Cultura

Sorbo Serpico: la Sagra della Coccetella festeggia 40 anni!

La Sagra della Coccetella a Sorbo Serpico nasce negli anni ’70, quando le massaie del luogo decisero di omaggiare la Madonna della Neve, realizzando questo formato di pasta. La coccetella è simile all’orecchietta pugliese ma si differenzia nella grandezza e nella lunghezza.

 

Sagra coccetella 2019

Sagra Sorbo Serpico

La ricetta antica, nata nel 1974, è composta da ingredienti poveri: farina di semola e acqua. Come ogni anno a Sorbo Serpico si rinnova l’incontro gastronomico con la Sagra della Coccetella ma quest’anno si festeggiano anche i quarant’anni trascorsi dalla nascita della festa gastronomica locale.

Quest’anno la Sagra della Coccetella vi aspetta dal 26 al 28 luglio.

Grottaminarda: La Fermata vi aspetta domani con Ditta Costruzione Sogni

Ditta Costruzione Sogni è il titolo della commedia teatrale scritta da Francesco Teselli, primo attore della Compagnia teatrale La Fermata. La trama della messa in scena parla di sogni, di favole, d’Irpinia e di tanto altro.

Francesco Teselli e Gilda Ciccarelli: video

Compagnia teatrale La Fermata

Perché non dovreste mancare all’appuntamento di domani? Ve lo spiegano Gilda e Francesco nel video!

Talenti d’Irpinia: La Fermata porta in scena a Grottaminarda “Ditta Costruzione Sogni”

La compagnia teatrale La Fermata vi aspetta, giovedì 25 luglio alle ore 20:30 in Piazza XVI Marzo a Grottaminarda, con Ditta Costruzione Sogni, una commedia adatta a tutti perché per sognare non c’è un limite di età.

Ditta Costruzione Sogni: intervista a La Fermata

Compagnia Teatrale La Fermata tra i Talenti d’Irpinia 2019

La giovane compagnia teatrale composta da: Francesco Teselli, Gilda Ciccarelli, Carlo Uva, Carmine Santoro, Federico Ciccarelli e Veronica Vigliotta è stata scelta tra i Talenti d’Irpinia, evento promosso dalla Provincia di Avellino per dare spazio a tutti i coloro che si distinguono per talento nei vari ambiti culturali e d’intrattenimento.

Ecco qualche anticipazione, senza spoiler, sulla rappresentazione.

L’evento è gratuito.

Conto alla rovescia per l’Ariano Film Festival,
“Essere diversi” del regista Musto tra i finalisti

È partito ufficialmente il countdown per la 7a edizione dell’Ariano International Film Festival, che si terrà dal 29 luglio al 4 agosto. Proiezioni, incontri, workshop, conferenze, eventi speciali e naturalmente tanti ospiti e tanto cinema di qualità invaderanno il Tricolle per l’evento presentato anche quest’anno dall’attore Franco Oppini.

Spazio anche per gli emergenti irpini tra cui spicca Francesco Musto, regista di Pratola Serra, selezionato tra i finalisti del concorso nella sezione cortometraggi con la sua opera prima “Essere Diversi”.

Angelo Cobino presenta il calendario dell’estate grottese e altri eventi

Inizia oggi il primo appuntamento dell’estate grottese con Moon Walk 2019 che celebra il 50esimo anniversario dello sbarco sulla luna. Il sindaco Angelo Cobino ha presentato tutti gli eventi culturali organizzati dall’assessore Marilisa Grillo e dai consiglieri delegati Marisa Graziano e Rocco De Luca, soffermandosi anche su altre iniziative che esulano dal calendario.

Estate grottese: calendario 2019

Calendario estate grottese 2019

Dal calendario appena presentato si evince il cambiamento generazionale all’interno dell’amministrazione comunale. Gli eventi in programma abbracciano tutte le fasce d’età, in modo da poter intrattenere tutti i cittadini, cercando d’incontrare tutti i gusti.

Questa ricca programmazione, oltre ad avere come scopo principale quello d’intrattenere la cittadinanza, è un invito a partecipare attivamente a tutte le iniziative, per ritrovare quel senso di appartenenza e di aggregazione che ci identifica come abitanti di un determinato luogo.

Grottaminarda celebra il 50esimo anniversario dello sbarco sulla luna con Moon Walk 2019

Il 20 luglio del 1969 Neil Armstrong è stato il primo uomo a mettere piede sulla luna.

Da allora sono passati cinquant’anni e tutto il mondo, compresa Grottaminarda, ha deciso di ricordare questa data e celebrare l’anniversario, invitando tutta la popolazione a restare con la testa all’insù per poter osservare la luna dal telescopio.

Come affermò Neil Armstrong dopo la missione spaziale Apollo 11:

La cosa più importante della missione Apollo fu dimostrare che l’umanità non è incatenata per sempre a un solo pianeta, e che le nostre visioni possono superare quel confine, e che le nostre opportunità sono illimitate.

moon walk 2019: video

il 50esimo anniversario del primo sbarco sulla luna

Moon Walk 2019 è un’iniziativa promossa all’interno del progetto Scuola Viva dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Grottaminarda con la collaborazione del Comune di Grottaminarda. L’appuntamento si terrà il 20 luglio alle ore 21:00 in piazza XVI Marzo 1978.

Peppe Iodice si racconta: dalla gavetta a Made in Sud

Peppe Iodice, comico napoletano, è un volto noto del piccolo schermo.

In occasione di una sua esibizione tenutasi a Portici abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui. Peppe Iodice ci ha raccontato il suo iter lavorativo, gavetta compresa, che lo ha portato a divenire un volto noto di Colorado e Made in Sud.

Peppe Iodice: intervista

Peppe Iodice

L’analisi dell’uomo moderno

Carl Jung notò che un gran numero di persone, nella società della sua epoca, soffriva di un malessere interiore causato dalla mancanza di significato nella vita che rinominò il problema spirituale dell’uomo moderno. Sono passati diversi anni ma la situazione non è cambiata. Molti di noi continuano ad avere difficoltà non riuscendo ad individuare un chiaro scopo nella propria vita.

Il problema spirituale dell’uomo moderno, secondo Carl Jung, ha tre cause principali. La prima è la perdita della centralità delle religioni, in modo particolare si riferisce al cristianesimo occidentale: la rivoluzione scientifica ha messo in discussione la posizione dell’uomo nell’universo e ha screditato molte delle convizioni alla base del cristianesimo, così l’uomo si è trovato a dover rispondere alle domande esistenziali della vita, senza avere più il conforto dei dogmi della religione.

Un uomo medievale, ad esempio, era pieno di certezze, sapeva chiaramente qual era lo scopo della sua vita sulla terra ovvero doveva seguire i precetti del cristianesimo, per guadagnarsi un posto in paradiso.

La sua esistenza praticamente dedicata a Dio. La famosa frase di Friedrich Wilhelm Nietzsche:” Dio è morto” si riferisce proprio alla perdita dei valori e delle convinzioni religiose da parte dell’uomo.

Uomo con smatphone

Uomo con smatphone

Friedrich Wilhelm Nietzsche predisse, accuratamente, che la mancanza improvvisa  di significato nella vita delle persone avrebbe portato a guerre sanguinose, come lo sono state le due guerre mondiali.

La seconda causa è la nascita della società moderna. Infatti vivere in città con milioni di persone ti può far sentire più solo del vivere in un piccolo villaggio, in cui le relazioni umane sono più facili da stabilire, in cui ognuno ha un chiaro compito nella propria vita e ha importanza nella vita delle altre persone. A volte più ci si trova nella folla e più ci si sente insignificanti.

La terza causa è lo sviluppo della scienza moderna che ha portato alla massificazione della società: l’individuo non ha più un ruolo di rilievo, viene portato ad uniformarsi con gli altri ed è soltanto un numero nella massa infinita di persone. Ciò che conta non è più l’individuo ma la società nel suo insieme.

Uomo di spalle

Uomo di spalle

Questi i tre fattori che hanno causato la nascita del problema spirituale dell’uomo moderno: sempre più persone si sentono insignificanti perché la loro vita non ha uno scopo ben definito. Secondo Carl Jung, l’inconscio nel tentativo di compensare questa mancanza di significato dirige l’uomo alla ricerca di potere e di controllo.

Se questo processo viene portato alla luce della consapevolezza  può essere utile per ristabilire equilibrio nella vita dell’individuo. Tuttavia rimanendo inconsapevole questo impulso può dare vita a una ricerca del potere a qualsiasi costo. In questa condizione l’essere umano è più incline ad aderire ad ideologie collettive e movimenti di massa che forniscono quel potere e quel significato che lui stesso non percepisce nella sua vita.

Se questo processo avviene su larga scala, ovviamente, la società è più vulnerabile alle dittature e agli Stati totalitari. La reazione comune a questo pericolo è un sentimento di passività perché riteniamo che una persona da sola non possa cambiare le sorti della società.

uomo moderno

uomo moderno

L’analisi di Carl Jung è importante perché suggerisce che l’ascesa degli Stati totalitari avviene a causa del problema spirituale dell’uomo e perciò può essere debellata se sempre più persone imparano a superare questa difficoltà.

In passato l’uomo aveva la possibilità di rifugiarsi nelle religioni per risolvere i suoi problemi esistenziali, ora ognuno di noi è chiamato a rispondere individualmente, guardando all’interno del proprio animo, alla ricerca di significato nella vita. Quando qualcosa non va nel mondo è perché qualcosa non va negli individui che compongono la società.

Se l’individuo cura se stesso, cura il mondo e spetta ad ognuno di noi prendersi cura della propria individualità per garantire un mondo migliore nel suo insieme.

Nel corpo della Voce: l’antologia con i quattro poeti irpini

Dite la verità: preferireste, sulla bacheca Facebook, che un vostro amico intellettuale posti un pensiero chiaro e definito di una sua impellente incazzatura o, piuttosto, lo ammirereste di più se pubblicasse le ragioni della sua rabbia attraverso dei versi poetici che lascino intravedere una certa dose di stile, reprimendo così uno sfogo più diretto se non volgare?

Probabilmente non fatichereste a scegliere la prima opzione ed è normale.

Mettiamoci la curiosità, la fretta del manovrare così bene il feed, la voglia di chiarimenti netti e precisi, o più che altro la svogliatezza di andare a comprendere “tra le righe” ciò che il vostro amico stia realmente cercando di spiegarvi, inteso in versi, in una metrica.

Perché in fondo sforzarsi di capire la sua filosofia con un intreccio di rime e periodi smozzati?

Di sicuro se sfogliassimo la raccolta di poesie Foglie d’Erba del poeta americano Walt Whitman, concentrandoci, ci accorgeremmo della sua linea di pensiero, anche se non sempre espressa con chiarezza, semplicemente studiando le sue parole, e ne verrebbe fuori comunque un’incazzatura rivolta sì con un certo stile, così soave da sembrare incanto, ma ciò non toglierebbe che in fondo la sua ira somiglierebbe molto a quella del vostro amico, se tradotta in ermetici sentimenti condivisi.

Tutto sta, dunque, nel sapersi far comprendere, ma con garbo, magari facendosi accettare con uno sfogo poetico.

Ma si sa che tutto ciò risulterebbe troppo difficile, dispendioso per noi che non abbiamo mai tempo, che non ci concentriamo bene su ciò che potrebbero rappresentare davvero un verso, un libro, una foto d’autore, un componimento di musica classica, un romanzo, una poesia.

E a proposito di poesia, nella prefazione all’antologia poetica Nel Corpo della Voce (Controluna), la professoressa Elena Deserventi ha espresso con chiarezza quanto sia stato importante il suo compito nel dover svelare i misteri che dei versi possono contenere, nella musicalità di un periodo, di una “stanza”, come anche negli orifizi che corrono tra una pausa e l’altra, nella capacità filosofica non sempre chiarissima che un autore vuole cercar di far capire e che, eppure, stringe ancora nel suo pugno, indeciso sul da farsi.

E’ così difficile comprendere una poesia?

Antologia poetica: recensione

Antologia poetica

Elena Deserventi ha iniziato proprio così il suo percorso, il suo compito in questo universo parallelo, “social”, che porta il nome di Facebook, e che molto spesso nasconde più insidie che piaceri. Inchiniamoci, intanto, al pensiero di Umberto Eco, riguardo il mondo social, e l’affermazione che anche un” imbecille”, oggi nel web,  possa sentirsi nel diritto di parola quanto lo potrebbe essere un premio Nobel. Proprio per questo occorrerebbero salvaguardie, tutele nei confronti di chi, in una giungla di definizioni volgari e lerce, trova il suo rifugio nella comprensione delle sue composizioni, o addirittura nel riconoscimento di un dono indiscutibile.

La missione della prof.ssa Deserventi, quindi,  è stata (ed è) innanzitutto guidare noi lettori nella giusta direzione verso cui una poesia di valore vorrà indirizzarci, e come lei stessa chiarisce il tutto, nella prefazione del libro, ci risulta ancor più semplice poi, saperci misurare con i dieci poeti, ognuno con due poesie pubblicate, e valutarne l’effetto stimolante di un pensiero artefatto, e quanto potrà quest’ultimo impressionarci e in che modo, alla fine, conquistarci.

Ecco cosa ci spiega:

Nelle poesie entrano la realtà del mondo e dell’uomo odierni, con implicazioni negative o positive; la fugacità del tempo e la labilità delle cose umane; la funzione del ricordo, il nostro destino di uomini, l’aspirazione alla libertà, l’amore (e la donna) nelle varie sfaccettature, il desiderio di coinvolgere corpo e anima nel godimento della vita, la bellezza del mito rivisitato e interpretato alla luce di istanze nuove.

Memorizzate bene questi nomi: Federico Preziosi, Maria Gabriella Cianciulli, Armando Saveriano, Davide Cuorvo. Sono i quattro poeti irpini che partecipano con le loro opere nell’antologia “Nel Corpo della Voce”, dando così uno spazio meritevole al nostro panorama, che molto spesso viene misurato con un’identità che non gli appartiene, ma che invece, contiene nella sua autenticità, nei suoi paesaggi, nella sua cultura la giusta sapienza nel saper comunicare in versi, in uno stile che non nasconde, anzi, esalta la carezza che una parola, una composizione in versi, possono far immaginare la ricerca di un compito così responsabile come l’adattamento delle nostre origini nella continuità eterna di una poesia.

Federico Preziosi, originario di Atripalda e docente d’Italiano a Budapest, esprime così i suoi pensieri, nell’entusiasmo della sua partecipazione alla raccolta poetica:

Essere coinvolto in questa iniziativa è stato molto interessante, innanzitutto perché ho sempre pensato che fosse un’ottima idea lanciare un’antologia che raccogliesse alcuni degli autori più meritevoli che si possano trovare su Facebook. Spesso si pensa che da lì non possa nascere qualcosa di buono. Questa è invece un’opera unica nel proprio genere, non è la solita antologia dove i poeti pagano per figurare: rappresenta uno spaccato della poesia odierna che dai social network coltiva l’ambizione di andare tra la gente, attraverso attività che verranno promosse in sedi fisiche.

Il coinvolgimento della prof.ssa Elena Deserventi nasce dalla sua frequentazione di due gruppi Facebook che ospitano numerosissimi poeti contemporanei italiani, molto spesso pochissimo conosciuti ma non per questo meno capaci di altri, Poienauti e Versipelle, in cui ha iniziato il piacevole compito di commentare le opere pubblicate, delucidando così il lettore che si accingeva a leggere i versi e cercare di capirne il senso. Da qui quindi l’idea di una pubblicazione in cartaceo, dove il compito è proseguito ma in cui, bisogna pur dirlo, una realtà parallela come quella dei social ha preso finalmente il sopravvento sulla realtà, coinvolgendo in essa i suoi protagonisti, donando loro la capacità di confrontarsi a tutto spiano con l’autenticità e non con il fittizio, l’inutile inettitudine dei finti educatori, moralisti.

Giuseppe Cerbino, uno dei massimi cultori di poesia e amministratore del gruppo Poeti Italiani del ‘900 e Contemporanei, cura la postfazione e ci illumina con la capacità di farci comprendere l’importanza di quanto un’opera simile possa influire sul panorama culturale italiano, in quella spesso difficile realtà che racchiude personalità molto spesso interessanti, ma già dimenticate ancor prima di essere scoperte, ed è proprio per questo che il progetto Nel Corpo della Voce farà una sorta di tour promozionale, portando i suoi autori tra la gente, e non nascosti dall’apparente sicurezza di uno schermo piatto.

Il poeta salernitano Alfonso Gatto, scomparso nel 1976, amato da Montale e Pasolini, diceva:

Poco può il poeta per l’intelligenza dell’opera sua: là è soltanto la sua chiarezza.

Carmine Maffei

Corto e a capo 2019: Umberto Rinaldi ci svela qualche anticipazione sulla rassegna

È tutto pronto per la prossima edizione di Corto e a capo, associazione nata nel 2013 che nasce con l’intento di diffondere l’amore per il cinema con rassegne che si tengono di anno in anno in Irpinia.

Abbiamo scambiato due chiacchiere con Umberto Rinaldi, direttore artistico di Corto e a capo, che ci ha svelato qualche anticipazione sulla prossima edizione che si svolgerà dall’1 al 10 agosto.

Umberto Rinaldi: intervista

Direttore artistico Corto e a capo

Quest’anno la tematica affrontata durante la rassegna cinematografica riguarderà: l’identità, la diversità e l’immagine.

Questi argomenti verranno affrontati sia da un punto di vista ampio, pensiamo al periodo storico che stiamo vivendo in cui sembra non esserci spazio per la diversità e dove il concetto di identità scompare all’interno dell’omologazione di massa, sia da una prospettiva meramente territorialerappresentato, ad esempio, dallo spopolamento che stiamo vivendo all’interno delle nostre comunità.

Corto e a capo 2019: appuntamenti

Corto e a capo 2019: anticipazioni

Appuntamenti della prossima edizione di Corto e a capo

Corto e a capo vi aspetta con novità e approfondimenti su figure di spicco come quelle di Ettore Scola, Massimo Troisi e Mario Puzo.

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