Si è concluso anche quest’anno lo Sponz Fest di Vinicio Capossela ma, in questa edizione, abbiamo respirato un’aria diversa dalle precedenti, soprattutto, per alcuni input palesati dal cantautore calitrano in diverse occasioni.
Riportando alcune parole di Vinicio Capossela:
Le tre colline di Calitri sono la mia terra promessa. Non so se ci sarà un domani, ma è stata la cosa più bella che abbiamo fatto.
Le edizioni dello Sponz Fest, con questa appena conclusasi, sono arrivate al settimo anno: sarà la fine del sodalizio o la rinascita?
Tutto sembra presagire l’epilogo dello Sponz Fest: dallo sparire della festa all’interno del paese, dalle polemiche di Vinicio nei confronti dei calitrani, che sono stati poco partecipativi e poco collaborativi.
Sembra essere arrivata la crisi del settimo anno, che ha portato incomprensioni ma che ha anche lasciato emozioni disparate.

Pest Sponz
Questa edizione ha voluto scavare nelle radici della terra e del suo sottosuolo, dando molteplici significati e significanti e lasciando interpretare a ciascun partecipante ciò che gli era più congeniale in quel tempo oscillante tra onirico e reale, in cui si sono svolti i vari incontri dello Sponz Fest.
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Covid-19 in Irpinia: nuovi 115 tamponi naso-faringei sono risultati positivi
Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 1.258, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 115 casi.
Nuovi casi positivi ai tamponi naso-faringei
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 2 residenti nel comune di Aiello del Sabato
- 1 residente nel comune di Altavilla Irpina
- 7 residenti nel comune di Ariano Irpino
- 13 residenti nel comune di Avella
- 12 residenti nel comune di Avellino
- 4 residenti nel comune di Baiano
- 1 residente nel comune di Cesinali
- 5 residenti nel comune di Contrada
- 1 residente nel comune di Domicella
- 6 residenti nel comune di Forino
- 2 residenti nel comune di Lauro
- 1 residenti nel comune di Melito Irpino
- 4 residenti nel comune di Mercogliano
- 1 residente nel comune di Mirabella Eclano
- 2 residenti nel comune di Montecalvo Irpino
- 6 residenti nel comune di Monteforte Irpino
- 1 residente nel comune di Montefredane
- 2 residenti nel comune di Montella
- 1 residente nel comune di Montemarano
- 2 residenti nel comune di Montemiletto
- 13 residenti nel comune di Montoro
- 1 residente nel comune di Moschiano
- 1 residente nel comune di Mugnano del Cardinale
- 2 residenti nel comune di Parolise
- 1 residente nel comune di Quadrelle
- 3 residenti nel comune di Quindici
- 2 residenti nel comune di Roccabascerana
- 1 residente nel comune di San Michele di Serino
- 1 residente nel comune di Serino
- 1 residente nel comune di Sirignano
- 8 residenti nel comune di Solofra
- 5 residenti nel comune di Sperone
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Premio Strega 2021: i primi 5 candidati ufficiali
È partita ufficialmente la scelta per l’assegnazione del Premio Strega 2021, il noto concorso letterario dedicato agli scrittori italiani. I primi libri 5 libri segnalati per concorrere sono i seguenti:
- Noi di Paolo Di Stefano, proposto da Luca Serianni.
- Questo giorno che incombe di Antonella Lattanzi, proposto da Domenico Starnone.
- La notte si avvicina di Loredana Lipperini, proposto da Romana Petri.
- I divoratori di Stefano Sgambati, proposto da Daria Bignardi.
- Due vite di Emanuele Trevi, proposto da Francesco Piccolo
Ecco i primi cinque nomi candidati al Premio Strega 2021
Premio Strega 2021: i primi cinque libri candidati
1. Noi di Paolo Di Stefano
Un romanzo che racconta un periodo intimo dello scrittore
Noi (2020) di Paolo Di Stefano è un romanzo che attinge alle vicende di una famiglia del ‘900 in cui accadono eventi storici universalmente noti in cui si snoda la saga familiare che attraversa quattro generazioni di uomini, vivi e defunti.
Nel suo libro in cui microstoria e macrostoria vanno di pari passo c’è spazio per raccontare la storia generazionale familiare a lui molto cara come la morte prematura del fratello causata dalla leucemia. Noi parla di rapporti familiari complessi che non riescono a risolversi del tutto per diverse cause.
A volte penso che nostra madre, dietro quella devozione verso il passato, non veda l’ora di liberarsi del magazzino di cianfrusaglie accumulate in sessant’anni di matrimonio, come se preferisse affrontare più leggera quel che le resta da vivere.
Quante volte, come davanti a un altare, sono rimasto immobile a guardare la scrivania massiccia e strabordante di carte su cui nostro padre aveva corretto tutti i compiti in classe della sua carriera, di certo qualche migliaio di versioni dal latino e dal greco fino al 1992, anno in cui, appena superati i sessantadue, dovette andare in prepensionamento per un infarto.
Noi, oltre ad essere un romanzo storico, è un racconto intimo e autobiografico che ci porta a riflettere sul senso strano che hanno i ricordi. Ci sono cose che sembrano irrilevanti inerenti il passato e, nonostante ciò, ci formano e ci accompagnano tutta una vita.
2. Questo giorno che incombe di Antonella Lattanzi
Un romanzo che si ispira a un episodio di cronaca avvenuto a Bari
Questo giorno che incombe (2021) di Antonella Lattanzi è un romanzo ispirato liberamente a un episodio di cronaca avvenuto a Bari, nel palazzo in cui la scrittrice è cresciuta. Il romanzo ci conduce all’interno di un contesto familiare in cui un episodio di cronaca se da una parte fa da sfondo dall’altro scandisce un tempo intimo composto di cose che non si possono chiedere, altrimenti ti distruggono.
Nessuno può restare incolume sotto gli attacchi implacabili della realtà.
Ci pieghiamo, controvento, e continuiamo a camminare. Alcuni di noi non ce la fanno più. A un certo punto, come colti di sorpresa, cadono. Altri continuano, la testa bassa nella tempesta, intirizziti si stringono nei cappotti e non si fermano. Altri ancora imparano. A vedere il sole anche quando non c’è, o a spiare le nuvole per spostarsi al momento giusto, pronti a cogliere il primo raggio di luce. A riscaldarsi.
Questo giorno che incombe ci porta a fare i conti con il nostro passato perché quest’ultimo ci trova e ci stana sempre.
3. La notte si avvicina di Loredana Lipperini
Il romanzo Loredana Lipperini
La notte si avvicina (2020) è un romanzo di Loredana Lipperini che ci parla di pandemia ma non della nostra. Siamo in un paese situato ai piedi delle montagne che è stato già segnato dal terremoto e si ritrova a fare i conti con una peste che dilaga e non perdona.
Il paese è lo stesso di sempre, una striscia che si allunga fra le montagne, la stessa strada lo percorre da nord a sud e i vicoli si arrampicano verso l’alto o scendono fino agli argini, come sempre. È facile circondarlo, è facile chiudere fuori chi vuole entrare, ancora più facile chiudere dentro chi vuole fuggire.
La notte si avvicina è un romanzo che mescola: storie, tradizioni e affronta lo stato di chiusura mentale che scaturisce dalla pandemia.
4. I divoratori di Stefano Sgambati
Un romanzo che parla delle ossessioni del nostro tempo
I divoratori (2020) di Stefano Sgambati ha come protagonisti Elena e Saverio che hanno deciso di trascorrere un fine settimana insieme, dopo essersi incontrati al funerale di un’amica comune. I due hanno deciso di cenare nel prestigioso Palazzo Senso, noto ristorante gourmet milanese, in cui quella stessa sera è presente la star mondiale Daniel William King. Tutti i presenti puntano gli occhi sul tavolo della star che è in compagnia della moglie e insieme rappresentano la perfezione estetica.
Il romanzo mostra le ossessioni del nostro tempo: l’apparire, il voler raggiungere la perfezione a tutti i costi facendo dimenticare che siamo tutti indistintamente e miserabilmente umani e quindi imperfetti.
Tutti erano pronti a ignorare o a minimizzare i molti ostacoli e le decine di fastidi che l’Unicorno aveva dovuto superare e ingoiare per poter essere seduto a quel tavolo, in quel ristorante, in quella città, perché molto più facile era fantasticare della sua Vita Perfetta piuttosto che ricostruirne i dettagli più faticosi e, per così dire, umani.
Nessuno che si fosse mai chiesto: sarà felice?
I divoratori ci mostra impietoso la liturgia dello spettacolo che, oggi, riguarda non solo chi dello spettacolo ne ha fatto il proprio lavoro ma tutti noi che ne prendiamo parte.
5. Due vite di Emanuele Trevi
Un libro che racconta la storia di due amici
Due vite (2021) di Emanuele Trevi racconta la storia di due amici scrittori: Rocco Carbone e Pia Pera. Lo scrittore delinea le caratteristiche di ciascuno, sottolineando anche i tratti caratteriali divergenti e differenti tra i due. Nonostante le loro ossessioni differenti e inconciliabili Rocco e Pia sono legati indissolubilmente da un legame limpido, felice e trasparente: quello dell’amicizia.
L’infelicità. E i suoi gaddiani gomitoli di concause. Parlare della vita di Rocco significa necessariamente parlare della sua infelicità, e ammettere che faceva parte della schiera predestinata dei nati sotto Saturno. Ma come definire ciò di cui soffriva Rocco? Volendo far coincidere esattamente un nome alla cosa, alla fine bisognerebbe coniare un nuovo termine, tipo “rocchite”.
Ecco una summa dei primi cinque libri candidati al Premio Strega 2021. Attendiamo con ansia il resto dei nominativi che si saprà dopo il 5 marzo.
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Emilia Nascosta è il nuovo singolo di Licciardi
Emilia Nascosta, nuovo singolo del cantautore siciliano di stanza a Bologna Licciardi, già chitarrista dei Lapara.
Emilia Nascosta vede la luce durante la pandemia, nel primissimo lockdown. La canzone, infatti, racconta un senso intimo di inquietudine e paura del futuro, in uno scenario che vede protagonista la “bassa” emiliana, che, in questo contesto, assume dei connotati di disarmante desolazione e irrequietezza. La musica del brano attinge da ispirazioni old school rock italiano alla Afterhours/Giorgio Canali, attraverso una struttura semplice e una sonorità cupa, dove dominano gli strumming di chitarra elettrica e una batteria che va dritta al sodo, senza fare troppi complimenti.
L’artista spiega così il suo nuovo singolo:
Il testo l’ho pensato mentre mi trovavo a camminare in completa solitudine per le strade di Bologna e provincia, che, svuotate totalmente della sua gente palesavano un’Emilia, che fino ad allora era stata ‘Nascosta’, ma che adesso veniva fuori in tutta la sua nebulosità.
Emilia Nascosta è un brano totale, perché si muove tra attitudini prettamente punk e un senso universale di irrequietezza di fronte a un mondo svuotato della sua gente; rimangono solo ‘corrieri SDA’, parcheggi vuoti, strade deserte, e nebbia.
Licciardi: chi è?
Michele Licciardi nasce a Catania il 29/09/1991. Presto si approccia allo studio della chitarra elettrica e, fa parte di diverse tribute band blues e rock della provincia catanese. Si avvicina al cantautorato italiano in età più matura, e compone brani, dei quali alcuni fanno parte del suo primo album solista; Non sono un cantautore alternativo, per Noja Recordings di Carlo Barbagallo.
Il genere musicale è influenzato dagli ascolti più classici del cantautorato italiano, come De Gregori, Dalla, e del cantautorato internazionale come Bob Dylan, Nick Drake fino ad arrivare a cantautori contemporanei come Niccolò Fabi, Damien Rice, Bon Iver, Ben Howard. La ricerca musicale di Licciardi, infatti, è imperniata nel far dialogare la testualità del cantautorato italiano con sonorità di respiro più internazionale ed esterofila.
Dal 2018 è chitarrista della band bolognese indie-pop Lapara, con la quale ha realizzato due EP. Da due anni, in collaborazione con il BlapStudio di Milano, di Antonio Polidoro, lavora al suo secondo disco solista, in uscita per l’anno prossimo.
3 comments on Sponz Fest Sottaterra: fine o rinascita?
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