Museo Irpino

Aldo Marrone: Terra di vino, terra divina

La rassegna OttoperOtto. Otto fotografi otto racconti prosegue con una nuova mostra fotografica Mercoledì 12 luglio alle ore 18.00 inaugura presso la sezione Archeologica di Palazzo della Cultura “Terra di vino, terra divina’’, la mostra fotografica di Aldo Marrone dedicata a una delle eccellenze dell’Irpinia: il vino.

La Mostra è infatti il racconto del lavoro che c’è dietro la produzione del vino, un lavoro faticoso ma felice, “poiché quando si vendemmia si è felici”.
Le fotografie esposte mettono a confronto nuove e vecchie generazioni, queste ultime arricchite dall’esperienza antica e migliorata dalle conoscenze moderne che generano nuove energie. Sullo sfondo paesaggi ritagliati in forme geometriche, come vere e proprie opere di design, volutamente raffigurati a colori per raccontare e trasmettere “il bello”.
Come afferma infatti lo stesso Marrone:

Oggi più che mai abbiamo bisogno di bellezza, di forma e di sostanza, diventa un’esigenza, una questione di riscatto nei confronti dei nostri antichi avi. Il rispetto per la natura è ‘bellezza’, esercitarsi al bello porta il bene e il bene alla giustizia.

La rassegna, giunta alla terza delle otto mostre in programma, è coordinata da Antonio Bergamino e promossa dalla Provincia di Avellino con il coordinamento tecnico-scientifico del Museo Irpino e della Biblioteca Capone.

Pasolini l’origine e il sacro. Laboratorio teatrale e non solo

Il progetto Pasolini l’origine e il sacro. Laboratorio teatrale e non solo, realizzato presso il Museo irpino, a cura del Teatro d’Europa e promosso dalla Provincia di Avellino con il Coordinamento tecnico scientifico del Museo Irpino e della Biblioteca Capone, giunge al termine.

Pasolini l’origine e il sacro
A conclusione del programma svoltosi da novembre 2022 a maggio 2023, Sabato 20 maggio alle ore 19.30, i protagonisti del corso, insieme ai ‘’maestri di teatro’’,
metteranno in scena uno spettacolo conclusivo dal titolo “Tacer cantando. Poesie e monologhi di Pier Paolo Pasolini’’.

I visitatori assisteranno ad un’insolita rappresentazione teatrale itinerante che coinvolgerà le diverse sezioni del Museo Irpino all’interno del Complesso monumentale
del Carcere borbonico.

Durante lo spettacolo i ragazzi, partecipanti al progetto, reciteranno poesie, accompagnando i maestri, che si esibiranno in monologhi a due, celebrando l’amore impossibile tra Maria Callas ed il regista, sceneggiatore, attore e drammaturgo romano, Pier Paolo Pasolini.
Questa performance finale è frutto di un percorso di sperimentazione, ricerca e teatralizzazione, con l’obiettivo di far conoscere, e al tempo stesso celebrare, il genio artistico di Pasolini.

Incontri in Biblioteca con Guaio di notte di Patrizia Rinaldi

Con Incontri in Biblioteca ha inizio una nuova e ricca rassegna con presentazioni di libri di autori locali e nazionali.
Si inizia mercoledì 22 marzo con il ritorno della scrittrice e creatrice del noto personaggio televisivo Blanca, Patrizia Rinaldi, la quale presenterà la sua ultima opera letteraria Guaio di notte.
Il mese di aprile si apre con la presentazione di Mali del Sud di Gerardo Magliacano e con un evento speciale  in occasione de La notte internazionale della Geografia del 14 aprile, nel corso del quale, in compagnia di Nadia Matarazzo, si discuterà del sapere geografico e della sua valenza culturale.
Martedì 18 aprile la Biblioteca apre le porte al fumettista, scrittore e conduttore radiofonico, apprezzato dalle nuove generazioni e non solo, Matteo Bussola, il quale presenterà la sua ultima opera Mezzamela.

La bellezza di amarsi alla pari. Il mese si conclude il 22 aprile con la presentazione del libro di Angelica de Gianni Tra (me e me) e il 29 aprile con una Disputa filosofica tra Edmondo Lisena e Giovanni Sasso, i quali si confronteranno sul tema del divino e su Dio.

A maggio “spazio” ai piccoli lettori con un laboratorio tenuto dall’illustratrice torinese di libri per bambini e ragazzi e autrice editoriale Giulia Orecchia, vincitrice del Premio della Rivista Andersen XVI edizione nella categoria miglior illustratore.

Si prosegue il 26 maggio con la presentazione di Azzurro Amianto di Emilia Cirillo e si termina il 10 giugno con The Musician and the Senator. The Microhistory of a Friendship di Vincenzo Barra.
Il programma, ideato e promosso dalla Provincia di Avellino con il Coordinamento Tecnico- Scientifico del Museo Irpino e della Biblioteca “S. e G. Capone, si inserisce nelle attività di promozione e valorizzazione della Biblioteca.
L’ingresso a tutti gli appuntamenti è libero fino a esaurimento posti.

Incontri in Biblioteca con Guaio di notte di Patrizia Rinaldi

Incontri in Biblioteca: programma

Mercoledì 22 Marzo
h. 17.30
Presentazione del libro Guaio di notte di Patrizia Rinaldi
Sabato 1 Aprile
h. 17.30
Presentazione del libro Mali del Sud di Gerardo Magliacano
Venerdì 14 Aprile
h. 17.30
La notte internazionale della Geografia
con Nadia Matarazzo
Martedì 18 Aprile
h. 17.30
Presentazione del libro Mezzamela. La bellezza di amarsi alla pari di Matteo Bussola

Sabato 22 Aprile
h. 17.30
Presentazione del libro Tra (me e me) di Angelica de Gianni
Sabato, 29 Aprile
h. 17.30
Disputa filosofica su Dio con Edmondo Lisena e Giovanni Sasso
Venerdì 12 Maggio
h. 17.30
Laboratorio di illustrazione con Giulia Orecchia
Venerdì 26 Maggio
h. 17.30
Presentazione del libro Azzurro Amianto di Emilia Cirillo
Sabato 10 Giugno
h. 17.30
Presentazione del libro The Musician and the Senator. The Microhistory of a Friendship
di Vincenzo Barra

Al Museo Irpino si celebra il Giorno della Memoria

Note per la Shoah è l’appuntamento di Venerdì 27 gennaio, alle ore 17.30 presso l’Auditorium del Museo Irpino-Carcere Borbonico di Avellino, che ricorderà uno degli avvenimenti più violenti e toccanti della storia dell’umanità attraverso un suggestivo connubio tra musica e poesia.

L’Ensemble di flauti del Conservatorio Statale Domenico Cimarosa di Avellino, diretta dal M° Salvatore Rella, eseguirà brani tratti da colonne sonore di alcuni dei più emozionanti film sul tema dell’Olocausto e non solo.

Al Museo Irpino si celebra il Giorno della Memoria

Si inizierà con L’Italiana in Algeri di Gioacchino Rossini,  Adagio di Benedetto Marcello e Gabriel’s oboe di Ennio Morricone, per proseguire con il Coro delle Zingarelle e dei Mattadori tratto da La Traviata di Giuseppe Verdi,  John Williams con Schindler’s List,  Dmitri Shostakovich con Suite for orchestra n. 2 e terminare con La Vita è Bella di Nicola Piovani. Le musiche saranno accompagnate dalla lettura di brani tratti dalle testimonianze di tre  donne, le quali, ancora bambine, hanno vissuto in prima persona la violenza inaudita e incomprensibile dell’evento più tragico della storia del ‘900: Liliana Segre e le sorelle Andra e Tatiana Bucci. Le letture saranno a cura di Angela Caterina del Teatro d’Europa.

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto. Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

L’evento, ideato e promosso dalla Provincia di Avellino con il Coordinamento Tecnico- Scientifico del Museo Irpino e della Biblioteca “S. e G. Capone”, rappresenta un’occasione per sensibilizzare la comunità su un tema ancora troppo attuale e riaffermare il ruolo della cultura e della bellezza nel contrastare qualsiasi forma di violenza e discriminazione.

Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.

Appunti biografici dell’artista campana Elisabetta Panico

Nell’ambito del programma autunnale Percorsi d’autunno proposto dal Museo Irpino (Av), s’inaugura il giorno 7 Dicembre, presso la sede de il Palazzo della cultura, la mostra “Appunti biografici” dell’artista campana Elisabetta Panico. Collage analogici dalle dimensioni di una pagina di diario quelli che, Elisabetta Panico/Beibi Laplá, raccoglie e mette insieme nella sua seconda personale dal titolo “Appunti biografici”.

Una riflessione sulle intime fragilità del quotidiano, sulle occasioni perse, quelle trattenute, divorate e lasciate andare. Una ricerca che dura da anni e che offre il risultato di versi sospesi in scenari onirici e surreali. Contenuto e casualità.
Simili ai primi Journaux intimes, di Sophie Calle o ai romanzi-collages di Max Ernst, “Appunti biografici” è un taccuino trascritto senza margine di errore o sbavature, pagine scisse formalmente disciplinate e prive di incidenti cromatici, forbici come prolungamento delle mani. Un discorso privato, raccolto e riassunto in stratificazioni che scatenano le facoltà visionarie. Il riepilogo di passaggi fugaci di quotidianità.

Appunti biografici dell’artista campana Elisabetta Panico

Elisabetta Panico: chi è?

Elisabetta Panico/Beibi Laplá, è una collage artist ed autrice di origine campana.

Ha pubblicato “Il riflesso del mondo, in una pozzanghera nel fango” (BookSprint 2016) e “Diavolo di sabbia” (Mnamon 2020), due raccolte di poesie dal gusto ermetico ed agrodolce. I suoi collages appaiono su riviste indipendenti di respiro internazionale quali: The Release, Lona Fanzine, CedroMag, Salmace, Suttapress, Photo Trouvée Magazine, Vulva Fanzine.

Ha curato la copertina del numero 13 di Crack Rivista, presentata al Salone del Libro di Torino (2022). “Appunti biografici” presso il Museo Irpino è la seconda personale dell’artista, preceduta da “Appunti biografici” presso il Museo Archeologico di Nola.

Alfonso Silba al Museo Irpino

Alfonso Silba, avellinese di nascita e sardo d’adozione, inaugura il 2 novembre 2022 alle 17:30 una mostra sui 700 anni di Dante Alighieri, esposta al Museo Irpino fino al 18 novembre 2022.

L’inaugurazione avverrà presso l’Auditorium Sala Blu ed interverrà l’artista, la dott.ssa Giovanna Silvestri, coordinatore del Museo Irpino e della Biblioteca Provinciale e Gabriele Agus, critico e storico di Orosei, paese d’approdo di Alfonso Silba in Sardegna.

Alfonso Silba

La mostra segue la rappresentazione dei canti danteschi che più hanno affascinato Silba, tra simbolismi religiosi e miti pagani, presentati in opere che vanno dagli anni Settanta del Novecento agli anni Venti del Duemila, spaziando tra varietà di tecniche, di materiali e di colorazioni, ma tutte accumunati dal potere rappresentativo e suggestivo che caratterizza l’opera dell’artista avellinese.

Scrive Luciano Piras nella prefazione del catalogo della mostra:

L’allegoria scritta in terzine, qui prende forme e colori. La visione immaginifica assume contorni precisi che lasciano aperti il sogno. È il regalo che ci fa Alfonso Silba: porta ognuno di noi dentro questo percorso fantastico, questo pellegrinaggio ultraterreno che non finisce mai. Ancora Tiberio Fusco, nel testo introduttivo al catalogo, sottolinea come Silba ha osservato molto le bellezze della natura trasferendole nell’aldilà Dantesco.

Alfonso Silba: chi è?

Alfonso Silba, classe 1945, è pittore e scultore di origine campana, particolarmente legato alla cultura e alla vita di Orosei, paese della Sardegna dove si trasferì a 20 anni. Nel 2019 ha festeggiato 50 anni di carriera, nei quali ha esposto numerose mostre in giro per l’Italia, raccontando miti, leggende, culture e storia della Sardegna e della vita umana in generale, portando con sé un messaggio di amore verso la cultura e verso la profondità dell’animo umano.

Tra le sue opere si possono citare sculture, altorilievi, opere bronzee e opere pittoriche, esposte anche a Dallas, Amburgo e Venezia, nonché in collezioni private. Tra le più monumentali si collocano i portali bronzei con altorilievi per la Parrocchiale di San Giacomo Maggiore a Orosei.

Durante la mostra, saranno disponibili copie in tiratura limitata del catalogo “E torneremo a riveder le stelle” a cura di Gabriele Agus in collaborazione col Centro Studi G. Guiso di Orosei.

Museo Irpino: proseguono gli appuntamenti

Giovedì 27 ottobre alle 17.30 nella Sezione Scientifica del Museo Irpino si parlerà di scienza e di radiotecnica attraverso una visita speciale. Tra radio, microfoni, valvole amplificatrici e altoparlanti, i visitatori conosceranno infatti la figura di Nicola Vanni, irpino appassionato di radiotecnica e non solo, proprietario di un celebre negozio di elettronica di Avellino. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Associazione ScienzaViva.
Si prosegue Venerdì 28 Ottobre alle 18.00 a Palazzo della Cultura con la presentazione del libro A volte la neve di Maria Consiglia Alvino, inizialmente prevista per sabato 29 ottobre e anticipata al venerdì 28 per esigenze dell’autrice.

Percorsi d'autunno al Museo Irpino
Romanzo di esordio di Maria Consiglio Alvino, che racconta la storia di tre ragazzi cresciuti nello stesso paese e accomunati dallo stesso destino, quello di aver lasciato la propria terra d’origine (e i propri affetti). Ambientato in un paese immaginario dell’Irpinia, i protagonisti, ognuno a suo modo, affronteranno il loro viaggio di ritorno combattendo con il proprio senso di inadeguatezza, il mistero dell’amore, le miserie interiori, i fantasmi delle vite possibili, la paura della morte. Modera l’incontro Leonardo Festa con Laura Polzone e Maria Chiara Pizza.
Nell’ambito della programmazione autunnale si ricorda inoltre che sono attualmente in corso
3 mostre.
Da sabato 22 ottobre e fino al 31 Gennaio 2023 è visitabile nella Biblioteca provinciale “Sostituiamo la nostra mente ai nostri occhi. Manoscritti, documenti e libri di Giovanni Verga (1922-2022) a cura del prof. Toni Iermano in collaborazione con la Biblioteca e con il patrocinio del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Fino al 30 novembre al Complesso monumentale Carcere Borbonico è aperta al pubblico la mostra Caleidoscopio Friburgo, una collettiva di 22 artisti di diverse nazionalità uniti in un unico grande progetto espositivo a cura di Andrea B. Del Guercio, organizzato dalla Provincia di Avellino, in collaborazione con Montoro Contemporanea e con la direzione organizzativa di Gerardo Fiore.
Infine, nella Sezione Archeologica del Museo Irpino è visitabile fino al 5 novembre la mostra fotografica In Itinere a cura di Filippo Barbaro.
L’ingresso alle mostre e agli eventi è libero e gratuito.

Avellino: mostra Caleidoscopio Friburgo

Inaugurata la mostra  Caleidoscopio Friburgo, una collettiva di 22 artisti di diverse nazionalità uniti in un unico progetto espositivo: Susanne Allgaier, Petra Blocksdorf, Celia Brown, Alexandra Centmeier, Jan Douma, Carola Faller-Barris, David Gnandt, Anja Kniebühler, Angelina Kuzmanovic, Alfonso Lipardi, Irina Lozinskaja, Julius Martin-Humpert, Birgit Olzhausen, Jürgen Oschwald, Chris Popovic, Almut Quaas, Ludwig Quaas, Rebecca Speth, Gabriela Stellino, Konrad Wallmeier, Jennifer Weigt, Ulrike Weiss.

La mostra, a cura di Andrea B. Del Guercio, nasce dalla collaborazione del Museo Irpino e l’associazione Montorocontemporanea.

Scrive Andrea B. Del Guercio curatore della mostra:

Una successione di porte da cui si accede ad una serie di atelier di medie dimensioni, all’interno di un edificio che si sviluppa su due piani e che forse doveva ospitare uffici collegati alla stazione ferroviaria, rappresenta una delle tappe costanti delle mie residenze a Friburgo nell’arco ormai di cinque o sei anni. Trovo molto interessante che la città abbia mantenuto il sostegno agli artisti attraverso la tradizione degli Studi d’Artista, nata già nella fine dell’800 e distribuita in gran parte d’Europa; una realtà culturale che a Friburgo si articola attraverso un gran numero di siti andando a interagire con l’intero tessuto urbano; la presenza diffusa dell’arte, intesa nella dimensione operativa del ‘fare’ e non solo quella dell’esporre – dai Musei alle Gallerie – permette alla stessa popolazione di scoprire e di cogliere il valore di competenze culturali ed estetiche individuali; al valore di questa realtà si collega in maniera evidente e confermare la dimensione ‘caleidoscopica’ del nostro stesso progetto “Kaleidoskop Freiburg.

mostra Caleidoscopio Friburgo

Mostra Caleidoscopio Friburgo: lo studio d’Artista e l’Opera

Ho avuto l’opportunità di visitare e di frequentare gli studi di un alto numero di artisti e di cogliere tutta l’importanza che questa esperienza fornisce così da porre al centro anche di questo secondo volume la ‘registrazione’ di ciò che ho visto e sentito, discusso e filtrato attraverso la mia cultura e la mia sensibilità, con l’obiettivo di far partecipare il lettore-visitatore, di permettergli di andare a ritroso verso i luoghi in cui le opere sono state concepite e realizzate.

Esattamente come è avvenuto per la precedente pubblicazione, si intende documentare il lavoro degli artisti invitati colto all’interno degli spazi operativi, frutto di un confronto critico intercorso in maniera diretta – quindi evitando la troppo diffusa mediazione della comunicazione e il web – con ogni singolo autore, condotto attraverso un dialogo che ha permesso una fase di approfondimento.

La documentazione fotografica delle opere negli studi diventa il dato significativo e caratterizzante di un progetto che intende suggerire nel ‘lettore’ una visita del luogo ed un incontro con l’opera. Ad ogni artista ho chiesto infatti di agire documentativamente su questa relazione, cioè sulla dimensione operativa del fare arte. Si potranno osservare le diverse soluzioni ambientali, gli strumenti e da questi ai processi che hanno condotto alla realizzazione prima di proporre le opere alla fruizione espositiva.

Il testo tenta quindi di ‘raccontare’ almeno una parte di un ampio sistema di residenze creative, sia pubbliche che ovviamente anche private, a cui si aggiungono diverse, per struttura e per concezione, casa/studio, ma anche gallerie che diventano luoghi temporanei di produzione dell’arte; significativo in quest’ottica è anche il processo di recupero e di impiego di edifici ex industriali, accanto alla frequentazione di quell’elegante residenza storica, immersa nel verde verso l’area della vecchia Stazione. Tutte realtà operative per l’arte che permettono un’aggregazione e una condivisione di interessi e di interscambi professionali; ambienti ora silenziosi e raccolti, ora spettacolari e avvolgenti.

Accanto a questi spazi privati un po’ nascosti, come lo studio di Alfonso Lipardi inserito in un contesto di attività diverse e di vita quotidiana, la casa-studio di Susanne Allgaier, perfettamente inserita nel bosco fino a farne parte, l’impeccabile ordine e la luminosità che si ‘ribalta’ nelle opere di Petra Blocksdorf, gli spazi recuperati e trasformati rispetto alle prime destinazioni ed oggi destinate alla cultura e all’arte in cui opera Carola Faller-Barris, grandi e antiche case e micro studi perfettamente rispondenti alle necessità espressive, ma anche quei luoghi privati in cui la dimensione familiare si coniuga perfettamente con quella artistica, in cui tutti i dati della quotidianità si intersecano e si sommano rispondendo alla dialettica arte-vita, offrono al lettore-visitatore un ideale ingresso nella distribuzione delle funzioni quotidiane della città di Friburgo.

Un processo che non può non ricordare le antiche botteghe e i laboratori dell’arte, ma anche case storiche di letterati e musicisti e studi di grandi Maestri, che oggi sono registrati e vanno a far parte della stessa storia dell’arte, qualificando la dimensione culturale stratificata di una città e di un territorio.

Sappiamo perfettamente che i luoghi stessi del fare dell’arte di oggi possono infatti essere del tutto simili, ora alla dimensione laboratoriale di un artigiano, ora al ‘pensatoio’ di un filosofo in cui tele e carte, ferri e gesso, sostituiscono ma si rapportano a libri e agli spartiti, per diventare biblioteche del linguaggio visivo: chi non può ‘vivere’ con la propria fantasia l’esperienza del ricordo sapendo che qui stava la casa del Tintoretto a Venezia appena di là dal ponte del ghetto ebraico, oppure là verso il Canale della Giudecca lo Studio di Emilio Vedova in quelli che erano i Magazzini del Sale, oppure nel Quartiere Latino di Parigi la semplice Casa-Studio di Eugène Delacroix (solo per fare qualche nome illustre, accanto ad un ricco esempio di realtà ‘minori’ ma fondamentali per raccontare una Storia Caleidoscopica dell’Arte).

Trovo molto interessante poter documentare tutto ciò, con rispetto della riservatezza personale, con la volontà di svelare al ‘lettore’ il ruolo fondamentale del ‘luogo’ in cui le opere nascono, frutto della stabile e operativa permanenza dell’artista.’

La Mostra promossa dalla Provincia di Avellino, è organizzata dal Museo Irpino in collaborazione con Montorocontemporanea, direzione organizzativa di Gerardo Fiore.

La Mostra sarà visitabile fino al 30 Novembre negli orari di apertura al pubblico del Museo (dal martedì al sabato, 9-13, 16-19).

Pasolini l’origine e il sacro

Al via da oggi le iscrizioni per il Laboratorio Pasolini l’origine e il sacro.

Pasolini l’origine e il sacro: il progetto

Dalla collaborazione di registi e attori irpini e del Museo Irpino nasce l’idea di creare un’area permanente presso il museo dedicata a Pierpaolo Pasolini, intesa come luogo di sperimentazione, ricerca teatro e non solo.

Lo spazio riservato al poeta vuole essere “un luogo di incontro per le giovani generazioni”, che attraverso una rilettura delle opere teatrali di Pasolini, è volto a coinvolgere i giovani in un lavoro di approfondimento e appropriazione critica che approdi a una creazione originale, attraverso la scrittura e l’interpretazione laboratoriale.

Pasolini l’origine e il sacro

Pasolini l’origine e il sacro: obiettivi

Una rilettura delle opere classiche di Pasolini: Medea, Edipo, Pilade, Il Vantone che saranno oggetto di lettura, analisi e dibattito con particolare interesse per l’Antigone che sarà oggetto di una originale messa in scena che vedrà coinvolti tutti i partecipanti al corso con attori professionisti.

Il 2022 è l’anno in cui ricorre il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), anniversario che ha ottenuto la candidatura italiana nell’ambito del programma Anniversari UNESCO 2022-2023. Intellettuale e artista eclettico, figura tra le più dibattute ed emblematiche del suo tempo, Pasolini ha dispiegato la sua attività tra cinema, letteratura, dibattito pubblico e impegno politico e, grazie alla sua capacità di leggere e anticipare le trasformazioni della società, la sua opera è di grande attualità.

Il teatro e il cinema di Pasolini si caratterizzano per il rapporto con i miti greci, la letteratura latina, i classici della tradizione italiana ed europea.

Fin dalla seconda metà degli anni ’60 Pasolini coglie il problema del destinatario: al «popolo» subentra la «massa», e questo mette in crisi anche il teatro tradizionale.

Pasolini teorizza un «teatro di parola» che rinuncia all’intero apparato naturalistico (scenografie, costumi, musiche, azione scenica) per concentrarsi sul logos. La rilettura delle opere teatrali di Pasolini ha l’obiettivo di coinvolgere i giovani in un lavoro di approfondimento e appropriazione critica che approdi a una creazione originale, attraverso laboratori di scrittura e interpretazione teatrale.

Pasolini l’origine e il sacro: i docenti 

Luigi FRASCA, direttore artistico del progetto e aiuto regista

Antonio JATA, regista

Angela CATERINA, attrice

Paolo CAPOZZO, attore

Maurizio PICARIELLO, attore

Pasolini l’origine e il sacro: il laboratorio

Il laboratorio sarà aperto ad un numero massimo di 25 persone, che a seguito di candidatura verranno selezionate per poter partecipare gratuitamente alle attività.

Avrà una durata di 80 ore a partire dal mese di novembre 2022 fino a maggio 2023, gli incontri si terranno ogni mercoledì e venerdì dalle 16.00 alle 18.00, presso la sede del museo Irpino del Carcere Borbonico di Avellino.

Gi incontri

  • Per un nuovo e originale allestimento dell’Antigone,

30 ore a cura di Luigi FRASCA

  • Dal silenzio alla parola di Pasolini e analisi dell’Antigone,

20 ore a cura di Angela CATERINA

  • Tecniche di recitazione e analisi della Medea,

15 ore a cura di Paolo CAPOZZO

  • Improvvisazioni e giochi di ruolo e analisi di Edipo,

15 ore a cura di Maurizio PICARIELLO

  • Regia spettacolo a cura di Antonio JATA.

A chi è rivolto

Il laboratorio è rivolto a tutti i giovani irpini compresi fra i 16 e 35 anni di età.

 Come candidarsi

Sarà possibile inoltrare la propria candidatura all’indirizzo e-mail all’indirizzo info@museoirpino.it, compilando il modulo per la candidatura disponibile sul sito del museo.

Per informazioni cellulare 331.5481067 telefono 0825.790733.

Tesori Svelati al Museo Irpino per conoscere la Cina

Dieci giorni dedicati alla Cina e all’arte orientale per riscoprire i materiali della prestigiosa Collezione Salomone custodita nella sezione deposito del Museo Irpino.

Una raccolta di oggetti di varia natura e provenienza donati al museo nel 1935 da Giuseppe Salomone, colonnello medico di Marina, saranno esposti per la prima volta tutti insieme in concomitanza del capodanno Cinese! Vasi, statuette, vassoi, ciotole ed interi servizi per i cerimoniali del tè, che raffigurano suggestivi paesaggi e riprendono scene tradizionali della vita quotidiana del Sol Levante e della Cina Imperiale.

Un’occasione unica per immergersi in un’altra cultura e augurarsi nuovamente buon anno!

Tesori Svelati al Museo Irpino

Tesori Svelati al Museo Irpino

Programma de Tesori Svelati

 

Sabato 5 febbraio

Complesso Monumentale Carcere Borbonico

h 17.30

Apertura del nuovo percorso allestitivo e visita guidata

Tesori svelati, oriental edition. Materiali inediti della Collezione Salomone

max 10 partecipanti

 

Sabato 12 febbraio

Complesso Monumentale Carcere Borbonico

h 17.30

Visita guidata

Tesori svelati, oriental edition. Materiali inediti della Collezione Salomone

max 10 partecipanti

 

 Martedì 15 febbraio

Complesso Monumentale Carcere Borbonico

Festa delle Lanterne

h.16.30

La festa delle Lanterne segna la fine delle celebrazioni del capodanno cinese! Insieme ne realizzeremo una a cui affidare sogni e gli auguri per i mesi che verranno!

Età 7-12

max 10 partecipanti

  

Tutti gli eventi sono ideati e realizzati dalla Provincia di Avellino in collaborazione con CoopCulture.

La prenotazione è obbligatoria e all’ingresso sarà richiesta l’esibizione del green pass.

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