Il Movimento 5 Stelle riparte dal 12% che i cittadini di Avellino gli hanno assegnato al primo turno.
Questa volta i pentastellati arrivano terzi dietro Cipriano e Festa e non accedono al ballottaggio.
Il candidato sindaco Ferdinando Picariello quindi fa autocritica e trova nella parcellizzazione del voto alle amministrative la ragione dello scollamento con il voto delle Europee.
Su Cipriano e Festa non si sbilancia e anticipa che valuterà punto per punto le proposte del futuro sindaco in consiglio comunale.
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Il Comitato civico Palazzine Bene Comune chiede al Sindaco di rispettare gli accordi
Riportiamo integralmente le parole di sconforto da parte del Comitato civico Palazzine Bene Comune, per rendere più chiara la situazione che si sta verificando ad Aquilonia.
Sono passati ormai oltre 100 giorni dalla seduta straordinaria dell’assemblea comunale di Aquilonia (Av) in cui il Sindaco Giancarlo De Vito annunciò ufficialmente una via d’uscita dal conflitto attorno alla sorte delle “casette asismiche” del 1930 che, dalla fine del 2017, ha occupato l’Amministrazione comunale (che aveva deciso di abbatterle), il Comitato civico Palazzine Bene Comune (che si era formato per scongiurare la demolizione e chiederne al contrario la rigenerazione), le forze politiche rappresentate in consiglio e molte cittadine e cittadini che hanno preso la parola.
Il Sindaco, il 1° aprile 2021, ha aperto la seduta annunciando la decisione di istituire una “commissione” che valutasse la questione e portasse all’Amministrazione gli elementi per decidere. Accogliemmo con soddisfazione l’intenzione dichiarata da Giancarlo De Vito di non procedere all’abbattimento per avviare un confronto su cosa fare di questo patrimonio.
Solo 20 giorni dopo il Sindaco annunciò l’intenzione di alienare gli edifici a privati, assicurando – malconsigliato sul piano tecnico – un ipotetico e del tutto aleatorio accesso a finanziamenti Superbonus che però non competono in alcun modo a un’amministrazione pubblica. Ribattemmo che ogni ipotesi di privatizzazione favorirebbe la manomissione delle strutture. Non il restauro: lo stravolgimento.Ribadimmo la necessità di un’operazione pubblica di rigenerazione urbana che destini il patrimonio edilizio a nuove funzioni utili per la collettività senza in alcun modo mutarne il carattere di testimonianza della storia urbanistica e sociale di Aquilonia. Ma, in poco tempo, anche quella uscita incauta sembrò essere accantonata.
Sono quindi passati 100 giorni da quel 1° aprile che aveva segnato la prima vera “apertura” dopo anni di sordità istituzionale e di totale delegittimazione delle nostre richieste, ma nulla più è accaduto. Allora era veramente un pesce d’aprile, come ci chiedevamo già 50 giorni dopo in un comunicato?
Sarebbe un vero peccato, anche perché nel frattempo questa vicenda ha suscitato l’interesse di tre importanti associazioni – Italia Nostra, Legambiente e Touring Club Italiano – i cui pronunciamenti in favore della nostra vertenza di tutela si aggiungono alle due petizioni del dicembre 2017 mediante le quali il comitato civico Palazzine Bene Comune aveva raccolto centinaia di firme della cittadinanza e il sostegno di decine di intellettuali, alcuni dei quali molto noti (Vinicio Capossela, Franco Arminio, Vito Teti…) ma tutti particolarmente autorevoli in merito ai problemi delle aree
interne.Il motivo è che questa vertenza – che, a torto, potrebbe sembrare unicamente locale – investe in realtà un tema di grande rilevanza per tutte le nostre aree interne: la cura del patrimonio identitario delle comunità più fragili. Veramente ci riesce difficile comprendere come un sindaco di un piccolissimo paese dell’entroterra possa coltivare indifferenza al patrimonio culturale della propria comunità senza sentire il peso dell’isolamento e per quale motivo non veda invece la grande occasione di fare leva sul sostegno di tante cittadine e cittadini, nonché autorevoli associazioni e intellettuali, a un’operazione pubblica di rigenerazione urbana che potrebbe porre questo piccolo centro in posizione di avanguardia nelle politiche territoriali delle aree interne.
Si formi dunque questa “commissione”, che per noi dovrebbe fare tre cose:
1) confrontarsi sulle ipotesi progettuali di restauro e rigenerazione delle “palazzine”;
2) ricercare le più appropriate modalità di attuazione;
3) essere non solo un consulente dell’Amministrazione ma anche un facilitatore della consultazione della cittadinanza, a cui va assegnato un ruolo attivo.
Il regolamento comunale che consenta la costituzione di una commissione di questo genere c’è. La disponibilità di diversi esperti e “stakeholder” a parteciparvi c’è. Restano alcune domande: che aspettiamo? È proprio necessario confermare – con implacabile fedeltà a una tradizione di immobilismo, diffidenza per il cambiamento, mancanza di immaginazione sociale e visione del futuro – che bisogna scappare da queste terre?
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Junior Camp Grottaminarda: la dimostrazione che un campo estivo educativo è possibile
Junior Camp Grottaminarda sta per concludersi con una giornata finale, prevista il 21 agosto, in cui i bambini che hanno partecipato mostreranno ai propri accompagnatori cosa hanno imparato in questi dieci giorni di attività, che si sono susseguite ed alternate.
I partecipanti del campo estivo hanno frequentato laboratori creativi, teatrali, di sport e danza e ciascuna area dedicata si è distinta per competenza, impegno e soprattutto desiderio di lasciare un segno positivo, educativo e una diversa consapevolezza di stare insieme, basata su norme di distanziamento sociale che, nonostante le molte limitazioni, non ha negato ai piccoli la possibilità di poter creare nuove amicizie e di viversi, trascorrendo del tempo piacevolmente.
L’obiettivo principale di Junior Camp Grottaminarda è stato quello di impartire, attraverso il gioco e la leggerezza, norme di comportamento utili per i bambini per poter stare insieme in modo consapevole e rispettando tutte le norme igieniche previste dalle disposizioni ministeriali e regionali.
In un momento così delicato è stato fondamentale creare una forma aggregativa consapevole perché è possibile divertirsi e stare insieme nonostante la presenza del virus.
Attraverso dei giochi pedagogici i partecipanti di Junior Camp Grottaminarda hanno imparato a mantenere il giusto distanziamento tra un amico ed un altro, hanno scoperto che nonostante il virus sia presente è possibile praticare attività sportive e di danza, se vengono rispettati alcuni parametri. I bambini hanno inoltre compreso che esiste un modo diverso per guardare il virus perché, sì, dobbiamo stare attenti ma non dobbiamo spaventarci e limitarci nella nostra libertà. È possibile stare insieme ma in modo responsabile, è possibile giocare attenendosi a determinati comportamenti che se perpetrati nei giorni e con costanza diventano naturali.
Junior Camp Grottaminarda ha dimostrato che il lavoro di squadra, l’armonia, la professionalità e la collaborazione sono possibili anche in gruppi formati da persone diamentralmente opposte e con differenti caratteri e modi di stare al mondo.
Il campo estivo ha dimostrato che una comunità può essere collaborativa e forte, a prescindere dalle singole ideologie o colore politico, perché la forza di una collettività risiede nel fare insieme e agire per un obiettivo comune, a prescindere da tutto.
La forza di una comunità risiede nella condivisione di ideali sani e di intenti volti a migliorare ed educare le nuove generazioni che saranno gli adulti, forse migliori di noi, di un domani.
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Elezioni Europee,
Le Pen e Sofo a Napoli per una Lega SovranistaDestra e sovranismo europeo. Questo il tema del convegno svoltosi a Napoli a chi hanno preso parte Marion Le Pen e Vincenzo Sofo, candidato alle elezioni Europee con la Lega.
La nipote di Marine Le Pen e il fondatore del think tank “Il talebano” evidenziano come per superare la crisi politica ci sia bisogno di riaffermare l’autodeterminazione dei popoli e dei territori ripartendo dall’economia reale.
Sabino Morano: intervento
Dobbiamo ridare alla politica il timone delle scelte. La Sovranità è il potere giuridicamente indipendente e non derivato che sta al di sopra di tutto. Sta al di sopra delle burocrazie private e pubbliche. Il 26 maggio abbiamo un appuntamento con la storia e non dobbiamo mancarlo.
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Picariello: «Avellino ha bisogno di un programma condiviso»
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