Come da tradizione, in questi giorni all’Istituto Agrario “De Sanctis” di Avellino è partita la vendemmia dell’Aglianico Igt Campania che sarà prodotto e imbottigliato nelle cantine storiche di una delle più rinomate istituzioni scolastiche del Mezzogiorno.
Nell’istituto si promuove, attraverso l’ausilio degli studi scientifici, la produzione e la diffusione del prodotto vinicolo. Fiore all’occhiello del “De Sanctis” è l’impianto di distillazione del brandy al quale lavorano quaranta convittori selezionati tra i migliori studenti agrari della Campania.
Fondata il 27 ottobre del 1879 dal Ministro Francesco De Sanctis, la scuola azienda di via Tuoro Cappuccini, oggi presieduta dal dirigente scolastico Pietro Caterini, dispone di una superficie agraria di circa 23 ettari dislocati tra Avellino e Torrette di Mercogliano dove alla coltivazione di aglianico si affianca quella del fiano e del greco.
Tutte le operazioni, dalla vendemmia all’imbottigliamento fino alla vendita, sono realizzate all’interno della scuola che ha attivo anche un corso post diploma da enotecnico e corsi serali per agrario, agroalimentare e agroindustria grazie ai quali gli studenti possono acquisire tutte le competenze professionali utili a entrare con facilità nel mondo del lavoro.
Nel video clip, realizzato dagli alunni dell’Istituto Agrario “De Sanctis”, i risultati di un’ottima annata frutto di scuola, lavoro e distillato d’impresa.
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Il tocco del piccolo angelo: il noir di Fiorenza Pistocchi
È disponibile in libreria e negli store online “Il tocco del piccolo angelo”, il nuovo romanzo giallo/noir di Fiorenza Pistocchi edito da Neos Edizioni. Con il talento che le è proprio di restituire l’umanità e le atmosfere delle situazioni, la scrittrice affronta la metropoli, le sue inquietudini e la molteplicità delle sue relazioni.
Dalla penna di Fiorenza Pistocchi nasce una nuova protagonista: Linette, giovane, capelli crespi e occhi abbaglianti, con un passato doloroso. Con lei, l’autrice regala ai suoi lettori una guida sensibile che avvince e scompagina le carte dei luoghi comuni.
Afferma la scrittrice:
Ho avuto occasione di visitare il settore femminile di San Vittore e anche la residenza protetta per le carcerate con figli. Ho visto molte detenute giovanissime, belle, a cui si fa fatica ad attribuire un passato criminale. Ho voluto narrare la storia di una di loro, alla ricerca di una redenzione, tra mille dubbi e incertezze… anche alle prese con un omicidio.
Il romanzo è ambientato nella città di Milano.
Conclude l’autrice:
Lambrate e Crescenzago sono due quartieri, una volta di estrema periferia, oggi inseriti nel tessuto urbano milanese, che hanno caratteristiche interessanti: Lambrate, persa l’identità industriale, è diventato un polo artistico/creativo, mentre Crescenzago, in alcune parti riqualificato, è multiculturale, con pregi e difetti, in cui si può vivere il clima della Milano affacciata sul Naviglio della Martesana. Ho vissuto e lavorato in entrambi. A Lambrate vive Linette, la protagonista femminile, a Crescenzago vive Diego Perego, il protagonista maschile.
Il tocco del piccolo angelo: la trama
Lambrate, periferia di Milano. Il corpo di una donna viene trovato sotto il viadotto della tangenziale.
Inizia un’inchiesta lunga e problematica dalla quale faticano a emergere i moventi dell’assassinio. Fra un sopralluogo, un interrogatorio e una perquisizione, il commissario Perego si imbatte nell’inatteso: la giovane Linette, che sta tentando di imbastire una vita normale dopo vicende di droga e prostituzione.
Il suo passato e ciò che si percepisce di lei però non combaciano, gli occhi trasparenti e l’attenzione per gli altri raccontano di una storia che ha preso una via sbagliata. Diego Perego ne resterà irretito, soprattutto quando la fragilità di lei si esprimerà in premonizioni e intuizioni imprevedibili.
Il tocco misterioso del piccolo angelo accompagnerà le vicende alla soluzione.
Fiorenza Pistocchi: biografia
Nasce a Savona, ha vissuto per molti anni a Milano, attualmente risiede a Pioltello.
In passato ha scritto pubblicazioni per bambini a carattere didattico per Signorelli, Juvenilia, DeAgostini, Atlas. Neos Edizioni di Torino ha stampato la serie di suoi romanzi gialli ambientati in Liguria, a Noli, un antico borgo nel quale agisce il suo personaggio, un vigile impegnato a risolvere delitti e misteri: Il destino disegna paesaggi di mare, 2014; Appuntamento a San Paragorio, 2015; Il tesoro del Transylvania, 2016; Le perle portano lacrime, 2017; La madre nell’ombra, 2019; Ossa sotto il castello, 2020.
È curatrice per Neos Edizioni delle antologie Natale a Milano 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021. Quest’ultima in collaborazione con lo scrittore Gian Luca Margheriti.
A settembre 2018 è uscito il suo primo romanzo a sfondo storico: Il cuore tenace della lavanda, ambientato negli anni della Prima Guerra Mondiale (Neos Edizioni) e a novembre 2019 è stato stampato il secondo, I colori del buio (Neos Edizioni), ambientato a Pioltello tra il 1943 e il 1945, quando dalla piccola stazione del paese transitavano i convogli carichi di persone destinate ai campi di concentramento e di sterminio.
Ha scritto molti racconti, che si trovano in antologie tematiche di Neos edizioni, tra le quali, nel 2020, Nulla più come prima sul dopo-Covid19 e TutTo SotTo-Sotto mentite spoglie, raccolta di racconti noir ambientati in Piemonte.
La sua ultima opera è il romanzo giallo/noir Il tocco del piccolo angelo, uscito nel giugno 2021 per Neos Edizioni, ambientato a Milano, nel quartiere di Lambrate-Città Studi, dove ha abitato.
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M.I.A. La cattiva ragazza della musica è il docufilm di Stephen Loveridge: il trailer
M.I.A. La cattiva ragazza della musica è un documentario firmato Stephen Loveridge, la pellicola è uscita nelle sale italiane il 20 gennaio. Il docufilm mostra il vero volto che caratterizza l’animo ribelle, le canzoni provocatorie e crude di M.I.A. (Mathangi Maya Arulpragasam), pop star controversa e tra le artiste più interessanti del panorama musicale contemporaneo.
La sua è una storia particolare: M.I.A. nasce a Londra il 18 luglio del 1975, a sei mesi ritorna nello Sri Lanka. Arul Pragasam, suo padre, è un attivista Tamil (un movimento sovversivo che si batte per l’indipendenza della parte settentrionale e orientale dello Sri Lanka). Con l’inasprirsi della guerra civile ed il pericolo annesso, M.I.A. ottiene il permesso di tornare a Londra come rifugiata. Questa esperienza unita alla sua passione per la musica le permette di esprimersi, diventando la star internazionale che la maggior parte di noi conosce.
Usando le sue parole:
Dovevo affrontare il fatto di essere diversa, ero un’immigrata. Nello Sri Lanka eravamo circondati dalla guerra civile e la musica era la mia medicina.
La maggior parte dei testi delle sue canzoni racconta della sua gente, di ciò che succede e che non si dice, della sua esperienza da rifugiata. M.I.A. La cattiva ragazza della musica è il titolo italiano del documentario ed è preso in prestito da una sua canzone: Bad Girls del 2012.
Chi sono le cattive ragazze? Da una lettura del testo si comprende che le bad girls sono donne indipendenti e forti, che vivono la vita per come vogliono e non per come gli altri si aspettano da loro. Sono ragazze che non hanno paura di cogliere l’attimo, vivendolo senza paura.
M.I.A. La cattiva ragazza della musica non segue un continuum temporale perché lo spettatore, attraverso queste interruzioni, deve poter comprendere d’impatto la difficoltà che ha avuto la cantante nel mantenere un legame con la sua terra e le proprie radici. La particolarità e la bellezza che contraddistinguono il lungometraggio è il distaccarsi dallo scenario del classico docufilm musicale. Se vi aspettate un approfondimento della pop star attraverso la visione di video o immagini inedite dei suoi live, ne resterete delusi.
La pellicola mostra immagini truci sulle conseguenze che porta con sé la guerra, sinonimo di violenza e di disumanità. M.I.A. La cattiva ragazza della musica rivela la forza di una giovane donna che, in realtà, di bad girl ha ben poco, se non il fatto di voler raccontare senza metafore una condizione politica e sociale che di patinato ha ben poco.
Per darvi un’idea della musica di M.I.A. e di ciò che abbiamo detto a riguardo, vi mostriamo il video di Borders, singolo del 2015.
Se siete interessanti al tema immigrazione e accoglienza Dove bisogna stare, un altro documentario, potrà darvi molti spunti di riflessione a riguardo.
Buona visione!
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Cinema Partenio: boom di presenze per la proiezione de L’amore molesto
L’amore molesto (1995) in versione restaurata e proiettato il 24 marzo, contrariamente alle aspettative, ha registrato un boom di presenze al Cinema Partenio, tanto che c’è stata la necessità, last second, di allestire una sala più grande per poter contenere tutti gli spettatori giunti per la proiezione del lungometraggio.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, che ha anche collaborato alla sceneggiatura della pellicola, ed ha come protagoniste Delia (Anna Bonaiuto), una disegnatrice di fumetti che vive a Bologna e Amalia, donna enigmatica nonché madre di Delia.
L’amore molesto ritrae storie femminili molto diverse tra loro.
Amalia muore in circostanze anomale e indossa solo un reggiseno molto particolare rispetto a quelli che utilizzava. Delia ritorna a Napoli, la sua città natale, per capire cosa sia successo alla madre e si ritrova a ripercorrere il suo passato, i legami familiari interrotti e i ricordi turbolenti, con cui non ha voluto mai fare i conti, lasciando tutto in una sorta di obnubilamento mentale.
Tra le protagoniste femminili c’è anche Napoli, una città caotica, fatta di contraddizioni, di schiamazzi e di un modus vivendi particolare, che riesce a comprendere fino in fondo solo chi ha vissuto nelle sue viscere popolari.
La fotografia del film possiede una fisicità che riesce a comunicare anche senza la necessità di appoggiarsi alla comunicazione verbale.
Oggi con la proiezione de L’Odore del sangue di Mario Martone e la presentazione del libro Cinque Racconti del Sud di Camillo Marino, si conclude la rassegna degli eventi culturali organizzati in occasione del Premio Camillo Marino 2019.
6 comments on Enologia,
un’ottima annata per il De Sanctis di Avellino
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