L’associazione avellinese Apple Pie ha organizzato un incontro online, per parlare e fare il punto sulla comunità LGBTQ.
I temi trattati spazieranno dalle difficoltà alle negazioni dei diritti civili e sociali fino a parlare delle conquiste avute negli ultimi anni.
Oggi, ad esempio, in alcuni ambienti lavorativi come quelli militari, spesso, si ha timore nel dichiarare il proprio orientamento sessuale perché, purtroppo, in molti casi questi sono ambienti chiusi e ancorati ad una visione della società machista.
C’è all’interno di questi luoghi chi si batte con orgoglio e chi soffoca la propria libertà sessuale per paura e non vivendo la propria vita per come vorrebbe.
La comunità LGBTQ ha iniziato a rivendicare i propri diritti nel 1969 a New York e, fortunatamente, da allora le cose stanno cambiando.
Oggi c’è sempre un numero maggiore di forze armate e corpi di polizia che si schierano e proteggono la comunità.

Apple Pie Organizza un incontro online
Incontro online sulla comunità LGBTQ: dettagli
Martedì 14 luglio alle ore 20:30 sulla piattaforma Google meet, in collaborazione con Brothers&Sisters, si approfondiranno gli argomenti sopra elencati.
Al dibattito parteciperanno: Antonio Sapienza, Lorella Cipro, Rosa Maria Mogavero e Raffaele Brusca.
L’incontro oltre ad informare ha come finalità quello di sensibilizzare tutti verso queste tematiche perché attraverso la comunicazione si possono superare i limiti e le chiusure culturali che portano alla discriminazione.
Quindi non mancate!
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Il Clan dei Marmocchi torna a riunirsi al Cinema Arlecchino!
A fare da apripista alla quarta edizione della rassegna il Clan dei Marmocchi, a cura di WANTED CLAN, è stato, il 13 novembre scorso, il film d’animazione Oink – dal nome di un adorabile maialino che deve sfuggire alle mani di un macellaio. Dal 26 al 31 dicembre, il Clan dei Marmocchi torna a riunirsi – come in novembre, anche questa volta la location sarà la sala, nel cuore di Milano e da poco ristrutturata, dello storico Cinema Arlecchino di via San Pietro all’Orto, nella nuova gestione della Cineteca di Milano. Una “casa” completamente nuova per le attività organizzate da Wanted Clan, che fino allo scorso luglio aveva la sua sede in via Vannucci 13 (Porta Romana). Al centro della rassegna, una serie dal taglio vintage di film dedicati a bambini e bambine di diverse fasce di età: classici da gustare come nuovi o da assaporare in compagnia di amici e amiche – e perché no, di nonni e genitori.
Ad aprire e chiudere la rassegna saranno due fiori all’occhiello della comicitá francese Le vacanze di Monsieur Hulot (1953) e Mon Oncle (1958) di Jacques Tati: risate assicurate in compagnia dell’iconico Monsieur Hulot, che con la sua immancabile pipa, e la sua camminata inconfondibile, ci mostra la stravaganza della vita moderna. Entrambi i film verranno proiettati in versione originale con sottotitoli, e sono consigliati per bambini e bambine dai 9 anni in su.
Nei quattro giorni a seguire, dal 27 dicembre, ogni giorno sarà dedicato a un film doppiato in italiano. Si inizia il 27 dicembre alle 17, con La scuola dei cuccioli (2018) consigliato dai 7 anni in su, documentario che segue una cucciolata di cani dalla nascita alla formazione come cani guida. Alle 11 del 28 dicembre sarà invece Calimero (dai 2 anni in su) il protagonista della proiezione di vari episodi del cartone animato del personaggio culto dell’animazione italiana vecchia maniera. Il 29 dicembre, sempre alle 11, si cambia atmosfera, con La regina delle nevi (1956), consigliato dai 4 ai 10 anni, classico d’animazione ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen, riconosciuto come l’ispirazione per Frozen e le sue canzoni a dir poco virali. A chiudere il ciclo dei matinée delle 11, altri due tuffi nel passato: il 29 dicembre, con Ridolini e la collana della suocera (1919) (con Oliver Hardy, futuro Ollio di Stanlio e Ollio) sarà seguito da Charlot fa una cura (1917), con il re comico del cinema muto, Charlie Chaplin.
In questa serie dal sapore vintage, ai film verranno accostati momenti di intrattenimento e approfondimento come attività di gioco o laboratori – nonché, a seconda dell’orario, una colazione o una merenda tutti insieme. Ancora una volta, per le Feste, il WANTED CLAN ci riporta tutti insieme – grandi e bambini per festeggiare la fine dell’anno (e l’arrivo di quello nuovo, ricco di appuntamenti in sala), e il potere intramontabile del cinema: luogo, linguaggio e strumento educativo.
Il Clan dei Marmocchi: il calendario
26 dicembre, ore 21.15, Le vacanze di monsieur Hulot (v.o. con sottotitoli)
27 dicembre, ore 17.00, La scuola dei cuccioli (doppiato)
28 dicembre, ore 11, Calimero (7 episodi) (doppiato)
29 dicembre, ore 11, La regina delle nevi (doppiato)
30 dicembre, ore 11, Ridolini e la collana della suocera + Charlot fa una cura
31 dicembre, ore 15, Mon Oncle (v.o. con sottotitoli) -
Tutto quello che per poco non è successo di Don Robertson
Con Tutto quello che per poco non è successo, Don Robertson conclude una delle più divertenti e commoventi trilogie della letteratura americana, fatta di personaggi memorabili, strazianti riflessioni sulla vita e sul coraggio di viverla fino in fondo.
Tutto quello che per poco non è successo: trama
Morris Bird III, di nuovo lui! Ora ha diciassette anni e ha una ragazza di cui è innamorato, Julie (la protagonista dell’omonimo libro di Robertson, Julie). Certo, la pelle di Morris ha uno strano colorito e, certo, ogni tanto si sente affaticato. Ma sta per giocare titolare nella squadra di basket della scuola e sa percorrere le scale mobili dei grandi magazzini al contrario e tutto nella sua vita sembra scorrere per il verso giusto. O quasi.
La relazione con il padre, famoso presentatore radiofonico e televisivo, è complicata, per esempio. E c’è la guerra di Corea perché è il 1952. E tutto ciò pende sulla sua testa come una spada di Damocle. E poi c’è quella cosa che non è ancora successa con Julie ma presto, molto presto, succederà. O almeno Morris Bird III ci spera. Perché tutte le cose migliori della vita sono sempre quelle che sono quasi sul punto di succedere.
E poi ecco che, all’improvviso, arriva la palla curva che non si sarebbe mai aspettato, tutto cambia dall’oggi al domani e a Morris Bird III non resta che fare la sola cosa possibile. Diventare uomo. Imparare il decoro. La grazia. L’amore.
Uno dei suoi libri di maggior successo da cui è stato anche tratto un film per la televisione americana.
Don Robertson: biografia
Don Robertson (Cleveland, 1929-1989) è stato autore di diciotto libri e ha goduto a lungo di un grande successo negli Stati Uniti. All’attività di scrittore, per la quale ricevette il Putnam Award e il Cleveland Arts Prize for Literature, ha sempre affiancato il lavoro di giornalista. Con il tempo si è allontanato dall’ambiente letterario, anche a causa di gravi problemi di salute, fino a venirne dimenticato.
Nutrimenti ha iniziato la riscoperta della sua opera pubblicando L’uomo autentico (2016), con l’introduzione di Stephen King, a cui sono seguiti L’ultima stagione (2017), Paradise Falls. Il paradiso (2018) e Paradise Falls. L’inferno (2019), Julie (2019). Il più grande spettacolo del mondo (2020), La somma e il totale di questo preciso momento (2021) e Tutto quello che poco non è successo compongono la trilogia.
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Io sono Mia è il biopic su Mia Martini di Riccardo Donna
Riccardo Donna porta sul grande schermo Mia Martini – Io sono Mia, il biopic su una delle voci più espressive del panorama musicale femminile italiano. Mimì ha una voce graffiante ma non aggressiva che lascia intravedere un animo cupo, sofferente e inquieto.
Mia Martini, sin da piccola, è affascinata e rapita dallo scenario musicale italiano. Cantare diventa la sua grande passione ma rappresenta, soprattutto, un mezzo per poter comunicare in modo più semplice i suoi turbamenti interiori.
Il lungometraggio di Riccardo Donna esula dal classico biopic, ciò si evince già da una prima visione del trailer.
Il regista gioca con i flashback, per poter mostrare allo spettatore non solo la Mia Martini cantante ma anche la Mimì (nome con cui veniva chiamata in famiglia) bambina e donna che ha generato il personaggio pubblico, che la maggior parte di noi conosce.
Mia Martini – Io sono Mia racchiude, in 130 minuti di girato, circa vent’anni di vita della cantante, cercando di attraversare e mostrare gli episodi più significativi della sua intera vita.
Primo piano di Mia Martini
Chi è Mia Martini?
Mia Martini pseudomino di Domenica Rita Adriana Bertè, nasce a Bagnara Calabria il 20 settembra del 1947, è la secondogenita di quattro figlie: Leda, Domenica e Loredana Bertè, nota cantautrice italiana.
Il padre, Giuseppe Radames Berté, un insegnante di latino e greco, per motivi di lavoro, si trasferisce insieme alla famiglia nelle Marche. Mia Martini e Loredana Bertè hanno un rapporto conflittuale con la figura di quest’uomo che, ben presto, le porta a cercare la strada della libertà lontano da un nucleo familiare troppo rigido per le loro anime assetate di vita e di libertà.
Mimì canta di questo rapporto complicato in Padre Davvero, brano racchiuso nel suo primo disco: Oltre La Collina (1971). Per poter comprendere meglio l’animo e il modo di vedere questo rapporto padre/figlia, riportiamo alcuni spezzoni del testo di Padre Davvero.
…
Mi avevi dato per cominciare
tanti consigli per il mio bene;
quella è la porta, è ora di andare
con la tua santa benedizione.
Padre, davvero sarebbe bello
vedere il tuo pianto di coccodrillo!
…
Poi sono venuta e non mi volevi
ero una bocca in più da sfamare;
non sono cresciuta come speravi
e come avevo il dovere di fare!
Padre, davvero che cosa mi hai dato?
Ma continuare è fiato sprecato
che sono tua figlia, lo sanno tutti
domani i giornali con la mia foto
ti prenderanno in giro da matti
…
Padre Davvero è un testo pregno dell’esperienza privata di Mimì, le parole non sono feroci ma laceranti e taglienti, proprio come lo è la sua voce. Da questo rapporto conflittuale e mai risolto, scaturisce una visione dell’uomo e del rapporto amoroso, che esula dai cliché del tempo in cui vive. Protagonisti delle sue canzoni ci sono uomini, storie d’amore e una vita interiore fatta di disillusioni continue e amare.
Nel 1982 Enzo Tortora, noto presentatore di fine anni ’50, intervista Mia Martini, chiedendole del ruolo che hanno le donne di Bagnara Calabria. La risposta della cantante al giornalista è ironica e sovversiva:
Le donne lavorano moltissimo, portano delle cose in testa. Una volta ho visto addirittura delle donne portare sulla testa dei binari di treno. I mariti invece bevono, stanno al bar e chiacchierano.
Il conduttore incalza, chiedendole di parlare della donna all’interno delle sue canzoni: la figura femminile nei testi della cantante non appare come sospirosa o vinta da ciò che le gira intorno. Il gentil sesso, anzi, appare come colei che gioca una partita a carte con l’uomo ad armi pari.
A questa domanda Mimì risponde così:
Non sempre è importante essere vincitrici. In amore è bello vincere, è bello perdere ed è importante sentirsi alla pari.
Questi che abbiamo descritto e citato sono alcuni dei molteplici elementi che caratterizzano la personalità fragile e complessa di Mia Martini.
Locandina del biopic
Mia Martini – Io sono Mia: trama
Il biopic di Riccardo Donna si apre con l’ingresso di Mia Martini (Serena Rossi) che ritorna, a calcare il palcoscenico di Sanremo nel 1989 con il brano Almeno tu nell’universo.
La cantante si lascia intervistare da Sandra (Lucia Mascino), una giornalista che in realtà vorrebbe incontrare Ray Charles. Da qui lo spettatore inizia a ripercorrere tutto il vissuto della cantautrice attraverso i suoi stessi occhi. La cantante racconterà del rapporto con il padre, della vita bohémienne vissuta in giro per il mondo fino ad arrivare ad una storia d’amore che la segnerà nel profondo. Per scoprire altri dettagli, non vi resta che guardare il film.
Il lungometraggio verrà proiettato nelle sale cinematografiche dal 14 al 16 gennaio.
Buona visione!