Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 11 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 1 residente nel comune di Roccabascerana
- 1 residente nel comune di Cervinara
- 1 residenti nel comune di Castelvetere sul Calore ricoverato presso l’AORN Moscati di Avellino
- 1 residente nel comune di Flumeri ricoverato presso l’AORN Moscati di Avellino
- 4 residente nel comune di Baiano che sono contatti di un caso positivo
- 1 residente nel comune di Mirabella Eclano
- 1 residente nel comune di Domicella
- 1 residente nel comune di Montella
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Allagamenti in Irpinia,
la nota di Franco Fiordellisi«Da tempo si parla di intervenire per ridurre le criticità che si determinano con le estreme variazioni meteorologiche causate anche dai cambiamenti climatici del pianeta. Ad Avellino, così come nei paesi dell’Irpinia più esposti alle criticità idrogeologiche, nulla si muove: non viene effettuata neanche la manutenzione ordinaria, necessaria e sistemica.E quando parliamo di manutenzione ordinaria intendiamo le azioni di pulizia delle caditoie, delle grate acque bianche, la sistemazione delle cunette viarie, ma anche la gestione delle pendici arboree delle nostre montagne o il verde pubblico. Tutto questo non c’è e spesso proprio l’incuria e la mancata manutenzione da parte degli Enti locali crea gravissimi disagi alla popolazione mettendo a rischio anche vite umane.Tutto questo sommato ad anni di abusi edilizi, mancati controlli, costruzioni in alveo fluviale, cementificazione con “tombazione” dei torrenti e dei piccoli corsi d’acqua, comporta criticità sempre più forti che si sommano alla grandi variazioni meteorologiche determinate dai cambiamenti climatici.Gli allagamenti della giornata di ieri sono figli di tutte queste situazioni sia macro, ovvero climatiche mondiali, che micro con abusi, incuria e mancata manutenzione. Coscienti di queste variabili bisognerebbe adottare più piani di intervento, dalla sistemica e puntuale manutenzione, a nuove forme di bio edilizia ed infrastrutturazione utile ad evitare ulteriore cementificazione e impermeabilizzazione dei terreni, rinaturalizzazione degli alvei fluviali, regimentazione e collettamento delle acque civili (bianche e nere), unitamente ad interventi sulle aree boschive che devono vedere un intervento sistemico del personale idraulicoForestale.Queste sono azioni urgenti e concrete che da tempo chiediamo alle amministrazioni dei vari enti locali interessati ed è una proposta che è stata inserita anche come visione “prospettica” per lo sviluppo delle Aree interne. Queste azioni sono da farsi sin da subito perché le attività di retroportualità e di logistica, connesse con le Zes, se non vengono fatte con modelli di bio ingegneria, nuova e naturalistica, potrebbero consegnare criticità sempre più gravi per le nostre terre.Così come anche l’abbandono e il depauperamento delle Comunità montane da competenze e di personale preparato con il combinato disposto dell’incremento di terreni incolti sviluppano fenomeni di dissesto idrogeologico accentuati delle estreme variazioni metereologiche derivanti dai cambiamenti climatici.Tutto si lega: per questo come Cgil pensiamo e sviluppiamo azioni generali per la tutela anche delle comunità locali».Franco Fiordellisi, Segretario Generale Cgil Avellino
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Natobio: una piccola realtà imprenditoriale che guarda al futuro
Natobio, è un punto vendita che fisicamente si trova a Mirabella Eclano ma che, da oggi, è presente anche online e quindi può arrivare ovunque.
Questo è il nuovo modo di fare impresa che ci è stato trasferito da questo anno turbolento, in cui la pandemia ha costretto molti a chiudere i battenti e altri a cercare un modo alternativo per rimanere a galla.
Sì, perché a parte le imprese di grandi dimensioni, la piccola imprenditoria è a rischio, soprattutto per i possessori di Partita Iva.
Come ci spiega Loredana De Simone, una delle titolari di Natobio, questo anno trascorso è stato nefasto e quello in corso non sembra dare avvisaglie positive, per ciò che riguarda l’aspetto socio-economico del Paese che è lettralmente in ginocchio.
Gli aiuti statati e regionali messi a disposizione sono stati esigui e non tempestivi e le imprese che erano a rischio prima della pandemia, non hanno ricevuto gli aiuti e il supporto idonei per resistere.
Come sempre all’imprenditore stesso viene dato l’onere di risollevarsi, pensando ad una nuova prospettiva: c’è chi si reinventa e chi sviluppa il cosiddetto pensiero laterale. Questo secondo caso è quello che riguarda Natobio, che ha deciso di guardare all’intera piazza del mercato: quella della vendita online.
La ristrutturazione del sito online Natobio è stata una conseguenza di questo anno nefasto perché come in molti sanno l’economia circolare esiste sia in negativo che in positivo. Dunque è consequenziale che se viene bloccato o intaccato un settore, all’interno della catena economica, anche gli altri ne risentono.
In un periodo come quello trascorso e come quello che stiamo vivendo, per molti, sembra difficile trovare una via d’uscita.
Noi, coscienti della situazione, vi proponiamo di reinventarvi e di non mollare il vostro sogno o la vostra attività, seguendo la tenacia di Loredana e Daniela De Simone che, nonostante tutto, resistono e guardano al futuro, cercando uno spiraglio positivo.
Le imprenditrici irpine erano già consapevoli della vasta opportunità che c’è al di fuori del proprio territorio. Infatti già con l’apertura del punto vendita fisico avevano associato anche quello online.
Loredana e Daniela erano già coscienti di questa realtà:
Già dalla nostra apertura del negozio, io e mia sorella, eravamo consapevoli che non si potesse fare commercio come un tempo: aprendo bottega e basta, come lo si faceva prima.
Il luogo fisico e quello virtuale erano due mondi di Natobio che dovevano viaggiare parallelamente.
Il negozio online però non si alimenta da solo, ha bisogno di presenza costante, attenzione e aggiornamenti continui perché fuori dallo spazio fisico esiste un mondo economico improntato sulla vendita virtuale.
Per avere qualche informazione più dettagliata non vi resta che guardare il video in home!
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All’IPSEOA Manlio Rossi-Doria di Avellino: incontri per costruire una comunità plurale
Inclusione e relazioni: è questo il filo rosso che ispira la settimana di incontri e riflessione organizzata dall’IPSEOA ‘Manlio Rossi-Doria’ di Avellino con il dichiarato scopo di consolidare nei giovani (e non solo) i valori della cittadinanza attiva, della intercultura, del rispetto della diversità, dell’accoglienza.
Dal 29 marzo al 4 aprile le porte dell’istituto diretto dalla professoressa Maria Teresa Cipriano (che, lo ricordiamo, è scuola polo per l’inclusione) si apriranno alla società civile, alle istituzioni e ad importanti associazioni di volontariato attive sul territorio irpino, che saranno tutte presenti al convegno di apertura, dedicato alle strategie di costruzione di una rinnovata società plurale.
Al contempo, si avvieranno le attività di enogastronomia con il laboratorio di arte bianca ‘Mani in pasta’.
Il 30 marzo, dopo il pranzo imbandito per sostenere la casa di accoglienza diocesana, si procederà alle ‘letture ad Alta Voce’, curate da Consiglia Aquino della libreria ‘L’Angolo delle Storie’, mentre l’associazione ‘Puck TeaTré’ presenterà l’azione cine-teatrale ‘La Maledizione dei Potter’, ideata per garantire adeguati spazi teatrali nelle case-famiglia italiane.
Gli eventi del 31 marzo saranno dedicati alla complessa realtà dell’autismo, con il laboratorio di pasticceria ‘Cake Design’ e un confronto a più voci organizzato insieme alla cooperativa ‘Pianeta Autismo’ di Avellino. La serata si concluderà con i brani etnici proposti dal Coro Giovanile Gesualdo.Le attività del 3 aprile si apriranno con un pranzo per la ‘Casa sulla roccia’. Seguiranno una riflessione sul ‘mondo arcobaleno e la comunità LGBT’, organizzata insieme all’associazione ‘Apple Pie’, ed un concerto di fisarmoniche del Conservatorio ‘Domenico Cimarosa’.
La giornata conclusiva del 4 aprile coinvolgerà il mondo dei minori stranieri non accompagnati (progetto MSNA), dapprima con un pranzo e quindi con un laboratorio di ‘street food’. Si procederà infine alla premiazione del concorso ‘Inclusione e relazioni’ – Costruire una comunità plurale, rivolto agli alunni e studenti di tutte le scuole della provincia di Avellino, e all’avvio del Progetto Biblioteca Vivente – Voci per l’Inclusione, con la presentazione del Centro Sperimentale Didattica Inclusiva.
Ulteriori ed analoghe iniziative, aperte all’associazionismo del territorio di riferimento, sono previste anche nella sede di Mirabella Eclano.Per quanto riguarda le attività di ricerca e sperimentazione della didattica inclusiva praticate nell’istituto, alcuni insegnanti, coadiuvati da studentesse e studenti, illustreranno i risultati acquisiti con nuove metodologie: lettura ad alta voce e TellMe, utilizzo di Silent Book, creazione di Mappe Amiche – metodo Rossi. Va infine ricordato che tutte le esercitazioni di enogastronomia saranno aperte ad addetti ed utenti della mensa ‘Don Tonino Bello’, ai minori del progetto MSNA (Consorzio Percorsi di Torre Le Nocelle) e agli ospiti della Casa sulla Roccia di Avellino.
Per i dettagli dei singoli appuntamenti (sedi ed orari, relatori, docenti impegnati nei laboratori) si rinvia all’analitico programma pubblicato sul sito e sulle pagine social dell’istituto.
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