La rassegna OttoperOtto. Otto fotografi otto racconti prosegue con una nuova mostra fotografica Mercoledì 12 luglio alle ore 18.00 inaugura presso la sezione Archeologica di Palazzo della Cultura “Terra di vino, terra divina’’, la mostra fotografica di Aldo Marrone dedicata a una delle eccellenze dell’Irpinia: il vino.
La Mostra è infatti il racconto del lavoro che c’è dietro la produzione del vino, un lavoro faticoso ma felice, “poiché quando si vendemmia si è felici”.
Le fotografie esposte mettono a confronto nuove e vecchie generazioni, queste ultime arricchite dall’esperienza antica e migliorata dalle conoscenze moderne che generano nuove energie. Sullo sfondo paesaggi ritagliati in forme geometriche, come vere e proprie opere di design, volutamente raffigurati a colori per raccontare e trasmettere “il bello”.
Come afferma infatti lo stesso Marrone:
Oggi più che mai abbiamo bisogno di bellezza, di forma e di sostanza, diventa un’esigenza, una questione di riscatto nei confronti dei nostri antichi avi. Il rispetto per la natura è ‘bellezza’, esercitarsi al bello porta il bene e il bene alla giustizia.
La rassegna, giunta alla terza delle otto mostre in programma, è coordinata da Antonio Bergamino e promossa dalla Provincia di Avellino con il coordinamento tecnico-scientifico del Museo Irpino e della Biblioteca Capone.
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Il palazzo delle donne di Laetitia Colombani
Il palazzo delle donne (2021) è l’ultimo romanzo di Laetitia Colombani, pubblicato dalla casa editrice Nord.
Solène è una delle protagoniste del romanzo che giunge al palazzo delle donne, ai nostri giorni, spinta dalla disperazione e da un trauma vissuto che l’ha turbata. Lei è un avvocato di successo finché un giorno un suo cliente,Saint-Clair, avendo perso la causa si lancia dalla finestra del tribunale.
L’uomo, accusato di frode fiscale, era stato indagato e la sentenza ricevuta prevedeva carcere e diversi milioni di euro da versare tra risarcimenti e interessi. Il disonore e la riprovazione sociale, erano troppo difficili da sopportare per Saint-Clair. Da questo è scaturito il folle gesto che è stato squarciante per Solène.
Il prezzo da pagare per qualcuno che rinuncia come una sorta di eredità passa inevitabilmente a chi resta in vita.
Saint-Clair si è lanciato verso il parapetto di vetro e l’ha scavalcato.
È precipitato dal sesto piano del Palazzo di Giustizia.
Per alcuni istanti che le sono sembrati eterni, il corpo di lui è rimasto sospeso nel vuoto. Poi si è schiantato sul pavimento, ventotto metri più sotto.
Che cos’è accaduto in seguito, Solène non lo ricorda. Sono solo immagini sparse, al rallentatore. Deve avere urlato, sicuramente, prima di accasciarsi.
Quando si è svegliata, era circondata da pareti bianche.
Il medico ha pronunciato queste parole: burn out. All’inizio, Solène si è chiesta se stesse parlando di lei o del suo cliente. Ci ha messo un pò a capire. Poi il filo della storia si è ricomposto.
L’immagine del suicidio del suo cliente perseguita Solène, lasciandole un senso di colpa incolmabile perché continua a pensare che avrebbe dovuto capire il suo stato di agitazione, evitando quel tragico gesto.
Saint-Clair, il suo cliente, lei lo conosceva bene: era un influente uomo d’affari indagato per frode fiscale. Della sua vita privata Solène sapeva tutto: matrimoni, divorzi, amanti, ammontare degli assegni versati alle sue ex mogli e ai figli, i regali che portava loro dai viaggi.
Solène si imbatte nel palazzo delle donne, un luogo voluto e costruito da Blanche, giovane aristocratica vissuta a Parigi durante la fine della Grande Guerra , che decide di voltare le spalle all’agio per vivere e battersi contro la povertà, la fame e l’umiliazione. Dal suo percorso nel mondo dei bisognosi decide di offrire un luogo sicuro a tutte le donne in difficoltà.
Durante il suo tempo, Blanche, si rende conto che tutti gli sforzi per aiutare i più bisognosi sono rivolti agli uomini mentre nessuno tende la mano alle donne che mendicano in strada, privandosi del cibo per darlo ai loro figli o che fuggono da mariti violenti.
Questa per Blanche è un’ingiustizia senza pari così, venendo che un palazzo in rue de Charonne è in vendita, decide di acquistare l’immobile per rendere giustizia alle donne e dando loro dignità.
Il palazzo delle donne è un libro che da voce a chi non l’ha mai avuta. In particolar modo a due eroine dimenticate.
Il libro è stato pubblicato il 21 gennaio 2021 ed è già disponibile nelle librerie.
Se vi appassionano i libri che hanno come focus le donne vi consigliamo anche la lettura de Il ballo delle pazze di Victoria Mas: un inno alla libertà delle donne.
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Visionnaire22: nuovo ciclo di proiezioni al Museo FRaC
Dopo la masterclass con il M° Aurelio Canonici dedicata alle musiche di Ennio Morricone, le proiezioni del docu-film ENNIO del regista Giuseppe Tornatore, “DeAndrè #DeAndrè Storia di un impiegato” della regista Roberta Lena e “La Nuova Scuola Genovese” di Yvan Della casa e Paolo Fossati riprende Visionnaire22, la rassegna dell’audiovisivo nata dalla sinergia tra il Museo FRaC-Baronissi (Fondo Regionale d’Arte Contemporanea) diretto da Massimo Bignardi, e l’associazione Tutti Suonati, con il patrocinio e il contributo del Comune di Baronissi.
La direzione artistica è di Andrea Avagliano, la consulenza cinematografica di Massimiliano Palmese.
Anche i prossimi due appuntamenti sono focus con proiezioni e talk dedicati al meraviglioso mondo musicale italiano: il primo sarà sulla cantautrice Giovanna Marini, la Joan Baez italiana, e il secondo su Ornella Vanoni conosciuta come La signora della canzone italiana”. In programma anche il concerto di Simona Boo che omaggia la musica brasiliana.Giovanna. Storie di una voce: trailer
Giovedì 8 settembre (dalle ore 20, ingresso libero) ci sarà una serata intitolata “Donne in musica” con la proiezione del docu-film “Giovanna. Storie di una voce” ospite la regista Chiara Ronchini che dialogherà con il giornalista Stefano Valanzuolo (RAI Radio 3 Suite).
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Tra la metà degli anni sessanta e la fine degli anni settanta la Marini produce alcune delle canzoni principali della contestazione politica giovanile che guadava “a sinistra”.Dalla notissima “Contessa”, di cui è seconda voce, alla versione moderna di “Bella Ciao” inserita nell’omonimo spettacolo del Nuovo Canzoniere Italiano andato in scena per la prima volta al Festival dei Due Mondi di Spoleto.
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Il secondo appuntamento di questa settimana è Domenica 11 settembre (dalle ore 20, ingresso libero), una serata intitolata “Donne in musica”. Protagonista sarà Ornella Vanoni conosciuta come “la signora della canzone italiana”. Il docu-film della regista Elisa Fuksas è intitolato “Senza Fine“. Ospite il Prof. Alfonso Amendola (UniSa) per un talk trasversale sulla figura femminile nel mondo della musica italiana. A seguire musica live con Simona Boo (99 Posse) che si esibirà con il chitarrista Luigi Orlando in un repertorio di musica brasiliana che omaggia il poeta Vinícius de Moraes, e il grande compositore Jobim, interpretando i classici della bossa nova e della grande musica brasiliana.
“Senza Fine” è un lavoro documentaristico e cinematografico ad opera della scrittrice e regista Elisa Fuksas.Le immagini iniziano con lei che incontra in un autogrill Ornella Vanoni per proporle di girare un film di cui lei sarà protagonista. Poi il set e diventa l’elegante l’Health Clinic & Grand Hotel di Castrocaro, struttura termale inaugurata alla fine degli anni Trenta. Qui la cantante è accolta anche da un medico a cui riferisce delle sue abitudini di vita, dietro un vetro opaco.
Tra un centrifugato di frutta, un bagno in piscina, una lezione di postura e un’indicazione di scena, un po’ si confida, molto spesso accenna canzoni, riceve la visita degli amici Paolo Fresu, Vinicio Capossela e Samuele Bersani. Intanto, regista e troupe, per lo più, rispettano e aspettano i suoi tempi, con ovvie conseguenze sul piano di produzione.
Scritto da Elisa Fuksas e Monica Rametta, così come il precedente e più personale iSola (2020), Senza fine è prima di tutto una manifestazione d’audacia: tentare di incorniciare in un film una carriera multiforme e colossale e una personalità esuberante come Ornella Vanoni richiede una certa spavalderia. Anche qualcosa di più, se si viene da fuori Milano. -
A Lauro e Solofra tamponi negativi
Nelle ultime ore sono stati analizzati 188 tamponi a Lauro e 406 a Solofra e non sono risultati casi positivi al Covid-19.
Per quanto riguarda gli 8 casi risultati positivi ad Ariano Irpino si precisa che un caso si riferisce ad un soggetto paucisintomatico che è attualmente ricoverato al Frangipane di Ariano Irpino. Tutti gli altri casi sono asintomatici tra cui un caso risulta essere stato in contatto ad caso positivo al Covid-19.
L’ASL di Avellino comunica che al momento non si registrano focolai attivi nel Comune di Ariano Irpino quindi non c’è alcun motivo per allarmarsi.