Comunità

PNRR: grave errore a scapito del Sud nella distribuzione delle risorse

Afferma Gerardo Santoli presidente di Confimprenditori e membro dell’Osservatorio Nazionale PNRR:

Un grave errore matematico, diciamo così, è stato commesso dal Ministero dell’Istruzione nella distribuzione regionale delle risorse per gli interventi di edilizia scolastica previsti dai bandi PNRR del dicembre scorso. In particolare nel bando asili nido, nonostante l’esistenza di un livello essenziale delle prestazioni inserito in legge di bilancio 2022, l’assegnazione è stata basata sulla proiezione ISTAT di abitanti per regione nell’anno 2035.

 Questa proiezione Istat è basata anche sulla migrazione interna da sud a nord, senza tener conto di alcun intervento correttivo, connaturato proprio al PNRR.

Gerardo Santoli

Gerardo Santoli

Scompaiono dunque 50mila bambini meridionali che ricompaiono magicamente a nord tra Lombardia e Veneto, dove cioè tante famiglie meridionali sono già predestinate ad emigrare e dove troveranno, già pronto per i propri figli, un bell’asilo nido ad attenderli costruito però con i soldi per realizzarlo a Sud.

La previsione di popolazione dell’Istat, che prefigura un futuro per il Sud simile a quello del decennio passato -e cioè di spopolamento- poteva essere utilizzata come un punto fermo di una quanto mai agognata inversione di tendenza.

 Portare cioè lo sviluppo dove manca, favorire le nascite, l’occupazione femminile e il benessere delle famiglie. Niente da fare, invece. Per il governo il Sud sembra proprio essere senza speranza. O forse sarebbe meglio dire che si fa di tutto per negargliela costruendo gli asili nido necessari non in base alla situazione attuale (450mila bambini meridionali su 1.271.000) bensì a quella futura (399mila su 1.261.000).

La Gamba di Diego e altri racconti di Gianfranco Gallo

La Gamba di Diego e altri racconti è una raccolta di brevi componimenti letterari dal carattere narrativo scritti dall’artista Gianfranco Gallo.
 
Quattro racconti (per 40 pagine – euro 5,00) uniti dalla passione per Diego Armando Maradona, il calcio e Napoli, città natale dell’attore-autore.
Il libro è pubblicato da Edizioni Graf in versione tascabile a tiratura limitata (solo 100 copie), impreziosito da una copertina illustrata da Danilo Pergamo, e disponibile solo presso il Centro Sociale “Lo Sgarrupato”.
La Gamba di Diego e altri racconti

La Gamba di Diego e altri racconti

Lo scrittore descrive con queste parole La Gamba di Diego e altri racconti:

In questo piccolo libro c’è il mio amore per Napoli, per Maradona e per tutti i bambini del mondo costretti a fare gli adulti ‘ scrive l’artista introducendo ‘Il Maradona del Cardellino’ e ‘La gamba di Diego’ (già in “Napoli da sotto a sopra”), ‘Sono apparso a Maradona’, ‘Samir che cuciva palloni.
La pubblicazione nasce per supportare il progetto “Sostieni il calcio popolare” coordinato dal centro sociale Lo Sgarrupato e dalla scuola calcio Spartak San Gennaro.

Tutto il ricavato della vendita del libro sarà devoluto in beneficenza alle associazioni di quartiere.
Il libro sarà presentata con la partecipazione di Gianfranco Gallo il 9 gennaio alle 12.00 in Vico Lepre ai Ventaglieri, 17 all’aperto, in adiacenza al Parco Ventaglieri nel quartiere Montesanto (Napoli).

Aiello del Sabato apre uno sportello per dare supporto alle persone che sono da sole

Considerando la presenza di un numero considerevole di persone che si trovano in una situazione di isolamento/quarantena nel Comune di Aiello del Sabato, il Cif ha immaginato delle semplici azioni da poter attivare nell’immediato per  𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐭𝐮𝐝𝐢𝐧𝐞.
Consapevoli che quel sentimento, stato d’animo può essere sollevato anche con una semplice chiacchierata accogliente, magari  anche con persone che siano coetanee agli stessi soggetti coinvolti è stata definita:
𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐢𝐥 𝐝𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 , sempre aperta ed accessibile
𝘾𝙄𝙁𝙖𝙘𝙘𝙞𝙖𝙢𝙤𝙘𝙤𝙢𝙥𝙖𝙜𝙣𝙞𝙖@𝙜𝙢𝙖𝙞𝙡.𝙘𝙤𝙢
𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐭𝐞𝐥𝐞𝐟𝐨𝐧𝐢𝐜𝐨 𝙢𝙚𝙧𝙘𝙤𝙡𝙚𝙙𝙞̀ 𝙙𝙖𝙡𝙡𝙚 𝟏𝟖 𝙖𝙡𝙡𝙚 𝟏𝟗 𝙖𝙡 𝙣𝙪𝙢𝙚𝙧𝙤 𝟑𝟒𝟖𝟐𝟕𝟖𝟎𝟕𝟑𝟎
𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐭𝐞𝐥𝐞𝐟𝐨𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐞𝐝𝐢̀ 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟒 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟓 𝐚𝐥 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨 3𝟒𝟐𝟎𝟗𝟏𝟏𝟑𝟐𝟖 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐛𝐫𝐢𝐠𝐡𝐢 𝐛𝐮𝐫𝐨𝐜𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐢 che possono essere delegati, 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐚𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢, 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐞𝐥𝐚, 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐭𝐭𝐚𝐫e 𝐚𝐥 𝟑𝟑𝟓 𝟔𝟓𝟑𝟒𝟐𝟔𝟏.
Siamo certi che in questa fase ognuno deve fare la sua parte nelle relative possibilità e funzioni.
Ancora una volta il terzo settore è chiamato a scendere in campo, fermo restando la tutela della stessa salute di tutti ma anche della privacy.
Aver bisogno non è vergogna, sentirsi solo è fisiologico.

Università Federico II già al lavoro per promuovere le bellezze del Parco del Partenio

“Il Parco del Partenio è uno scrigno di bellezza ma poco conosciuto in Campania: siamo pronti a promuoverlo”.

Docenti e studenti dell’Università Federico II di Napoli sono rimasti letteralmente entusiasti della loro prima visita e dei laboratori avviati presso il Parco del Partenio, a Summonte. Un gruppo di 20 discenti, provenienti dalle varie zone della regione, ha trascorso non soltanto una giornata di studio e di approfondimento, ma anche all’insegna della natura e della cultura.

L’ente presieduto da Francesco Iovino ha deciso di aprire le proprie porte ai giovani per promuovere il Parco al di fuori dei confini provinciali e regionali. Ma anche per attuare strategie di marketing innovative ed al passo con i tempi.

Iovino

Iovino

Afferma Iovino:

Il nostro territorio è ricco di bellezze naturali, storiche, artistiche e culturali. Ma anche di un tessuto produttivo in linea con il rispetto dell’ambiente. Dobbiamo far sì che questi tesori emergano e che siano più conosciuti. La conoscenza, secondo il nostro modo di vedere, non deve servire soltanto a promuovere il Parco, ma anche ad amarlo e rispettarlo. Ci sono posti incantevoli che vanno tutelati, conservati. Con la rete di competenze che abbiamo organizzato, vogliamo fare proprio questo.

La visita degli studenti della Federico II è nata grazie al lavoro messo su, nel corso di questi mesi, dal Comitato Tecnico Scientifico del Parco. Un lavoro certosino che sta dando ottimi risultati. L’importante sinergia con il corso di Comunicazione pubblica e istituzionale (Laurea Magistrale in Comunicazione Pubblica, sociale e politica-Dipartimento di Scienza sociali), guidato dalla professoressa Rosanna De Rosa, è coordinato dalla professoressa Anna Maria Zaccaria, componente del Cts del Parco, docente di Analisi del territorio e strumenti di governance partecipata e Analisi delle reti sociali presso il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università di Napoli Federico II.

Nel corso del laboratorio che si è tenuto presso la sede dell’ente – cui hanno dato il loro importante contributo anche altri componenti del Cts, ovvero Sabatino Troisi, Ettore di Caterina, Ferdinando Zaccaria, Paolo Citarella, Luisa Bocciero, Luigi Iozzoli – gli studenti hanno cominciato ad acquisire elementi utili, ad esempio i punti di forza e di debolezza, per elaborare un piano di comunicazione e marketing che sia confacente alle esigenze del Parco. Seguiranno ovviamente altri incontri ed altre visite, anche in zone montuose del Partenio.

Afferma la professoressa De Rosa:

Gli studenti riescono a vedere le cose con uno sguardo diverso dal nostro. Devo dire la verità, sono davvero proiettati verso il futuro. Hanno dalla loro, ormai, delle tecniche talmente innovative che consentiranno al Parco di cambiare prospettiva e, perché no, di spiccare il volo, perché un territorio così bello e così ricco di storia, lo merita. Con questa esperienza, possiamo essere in grado di ampliare il raggio di notorietà del Parco del Partenio.

A gennaio 2022, anche gli studenti  del corso di Pianificazione Territoriale (Laurea Triennale in Ingegneria dell’Ambiente e del Territorio, Dipartimento  di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale), guidati dalla professoressa Rosa Anna La Rocca, partiranno con attività laboratoriali mirate alla conoscenza del territorio del parco regionale del Partenio, con riferimento particolare agli aspetti fisici ed amministrativi: sistema dell’accessibilità e delle attività; vincoli archeologici e  paesaggistici; piani provinciali e stato di avanzamento di  altri strumenti di pianificazione. Il risultato atteso è una prima mappatura degli “scenari” del territorio.

Si celebrano i 25 anni del museo etnografico di Aquilonia

Con il lancio di un nuovo sito web il MEdA – Museo Etnografico di Aquilonia (Av) celebra il proprio venticinquesimo compleanno. 
Il museo, fondato nel 1996 dal professor Beniamino Tartaglia (a cui è stato intitolato), è cresciuto sotto la guida dell’architetto Donato Tartaglia ed è diretto oggi dall’architetto Vincenzo Tenore. In questi anni non ha mai arrestato la propria attività ed è considerato una delle istituzioni museali più importanti dell’Irpinia, nonché uno dei musei etnografici più rilevanti a livello nazionale.

MEdA 

MEdA

Il nuovo sito è un punto di arrivo per il percorso di profonda innovazione che negli ultimi due anni ha riguardato il MEdA e l’Associazione che lo gestisce. Ed è anche, come sottolinea il direttore Tenore, «un nuovo strumento di cui il Museo si dota per connettersi con un pubblico sempre più ampio».

Conclude Tenore:

Celebriamo il nostro venticinquennale nell’epoca della pandemia – afferma il direttore – ed è doveroso farlo con un’iniziativa in linea con la tendenza dei musei contemporanei, rafforzata dall’emergenza in corso, a far crescere e arricchire lo spazio virtuale accanto a quello fisico: è necessario dialogare con la società in ogni modo possibile.

Oltre al rinnovo dell’apparato iconografico e agli aggiornamenti delle tradizionali sezioni informative, sono stati introdotti nel sito nuovi spazi e contenuti che alimentano l’interattività. In primo luogo il tour virtuale, che sarà arricchito nel corso del tempo ma che è già composto da 16 “scene” corrispondenti ad altrettanti ambienti reali del Museo: l’utente può osservarli via web muovendosi al loro interno a 360 gradi, e vi si può immergere se dispone di smartphone e di un visore VR (realtà virtuale); nelle diverse “scene” può inoltre accedere a informazioni aggiuntive – immagini, testi, registrazioni audio – ricavando complessivamente un’esperienza di grande impatto.

Come sottolinea il prof. Dario Ianneci, che ha realizzato questa sezione, «il tour virtuale ha una grande valenza comunicativa e non solo rappresenta un’anteprima della visita reale al MEdA, che ovviamente sarà molto più completa e ricca, ma serve anche per rivedere il Museo, tornando a scoprire dettagli di ciò che si è visto nella visita in presenza».

Tra le altre novità del sito, la pagina della biblioteca da cui è possibile richiedere le migliaia di testi catalogati, la prenotazione diretta delle visite e le news in continuo aggiornamento, che per la prima volta renderanno il sito un canale di comunicazione vivo sul quale rimanere sintonizzati per conoscere le numerose iniziative che il MEdA ha già in cantiere.

A ribadire l’importanza del nuovo sito è il presidente dell’Associazione che gestisce il Museo, Vito Coppola:

Beniamino Tartaglia e Donato Tartaglia ci hanno consegnato un patrimonio unico, insegnandoci però che questo patrimonio va curato e fatto crescere di continuo, senza mai adagiarsi in comode posizioni di rendita. Il cambiamento, la trasformazione, l’evoluzione – aggiunge il presidente dell’associazione – sono concetti che stanno profondamente a cuore all’esperienza del nostro Museo: per questo il nuovo sito ci lancia verso altri 25 anni di innovazioni nella preservazione della memoria. La memoria è la bussola che ci aiuta a non perderci, ma il cammino deve sempre portarci verso nuove mete, da individuare restando connessi con il pubblico e con la propria comunità, vicina e lontana.

MEdA

MEdA

Sotto la guida dei suoi direttori, il Museo è stato letteralmente costruito dall’intera comunità che ha donato oggetti, racconti, tempo, lavoro e risorse economiche nel corso di cinque lustri: la vicenda del MEdA è quindi un’eccellenza non solo per la qualità, completezza ed estensione del suo patrimonio, ma anche per il modo in cui esso è nato e cresciuto. Dal 2020 l’Associazione ha attivato la possibilità per chiunque di donare il proprio 5×1000 per aiutare il Museo a crescere.

Il nuovo sito web è stato progettato dal web designer David Ardito, professionista irpino con molti anni di esperienza nella comunicazione visuale. Per quanto riguarda i contenuti, è stato curato dall’Associazione per la gestione del MEdA, soprattutto grazie ai contributi di Valerio Coppola e Dario Ianneci. La nuova immagine coordinata del Museo è curata da Angelo Castucci, architetto irpino che opera a Milano e in altre città nella progettazione architettonica, nel graphic design e nell’arte pubblica. Le novità del sito web vengono presentate in video a partire dal 20 dicembre sulla pagina Facebook “Museo Etnografico di Aquilonia Beniamino Tartaglia – MEDA”.

Dentro il presepe. Immagini e suggestioni

Sabato 18 dicembre 2021, alle ore 18.30, nella Cripta del Duomo di Avellino, si inaugurerà la mostra Dentro il presepe. Immagini e suggestioni, progettata da Carmine De Angelis, organizzata da De Angelis Art e dalla Diocesi di Avellino. All’inaugurazione dell’evento, patrocinato dal Comune di Avellino parteciperà Mons. Arturo Aiello (Vescovo di Avellino), Gianluca Festa (sindaco del Comune di Avellino), Giuseppe Pescatore (sindaco del Comune di Fontanarosa), Angelo Giusto (autore della pubblicazione Il presepe di Fontanarosa, De Angelis Art).
Dentro il presepe. Immagini e suggestioni

Dentro il presepe. Immagini e suggestioni

Il senso della mostra Dentro il presepe. Immagini e suggestioni è sottinteso nel titolo: con questa esposizione si vuole proporre una riflessione sul presepe, sul suo significato intrinseco e soprattutto su cosa ci dice quel racconto che è il presepe; si è focalizzata l’attenzione su alcuni particolari utili alla comprensione della simbologia della rappresentazione. Per guidare il visitatore in questa riflessione è stata allestita – grazie all’ospitalità del parroco don Enzo – nella Cripta del Duomo di Avellino una mostra fotografica con alcune immagini della pubblicazione Il presepe di Fontanarosa, con immagini del Presepe napoletano e con manufatti di arte presepiale del Museo Abbaziale di Montevergine, dell’Amministrazione Provinciale di Avellino, della Parrocchia di San Nicola Maggiore, Fontanarosa (AV), di Vincenzo Saccardo e di Bhumi Ceramica.
Rappresentazione tra le più significative della religione cristiana, il presepe è il risultato di una lunga stratificazione di forme e contenuti, eterogenei per provenienza religiosa e culturale, i cui principali e irrinunciabili elementi costitutivi sono profondamente influenzati da scritture apocrife, esegetiche e leggendarie, più che dalla stringata narrazione evangelica. Dietro le statuine che animano la scena della Natività residuano dispute teologiche, tradizioni, interpretazioni, significati, assimilati nel patrimonio mitico e religioso cui fa riferimento il presepe ecclesiastico e, in misura maggiore, quello popolare. Personaggi, animali, miti e simboli, nati sotto la spinta di specifiche esigenze dottrinali, che nel corso dei secoli acquisiscono una loro sacralità e che conferiscono al presepe la poeticità, il fascino e la magia che giustificano, in parte, la sua indistinta diffusione tra credenti e laici.
Erberto Petoia

A Sturno, l’arte del presepe napoletano in mostra a Il Mulino della Signora

Come nasce un presepe? Quali sono i segreti che si celano dietro i personaggi che animano uno “scoglio”? E come scegliere materiali, forme e colori?

Domenica 19 dicembre, al “Mulino dell Signora di Sturno” arrivano le suggestioni e le atmosfere del Natale del ‘700, tra ambientazioni storiche, menù dell’epoca e riproduzioni dei pastori realizzati secondo i canoni classici della tradizione del Presepe napoletano del ‘700, tradotte dal maestro presepista Maurizio Petraccaro.

Maurizio Petraccaro

Maurizio Petraccaro

A partire dalle 10.30, Petraccaro, interprete della più autentica arte nella creazione delle figure che animano la scena della Natività per eccellenza e membro e socio espositore dell’Associazione Presepistica Napoletana, insieme a Giovanna Bovenzi, docente di storia e filosofia, soddisferà tutte le curiosità legate al mondo dell’arte presepiale, un viaggio tra storia e simbolismo al cospetto della scena più celebre al mondo, quella della Natività.

Spiega il maestro Maurizio Petraccaro:

Nel corso della giornata mostreremo come nasce un pastore che si ispira alla tradizione settecentesca. Lavoreremo l’argilla, modelleremo una testina. Ma ci sarà spazio anche per i manichini in ferro e stoppa, per gli occhi di vetro, per la vestizione dei pastori e per tutti gli accessori realizzati senza mai discostarsi dai canoni dell’epoca. Insomma, scopriremo tutti i segreti del vero presepe del ‘700 napoletano.

Vivere il Natale, al Mulino della Signora, significa anche fare un tuffo nella storia e nella cultura della Campania in età borbonica, uno dei periodi più floridi sotto il profilo della verve artistica e culturale.

Dalle 13.30, poi, la sala del Mulino della Signora si trasformerà in un salone da ricevimento settecentesco, con un menù ispirato alla cucina borbonica: dall’aperitivo al ragout della domenica alla pizza chiena su salsa di caciocavallo, dal sartù di riso napoletano al papupiére ed altre carni al “ragù che pippea” per finire con l’immancabile babà e le sfizioserie del Mulino.

Ma il Natale è soprattutto la festa dei bambini.

Ed è pensando a loro, ai più piccini, che martedì 21 dicembre, a partire dalle 15.30, la piazzetta del Mulino si trasformerà nella Casa di Babbo Natale, con tanti Elfi divertenti e indaffarati a raccogliere le letterine e dolci delizie.

Racconta il patron del Mulino della Signora, il dottor Gianfranco Testa:

Il Natale vive dei sogni dei più piccoli, dei ricordi che ciascuno si porta dietro da sempre ma anche dei sapori della festa, delle luci che fanno brillare il cuore. Proviamo a ricreare le atmosfere più tradizionali con dei momenti di condivisione anche per rilanciare un messaggio di ottimismo, in un’epoca in cui ce n’è davvero tanto bisogno.

L’offerta turistica di Summonte

L’offerta turistica di Summonte, è questo il tema dell’incontro informativo previsto per domani, giovedì 16 dicembre, ore 17.00, presso la Sala Consiliare di Summonte.

L’incontro, che sarà moderato dal giornalista Erminio Merola, è promosso dal Gal Partenio nell’ambito del progetto transnazionale Villages of Tradition.

L’offerta turistica di Summonte

L’offerta turistica di Summonte

Interverranno: Pasquale Giuditta, Sindaco di Summonte, Maurizio Reveruzzi, Direttore del Gal Partenio, Francesco Iovino, Presidente del Parco Regionale del Partenio e Paolo Mascilli Migliorini, Direttore del Museo Civico di Summonte. Le conclusioni saranno affidate a Luca Beatrice, Presidente del Gal Partenio.
Al centro dell’iniziativa la volontà da parte degli attori chiave dello sviluppo locale di disegnare una struttura più aperta e integrata di partecipazione alle proposte messe in campo dalla rete transnazionale Villages of Tradition, che affonda le sue radici nel cuore dell’entroterra campano, in Irpinia; si dirama sulle coste del Cilento e crea un ponte con la regione francese dei grandi laghi, la Champagne-Ardenne.

Tra i principali ambiti di lavoro che saranno affrontati dai relatori si evidenziano: la promozione dei percorsi culturali, ambientali, didattici ed enogastronomici messi in campo dall’Amministrazione Comunale di Summonte; la raccolta di studi e ricerche promossa negli anni dal Parco Regionale del Partenio e l’analisi della proposta di internazionalizzazione dell’offerta turistica locale presentata dal Gal Partenio.
L’obiettivo di questo incontro e di quelli che seguiranno in altri meravigliosi borghi della rete Villages of Tradition è la creazione di una coscienza diffusa delle potenzialità turistiche di zone vergini, bellissime ma tagliate fuori dai grandi flussi turistici, che devono essere valorizzate attraverso racconti e proposte.

È un lavoro lungo che richiede tanta cura e voglia di mettersi in gioco e che necessita di una visione politica, di comunità e di rete, che indirizzi tutti gli sforzi dei singoli enti e delle associazioni operanti sul territorio.

Il pittore delle aree interne Fernando Alfonso Mangone racconta il cambiamento climatico

Un artista visionario, le cui opere sono un’emozione continua di vibrazioni di luci e di colori. Fernando Mangone, in arte Alfonso, nasce nel 1958 ad Altavilla Silentina, un paese da lui definito “dionisiaco”, tra forti odori, grida gioiose di bambini e animali che convivevano con gli uomini. Stregato dalla musica Rock e dai caldi colori dei pittori fiamminghi che ama studiare, intraprende da bambino, cinquant’anni or sono, il suo percorso di artista e da Napoli a Firenze, fino all’Olanda, acquista fama anche lavorando con grandi marchi.

Si autoproclama “un randagio”, ribelle a qualsiasi tentativo di imbrigliarne la creatività, seppur animato da una delicatezza nell’approccio col prossimo che lo ha reso amico sincero con mezzo mondo.

Afferma Fernando Alfonso Mangone:

Sono un disubbidiente, uno che stravolge le regole. Come si può insegnare l’arte, la follia?  Perché non servono le parole, perché la pittura stessa parla. È testimonianza.

I quattro elementi, l’acqua, la terra, il fuoco, l’aria vengono trasformati attraverso la passione che il Maestro Alfonso Mangone interpreta con i suoi colori psichedelici.

Un innamorato del Rinascimento che, ammirando i grandi del passato, trasfigura la loro lezione nel tripudio di colori che sono la gioia della vita, attraverso la sua esperienza sullo studio del mito e l’emozione del Rock. Le sue opere sono l’espressione di una persona semplice, umile, i colori solari e caldi trasmettono serenità.

L’arte, un messaggio all’umanità per narrare la bellezza del creato.

 Racconta così la sua arte, il pittore salernitano mentre apre ad un pubblico di esperti d’arte, curiosi e giornalisti, il suo museo privato sito nell’antica Tenuta Forcella a Buccino, dove ha realizzato in una performance live di vernice a colori fluorescenti e fosforescenti, a suon di musica disco, un murale dedicato ai cambiamenti climatici “Lo scioglimento dei ghiacciai e il triste destino dell’orso polare”.

La visita nella galleria d’arte allestita nel museo M.A.M. dal maestro Mangone, è un vero e proprio viaggio nella storia, nella musica, nello sport e nella cultura degli Stati di tutto il mondo, dove la pittura racconta storia e bellezza.

Fernando Alfonso Mangone

Fernando Alfonso Mangone

I suoi dipinti seguono la narrazione dei luoghi dove è stato e dove ha vissuto da nomade: Berlino, Rotterdam, Parigi, Londra, Amsterdam. E ancora Venezia, Milano, Roma, per poi tornare a casa, ad Altavilla Silentino, nel Parco del Cilento.

Mito e futurismo si incrociano. David Bowie dialoga con Michelangelo, mentre il Sommo Poeta Dante rivive in versioni molto più simili alla pop art. Gli archetipi del racconto mitologico, i grandi ritrovamenti dell’antica Volcei, il Tuffatore di Paestum che si trasforma in una “Tuffatrice”, i grandi incendi dei boschi che distruggono al vita, i miti della contemporaneità come Diego Armando Maradona. E ancora Caravaggio, Giotto, Leonardo, Andy Wharol, Masaccio in una celebrazione espressionistica astratta, in cui contemporary art, urban e street style si contaminano. A dominare lo sguardo, sempre, è il colore, che avvolge e trasuda dalle pareti del M.A.M.

Conclude Fernando Alfonso Mangone:

Tutto è arte. Anche lo spettatore diventa arte, fulcro della prospettiva. “Perché un museo tra gli Alburni? Perchè ho vissuto alla grande La vita è piena di energia, è rock emozionale. Ora voglio mettere a sistema questa vita sregolata e farla diventare visiva, oltre la follia. È la mia grande scommessa rock’n’roll. 

Bellezza. Dobbiamo creare bellezza, positività, andare avanti. Il passato è passato. Io vado avanti.

Art Days – Napoli e Campania

Art Days – Napoli e Campania è la prima art week della regione, che si terrà dal 16 al 19 Dicembre 2021, riunendo spazi indipendenti e gallerie d’arte contemporanea del territorio da Napoli a Salerno passando per Benevento e Caserta.
Tutti gli enti aderenti all’iniziativa avranno aperture speciali dei loro spazi con nuove mostre e una programmazione di talks ed eventi.

Museo Madre cortile monumentale

Museo Madre cortile monumentale

Art Days – Napoli e Campania è un’iniziativa a cura di Letizia MariRaffaella Ferraro e Martina Campeseorganizzata dall’Associazione Attiva Cultural Projects. Nata dalle menti brillanti di tre giovani ragazze, che nel 2020 sono riuscite ad unire in un’unica iniziativa 46 enti di cui 35 a Napoli, tra gallerie del territorio come, ad esempio, Lia Rumma, Alfonso Artiaco e Umberto Di Marino e assicurandosi il supporto di istituzioni come il Museo Madre, Casa Morra, e molti altri. In particolare la manifestazione ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee; per l’occasione, nei giorni 17, 18 e 19 il Museo Madre offrirà al pubblico il biglietto ridotto.

L’obiettivo è creare dialogo tra gli attori partenopei del sistema dell’arte contemporanea, costituendo una nuova scenografia collettiva. Gallerie, spazi indipendenti, istituzioni culturali e museali si uniscono con l’in- tento di stabilire la creazione di un appuntamento che diventi un riferimento per le città coinvolte e un’iniziativa di piú ampio respiro nazionale e internazionale.

Il progetto è volto ad attivare collaborazioni con artisti, critici, curatori, collezionisti e giornalisti che possano sostenere il territorio rafforzando la rete di networking tra gallerie d’arte, istituzioni culturali, spazi extra cittadi– ni, artisti, collezionisti e operatori del settore.

Art Days – Napoli e Campania è promotore di uno spirito di complicità e collaborazione tra enti pubblici e privati, piccoli e grandi, città e provincia, in modo trasversale ed egualitario. Un’opportunità per scoprire un mediterraneo contemporaneo.

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