opinione pubblica.
L’esternazione del Sindaco è stata fatta perché la minoranza stava avendo un atteggiamento polemico e fuori luogo perché stava strumentalizzando la procedura dell’urgenza quando la variazione di bilancio deve passare obbligatoriamente per il Consiglio perché questa è la procedura corretta. Quindi era una situazione, quella sollevata dalla minoranza, che riguardava la lana caprina, polemizzando sulla procedura corretta, un atteggiamento puramente strumentale.

Credo che sia compito dei giornalisti quello di riportare le notizie nella loro sostanza e serietà e non enfatizzare esternazioni singole senza contestualizzarle, per cercare di creare scoop perché riportare notizie politiche non è l’equivalente di scrivere di gossip. Bisognerebbe parlare ed estrapolare le notizie per ciò che sono senza sollevare polveroni di bassa lega.

Questo è il mio pensiero, basato anche sulla comunicazione nazionale che guardo in televisione.

Un’altra precisazione che mi preme fare riguarda la mancata attenzione posta dai media locali, che forse è sfuggita perché non si è seguito interamente il Consiglio, che hanno preferito concentrarsi su altro, riguarda il mancato accenno su una mia osservazione fatta durante il consiglio comunale: mi riferisco all’affermazione che riguarda il revisore dei conti.
Ho commentato che il suo parere positivo ma condizionato a mio avviso sembrava più un parere politico che tecnico. Anche su questo punto ho tentato di spiegare le ragioni della mia opinione ma queste sono questioni che probabilmente ai cittadini interessano poco.

Marcantonio Spera: profondamente deluso dalle parole di Rotondi

Marcantonio Spera, dopo un confronto tenutosi al cospetto dell’onorevole Gianfranco Rotondi sulla questione del Polo logistico in Valle Ufita, esterna la sua profonda delusione con queste parole:

 Per me, quella di ieri sera è stata una serata triste nonostante fossi animato da una speranza che non mi ha abbandonato fino all’ultimo. Diverse volte ho stretto la mano all’onorevole Rotondi che ha invitato tutti ad invocare l’intercessione salviniana.

Ho provato grande delusione e sconforto dopo la riunione di ieri sera presso la sala consiliare di Sturno che ha accolto tanti sindaci, politici navigati, e sindacalisti di rango al cospetto dell’onorevole Gianfranco Rotondi che, dopo un cospicuo ritardo e un incontro da star con i giornalisti, per quasi due ore ha ascoltato gli interventi, accalorati, per lo più sinceri e sofferti, di molti di noi.

Gli interventi fatti non sono stati mai fuori luogo ma erano carichi di aspettative per poter salvare questa terra da soprusi e scippi. E la risposta dell’onorevole della divina provvidenza ha concluso, sorridendo, dicendo che la partita è sempre più in salita, che dobbiamo sperare in un piano B (peraltro già paventato dalla Regione), e puntare anche ad un piano C per la legge della santa speranza cugina della divina provvidenza.

Ha aggiunto che  comunque  possiamo andare “a bussare con i piedi” da Salvini, persona seria ed affidabile per noi meridionali, che potrebbe soccorrerci con qualche piano D. Incredibile ma vero.

“Se forse”  un treno ha tuonato con la sua voce imperiosa il segretario Simeone, per il quale spero in un ravvedimento operoso dopo l’ennesimo bocconcino amaro che ha dovuto ingurgitare nell’attesa di un lauto pasto che sta fiaccando lui e i suoi nuovi improbabili aspiranti compagni di battaglia!

Serata triste per me che pure speranzoso avevo stretto la mano due volte all’onorevole della provvidenza della destra-centro che ha invitato tutti, ed in particolare la gloriosa Uil e Confindustria, a invocare l’intercessione “salviniana” e della lega tutta.

Ci rimane, a questo punto, forse, il ministro Piantedosi per lottare contro l’Europa? Saprà in pochi giorni intercedere con gli altri Ministri su Rfi per progettare in due mesi e superare i ritardi, (ancora senza paternità), o le volontà colpevoli di qualcuno che stanno condannando le nostre Comunità?

Sapremo noi sindaci più interessati, rifare quadrato con un sindacato un poco più incerto e con politici superficiali e/o distratti?

Se ieri sera avessi immaginato per un attimo, preventivamente, le conclusioni prospettate mi sarei alzato, avrei ringraziato gli ospiti, come sempre sinceri e gentili, e sarei scappato. Ma anche io speravo nel gesto salvifico, magnanimo, di una politica nuova che velocemente si intestasse l’opera, necessaria ed indispensabile come chiunque afferma, con minor indugi e incertezze così come con qualche legittimo merito.

Ringrazio tutti i partecipanti, i nuovi arrivati accorsi con ottimismo, i padroni di casa, tutti coloro che non abbandoneranno il campo, perché ci sarà ancora da sudare per impedire lo scippo, la barbarie del tirare la corda, la strategia di dividere i territori.

Spero di poter scuotere quanti stanno perdendo nuovamente la fiducia nelle istituzioni, e riportarli al tavolo delle trattative per far capire, a chi dovrà decidere del nostro futuro, che siamo uniti fieri e compatti per non farci abbattere.

Avevo ben scritto qualche giorno fa che tutti si affannano per aiutarci ma che le idee sono confuse e forse servirà un’azione divina per una paternità adottiva sofferta ma garantita dalla sofferenza stessa delle Comunità. Attenderemo ancora fiduciosi qualche giorno la mediazione del ministro Piantedosi, il pronunciamento “salviniano” e la sentenza del Governo tutto e poi torneremo a recitare il nostro destino.

Gal Irpinia Sannio in campo per una strategia di sviluppo

Affermare in Irpinia una perspicace azione di promozione e valorizzazione del territorio, dei suoi prodotti tipici e delle sue bellezze naturali che non sia fine a sé stessa, ma che abbia ripercussioni concrete sull’intera comunità, in primis dal punto di vista economico.
Con questo obiettivo prosegue l’azione del Gal Irpinia – Sannio che sta portando avanti in Irpinia una serie di iniziative finalizzate alla definizione della Strategia di Sviluppo Locale per le aree interne.

In questa settimana sono quattro gli incontri che si sono susseguiti: a Castelvetere, Montemarano, San Mango sul Calore e Serino. Appuntamenti che hanno visto una presenza rilevante di amministratori locali, rappresentanti del mondo delle aziende e di tutti gli stakeholders a vario titolo coinvolti.

Spiega il Presidente del Gal Irpinia Sannio, Angelo Frattolillo:

Il nostro obiettivo  è quello di coinvolgere il territorio in un’azione di promozione, di sostegno all’imprenditoria locale, di valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale e di promozione turistica che possa innescare un meccanismo virtuoso che determini benefici tangibili dal punto di vista economico e occupazionale. È forte in noi, ovviamente, la consapevolezza che la definizione di una strategia di sviluppo locale non possa non partire da una conoscenza approfondita della realtà nella quale siamo chiamati ad operare per riuscire a produrre azioni efficaci. La nostra presenza sul territorio, costante e capillare, serve, appunto, ad intercettarne le esigenze e a coglierne le peculiarità.

Aggiunge Frattolillo:

Il Gal Irpinia Sannio è all’opera da sempre per far emergere le capacità dei nostri territori, che sono spesso considerati marginali dal punto di vista delle potenzialità economiche.

La nostra Irpinia, invece, è ricca da vari punti di vista: per i suoi borghi, che in quanto a bellezza hanno poco da invidiare a quelli umbri o toscani, per le sue ricchezze enogastronomiche, che restano ancora nascoste e poco valorizzate, per il suo patrimonio paesaggistico e architettonico, che riteniamo sia ancora sottovalutato e poco conosciuto. Su questa realtà vanno innestate le iniziative del Gal Irpinia Sannio a condizione, però, che abbiano ripercussioni concrete in termini di crescita e di occupazione.

Sottolinea Gianluca Carullo, coordinatore del Gal Irpinia – Sannio:

Gli incontri di Castelvetere, San Mango, Montemarano e Serino si sono rivelati particolarmente proficui per la definizione di una strategia che serva a predisporre progetti mirati, calati sostanzialmente in quelle realtà che dovranno promuovere, ed elaborati con la piena consapevolezza della realtà economica sulla quale dovranno intervenire.

La nostra strategia si caratterizzerà per l’essere realmente in grado di apportare benefici e affermare un nuovo modo di valorizzare le comunità. Per far sì che non si riduca ad un insieme di azioni fini a sé stesse, e dunque inefficaci dal punto di vista della crescita economica. Abbiamo bisogno, pertanto, di progetti non solo specifici, ma anche adeguatamente supportati ai vari livelli istituzionali.

Chiude il Coordinatore:

Il Gal Irpinia Sannio  si adopererà per favorire sinergie virtuose tra tutti i livelli istituzionali. Un’unità di intenti, con un ‘modus operandi’ comune, può fare la differenza tra il semplice impiego di risorse finanziarie da destinare ad eventi e progetti improduttivi e una strategia studiata, intelligente, che apporti benefici veri e tangibili alle comunità irpine.

Aiuti alle popolazioni dell’Emilia-Romagna, parte la raccolta di beni da parte della Provincia

La Provincia di Avellino si fa promotrice di una rete di solidarietà a sostegno delle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dai fenomeni alluvionali.
Le imprese del territorio interessate alla donazione/offerta di beni di prima necessità possono far pervenire alla Provincia di Avellino, all’indirizzo: info@pec.provincia.avellino.it, la propria adesione e disponibilità con indicazione dei beni/prodotti che intendono offrire e la relativa quantità.
Le proposte di donazioni/offerte di beni dovranno pervenire entro martedì 23 maggio.
Il ritiro presso le imprese donanti, il trasporto e la consegna nelle zone alluvionate sarà effettuato a cura della Provincia.

Dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane:

Non appena pubblicato il provvedimento, ho subito ricevuto alcune proposte di aiuto E’ doveroso da parte dell’Ente cercare di dare un contributo alle popolazioni che stanno facendo i conti con questa terribile situazione. L’Irpinia conosce bene il valore della solidarietà e della vicinanza concreta. Per questo non possiamo far mancare il nostro supporto. Abbiamo organizzato questa iniziativa, nella consapevolezza che ci sarà una risposta dal territorio. Come Provincia faremo la nostra parte.

La Resistenza di ieri e di oggi

Il 25 aprile a Grottaminarda è stata ricordata e commemorata la Resistenza, quella di ieri e quella di oggi, sotto diverse prospettive e tematiche, per poterne sviscerare tutto l’intriso significato che questa giornata porta con sé.

L’evento ha suscitato grande interesse, vista la copiosa partecipazione dei presenti, che con la loro presenza hanno confermato un sentire e una memoria condivisa che nessuno vuole dimenticare.

Resistenza è sinonimo di Costituzione, libertà e democrazia. È una ricorrenza che rappresenta un atto di rivolta morale pagata con la vita e che oggi ci invita a riflettere sulla politica odierna che, in qualche modo, come un cerchio ritorna a se stessa anche se in modo diverso perché si adegua ai tempi che viviamo.

La Resistenza di ieri nacque per opporsi al fascismo, quella di oggi nasce, o dovrebbe farlo, per evitare e contrastare un fascismo democratico, che in modo più sottile vorrebbe assoggettarci e soggiogarci, togliendoci il potere democratico conquistato con il sangue dei nostri antenati.

Procediamo con ordine per comprendere nel migliore dei modi l’essenza intrinseca del convegno.

Il Sindaco di Grottaminarda

Il Sindaco pone dei quesiti e delle riflessioni sulla Resistenza di ieri e di oggi

Marcantonio Spera, sindaco di Grottaminarda, assente per motivi di salute, ha voluto comunque inviare un messaggio, per portare a riflettere sulla situazione politica e sociale di oggi:

Come Sindaco di Grottaminarda, se oggi fossi stato presente, avrei chiesto agli illustri relatori, e lo chiedo con questo scritto, indirettamente, come spiegare ai giovani l’importanza della politica, il rischio del crollo delle democrazie e del ritorno degli autoritarismi e della perdita dei diritti.

Chiederei, inoltre, come le donne potranno Resistere anche oggi e contrastare questo arretramento delle democrazie e promuovere la politica nuova che cambi le sorti del mondo.

I quesiti posti dal Sindaco, durante il convegno, sono stati affrontati tutti dettagliatamente da ciascuno dei relatori.

Le risposte dei relatori

Marilisa Grillo

Marilisa Grillo diventa delegata regionale del Forum dei Giovani

 

Per quanto concerne l’importanza della politica per i giovani, Marilisa Grillo, Assessore alla cultura, ha dichiarato:

L’insegnamento storico della Resistenza è fondamentale per le giovani generazioni. La memoria della Resistenza è oggi un trovarsi insieme come patrimonio comune per dialogare con i giovani sul senso di responsabilità, di solidarietà e di rispetto per il prossimo.

Citando Antonio Gramsci, l’Assessore, ha proseguito:

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani.

Sono passati più di cento anni e quell’indifferenza, che vedeva Gramsci, non è scomparsa.

L’indifferenza e l’odio sono mali da combattere. Ecco perché abbiamo abbiamo il dovere morale e storico di trasmettere ai giovani gli ideali di allora, ricordando il passato per guardare al futuro con maggiore consapevolezza.

E se qualcuno oggi vorrebbe esercitare il potere per il potere e non per il benessere dei cittadini e vorrebbe dimenticare questa ricorrenza ma, soprattutto, vorrebbe farla dimenticare ai giovani,; questo sarebbe il primo passo verso un percorso che ci rinnega come resistenti, antifascisti ma, soprattutto, come popolo libero.

Oggi siamo qui non solo per un esercizio della memoria ma per rendere concretamente omaggio a chi si è sacrificato con la propria vita, per garantire a noi tutti un futuro di libertà.

La libertà è un bene prezioso: non vi è libertà senza responsabilità e viceversa.

Il 25 aprile, dunque, ci ricorda che resistere è un dovere, ieri come oggi. Per questo motivo è necessario celebrare ogni anno il valore di questa festa, per mantenere salda la memoria della nostra democrazia.

Consapevolezza e sensibilità che hanno dimostrato di avere i ragazzi del Forum dei Giovani di Grottaminarda, che hanno voluto commemorare la Resistenza attraverso una video proiezione con immagini storiche e con la lettura di epistole con cui i partigiani, ormai morti, avvisavano i familiari della propria dipartita in nome di quella libertà per cui si erano battuti, sacrificando la vita e che non avrebbero vissuto ma che fieramente lasciavano a chi sarebbe sopravvissuto.

Nicola Cataruozzolo

Segretario sezione PD di Grottaminarda

Per quanto concerne il quesito che riguarda il rischio del crollo delle democrazie e del ritorno degli autoritarismi, Nicola Cataruozzolo, segretario della sezione PD di Grottaminarda, ha dichiarato:

L’importanza di questo convegno si inserisce a pieno titolo nel dibattito politico di questi giorni, non solo per discutere sul “1943 anno memorabile” ma soprattutto perché si vuole, da parte dei nostalgici come La Russa e soci la “rimozione dalla memoria collettiva”, la dimenticanza di un valore, e ancora di più, il tentativo ripetuto di omologare la parte fondamentale della guerra al nazifascismo.

La riprova l’abbiamo avuta proprio stamattina a proposito dell’articolo della Presidente del Consiglio sul 25 aprile.
Se scrivi ”incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo” anziché “incompatibilità con il fascismo “ prendi le distanze rispetto al presente e non al passato. Insomma siamo tornati al ”non restaurare, non rinnegare” di Almirante.
E poi a sentire alcune esternazioni degli esponenti di Governo di questi giorni come la “sostituzione etnica” del ministro Lollobrigida cognato della Meloni o le multe di Rampelli per chi usa le parole inglesi mi hanno rinfrescato la memoria sui 14 archetipi dell’Ur-Fascismo o del Fascismo eterno di Umberto Eco che riporta le caratteristiche nel discorso pronunciato il 24 aprile 1995 alla Columbia University, in occasione delle celebrazioni per la Liberazione dell’Europa dal nazifascismo.

Ecco perché il 25 aprile la Festa della Liberazione dal nazifascismo, deve essere la festa di tutti gli italiani perché è il giorno che ha reso possibile, 78 anni fa, la democrazia che ha consentito non solo la libertà ma il progresso civile, economico e sociale dell’intera nazione. È contro la storia ancora oggi assistere al tentativo maldestro da parte di alte cariche dello Stato, che pur essendo al governo e giurando sulla Costituzione non hanno mai rinnegato i fasti del “ventennio” e della “fiamma”.

Hanno difficoltà a riconoscere la Liberazione come tappa fondamentale per la ricostruzione della nostra Repubblica. Eppure in tutti i Paesi europei, che hanno conosciuto le barbarie del nazifascismo, gli esponenti della destra che siedono al governo hanno rinnegato pubblicamente l’esperienza dittatoriale. Solo in Italia questo non è successo interrompendo la strada tracciata a Fiuggi da Gianfranco Fini che, domenica scorsa, lo ha ribadito nella trasmissione televisiva “Mezz’ora in più” di Lucia Annunziata.

Pertanto la liberazione dal nazifascismo con il 25 aprile ci ricorda il suo nesso indissolubile con la Costituzione per la sua universale valenza.

Il Segretario della sezione del PD di Grottaminarda ha così concluso:

 Diceva Pietro Scoppola che la cultura della liberazione non implica un punto di arrivo, non ha come la cultura della rivoluzione modelli definiti di società da proporre, rappresenta un principio di non appagamento rispetto a tutti i risultati raggiunti.

Si potrà avere una memoria condivisa con il passato?

Missione impossibile, a mio parere, ci saranno sempre i vari La Russa, Lollobrigida, Meloni e Rampelli ma il nostro compito quotidiano non è solo quello di difendere la Costituzione dagli attacchi sconsiderati ma di applicarla con le nostre azioni politiche.

La memoria condivisa si potrà avere attraverso l’ostinazione e la perseveranza di chi vuole che alberghi anche nella coscienza dei giovani perché il nostro DNA è antifascista e lo sarà sempre.

La libertà è un elemento imprescindibile e di cui abbiamo bisogno come l’aria che respiriamo per poter vivere biologicamente.

Luigi Anzalone

professore Luigi Anzalone

Questo concetto è stato rimarcato dal professore Luigi Anzalone, filosofo e uomo di cultura, che ha spiegato che è proprio una conseguenza del fascismo democratico che respiriamo nell’aria che ci porta a ricordare con veemenza e con grande partecipazione il 25 aprile.

Osservando il Governo attuale si evincono affermazioni, scelte politiche e termini utilizzati che riportano non solo il pensiero ma l’anima a rivivere quel senso di oppressione vissuto durante il fascismo, da chi lo ha vissuto, e quel disappunto umano e sociale tra coloro che non hanno vissuto il regime ma sentono minata la libertà di pensiero e l’umanità che ci caratterizza come esseri umani in primis.

Il filosofo ha inoltre rimarcato che oggi viviamo in un fascismo democratico che piano piano vorrebbe soggiogarci attraverso la negazione di ciò che è stato e di ciò che siamo. In riferimento alla nostra Costituzione e al concetto di Costituzione e Resistenza ferita, che sono la medesima cosa, ha ribadito che la si ferisce ogni qualvolta la si cerca di modificare, che la si mortifica ogniqualvolta si vorrebbe far credere che non demolisce il nazifascismo, facendo dimenticare che la nostra Carta costituzionale è nata dall’antifascismo e dunque questo concetto è implicitamente espresso.

 Presidente del Consiglio Comunale di Grottaminarda

Virginia Pascucci

Per quanto riguarda l’argomento delle donne della Resistenza Virginia Pascucci, Presidente del Consiglio comunale, ha riportato in vita il ricordo delle staffette partigiane ricordando Giulia Lombardi e Carla Capponi:

Questo 25 aprile voglio dedicarlo insieme a voi alle donne della Resistenza, ricordando una notizia del 2019.

A Settimo Milanese, il 14 aprile del 2019, venne inaugurato un monumento ligneo in memoria di Giulia Lombardi e nella notte tra domenica 21 aprile e lunedì 22 aprile quello stesso monumento venne incendiato.

Questo gesto mi inquietò profondamente, non solo per il gesto provocatorio dei movimenti neofascisti ma soprattutto perché  questo gesto era stato compiuto nei riguardi di una giovane donna la cui vita fu stroncata a 22 anni, per mano dei fascisti. Giulia era una ragazza che il 16 maggio del’44, come ogni mattina andava al lavoro in filanda a piedi perché la bicicletta non poteva permettersela. Quel giorno fu ferita alla nuca e il regime si scusò dicendo che era stato un errore, questo è ciò che il fratello Carlo ha raccontato.

Dai registri della Resistenza, in realtà, sembra che Giulia fosse una staffetta partigiana, all’insaputa della sua famiglia come molte sue compagne del resto. Probabilmente era ciò che le sembrava giusto fare perché sicuramente a vent’anni sognava un mondo senza soprusi e violenze, desiderava un fidanzato, magari una famiglia e invece Giulia, come tante, perse la vita un mattino di primavera.

Il ruolo silente e nascosto di oltre 70mila donne che hanno partecipato alla Resistenza è stato svelato solo a partire dagli anni ’60, quando le lotte per l’autodeterminazione femminile hanno fatto in modo che si conoscesse, finalmente, ciò che generazioni di giovani ragazze hanno fatti durante il periodo della Resistenza.

Dal ’48 agli anni ’60 un silenzio generale aveva caratterizzato scritti e memorie. In una società ancora profondamente radicata su princìpi patriarcali che aveva relegato le donne ai ruoli tradizionali di madri e mogli.

Le donne della Resistenza hanno partecipato non solo come staffette ma come parte attiva nella lotta armata. Carla Capponi infatti è stata una figura centrale della Resistenza romana, vicecomandante dei Gap (Gruppi di azione patriottica), ci ha raccontato che i suoi compagni non volevano concederle l’uso della pistola e per questo motivo fu costretta a rubarla.

Carla Capponi oltre ad essere una donna coraggiosa è stata anche una leader che ha organizzato proteste con le donne di borgata romane, durante l’occupazione nazista ma anche durante le lotte degli anni ’50.

Una Resistenza senza le staffette non sarebbe stata possibile, tuttavia poche donne poterono essere riconosciute ufficialmente come partigiane perché potevano essere riconosciute come tali solo coloro che avevano partecipato alla lotta armata.

Solo 19 donne hanno ricevuto medaglie d’oro al valore per le loro azioni durante la Resistenza.

Il 25 aprile è una festa patriottica che deve unire tutti, donne e uomini, nel ricordo di un passato doloroso che non deve più tornare. Facciamo in modo che il nostro agire quotidiano non renda mai vano il sacrificio di vite umane, quello stesso agire che, oggi, ha portato tutti noi quì in questa Sala comunale ad essere liberi di esprimere il nostro pensiero.

Presidente del Comitato provinciale A.N.P.I.

Giovanni Capobianco

A ricordare le atrocità del fascismo ci ha pensato Giovanni Capobianco, Presidente del comitato provinciale A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) che con documenti e numeri alla mano ha spiegato alcuni episodi tremendi accaduti nel Mezzogiorno, per difendere i partigiani che non solo persero la vita ma per ricordarne la presenza copiosa che qualcuno negli anni voleva sminuire.

La Resistenza, come ha tenuto a precisare,  è nata subitaneamente all’invasione nazifascista perché gli italiani che vivevano la vera miseria furono i primi a ribellarsi alle razzie e ai soprusi, di ogni sorta, che erano costretti subire. Da questi racconti è partito il suo accorato allarme nel difenderci dal fascismo democratico di oggi che seppur meno violento è altrettanto subdolo e spietato.

Una ricorrenza e una commemorazione che ha toccato i cuori di tutti, invitando ad una maggiore consapevolezza del nostro tempo e ad una partecipazione politica sempre più sentita e condivisa.

Grottaminarda ricorda e celebra la Resistenza con un convegno

Celebrare e commemorare la Resistenza è un atto dovuto alla storia politica e alla nostra Costituzione, lo sa bene l’Amministrazione di Grottaminarda, che per il 25 aprile ha organizzato un convegno che tratterà su diversi fronti: filosofico, culturale e politico la giornata della Liberazione.

Commemorare significa celebrare in forma solenne e bisogna farlo insieme perché la memoria condivisa è fondamentale, per ricordare ciò che siamo oggi come cittadini perché ciò che siamo ci è stato dato dal passato, con il sangue.

Tante vite si sono sacrificate per la libertà politica e di espressione e non lo hanno fatto invano, come molti oggi vogliono far credere.

Il 25 aprile è una giornata che non deve essere dimenticata perché è grazie ai partigiani, ai resistenti e ai ribelli che si riunirono per un profondo rispetto per la dignità umana e sociale che noi siamo una Repubblica democratica.

Noi a loro dobbiamo tanto, dobbiamo tutto probabilmente e non dobbiamo dimenticarlo.

Comune di Grottaminarda celebra il 25 aprile

La memoria condivisa è necessaria perché ci aiuta a comprendere la nostra identità politica perché questa giornata è l’unica vera fonte dell’ethos repubblicano perché chi scelse la Resistenza si oppose, offrendo la sua vita, per combattere coloro che scelsero il fascismo portatore di abusi e soprusi innumerevoli lesivi per la dignità umana, sociale e politica dell’essere umano.

Solo il sentire unanime, attraverso la commemorazione può consolidare una memoria condivisa per una Repubblica democratica, che qualcuno, oggi, cerca di sabotare con fandonie e misere considerazioni volte a non dare il giusto valore alla Resistenza.

Costantino Mortati, giurista e costituzionalista italiano di origine arbëreshë, nel 1955 scriveva:

La nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, ha rappresentato il capovolgimento della concezione autoritaria, illiberale, esaltatrice della guerra, imperialista e razzista che il fascismo aveva affermato in Italia, trovando, inizialmente, l’opposizione – spesso repressa nel sangue – di non molti spiriti liberi.
La guerra, con le sue sorti rovinose, fece aprire gli occhi a molti italiani e costituì il motore di un sentimento generalizzato di rifiuto e di rivolta, che si accentuò fortemente dopo l’8 settembre e l’occupazione nazista dell’Italia.
Come notava acutamente un partigiano di stampo cattolico liberale, Sergio Cotta, gli Italiani di quel tragico periodo furono un popolo unito nella sofferenza, sotto l’incubo dell’occupante e del suo alleato per l’oppressione poliziesca, le retate indiscriminate, le drammatiche persecuzioni razziali, la cattura di ostaggi innocenti senza distinzioni di età e di sesso, le rappresaglie fuor di proporzione in città e campagne indifese.

La Resistenza, oltre ad essere un evento storico e politico, è un atto di rivolta morale scaturito da un profondo sdegno nei confronti di chi trucidava senza pietà civili, che hanno deciso di unirsi e imbracciare armi per combattere quel senso di oppressione che soffocava la libertà individuale. Questo atto morale è stato pagato con vite, ciò che per ogni singolo individuo è il bene più grande. Per questo motivo il tema della Resistenza è di fondamentale importanza perché solo attraverso la comprensione del profondo senso di umanità che si celebra in questa ricorrenza si possono comprendere i valori e i meriti del 25 aprile.

Grottaminarda: workshop sulla digitalizzazione

A Grottaminarda, lo scorso 18 aprile, si è tenuto un workshop sulla digitalizzazione SUAP, SUE e Genio Civile, a cui hanno partecipato Sindaci, amministratori e tecnici comunali dell’Unione dei Comuni Terre dell’Ufita.

Questa è stata un’ importante occasione formativa non solo per i tecnici degli Enti, per poter comprendere meglio gli aspetti di una digitalizzazione delle pratiche, che rende il lavoro più agevole e al passo con i tempi ma anche per i cittadini, che saranno i maggiori beneficiari di questo progetto perché questa nuova modalità di approccio consente una maggiore semplificazione della gestione ma, soprattutto, della presentazione delle pratiche.

Il digitale, infatti, ha un approccio democratico ed equo, che consente l’adempimento burocratico in tempistiche e modalità universalmente valide per tutti.

Che cosa rappresenta la digitalizzazione?

Workshop sulla digitalizzazione SUAP, SUE e Genio Civile

Come ha ribadito Giuseppe De Pasquale, Sindaco di Bonito:

Questo è un progetto innovativo che vogliamo divulgare e far conoscere a tutti, in particolar modo agli addetti ai settori. Abbiamo fatto un bel lavoro, ora ci manca solo un piccolo pezzo. Credo che l’Unione dei Comuni Terre dell’Ufita stia facendo un bel lavoro su questo territorio, che ingloba tutti i Comuni, non soltanto quelli consorziati.

Credo che io e Marcantonio Spera, Sindaco di Grottaminarda, possiamo essere orgogliosi del nostro lavoro e di questa Unione perché  quando è stata ufficializzata la Delibera della Regione Campania, che ha individuato questa area come oggetto di Masterplan, nella premessa abbiamo letto belle cose che riguardano l’Unione dei Comuni.

È stata valorizzata la presenza dell’Unione dei Comuni Terre dell’Ufita su questo territorio, per cui una delle motivazioni per cui è stata individuata questa area è perché questa Unione ha lavorato sul territorio attraverso una convenzione con la Regione Campania nel 2018. Detto ciò è importante tener presente che l’Unione ha bisogno di essere implementata nei servizi. Dunque, ringraziamo il Formez per aver creduto in  noi e nel nostro territorio.

Questo progetto riguarda la presentazione di una piattaforma strutturata che viene implementata per la funzionalità attraverso l”unione dei Comuni e che riesce ad interagire con  le funzioni trasferite dalla tecnica.

Workshop sulla digitalizzazione SUAP, SUE e Genio Civile

Questo progetto rappresenta un grande tassello  perché oltre a sistemare il SUAP consente finalmente ai Comuni di stare al passo con i tempi moderni e adempiere agli obblighi legislativi perché i Comuni sono obbligati a digitalizzarsi, dunque questo step non è un passo superfluo o  frutto di una mera esibizione fine a se stessa da parte degli Enti ma è un passo necessario e utile, soprattutto, per i cittadini.

I Comuni di Flumeri e di Grottaminarda hanno già la loro piattaforma, ora manca ai restati 5 Comuni consorziati e quindi c’è ancora tanto da lavorare.

Parte il progetto letterario della biblioteca diffusa ScottoJonno

Dopo la cerimonia inaugurale di marzo scorso, prende il via il progetto attuativo della biblioteca diffusa ScottoJonno in Galleria Principe di Napoli.

La struttura avvia dunque il suo programma, con il caffè letterario, realizzato in collaborazione con la Fondazione Guida alla Cultura – Ente del Terzo Settore e Guida Editori. La prima biblioteca diffusa gratuita ha, nelle iniziative del bookcrossing e del libro sospeso, alcuni dei suoi punti di forza.

Si parte sabato 22 aprile, dalle ore 9.30 alle 13.00, in occasione dei festeggiamenti per la Giornata mondiale della lettura, con l’appuntamento intitolato Il libro e la rosanell’ambito del Patto per la Lettura del Comune, che ospiterà il Liceo Gian Battista Vico e l’Associazione Annalisa Durante.

La promozione della lettura rivolta ai più giovani proseguirà con un calendario di eventi che coinvolgerà le scuole napoletane che completeranno le loro attività extracurricolari nell’ambito dell’iniziativa Orientalife, con il progetto D-Bate, che vede coinvolto l’Ufficio scolastico regionale, e che stimola i più giovani al confronto costruttivo e al dibattito su diversi temi culturali.

Il Liceo Statale “Don Lorenzo Milani” e l’IC “Radice Sanzio Ammaturo” saranno ospiti dello ScottoJonno il 27 aprile, l’11 e il 16 maggio mattina.

biblioteca diffusa ScottoJonno in Galleria Principe di Napoli

 Altra novità, a partire dal mese di maggio, sarà anche la creazione del Circolo dei lettori con ScottoJonno, insieme alle presentazioni di tre libri, per il Maggio dei Monumenti, e agli incontri con autori già noti, come Paolo Iannacci, Stefano Zecchi, Orlando Figes, Pino Aprile, e altri, tra i quali Francesco Canessa, Giuseppe Mancusi Barone e Annella Prisco. Una volta al mese, poi, le stanze dello ScottoJonno ospiteranno Il futuro della cultura, rassegna culturale in collaborazione con l’associazione Vivo a Napoli.

Non solo lettura, ma anche scrittura. Dal 28 aprile e fino alla fine di giugno, lo ScottoJonno sarà la sede dei laboratori gratuiti di scrittura creativa, in collaborazione con l’agenzia letteraria Kappa, con 9 incontri per un massimo di 20 partecipanti (Ore 18-19.30, nei giorni 28 aprile; 5,12,19,26 maggio e 9,16, 23 e 30 giugno).

L’azione della società Tesoreria srl, portata avanti grazie al programma Common Gallery ideato dell’Assessorato ai Giovani ed alle Politiche Giovanili e adottato e attuato dalla Giunta del Comune di Napoli, vedrà per metà maggio l’apertura del ristorante ispirato alla cucina partenopea dei periodi storici tra ‘600/‘800 e attualizzata dallo chef Marco Ambrosino. La scelta del personale di livello, difficilmente rintracciabile post pandemia, ha creato un ritardo del progetto che finalmente sta per essere definito.

L’ambizioso progetto avrà poi una ampia parentesi dedicata all’intrattenimento. A fine giugno, le prime esibizioni con concerti e musica da camera anticiperanno il programma che sarà sviluppato in autunno, grazie alla collaborazione con il professore del Conservatorio di Napoli, Marco Amoroso.

Battipaglia: giornata volta a sensibilizzare la popolazione contro l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente

Sabato 15 aprile alle ore 11:00 presso la sala conferenze Vicinanza nella sala del Comune di Battipaglia è in programma la giornata volta a sensibilizzare la popolazione contro l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente e la cattiva abitudine di gettare i mozziconi delle sigarette a terra.

Ad annunciarlo è Carmela Bufano dell’associazione Battipaglia in Movimento e promotrice del convegno “Il mare comincia da qui”:

Ogni anno, in Italia, 14 miliardi di mozziconi di sigarette finiscono nell’ambiente. Il filtro è composto da acetato di cellulosa, che impiega in media 10 anni a decomporsi. I mozziconi contengono oltre 4.000 sostanze chimiche, molte delle quali sono tossiche e cancerogene, compresi arsenico, formaldeide, ammoniaca, acido cianidrico e nicotina. Queste tossine danneggiano gravemente gli ecosistemi marini. Si inquina il suolo e le acque del mare con conseguenti gravi danni per la salute dell’uomo.

Interverranno Sergio Costa, Deputato della Repubblica Italiana e già Ministro dell’ambiente; Michele Cammarano Consigliere regionale Movimento 5 Stelle; Salvatore Micillo Coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle e primo firmatario della legge “Salvamare”; Virginia Villani Coordinatrice Movimento 5 Stelle provincia di Salerno;  Emiddio Esposito Presidente Impatto Ecosostenibile Zero Waste Campania; Carmela Bufano Associazione Battipaglia in Movimento e i Senatori Francesco Castiello e Anna Bilotti.

A dirlo è la coordinatrice provinciale del Movimento 5 Stelle in provincia di Salerno Virginia Villani:

Circa il 65% dei fumatori non smaltisce correttamente i mozziconi delle sigarette, che vanno ad invadere fiumi, coste e spiagge, finendo in mare. Scambiati per cibo, vengono inghiottiti da uccelli, pesci, tartarughe e altri animali marini, che possono arrivare anche a morire a causa di avvelenamento da tossine o soffocamento. Da oltre 30 anni i mozziconi di sigarette sono il rifiuto più comune al mondo: costituiscono fino al 90% dei rifiuti purtroppo a ciò si aggiunge la plastica abbandonata nell’ambiente, che arriva in mare fino a formare le cosiddette “isole di plastica” oceaniche. Fino a decomporsi in microplastiche che, se ingerite, rischiano di penetrare nella catena alimentare. Non possiamo più inquinare il nostro pianeta. Dobbiamo preservarlo ed ognuno di noi ha un ruolo essenziale, innescando pratiche quotidiane virtuose.

Concludearmela Bufano:

La tutela dell’ambiente  parte da piccoli gesti quotidiani. Oltre all’ evento presso la sala conferenze del comune ci sarà un gazebo informativo a via Italia e, a fine evento, apporremo la scritta Il mare comincia da qui ” vicino le caditoie delle principali piazze della città.

Prima edizione del Salone Open Outdoor Experience

Taglio del nastro della prima edizione del Salone Open Outdoor Experience di Paestum. Alla fiera del turismo esperienziale e delle attività all’aperto in programma a Capaccio-Paestum fino a domenica 16 aprile, anche la Dmo “Destinazione Irpinia”, asse portante del progetto di sviluppo costruito da Provincia di Avellino e Fondazione “Sistema Irpinia” in collaborazione con Rete Destinazione Sud.
Al Centro Espositivo Next – ex Tabacchificio Cafasso, istituzioni, amministratori e stakeholder hanno animato gli incontri in programma ed assistito alla presentazione delle “destinazioni”, i pacchetti turistici irpini.

Grande interesse ha suscitato il percorso “La via Appia” che attravera i comuni di Bonito, Mirabella Eclano, Frigento, Gesualdo, Sturno, Rocca San Felice, Guardia dei Lombardi, Bisaccia, Lacedonia e che coinvolgerà le aziende del territorio.

Sold out alla Masterclass “Fiano di Avellino”, appuntamento organizzato dal Consorzio Tutela dei Vini Irpini, rappresentato da Claudio De Lucia, per festeggiare i 20 anni del Fiano di Avellino e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Giuseppe Festa, docente del corso in Wine Business dell’Università di Salerno.

Il successo di Salone Open Outdoor Experience a Paestum rafforza la visione lungimirante dell’ente di Palazzo Caracciolo.

Afferma il vice presidente, Girolamo Giaquinto, presente all’apertura del Salone delle attività outdoor, che ha ribadito il ruolo fondamentale di Fondazione Sistema Irpinia:

La Provincia di Avellino accompagnerà questo tipo di attività. Siamo convinti che il turismo sia uno degli elementi fondamentali per lo sviluppo del territorio”  “L’Irpinia deve suscitare interesse con i suoi paesaggi, luoghi d’interesse, enogastronomia. Alla Fondazione il compito di riuscire a fare sistema e occuparsi della promozione del territorio superando divisioni e campanilismi.

Percorso in cui crede fortemente il presidente della Fondazione, Sabino Basso:

Abbiamo tutto ciò che serve per far vivere un’esperienza turistica unica a chi viene a visitare l’Irpinia. Ci siamo posti l’obiettivo di vendere il marchio Irpinia fuori dai confini regionali, anche oltre quelli nazionali, e portare stabilmente turisti nella nostra provincia. Filo conduttore, ovviamente, l’enogastronomia attorno alla quale costruire un progetto di turismo lento.

Non dimentichiamoci dell’acqua, siamo il primo bacino idrico del Mediterraneo; i percorsi religiosi, il trekking, il bike touring. Come Fondazione abbiamo il compito di mettere insieme tutte queste peculiarità e farle diventare un unico elemento attrattivo.

Sistema Irpinia

Sistema Irpinia

Open Outdoor Experience: il programma

Il programma del 15 e 16 Aprile.
Sabato 15 aprile
Ore 12.00: Wine Tour Experience presentazione territori, aziende e pacchetti turistici collegati.

Ore 13.00: degustazione prodotti Irpini d’eccellenza, tra vini, salumi e formaggi
Ore 14.00: Master Class Taurasi. Festeggiamo insieme i 30 anni del Taurasi DOCG con le Cantine Case D’Alto, Macchie Santa Maria, Borgodangelo, Urciuolo Vini, Vini Panacea, La Molara.
Ore 15.30: I borghi irpini una risorsa per lo sviluppo turistico. Trekking, cammini, gastronomia, eventi tra Sant’Angelo dei Lombardi, Monteverde, Cairano, Morra De Santis, Bisaccia.
Domenica 16 aprile
Ore 12.30: presentazione delle Cantine Irpine e delle esperienze in vigna.
Ore 13.00: degustazione prodotti Irpini d’eccellenza, tra vini, salumi e formaggi
Ore 15.30: La Valle dell’Irno: tradizioni, gastronomia, natura e benessere tra Montoro, Solofra, Serino, Contrada e Forino. Presentazione territori, aziende e pacchetti turistici collegati.

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