Rinviato al 17 e 18 giugno 2023 l’appuntamento con “Per le vie del Vino”. L’evento, inizialmente previsto il 27 e 28 maggio 2023, è stato posticipato per avverse condizioni metereologiche. Restano invariati i borghi che ospiteranno enomaratone, family run e masterclass: Montefusco il 17 Giugno e Taurasi il 18 Giugno sono pronti ad ospitare runner, appassionati di vino e amanti del turismo naturalistico.
Musica, spettacoli e stand enogastronomici faranno da corollario all’evento organizzato da Rotary Club Avellino, Consorzio Tutela Vini d’Irpinia, Uisp, Coldiretti Avellino, Campagna Amica, Associazione Irpinia Italia con il patrocinio dei Comuni di Montefusco e Taurasi, delle rispettive Pro Loco, e sostenuto da Fondazione Sistema Irpinia.
Per info ed iscrizioni alle enomaratone: Camelot Sport.
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Awake è il nuovo lavoro dei Down To Ground
Dopo aver lanciato il primo singolo Giving Up, ecco l’album Awake, il nuovo lavoro in studio dei Down To Ground.
Il filo conduttore dei dieci brani del progetto è la consapevolezza, la consapevolezza di vivere una situazione difficile aggrappandosi a quelli che sono i valori reali della vita: l’amore e l’empatia. Ogni brano è un viaggio attraverso queste emozioni, vissute nei momenti quotidiani di ognuno di noi. Nato dalla fusione eccezionale dei gusti musicali di ogni componente questo disco esprime ciò che realmente sono i Down To Ground.
Un album pop rock, distribuito da Universal Music Italia e già disponibile nei principali store. E’ un disco dalle sonorità moderne ed internazionali, condito da influenze hip-hop, rap e rock anni 60-70, impreziosito dalla collaborazione con il manager internazionale Andrea Dulio (manager prima degli Oasis e ora dei fratelli Liam e Noel Gallagher), con il produttore Pietro Foresti, con Burak Kahraman (importante compositore londinese, autore delle musiche per spot di Coca- Cola, Vodafone, Nescafè, Nokia) e coadiuvato da Andrea Ravasio alla parte tecnica.
Awake, la title track dell’album, è il brano con le sonorità più moderne del disco. Il testo parla del bisogno di urlare al mondo la propria vulnerabilità e, al tempo stesso, avere la sensazione che il mondo non ti stia ascoltando. Batterie elettroniche e chitarre distorte accompagnano l’ascoltatore in un viaggio musicale davvero suggestivo.
La band è composta da Michele Cesca (Voce), Paolo Narduzzo (Basso), Alessandro Morgan (Batteria), Charlie Narduzzo (Chitarra e Voce), Tobia Fardin (Chitarra e Tastiere).
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Favolacce dei fratelli D’Innocenzo è una pellicola senza sconti sulla società
Favolacce di Fabio e Damiano D’Innocenzo è un film che sarebbe dovuto uscire nelle sale l’11 maggio ma che, per ragioni che conosciamo bene, è disponibile su diverse piattaforme online.
Il lungometraggio si discosta dal classico cinema italiano ma si avvicina, soprattutto per la fotografia, a quei film internazionali d’essai o a quella fotografia ricercata e curata, come quella di Matteo Garrone e di Mario Martone, che ritrae la realtà con la luce naturale e senza giocare con l’eccessiva brillantezza delle immagini.
Il film dei fratelli D’Innocenzo non si ispira a romanzi o a storie realmente accadute ma è un lavoro cinematografico che come racconta la voce narrante all’inizio:
Quanto segue è ispirato a una storia vera, la storia vera è ispirata a una storia falsa, la storia falsa non è molto ispirata.
I registi conducono lo spettatore nei quartieri periferici di Roma ma non quelli degradati mostrati in Amore Tossico da Claudio Caligari. Ci si trova in una periferia composta da villette a schiera nuove dove ci si incontra nei giardini privati, per fare cene tra vicini di casa e sottolineare, probabilmente, il riscatto sociale e culturale attraverso la lettura collettiva delle pagelle scolastiche dei propri figli.
Da alcuni particolari del quotidiano dei protagonisti del film si nota una sorta di evoluzione sociale ma che ha, nonostante tutto, notevoli lacune comportamentali dettate da un’educazione in cui si è lottato e in cui si fanno sacrifici per poter vivere nelle villette.
Locandina del film
È palese, nei protagonisti di Favolacce, il senso di frustrazione e l’aspirazione vana di poter raggiungere uno status sociale diverso da quello ottenuto nella realtà.
Non c’è un argomento principale che compone la trama di Favolacce: il film sembra quasi voler riprodurre su pellicola problematiche familiari, sociali e interpersonali che fanno riflettere. Il primo che salta agli occhi è il ruolo genitoriale, il personale concetto di saper educare i propri figli meglio degli altri ma che si rivela fallimentare con l’epilogo di alcune scene che sono davvero emblematiche e che evito di descrivere, per non rovinare un’eventuale visione della pellicola.
Tra i diversi gruppi familiari che animano Favolacce i registi si soffermano su una famiglia in particolare, quella che in apparenza sembra la più solida, serena e normale ma che, in realtà, è quella psicologicamente ed emotivamente più fragile e che si sgretolerà in un attimo.
I ruoli maschili e femminili dei protagonisti di Favolacce sono standardizzati e realistici in un modo che, a volte, infastidisce per la sincera schiettezza, che mostra senza metafore la nostra pochezza e povertà d’animo.
L’ultimo film dei registi italiani con Elio Germano
Le donne sono figure passive, dedite alla casa, al lavoro per chi lo ha e ai figli.
Le mogli sono passivamente compiacenti nei confronti dei loro mariti, sono delle figure marginali che non hanno molto acume, come se avessero abbracciato quel ruolo che è stato tramandato loro, impartito dalle loro madri e che, senza alcuno spirito critico o moto di evoluzione, hanno accettato con tranquillità e consapevolezza.
Gli uomini invece sono propensi alla violenza verbale e fisica, si nutrono d’invidia verso gli altri, in particolar modo nei confronti di chi vive una condizione più agiata della propria. Il loro senso di frustrazione è costante e, spesso, trascende nel cameratismo adolescenziale che, probabilmente, non hanno ancora superato a prescindere dall’età e dalle esperienze di vita.
Il film dei fratelli D’Innocenzo è una favola realistica del nostro tempo, che sottolinea il nostro senso di inadeguatezza che, spesso, sfocia nella frustrazione e nel sentimento negativo verso l’altro. Dalla pellicola fuoriesce la poca umanità che contraddistingue l’essere umano, proiettato non sul miglioramento interiore ma sull’ostentazione inutile di un’apparenza inconsistente e vuota.
Favolacce ha ricevuto alla Berlinale 2020 l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura.
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Al Trianon Viviani, l’ironia e lo splendore della Canzone napoletana
Due gli appuntamenti della settimana al Trianon Viviani.
Giovedì 26 maggio, alle 21, settima e ultima conferenza cantata del ciclo “Le mille e una Napoli” di Francesca Colapietro e Mariano Bellopede: tema della serata l’ironia nella canzone napoletana. Tra gli ospiti Gino Curcione e Francesco Viglietti.
Nel week end, l’ultima ripresa della stagione di “Adagio Napoletano. Cantata d’ammore”, il musical scritto e diretto da Bruno Garofalo, che ripropone lo splendore del patrimonio della melodia partenopea: repliche venerdì 27 e sabato 28, alle 21 e domenica 29 maggio, alle 18.
Il mese di maggio della programmazione del Trianon Viviani si concluderà con due appuntamenti speciali, entrambi martedì 31 prossimo.
Trianon Viviani
Alle 18:00 un omaggio a Vittorio Viviani, figlio del grande commediografo stabiese e autore del romanzo Il posto di guardia, recentemente pubblicato da Neri Pozza. Il libro sarà presentato da Titti Marrone, Giuseppe Russo e Paolo Viviani, con le letture di Toni Servillo. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.
Alle 21:00, all’esterno del teatro, piazza Vincenzo Calenda ospiterà una serata di Tony Esposito con il suo brass quintet per il quartiere Forcella e per la città: con un programma di brani di musica classica rivisitati e reinventati all’insegna del ritmo, il concerto, intitolato Tribal classic, sarà a ingresso gratuito, fino a esaurimento dei posti, con prenotazione obbligatoria al botteghino (massimo due biglietti a persona).
Infine, per questo mese di maggio, si segnala la nuova programmazione degli orarî di apertura della Stanza delle Meraviglie, lo spazio immersivo dedicato alla canzone napoletana: visite gratuite effettuabili tutti i giorni, dal lunedì al sabato, di mattina dalle 10:30, 11:30 e 12:30, e nel pomeriggio dalle 16:00, 17:00 e 18:00; la domenica e i festivi solo negli orarî mattutini.
Disegnata dal regista Bruno Garofalo da un’idea di Marisa Laurito, la Stanza è stata realizzata nell’àmbito dell’Ecosistema digitale Cultura Campania, Progetto ArCCa, Architettura della Conoscenza Campana – Contesto Musica (Por Campania Fesr 2014-2020 – assi 1 e 2), il progetto di digitalizzazione del patrimonio culturale campano, materiale e immateriale, promosso dalla Regione Campania e attuato da Scabec, la società in house della Regione per i beni culturali.