Mariangela Merola, candidata alle prossime Regionali in Campania per la circoscrizione di Napoli e Provincia – Caserta e Provincia, per comprendere le reali esigenze e aspettative dei votanti ha deciso di fare una campagna elettorale sui generis, rispetto a quelle viste.
L’obiettivo della candidata è stato quello di confrontarsi in prima persona, mettendoci la faccia e non dal pulpito di un palchetto allestito ad hoc ma scendendo in strada perché è questo quello che le persone si aspettano dai politici, diversamente da come si crede.
Non basta più predicare dall’alto interponendo distanze sociali e distacco perché le persone, quelle che sono ancora interessate alla politica, hanno bisogno di un confronto diretto, sincero e senza distanze dall’alto verso il basso e di vicinanza. I cittadini chiedono vicinanza e presenza, soprattutto dopo, quando le campagne elettorali si concludono e bisogna fare per come si è detto.
Dopo il primo sondaggio in cui vi mostriamo cosa pensano i napoletani delle prossime Regionali in Campania, questo, invece, mostra le reali difficoltà nei settori che non vanno semplicemente potenziati ma presi seriamente in considerazione perché completamente inefficienti e scadenti.
In molti, compresi medici che abbiamo intervistato, si sono lamentati della sanità e di come è stata gestita l’emergenza, spiegando le tempistiche morte per quanto riguarda la somministrazione e l’attesa per ricevere l’esito del tampone faringeo, per citare un esempio.
Altri intervistati si sono lamentati di una manutenzione urbana che è inesistente.
L’aspetto che purtroppo abbiamo riscontrato è la totale indifferenza da parte dei giovani per quanto riguarda la politica di oggi. Per loro la politica risulta essere un argomento di poco interesse e questo dovrebbe far preoccupare i politici perché i giovani oltre ad essere il futuro sono quella parte di votanti che ha deciso di non prendere una posizione.
Se i giovani non sono coinvolti e partecipi non è soltanto colpa dei social media e community varie. Il problema è la poca partecipazione e la mancanza di associazioni politiche realmente interessate a divulgare l’ideale di appartenenza politica, trasmettendone i valori.
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Napolitano presenta la listaQuesta mattina presso il Circolo della Stampa di Avellino è stata presentata la lista “Per l’Avvocatura Irpina” capitanata dall’avvocato Gaetano Napolitano.
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Fondo Comuni Marginali: il Comune di Montella pubblica l’avviso per finanziamenti a fondo perduto
L’Amministrazione Comunale di Montella, guidata dal Sindaco Rizieri Buonopane, ha deciso di destinare la prima annualità del contributo “Fondo Comuni Marginali”, pari a 77.325,39, interamente alla concessione di contributi per l’avvio di nuove attività nei territori dei comuni destinatari.
Nello specifico, l’avviso pubblicato in data odierna sull’albo pretorio e sul sito istituzionale del Comune di Montella, prevede un contributo a fondo perduto, per il 100% della spesa rendicontata ammissibile, fino al limite massimo di euro 15.000,00 (quindicimila/00) per intervento.
I beneficiari sono potenziali imprenditori intenzionati ad intraprendere una nuova attività economica in ambito commerciale o artigianale nel territorio del Comune di Montella oppure imprese già esistenti intenzionate ad avviare una nuova attività produttiva, nei medesimi ambiti, nel territorio del Comune di Montella attraverso l’apertura di apposita un’unità locale.
Il contributo dovrà essere impiegato per la copertura di costi relativi a: Spese per locazione immobili e spese condominiali, spese di registrazione degli atti e di iscrizione a registri, procedure burocratiche, spese di adeguamento dei locali in funzione commerciale, spese per allestimento interno locali, spese per allacci ed utenze, spese per l’acquisto della strumentazione necessaria per il lavoro specifico e spese per l’allestimento di un sito web.
Le istanze devono essere presentate esclusivamente a mezzo PEC , entro il termine ultimo del 30 settembre 2022.Referente è il Dott. Dell’Angelo Antonio, Responsabile del Servizio III “Suap, Marketing, Comunicazione esterna, Promozione immagine dell’Ente” – antoniodellangelo@comunemontella.it – 0827 609006 interno 602.
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Amministrative Grottaminarda: continua il dialogo tra Spera e Barrasso
Dopo le lettere aperte continua il dialogo a suon di post tra Marcantonio Spera e Vincenzo Barrasso che riporterò in sequenza temporale.
A prescindere dal contenuto ampio tra i due, ci sono particolari che, a mio avviso, è giusto che si leggano per comprendere l’iter di ciascuna lista e per conoscere anche umanamente i due esponenti delle liste.
Partendo però dal presupposto che la politica e l’eventuale propaganda si dovrebbero fare presentando proposte amministrative e miglioramenti per la propria comunità, parlando di ciò che andrebbe migliorato e non offendendosi reciprocamente, a livello personale, perché così facendo si sta perdendo il focus di ciò che si sta svolgendo.
Sarebbe il momento opportuno di fare il punto della situazione su Grottaminarda e parlare di proposte e progetti perché trascendere in pettegolezzi personali, può diventare ridicolo e non rientra tra le azioni del fare politica.
Prima di riportare integralmente i rispettivi post e scendendo nel particolare di talune affermazioni di poco spessore bisogna fare alcune precisazioni.
Nella vita c’è sempre la possibilità di cambiare, lo si fa con le idee e quindi anche con le posizioni politiche.
La flessibilità ci appartiene in quanto esseri pensanti e continuare una polemica sterile sulla caduta dell’Amministrazione comunale lascia davvero il tempo che trova.
Bisognerebbe sviluppare il pensiero laterale perché se non fosse caduta l’Amministrazione di Grottaminarda, ad esempio, non ci sarebbe stata la possibilità per Vincenzo Barrasso di candidarsi oggi. Se si osserva bene la lista in cui quest’ultimo si è presentato, si legge il nome di un candidato che ha firmato insieme a Marcantonio Spera, Virginia Pascucci e Marilisa Grillo per lo scioglimento. Perché si è indulgenti con l’alleato e rigidi con l’avversario? Nella vita c’è anche bisogno di obiettività, saggezza e giustizia. Quest’ultima ben conosciuta da chi la pratica e la mastica tutti i giorni per professione.
In breve, prima di prendere certe strade, bisognerebbe guardare la strada che conduce al proprio giardino e valutarla bene, soprattutto, per non offendere l’intelligenza dell’elettorato tutto.
Altro aspetto da non sottovalutare è il tempo che non è clemente in generale, soprattutto quello già trascorso e ricordato da tutti che non riguarda un singolo episodio ma anni e anni di un fare che di nuovo non ha nient’altro.
Questo per dire che se davvero si ha intenzione di cambiare e guardare al futuro non sono certo questi i presupposti per avere un cambiamento. Dai professionisti ci si aspetta un altro tipo di spessore, quindi sarebbe ora di cambiare registro, soprattutto per non scavare e scoprire cose che potrebbero essere messe in discussione e che di fatto non portano a nulla.
Ritornando allo scambio epistolare via Facebook, Marcantonio Spera replica così a Vincenzo Barrasso:
Caro Vincenzo,
dopo che tu mi avevi attribuito il colorito epiteto di “smemorato di Collegno” ed io avevo replicato con l’epiteto di “bulletto”, avrei fatto volentieri a meno di controreplicare alla tua lunga “memoria” in 22 punti, per non aggiungere un’altra puntata a quella che comincia a somigliare ad una polemica personale fra me e te.La squadra che rappresento, però, e quella parte di cittadinanza che provo a rappresentare, mi consigliano però di affidare qualche elemento di chiarezza a questo scritto, che spero di rendere il più sintetico possibile.Non tutti sanno che la tua “discesa in campo” come candidato Sindaco di questo paese, non è recente e, soprattutto, precede di almeno tre anni la chiusura anticipata della consiliatura dello scorso febbraio.In prossimità della conclusione del primo mandato di Angelo Cobino, infatti, tuo zio, il presidente di Confindustria, venne a spiegarci che nessuno di noi era all’altezza di guidare la lista de “Il Gallo” nelle elezioni del 2019 e che saremmo stati sciocchi a non approfittare della disponibilità ad assumere quel ruolo offerto da un grande avvocato, che per caso era suo nipote.Come sai, in quella occasione, la risposta del “Il Gallo” fu “No, grazie!”.A distanza di qualche settimana, tu e tuo zio, avete fatto una proposta analoga alla coalizione “Grotta Bene Comune”, che si andava formando per contrapporsi alla coalizione de “Il Gallo”, che, secondo te e tuo zio, per il bene di Grottaminarda doveva essere necessariamente sconfitta.Anche da “Grotta Bene Comune” avete incassato un “Mille grazie, no!”.Accusi me, Virginia Pascucci e Marilisa Grillo di opportunismo ed incoerenza politica, per aver fatto cadere l’Amministrazione di cui eravamo componenti. Su questo ritorneremo più avanti. Ma quanto si è verificato nel 2019 e si sta verificando in queste settimane, ci sembra possa far riconoscere a te, e a tuo zio presidente di Confindustria, una sola coerenza: la pertinace volontà che tu assuma, in alleanza con chiunque, il ruolo di Sindaco, che ti spetta perché hai la competenza del grande avvocato, “uno dei più noti avvocati d’Italia”, come dici tu nel tuo profilo Facebook.Intendiamoci: noi non contestiamo la sussistenza della tua competenza professionale. Magari troviamo poco elegante l’esibizione, da “bulletto”, dei muscoli delle tue capacità. Ci chiediamo, però, e con noi se lo chiedono i cittadini, per quali fini intendi esercitare quelle capacità.Le premesse storiche cui ho appena accennato e le caratteristiche della tua coalizione non tranquillizzano.Torniamo, per un attimo, alla decisione mia, di Virginia e di Marilisa, che ha determinato la fine alla consiliatura e che tu ti sforzi di narrare come sleale, opportunista ed incoerente, facendola passare con il suggestivo argomento dell’attaccamento alla “poltrona”.I fatti si incaricano, però, di smentirti.Intanto è singolare accusare di attaccamento alla poltrona chi ha deciso di rimettere quella stessa poltrona alla decisione dell’elettorato, pur potendola agevolmente conservare accettando in silenzio il “sistema” in base al quale le decisioni – quelle vere – , almeno dall’inizio del secondo mandato Cobino ma forse ancor da prima, non sono state prese dalla maggioranza consiliare, né dalla Giunta, né dal Sindaco.Le decisioni – quelle vere – venivano prese da chi si definiva “l’allenatore” ma si comportava come il “padrone”, e regolarmente scavalcavano o sottopassavano la Giunta, il Sindaco e i consiglieri, a cui restava il compito di assumerne la responsabilità e farle digerire all’opinione pubblica.Per lungo tempo ci siamo lamentati di questo modo di procedere, soprattutto con il Sindaco, che si è sempre detto d’accordo con noi ma non ha fatto nulla per ricondurre il funzionamento dell’Amministrazione alla normalità.Per lungo tempo abbiamo espresso le nostre perplessità sulle scelte più importanti, che dovevamo solo ratificare, soprattutto in ordine alla loro effettiva corrispondenza agli interessi dei cittadini. Ottenevamo sempre risposte fumose tendenti a dimostrare che quelle scelte erano motivate da ragioni politiche o da ragioni tecniche o da argomentazioni giuridiche che sfuggivano alla nostra comprensione. Ad un certo punto abbiamo capito che svolgevamo la funzione degli utili idioti, che il “sistema” andava spezzato e che l’unico modo per farlo erano le dimissioni.Il giudizio sulla nostra decisione la daranno gli elettori, quando saranno messi a conoscenza delle effettive modalità con cui si sono svolte alcune vicende amministrative e sui loro effetti sulla comunità.La coalizione che rappresento – e che si propone di amministrare il paese in collegialità e nel confronto con la cittadinanza – sintetizza una pluralità di culture politiche in una linea d’azione amministrativa ed in un programma, che sarà sottoposto alla cittadinanza. È francamente incomprensibile perché tu ritieni riprovevole che l’una o l’altra delle varie anime che fanno parte della coalizione abbiano inteso condividere i loro intendimenti con i rappresentanti politici provinciali o regionali di rispettivo riferimento. Lasciami dire che ciò che vai dicendo tradisce una insofferenza verso i principi di funzionamento della democrazia liberale, come delineati dalla Costituzione, che prevedono un ruolo fondamentale per le associazioni politiche ed i partiti politici.Di più: non si capisce perché sia riprovevole per noi interloquire con i riferimenti politici provinciali e non sia riprovevole per te farti portatore delle istanze di Confindustria.Hai più volte detto che io sarei un uomo del secolo scorso mentre tu rappresenti la modernità.Ti dico che sono orgoglioso di essere un uomo del novecento se questo significa appartenere ad un’epoca nella quale, un giovane, con la mente e col cuore, aderiva ad una visione del mondo e magari si iscriveva ad un partito politico, partecipava a un dibattito o portava una bandiera in un corteo, senza per questo ambire a fare il consigliere comunale o il sindaco o il deputato. E sono contento di non appartenere al ventunesimo secolo se la modernità impone, insieme alla morte dell’ideologia, la morte delle idee. E sono contento di non interpretare la modernità se questa impone ad un giovane di aderire, invece che ad un partito, a un gruppo di interesse o a una consorteria familiar-familistica.Se poi, dicendomi uomo del novecento, provi ad addebitarmi una visione politica nemica del mondo dell’impresa, sei fuori strada. Le poche e modeste cose che ho fatto in politica testimoniano che considero l’impresa uno dei pilastri dello sviluppo della società, ma anche che ritengo che la politica debba conservare il suo ruolo di interpretare le aspettative e le aspirazioni di tutte la parti della comunità e di costituire un equilibrio tra esse.In altri termini che la politica debba – quando occorra – disturbare “il manovratore”.Pur rischiando di sforare dal limite che mi ero imposto per la lunghezza di questo scritto, non posso fare a meno di farti osservare una “piccola” contraddizione nell’ultimo paragrafo della tua memoria in 22 punti. Se i “padrini e padroni” non esistono, come tu dici, e la loro esistenza è accreditata solo da miei suggeritori livorosi, a chi – da Vicesindaco e quindi nella consiliatura appena conclusa – avrei permesso di mettere piede sul Comune?Concludo col dire che confidiamo che gli elettori non ti diano l’onere di mantenere – da Sindaco – le promesse che fai da candidato, compresa quella di impedire a questo o quello di “mettere piede sul Comune”.La risposta di Vincenzo Barrasso non si è fatta attendere:
Caro Marco,lungi da me la voglia di polemizzare con te, ma credo che la tua garbata nota di pochi minuti fa meriti una replica tempestiva, con la speranza di poterci concentrare sul futuro e sulle proposte che entrambi riteniamo di potere formulare per la crescita culturale e socio-economica di Grottaminarda; questa la mia sintetica replica:1. non dire bugie: non ho mai partecipato personalmente, tre anni fa, ad alcuna riunione della lista de “Il Gallo” in cui ho proposto la mia candidatura a Sindaco di Grottaminarda;2. non dire bugie: non ho mai partecipato personalmente, tre anni fa, ad alcuna riunione della lista di “Grotta Bene comune” in cui ho proposto la mia candidatura a Sindaco di Grottaminarda. Se alcuni Amici, a quell’epoca, hanno ritenuto opportuno proporre la mia candidatura nell’ambito di propri confronti politici per me costituisce solo motivo di riconoscenza;3. ti invito ancora una volta a non usare espressioni offensive nei mei confronti. Non ti ho mai chiamato “bullo” o “bulletto”; non ti ho mai offeso né mai lo farò e ti pregherei di astenerti dalle offese che, a quanto pare, contraddistinguono il tuo eloquio in questo appuntamento elettorale;4. il fatto che tu ammetta che le decisioni politico-amministrative venissero prese non da Te, Virginia e Marilisa è gravissimo ed è la prova provata del vostro fallimento politico. Gli elettori grottesi avevano eletto Voi per amministrare e non altri! Credo, dunque, ci sia solo da chiedere scusa a chi vi ha dato fiducia senza che la utilizzaste a beneficio della Comunità. Eravate tre assessori su cinque componenti della Giunta e non siete stati capaci (per tua espressa ammissione) di determinare la direzione politico-amministrativa dell’Ente. Ammetti espressamente di aver ratificato, per ben otto anni, scelte altrui e, quindi, riconosci di non aver saputo amministrare l’Ente comunale. Non si comprende come tu possa candidarti ad amministrarlo per altri cinque anni;5. riconosci tu stesso di essere stato per ben otto anni un “utile idiota” (espressione tua non mia!) non ho altro da aggiungere;6. mai ho sostenuto che sia riprovevole che tu interloquisca con i livelli politici provinciali. Ho solo sostenuto l’elementare verità (che a te, cultore a parole della democrazia liberale, sfugge) che il livello provinciale di un partito debba interessarsi delle questioni provinciali e il livello comunale dello stesso partito debba occuparsi di quelle vicende comunali;7. non sono portatore, nell’ambito del mio impegno politico comunale, di alcuna istanza di Confindustria e trovo francamente volgare e, ancora una volta, bugiardo da parte tua sostenere il contrario (ben sapendo che così non è);8. le tue opinioni sulle note caratteristiche del ‘900 e del secolo ventunesimo sono solo tue non mie: mai sostenuto che nel ventunesimo secolo non ci siano idee o ideali da perseguire e per i quali valga la pena combattere;9. Marco sai benissimo chi sono stati i tuoi padrini e padroni, perché tu stesso te ne sei lamentato pubblicamente più volte. Per quanto mi riguarda, posso solo ribadire una elementare verità che tutti quanti mi conoscono possono confermare: mai avuto né padrini né padroni. Ho avuto solo un Padre e, come sai, ci ha lasciato, essendo ancora rimpianto da molti, oramai da 21 anni. Da allora non ubbidisco più a nessuno che non sia la mia coscienza;10. tutti i cittadini (operai, professionisti, insegnanti, commercianti, imprenditori, artigiani, disoccupati, studenti, giovani e anziani, et cetera), con me Sindaco, potranno non solo “mettere piede sul Comune” ma, in più, rispetto ai tuoi otto anni da Amministratore (o meglio, da non Amministratore), sapranno che potranno sempre rivolgersi soltanto a me e ai consiglieri comunali per risolvere i propri problemi e le proprie criticità. Non avranno necessità di rivolgersi a coloro che tu stesso riconosci essere stati i tuoi padroni.Ora, però, direi, se sei d’accordo, che possa bastare. Non replicherò più a tue sterili osservazioni di questo tipo né ad altre offese personali che ti farà piacere o parrà opportuno e educato rivolgermi. Da ora al 12 giugno, almeno io, parlerò solo di Grottaminarda, della soluzione dei suoi problemi, del suo sviluppo e della costruzione di una nuova speranza per la nostra Comunità!Ti saluto con l’affetto e la stima di sempre.Vincenzo
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