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Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute: un libro sull’importanza del verde terapeutico
Un oncologo e un vivaista raccontano le loro esperienze sulle terapie diversionali e il verde terapeutico.
Terrazze terapeutiche. Colori e profumi della salute, il libro sulla prima ricerca italiana condotta da un oncologo e un vivaista sui benefici del verde terapeutico in oltre 200 pazienti oncologici dell’Ospedale di Carrara e l’impatto sulla “farmaco- economia”, pubblicato il 20 settembre.
Due amici con lo stesso nome, Maurizio, lo stesso anno di nascita, 1956, gli stessi “umani” orizzonti e lo stesso ”pensiero laterale”. Lo sguardo rivolto a percorsi diversi oltre la strada più battuta, verso impegni, obiettivi e realtà nuove, come la loro esperienza sulle terrazze terapeutiche, sui bisogni dei pazienti, oltre l’assunzione di una compressa, raccontata ora in un libro: il concreto sostegno che il Verde ha dato ai malati oncologici nell’angosciante attesa della chemioterapia o dell’esito di una TAC e il risultato sulla riduzione del consumo di farmaci ansiolitici e degli anti-dolorifici al bisogno.
L’oncologo ha messo a disposizione le due terrazze del suo reparto ospedaliero, il vivaista il loro completo allestimento a verde e, insieme ad un selezionato gruppo di paesaggisti urbani, agronomi, farmacisti, psicologi, biologi, vivaisti ed oncologi, hanno trasformato le terrazze terapeutiche in una ricerca scientifica.
I benefici prodotti sulla salute dalla presenza di piccoli spazi verdi, come i terrazzi allestiti con piante e fiori dell’Oncologia di Carrara, assumono una valenza sociale: gli effetti positivi agiscono infatti su qualsiasi persona che ha il privilegio di poter godere di un angolo verde, non solo sui malati.
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Riduzione dell’aggressività e dei conflitti nei gruppi di lavoro
Riduzione dell’aggressività e dei conflitti nei gruppi di lavoro, rinnovato interesse per il lavoro, ma, soprattutto, la ‘svolta’ col collega che metaforicamente da ‘nemico’ diventa ‘amico’: questi alcuni dei risultati ottenuti in alcuni aeroporti italiani dopo un’esperienza formativa con terapie di gruppo e intervento di psicologi.
Con l’utilizzazione di risorse stanziate da Fondimpresa, ogni azienda aeroportuale ha coinvolto una quarantina di dipendenti soprattutto quelli più esposti allo stress (area passeggeri, rampa e piazzale), offrendo loro un’occasione per trovare una via di sbocco ad ansie e problemi apparentemente irrisolvibili. Napoli, Venezia, Bologna, Palermo, Verona e Bari gli scali interessati dal progetto che ha previsto due fasi. Laddove l’esperienza si è conclusa -a Venezia e a Napoli- è stato possibile fare un bilancio; sono emerse criticità e problematiche comuni, ma anche altre situazioni peculiari.
Ad esempio, a Venezia, si sono manifestate difficoltà comunicative con le minoranze etniche, e gli psicologi hanno quindi lavorato per introdurre principi e tecniche di comunicazione interculturale.
Spiega l’imprenditrice Eleonora Capuozzo Krainer e coordinatrice del progetto:
La piattaforma di psicoterapia online InSeduta sta realizzando attraverso i suoi psicologi un innovativo progetto di formazione; gli operatori si stanno occupando di realizzare una cosiddetta analisi di clima del funzionamento dei gruppi di lavoro aeroportuali sottoposti ad intensi livelli di stress.
Alla prima fase del progetto di analisi di clima, ne segue una successiva seconda ed ultima fase di cura del clima organizzativo attraverso moderne tecniche di ‘psicologia gruppale’ basate sul gioco di ruolo. In questa seconda fase progettuale sono stati coinvolti terapeuti esperti in psicodramma, che è una delle forme più intense di analisi psicologica dei ruoli. Il training InSeduta è stato concluso a Venezia e Napoli che, peraltro, rappresentano gli aeroporti più impegnativi per numero di passeggeri da gestire e personale in servizio da coordinare.
In questi tre contesti, dall’osservazione diretta del comportamento di gruppo dei dipendenti durante gli incontri con gli psicologi In Seduta in fase 1 di analisi di clima sono emersi elementi comuni. In tutti i contesti il lavoro viene percepito dai dipendenti ad elevatissimo stress anche per carenza di organico che costringe gli operatori a lavorare sempre velocemente e sotto pressione. Molti sono gli impiegati che si sono rivisti nelle descrizioni delle sindromi psicosomatiche da stress quali ad esempio il reflusso gastroesofageo o i mal di testa tensivi. Sono emerse descrizioni di fenomeni di cosiddetto scollamento tra dipendente e mission aziendale, uno dei più critici è il rifiuto categorico di eseguire determinate mansioni, tipici segnali di ‘burn out’.
Al Nord Italia i dipendenti lamentano la presenza di interinali che dopo qualche giorno di lavoro vanno via e non di rado i dipendenti esternano una preoccupazione per il futuro. Gli operatori più a contatto con il pubblico hanno la comune difficoltà di dover gestire efficacemente le proprie emozioni. La seconda fase di terapia di gruppo con l’utilizzazione dei giochi di ruolo di matrice psicoanalitica freudiana ha visto un exploit di gradimento nei dipendenti ed i suoi esiti sottili ma profondi sono visibili nel livello di aderenza al percorso che è stato eccezionale negli scali.
Dopo un iniziale imbarazzo difensivo ciascun gruppo di lavoro ha cominciato ben presto a mettere in campo i propri vissuti. I lavoratori hanno avuto lo spazio ed il tempo per parlare da esseri umani, ognuno con la propria storia di vita, si sono ritrovati a parlare di mancanze e questioni profonde e bisogni inespressi.
La motivazione che ha spinto Eleonora Capuozzo Krainer a proporre e coordinare il progetto di umanizzazione dei luoghi di lavoro nasce dalla sua esperienza di studio e lavoro in Inghilterra.
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Le emozioni spiegate da Stefania Tronconi
Le emozioni sono delle sensazioni e dei processi automatici da cui, nella maggior parte delle volte, ci facciamo travolgere. Eppure sono loro a condizionare le nostre reazioni, i nostri rapporti interpersonali e sono lo “strumento” con cui ci relazioniamo con noi stessi e con gli altri.
È importante scoprire, approfondire e familiarizzare con le nostre emozioni, per poter avere una qualità di vita migliore, soprattutto in questo periodo in cui per diverse circostanze ci sentiamo più vulnerabili e in balìa dei nostri stati emozionali, che si alternano senza preavviso e che, in alcuni soggetti, possono creare uno scombussolamento emotivo e comportamentale.
Questo argomento è stato trattato, sotto diversi punti di vista e in diversi settori. Noi intendiamo approfondirlo all’interno della Bioginnastica insieme a Stefania Tronconi, ideatrice della metodologia.
La Bioginnastica ci permette di conoscerci in modo approfondito, mettendoci davanti tutto ciò che siamo e che sentiamo, senza troppi imbelletti, in negativo e positivo.
La Bioginnastica si basa su un profondo ascolto di noi stessi da cui scaturisce un dialogo in cui, se siamo predisposti, possiamo prendere consapevolezza della nostra realtà emotiva che è una datità, che solo noi possiamo cambiare, per renderci migliori nell’approccio con la vita e nel rapporto con l’altro.
Le emozioni che non riusciamo a dominare sono proprio quelle che prendono il sopravvento. La cultura occidentale, purtroppo, ha poca dimestichezza con la sfera emotiva perché è sempre stata vista come una sfera metafisica, a volte frutto di teorie poco razionali. In realtà le emozioni influiscono sui nostri comportamenti e su tutta quella sfera fatta di azioni e di ragionamento che appartiene al nostro mondo reale e fisico.
Paul Ekman, psicologo statunitense e conoscitore della neurofisiologia emozionale, sostiene che tutti gli esseri umani hanno una memoria emozionale comune, che appartiene all’inconscio collettivo e che ci accomuna per il solo fatto di essere persone.
Ciò che distingue una persona da un’altra è il personale raccoglitore emozionale che si costruisce in base alle proprie esperienze personali e dalle interpretazioni che ciascuno fa di esse.
Le emozioni che regolano e modificano il nostro comportamento, più delle altre, sono quelle della paura e della rabbia.Che cos’è la rabbia?
Una delle emozioni predominanti è la rabbia infatti Paul Ekman la include tra le emozioni fondamentali. Generalmente questa emozione si manifesta con mascella serrata, batticuore, aumento del calore del corpo, sensazione di caldo al viso, viso arrossato, aumento della forza, senso di potere, sensazione di energia che parte dal basso addome e sale fino alle braccia facendo venire l’impulso di prendere, stringere o lanciare qualcosa.
La rabbia però non ha solo un effetto negativo, come spesso riteniamo, ma è capace di darci energia per affermare ciò che siamo, ciò che vogliamo salvaguardare del nostro spazio e ciò di cui abbiamo bisogno per realizzare i nostri progetti. Spesso ci arrabbiamo perché non riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi e attribuiamo ad altri la responsabilità del nostro fallimento, proiettando le nostre frustrazioni fuori di noi anche se, in realtà, siamo arrabbiati con noi stessi ma non ce ne rendiamo conto.
Ecco il video in cui Stefania Tronconi ci spiega in modo più approfondito cos’è la rabbia.
Stefania Tronconi ci parla della rabbia
Per scoprire come si può controllare la rabbia, canalizzarla e come possiamo controllare questa emozione attraverso gli esercizi di Bioginnastica dovrete attendere il prossimo video!
Intanto se volete approfondire meglio questa metodologia non vi resta che acquistare l’ultimo libro di Stefania Tronconi, Bioginnastica per il riequilibrio posturale bioenergetico.
4 comments on Insonnia, effetti e rimedi
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