L’immunizzazione davvero serve? La dottoressa Rosalba Majorana, specializzata in ginecologia, spiega l’importanza della prevenzione e in modo particolare si sofferma sul Papillomavirus, patologia sempre più diffusa tra le nuove generazioni.
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Simposio sulle terapie innovative
Ricercatori italiani di fama internazionale ad Avellino per confrontarsi sulle terapie innovative in Ematologia.
Il lavoro avviato nell’avanzato centro di sperimentazioni cliniche in onco-ematologia dell’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati fa arrivare nel capoluogo irpino studiosi del settore del calibro di Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità ed esperto di patologie ematologiche pediatriche, Fabio Ciceri, Direttore delle Unità di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo e Oncoematologia dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano e Presidente del Gruppo Italiano di Trapianto Midollo Osseo (Gitmo), Lucio Luzzatto, Professore Onorario dell’Università di Firenze, con alle spalle una carriera ai vertici dell’ematologia degli ospedali e delle Università di New York, Londra, Genova, Napoli, e Andrea Bacigalupo, docente di Ematologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Relatori di riconosciuta fama, che, insieme a tanti altri, parteciperanno al 1° Simposio sulle terapie innovative in Ematologia, organizzato da Antonio Maria Risitano, Direttore dell’Unità operativa di Ematologia e Trapianto e responsabile del centro di sperimentazioni dell’Azienda Ospedaliera Moscati.
L’importante evento prenderà il via dopodomani, giovedì 30 marzo, alle ore 13, presso l’Hotel de la Ville di via Palatucci, per poi proseguire per l’intera giornata di venerdì 31 (dalle ore 8,30 alle 18). Dopo i saluti, affidati al Direttore generale dell’Azienda Moscati, Renato Pizzuti, al Direttore sanitario, Rosario Lanzetta, e al Direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia, Cesare Gridelli, il primario Risitano aprirà i lavori del simposio, con la prima delle cinque sessioni in programma.
Spiega Risitano:
Le malattie ematologiche comprendono tanti diversi disordini, di natura neoplastica e non, che colpiscono soggetti di qualsiasi età. La cura dei pazienti ematologici resta estremamente complessa perché la gran parte di queste malattie può avere un impatto negativo sia sulla sopravvivenza che sulla qualità di vita. Nell’ultimo decennio sono state messe a punto numerose terapie che hanno cambiato, o stanno per cambiare, i percorsi terapeutici.
Il congresso organizzato ad Avellino ha proprio lo scopo di fare il punto sulle più importanti novità emerse negli ultimi anni. Tra le tematiche affrontate, la priorità sarà data a quelle terapie che rappresentano una innovazione tecnologica per tutta la medicina, oltre che per la specifica patologia ematologica per la quale sono state sviluppate e che sono oggetto di sperimentazione e di studio anche presso l’Azienda Moscati.
Nello specifico, si parlerà delle opzioni di terapia genica per malattie ereditarie, quali le talassemie e le emofilie, e di quelle di terapia sostitutiva per altre anemie congenite. Nell’ambito delle malattie ematologiche non neoplastiche, si discuterà, partendo da due ricerche specifiche coordinate dall’Unità operativa di Ematologia dell’Azienda Moscati, del trattamento delle anemie aplastiche e dell’emoglobinuria parossistica notturna.
Per quanto riguarda le patologie neoplastiche, saranno descritte le più recenti modalità di “terapia a bersaglio” per i diversi tumori del sangue, basate sull’utilizzo di anticorpi monoclonali o di altre molecole capaci di bloccare in maniera selettiva le cellule tumorali. L’importanza delle cosiddette “terapie immunologiche” sarà sottolineata con la discussione relativa alle tecniche di trapianto di midollo osseo, e soprattutto alle terapie di ultima generazione basate su linfociti T manipolati con tecniche di terapia genica (le cosiddette CAR-T): sperimentazione, quest’ultima, per la quale l’Azienda Moscati è in fase di accreditamento.
Conclude Risitano:
Lo sforzo che si sta compiendo nell’ambito della ricerca ha come obiettivo principale garantire l’accesso alle terapie all’avanguardia a tutti i pazienti, indipendentemente dal luogo in cui risiedono, e contribuire così a ridurre il triste fenomeno della migrazione sanitaria.
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Mascherina COVID-19: il tutorial di Barbara Palombelli per realizzarle in casa
Essendo sempre meno reperibili le mascherine sanitarie che sono sparite da farmacie e supermercati.
Vi proponiamo il tutorial di Barbara Palombelli, per realizzarle a casa le mascherine, spendendo intorno ai 10 centesimi. In questo modo speriamo di evitare eventuali sciacallaggi economici, in cui ci si potrebbe imbattere!
Il materiale utilizzato per realizzare la mascherina è della comune carta forno perché il suo grado di permeabilità si avvicina a quello delle mascherine in commercio.
Per realizzare la mascherina, oltre la carta forno, vi occorrono degli elastici e una spillatrice.
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Covid-19: le misure di contenimento dell’epidemia e le nuove regole sulla quarantena
Cambiano le disposizioni e le misure di contenimento dell’epidemia che riguardano anche nuove regole sulla quarantena.
Dal 10 gennaio 2022 fino al termine dello stato di emergenza si amplia l’uso del Green Pass rafforzato che riguarderanno anche una serie di attività all’aperto.
Per utilizzare i mezzi di trasporto pubblico locale o regionale c’è l’obbligo del green pass rafforzato.
Dal 31 dicembre sono cambiate le disposizioni per le quarantene. Non si applica la quarantena preventiva a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al Covid-19 nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione nonché dopo la somministrazione della dose di richiamo.
Fino al 10ecimo giorno successivo all’ultima esposizione al caso, a queste persone è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 e di effettuare un test rapido o molecolare solo in presenza di sintomi.
I primi dati sull’efficacia dei vaccini nei confronti della variante Omicron suggeriscono che la stessa sarebbe in grado di ridurre l’efficacia dei vaccini nei confronti dell’infezione, della trasmissione, della malattia sintomatica, soprattutto chi ha completato il ciclo di due dosi da più di 120 giorni.
La terza dose riporta l’efficacia dei vaccini a livelli comparabili a quelli contro la variante Delta, conferendo una buona protezione nei confronti della malattia grave.
Per le seguenti ragioni è opportuno promuovere la somministrazione della terza dose di richiamo (booster) e differenziare le misure previste per la durata ed il termine della quarantena sia in base al tempo trascorso dal completamento del vaccino primario che alla somministrazione della dose booster.
Quarantene
Per quanto riguarda i contatti stretti i soggetti non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale (coloro che hanno ricevuto una sola dose di vaccino) o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni resta inalterata la misura della quarantena che prevede una quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del periodo bisogna eseguire un test molecolare o antigenico con risultato negativo.
Coloro che hanno completato il ciclo vaccinale primario da oltre 120 giorni, e che hanno in corso di validità il green pass se asintomatici devono effettuare una quarantena di 5 giorni, al termine di questo periodo deve essere eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo.
Se i soggetti asintomatici hanno ricevuto la dose booster o hanno concluso il ciclo vaccinale nei 120 giorni precedenti o sono guariti da infezione SARS-CoV-2 nei 120 giorni la quarantena non viene applicata ma è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso. Il periodo di auto sorveglianza termina al quinto giorno.
Bisogna effettuare un test antigenico rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e se ancora asintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con soggetti confermati positivi al Covid-19.
Gli operatori sanitari devono eseguire tamponi su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con il soggetto contagiato.
Per i contatti a basso rischio, qualora abbiano indossato sempre le mascherine chirurgiche o FFP2 non è necessaria quarantena ma dovranno essere mantenute le comuni precauzioni igienico-sanitarie. Se non è stato possibile garantire l’uso della mascherina, tali contatti dovranno sottostare a sorveglianza passiva.
I soggetti contagiati che hanno precedentemente ricevuto la dose booster o hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni l’isolamento può essere ridotto dai 10 ai 7 giorni, se asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo.
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