Ambiente e territorio: pratiche e mappe digitali nella Provincia di Avellino. È questo il tema del seminario tenutosi presso l’auditorium dell’ex Carcere Borbonico, durante il quale i funzionari dell’Ente di Palazzo Caracciolo hanno mostrato il portale ideato per facilitare l’accesso ai servizi della Provincia e per la presentazione delle istanze relative all’autorizzazione unica ambientale.
Ad affiancare i tecnici della Provincia, i responsabili di Globo, azienda bergamasca specializzata nella digitalizzazione delle informazioni e dei processi delle organizzazioni pubbliche e private.
You Might also like
-
Impressioni da Covid-19
Sicuramente non dimenticheremo più questo periodo legato al quasi inizio del 2020. Le speranze in progress, per il nuovo anno, non hanno avuto neanche il tempo di prendere una forma nella nostra mente, che si sono trasformate in speranze di ritornare alla vita che abbiamo lasciato con disprezzo, sentimento con cui si saluta ogni anno che trascorre.
Abbiamo assaporato e scoperto il vero significato che ha la parola noia, siamo stati costretti a fermarci eppure, spesso, auspicavamo una stasi, per avere del tempo per noi. È accaduto ma non era come ce lo aspettavamo.
Probabilmente da questi mesi trascorsi come un unico giorno infinito abbiamo compreso il reale significato che ha la parola libertà, abusata e mai vissuta pienamente. E forse inizieremo a concepirla e a viverla nel modo in cui avremmo dovuto fare già prima.
Abbiamo scoperto che la libertà, un diritto che democraticamente abbiamo sempre assorbito come un diritto inalienabile, in fondo, così scontato non è. Siamo liberi ma questo privilegio ci può essere tolto, per cause di forza maggiore e trasformarci da esseri indipendenti a soldatini che non hanno più possibilità di scelta.
Questa parantesi non è una critica alle imposizioni cui abbiamo dovuto sottostare e a cui sottostiamo ma è uno spunto di riflessione che, forse, dovrebbe renderci più consapevoli di ciò che siamo e di ciò che rappresentiamo. Queste parole non sono spinte dalla speranza di poter diventare migliori ma dalla speranza di prendere coscienza e consapevolezza, per poter vivere ogni giorno apprezzando tutto ciò che prima davamo per scontato.
Abbiamo vissuto con la paura del contagio e questa paura non è terminata e non diminuirà con la fase 2. Abbiamo vissuto con l’angoscia di poter contrarre il virus, questo essere invisibile che si insinua silenziosamente con il suo tempo di incubazione e che, nella peggiore delle ipotesi, ci avrebbe potuto portare e potrebbe portarci alla morte o a quella dei nostri cari. Nella migliore delle ipotesi, controllando uscite, gesti e utilizzando tutte le precauzioni possiamo evitarlo, ritendendoci dei graziati in virtù di fattori che, tutt’oggi, sono diversi, ipotizzabili e variabili.
Abbiamo scoperto l’introspezione e l’obbligo di fare i conti con ciò che siamo realmente, confrontandoci direttamente con noi stessi. Per quante siano state le distrazioni offerte dal web, dalle video call con gli amici e dai mille palliativi e strategie che abbiamo adottato per far trascorrere più velocemente il tempo, queste ore non passavano mai e ci riportavano sempre a doverci guardare dentro o a pensare a quello che siamo stati, che siamo e che vorremmo diventare in futuro.
Ci siamo abituati allo scorrere del tempo lento e monotono, rassegnandoci.
Abbiamo scoperto la paura e la diffidenza fisica mentre prima era solo morale, metafisica e universalmente valida, ma mai palese, per ciascun individuo.
Il Covid-19 ci ha reso migliori? Non credo. Sono convinta che il virus ci ha resi più umani nel senso di fragili, precari, instabili e più egoisti. Potremmo diventare migliori? Forse per chi è predisposto alla trascendenza sì, ma credo che rappresenti una piccola parte.
Probabilmente questo virus ci ha temprati attraverso la costrizione, l’obbligo e la stasi ma la forza mentale da sola non basta per essere migliori. Probabilmente ci riscopriremo più umani con le persone che già prima di questa pandemia avevano un alto valore affettivo per noi, predisposizione che, sicuramente, non riserveremo ad altri sconosciuti anche perché per ora non è pensabile stringere tutti i propri cari, figuriamoci chi ancora non conosciamo.
Il Covid-19 ci ha insegnato il senso profondo che ha un vero abbraccio e un sorriso che, per ora, sarà nascosto da una mascherina che rappresenterà la nostra umanità vista solo a metà perché la totalità non si vede e non sappiamo quando la si potrà vedere.
Mi auguro vivamente che tutti impariamo a vivere più di sostanza che di apparenza.
-
Candelora, femminielli e fedeli
da Mamma SchiavonaAnche quest’anno si rinnova la Juta a Montevergine, la tradizionale processione della Candelora suggestiva anche per la presenza dei femminielli che si ritrovano ogni anno di fronte al santuario, per onorare Mamma Schiavona che tutto perdona.
La festa della Candelora, una manifestazione che mescola in maniera perfetta il sacro al profano e che si rinnova ogni anno a Montevergine il 2 febbraio, coinvolge e attira però persone di tutte le età, estrazioni sociali e gusti sessuali.
Tale rito richiama da ogni angolo della Campania non solo i femminielli ma anche migliaia di fedeli e curiosi che a quaranta giorni dal Natale sfidano il freddo e la pioggia raggiungendo a piedi il santuario della Madonna Schiavona per chiedere la purificazione per sè e per i propri cari. All’aspetto religioso della festa della Candelora, così chiamata perché secondo l’usanza ebraica una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al tempio per purificarsi stringendo una candela tra le mani, si lega il rito pagano e folkloristico della “Juta dei femminielli” verso il santuario della Madonna Schiavona. Quindi, alle comitive di omo e transessuali, capitanati da Vladimir Luxuria che ieri ha ricevuto anche la cittadinanza onoraria di Ospedaletto per il suo impegno contro le discriminazioni sessuali, si mischiano ogni 2 febbraio sul sagrato del santuario anche molti fedeli legati al culto di Mamma Schiavona che ogni anno ritornano al santuario per intonare al ritmo della tarantella canti di ringraziamenti alla Madonna.
Abbiamo raccolto per voi proprio le testimonianze dei fedeli che questa mattina erano assiepati nella stazione della funicolare di Mercogliano.
-
In vigore il nuovo Dpcm fino al 6 aprile
È in vigore, da oggi, il nuovo Dpcm.
Da lunedì cambieranno i colori di alcune Regioni e come sappiamo la Campania diventerà rossa insieme alla Romagna.
Resta in vigore il divieto di spostamento tra regioni o province autonome, eccetto che per spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità.
Per quanto concerne le zone bianche è prevista la fine delle misure restrittive previste per la zona gialla ma resta l’obbligo di indossare la mascherina e quello del distanziamento interpersonale. Continuano a restare sospesi gli eventi che comportano assembramenti come fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi.
Nelle zone arancioni e gialle i Presidenti delle Regioni possono disporre la sospensione delle attività scolastiche sia nelle zone in cui sono state adottate misure restrittive per la gravità delle varianti e nelle zone in cui sono presenti più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni. Nelle zone rosse dal 6 marzo è prevista la sospensione delle attività scolastiche in presenza, comprese le scuole dell’infanzia e dell’elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere le attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi specifici.
Nelle zone gialle è confermata la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un flusso controllato. Dal 27 marzo, nelle suddette zone, è garantita anche l’apertura nel fine settimana.
Sempre dal 27 marzo, nelle zone gialle, è prevista la possibilità di riaprire cinema e teatri con posti assegnati e che rispettino il distanziamento interpersonale. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima consentita. Possono partecipare all’aperto un massimo di 400 spettatori all’aperto mentre al chiuso un massimo di 200 per ogni sala.
Continuano restare chiusi: le palestre, gli impianti sciistici e le piscine.
In tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18:00 ma resta il divieto di consumare sul posto.
Nelle zone rosse restano chiusi: barbieri, parrucchieri e centri estetici.
Queste in breve sono le disposizioni del nuovo Dpcm, firmato da Mario Draghi.
6 comments on Ambiente e territorio,
la Provincia lancia il portale dei servizi
Comments are closed.