Nelle ultime ore sono stati analizzati 99 tamponi dei quali è risultato positivo al Covid-19 un solo caso.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 1 nel Comune di Solofra
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Facciamo chiarezza sul Coronavirus: parla l’infettivologo e docente Claudio Ucciferri
Supermercati svaligiati, disinfettanti e mascherine esaurite, paura e rabbia nei confronti di chi proviene dalla Cina, paura di morire con questa nuova epidemia: ma sappiamo la verità? Questo periodo è un ottimo terreno di coltura per un virus molto severo, che provoca danni gravi, un virus per cui ancora non abbiamo completamente sviluppato gli anticorpi tanto da avere costanti recidive: il virus della disinformazione.
La giusta profilassi per proteggersi è ascoltare il parere degli esperti, è ciò che noi abbiamo fatto chiedendo al professore Claudio Ucciferri, infettivologo e docente presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi del Molise, di aiutarci a fare chiarezza su questo nuovo Coronavirus che tanto ci sta spaventando.
1. Per prima cosa vorrei chiederle: che cos’è un Coronavirus?
Partiamo dall’inizio. Il Coronavirus è un virus a RNA e non un retrovirus (come invece è quello dell’AIDS); è un virus che causa normalmente infezioni respiratorie e si trasmette attraverso le goccioline di Flügge, quindi con lo starnuto o con la tosse, insomma, con le goccioline grosse.
2. Spesso si è sentito parlare della correlazione con gli animali e del salto di specie che può aver fatto il virus per arrivare fino a noi: è possibile anche in questo caso?
Sì, i Coronavirus sono virus respiratori diffusi sia negli animali che nella specie umana, ne esistono diversi, è una famiglia abbastanza ricca e normalmente causano condizioni comuni come il raffreddore. In alcuni casi provocano patologie più severe come è stato per la SARS o per la MERS. Essendo presenti sia in animali che nell’uomo, ed essendo virus a RNA con alta possibilità di mutare, possono infettare gli umani e quindi diventare dei virus a diffusione interumana.
3. Avendo sintomi simili alla comune influenza stagionale, molte persone al primo raffreddore si preoccupano di aver contratto questo nuovo Coronavirus; molti si stanno preoccupando perché pare che ci possano essere dei pazienti asintomatici: come mai?
Nella maggior parte dei pazienti, circa l’80% secondo i dati in nostro possesso, questo tipo di Coronavirus – SARS COV-2 – si presenta asintomatico o paucisintomatico, cioè i sintomi sono molto lievi. Bisogna considerare, infatti, che membri della stessa famiglia di questo virus sono responsabili di almeno 1/3 dei raffreddori comuni. È, ovviamente, facile fare una diagnosi sui pazienti che hanno sintomi, coloro che non hanno sintomi non vengono sottoposti a screening e non viene fatto loro il tampone, e potrebbe essere che superino la cosa come un semplice raffreddore anche perché il paziente asintomatico è ritenuto un paziente con bassa capacità di poter infettare.
4. Si sta sviluppando un vaccino che possa prevenire questo virus: ma fino a quel momento che tipo di terapia sta risultando efficace nei pazienti affetti da SARS COV 2?
Il vaccino in studio è una terapia di tipo profilattico, cioè si può somministrare per evitare di acquisire l’infezione, non è un vaccino terapeutico che la cura. La terapia che viene effettuata nei pazienti con infezione severa da SARS COV 2 è una terapia fatta con antivirali che agiscono su meccanismi diversi o che agiscono su anticorpi monoclonali attualmente ricavati da pazienti guariti che sembrano avere una buona efficacia.
5. I virus vanno incontro a modificazioni genetiche: questa cosa potrebbe capitare anche in questo caso e potrebbe rallentare lo sviluppo di una cura?
I virus sono agenti biologici che hanno la capacità di avere delle mutazioni, quelli a RNA sono virus che almeno in linea generale tendono a cambiare un po’ di più. Per esempio un virus a RNA è quello che causa l’influenza e ogni anno dobbiamo rifare il vaccino perché il virus che gira nella popolazione è cambiato rispetto all’anno precedente, allo stesso modo anche questo Coronavirus cambia. Queste mutazioni sono più spiccate nei virus che colpiscono più specie perché questo gli permette di mescolarsi più facilmente e quindi di acquisire delle strutture virali che sono diverse da quelle precedenti in circolazione e verso cui il nostro sistema immunitario non è preparato.
6. La principale paura di tutti è la letalità: ma è davvero così letale?
La gravità dei sintomi è maggiore negli anziani e la mortalità nei paesi al di fuori della Cina è dell’1% che è una mortalità bassa è chiaro che su un milione di casi l’1% può sembrare un numero grande, ma bisogna considerare questo virus con una certa razionalità: le complicanze gravi avvengono nei pazienti debilitati che, purtroppo, anche se fossero colpiti dall’influenza avrebbero, probabilmente, gli stessi esiti. È necessario essere consapevoli della reale patogenicità degli agenti biologici e, come abbiamo già detto, il paragone corretto può essere fatto con il virus influenzale, ci sono molte caratteristiche di tipo epidemiologico e clinico simili.
7. Stanno andando a ruba le mascherine, vengono indossate ovunque anche in parlamento: ma sono davvero efficaci?
Come emanato dal Ministero, le nostre abitudini non devono cambiare mettendo la mascherina. Considerando come si trasmette il virus, non è la mascherina che ci fornisce protezione. Le goccioline di Flügge che contengono i virus hanno una distanza di trasmissione che in genere è entro un metro/un metro e mezzo, avere comportamenti civili corretti come lavarsi spesso le mani o starnutire nel gomito sono più che sufficienti per contenere la diffusione della malattia, ma fondamentalmente sono quelle norme che dovremmo rispettare anche per l’influenza comune.
8. Lei ritiene che le misure prese dal Governo siano state efficaci?
Le misure che ha preso il Governo e anche le Regioni non solo sono efficaci, ma in alcuni casi sono anche risultate un po’ eccessive. Il nostro SSN ha risposto, per le misure di contenimento, in maniera adeguata ad una crisi che non ci aspettavamo, ma che è stata di questa portata in quanto gli ospedali hanno fatto da cassa di risonanza. Attualmente le indicazioni date dal Ministero sono più che sufficienti per contenere la malattia. Teniamo presente che la Cina sta contenendo un’epidemia molto più grande e in condizioni molto più sfavorevoli rispetto a quelle in cui ci troviamo noi; potremmo aspettarci altri casi nei prossimi giorni, ma potremmo pensare anche che a breve l’epidemia potrebbe essere confinata o addirittura scomparsa. Le teorie complottiste sono molto fantasiose, ma non servono: il virus non ne ha bisogno, ce la fa da solo.
9. Se dovesse dare un consiglio ai medici di base?
Attenersi ai protocolli e alle procedure emanate dalla Società Italiana di Malattie Infettive in accordo con il Ministero della Salute che danno dei criteri per poter porre il sospetto di sindrome da COVID 19. Il criterio epidemiologico: provenire da una delle aree focolaio della Cina (cosa attualmente difficile considerate le misure prese) o da un contatto con una persona che ha avuto l’infezione in Italia. Ma attenzione: essere stati nel paese vicino a quello colpito non significa essere un soggetto a rischio perché il virus si trasmette con un contatto stretto. I colleghi poi dovrebbero cercare di evitare che i malati giungano in ambulatorio col rischio di poter infettare gli altri (questo vale sia per l’influenza che per la sindrome respiratoria COVID 19), e comunicare telefonicamente con i pazienti così da poter fare una buona anamnesi epidemiologica che può consentire di capire il grado di rischio del paziente.
Giochiamo al vero o falso con il Prof Claudio Ucciferri
- Tutti i cinesi sono portatori del virus. Assolutamente Falso.
- Gli antibiotici proteggono dal virus. Falso.
- Lavarsi più spesso le mani e rispettare le norme igieniche può prevenire contagio e diffusione del virus. Vero, come anche per la normale influenza.
- Se ho la tosse o il raffreddore corro dal medico di famiglia perché potrei aver contratto il Coronavirus. Falso. Decisamente no, ma questo vale anche per la comune influenza.
- Se provengo da una zona focolaio devo informare le autorità competenti. Vero.
- Ora non potremo mai più acquistare prodotti Cinesi (ma neanche Lombardi o Veneti). Assolutamente falso, questo sarebbe fare razzismo.
Gilda Ciccarelli
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Caso biglietti Air, le associazioni dei consumatori:
«Contestate la maggiorazione»«Vista l’assenza di agenzie Air sul territorio irpino e l’impossibilità di reperire biglietti nei bar, edicole e tabacchi, si invita l’azienda di trasporto pubblico locale a indicare tutti i punti vendita in cui è possibile recuperare i titoli di viaggio. Intanto, si consiglia agli utenti, costretti a comprare i ticket sui bus a prezzi maggiorati, di contestare la maggiorazione non giustificata e subdola. Nessuno è tenuto a fare cose impossibili».
Così il presidente dell’associazione Forza dei Consumatori di Avellino, Nicola Zinzi, interviene sul problema legato alla gestione del servizio di vendita dei titoli di viaggio Air, un problema antico che va avanti ormai da anni e finalmente diventato caso mediatico a seguito della rivolta dei rivenditori privati.
Da tempo, infatti, la società che gestisce la distribuzione dei biglietti per conto di Unicocampania, pretende dai gestori dei bar, edicole e tabacchi che accettano di rivendere i titoli di viaggio il pagamento anticipato, con una corresponsione all’atto della vendita di una percentuale del 3%.
La non convenienza della prestazione del servizio che, come ci spiegano gli esercenti, blocca un cospicuo capitale per un misero ritorno economico, ha quindi reso introvabili i biglietti Air sia nel capoluogo che negli altri comuni della provincia.
Ad oggi, ad Avellino, i biglietti Air sono ancora reperibili solo nel bar Excelsior, posizionato a pochi metri dalla stazione di piazza Kennedy, e in pochi altri punti vendita che trovano ancora conveniente l’erogazione del servizio.
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La direzione generale dell’ASL di Avellino sta dimostrando approssimazione
Nella fase più cruciale della campagna vaccinale, la direzione generale dell’ASL di Avellino sta dimostrando approssimazione, disorganizzazione e inadeguatezza, lasciando nel caos migliaia di cittadini che, opportunamente sollecitati dalle Autorità sanitarie, chiedono di poter ricevere la terza dose del siero anti covid.È evidente che, data la piega che sta prendendo la pandemia, quanto si sta verificando in Irpinia è inaccettabile e dovrà essere oggetto dell’attenzione non solo della Commissione Sanità, che sarà presto convocata, ma anche del Governo regionale. È quanto scrive il Presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Enzo Alaia, in una missiva al Governatore De Luca.Aggiunge Enzo Alaia:È a dir poco sconcertante che nel momento in cui è richiesto il funzionamento a pieno regime di tutti gli Hub vaccinali, l’ASL decida di chiuderne più della metà, creando disagi a tutti i cittadini, specie i più anziani, costretti a lunghe attese, al freddo e sotto la pioggia. Sconcerta anche la sospensione delle vaccinazioni domiciliari alle persone che soffrono di patologie gravi. Le conseguenze di queste scelte ricadono, ovviamente, sui più deboli e stanno disincentivando coloro che avevano maturato la volontà a vaccinarsi, anche in ragione della rapida diffusione della nuova variante Omicron che sta interessando la nostra regione.L’Asl di Avellino può contare su personale preparato e disponibile, ma ha, tuttavia, evidenti carenze organizzative che non possono che essere imputate ad una gestione palesemente insufficiente. Siamo in stato di emergenza da quasi due anni, perché il management dell’Azienda Sanitaria non ha prorogato i contratti del personale a tempo determinato, pur avendo la consapevolezza che ci sarebbe stata una nuova ondata pandemica? Perché non ha disposto per tempo l’adeguamento dell’organico, tale da assicurare per almeno altri due anni il funzionamento a pieno regime di tutti gli hub vaccinali della provincia, nessuno escluso?Conclude Enzo Alaia:Nelle prossime ore convocherò una seduta della Commissione Sanità ponendo all’ordine del giorno il caso Avellino. Auspico, tuttavia, che il Governo regionale voglia valutare provvedimenti incisivi, a carattere di urgenza, affinché venga immediatamente ristabilita la funzionalità degli hub e con essa la ripresa a pieno regime della campagna vaccinale in Irpinia.Il problema in Irpinia e nel resto della Campania purtroppo non dipende soltanto dalle problematiche sollevate in ambito sanitario ma sono ben più più gravi perché la responsabilità non è da cercare solo in un singolo ambito ma in tutti soprattutto in quelli che dovrebbero controllare il rispetto delle normative vigenti.Non ci sono controlli da parte delle Amministrazioni locali che lasciano in balìa la cittadinanza nella piena anarchia. Non ci sono controlli in molte attività commerciali, soprattutto impegnate nella ristorazione, che permettono l’accesso a chiunque, basandosi semplicemente su una risposta basata sulla fiducia e senza esibizione della documentazione necessaria per l’accesso in determinate strutture.Si lascia la cittadinanza in balìa degli assembramenti, senza cercare di mantenere un’ordine che significa tutelare la salute ed evitare focolai. Poi ci si lamenta quando la situazione degenera e non la si può insabbiare, richiamando la cittadinanza alla responsabilità.Se ciascuno riuscisse ad autogovernarsi rispettando la propria libertà individuale senza ledere quella altrui non ci sarebbe bisogno di organi preposti per far in modo che la civiltà e il bene comune vengano rispettati.Non c’è bisogno di richiamare la cittadinanza a comportamenti responsabili perché l’anno trascorso ha dimostrato ampiamente la mancanza di responsabilità e senso civico.C’è bisogno di effettuare controlli e far rispettare le regole vigenti.
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