Negli ultimi sessant’anni abbiamo assistito ad una crescita sorprendente nel campo dell’intelligenza artificiale: dai social media a Netflix, l’Ia si è già infiltrata nella nostra vita quotidiana, mentre le auto senza conducente e i robot umanoidi stanno iniziando a stravolgere il modo in cui interagiamo con il nostro mondo.
Siamo alle soglie di una realtà dominata dall’Ia.
Chi garantirà l’etica in questo campo in espansione? Gli umani non saranno più necessari e saranno sostituiti dall’Ia?
Questo saggio rigoroso e inquietante, pieno di immagini sorprendenti e estremamente attuali valuta se l’Ia può trasformare in meglio la società e l’umanità, o se, al contrario, le sue enormi possibilità porteranno a un futuro distopico del nostro pianeta controllato dall’Ia.
Il nuovo titolo della collana The big idea innovativa, divulgativa ed efficace per approfondire i temi più importanti del mondo contemporaneo e che hanno più risonanza nelle nostre vite. L’approccio visivo unico e il testo multilivello rendono semplici da capire anche i concetti più complessi, in modo da offrirci tutti gli strumenti necessari per partecipare in prima persona a questi dibattiti.
Shelly Fan: biografia
Shelly Fan è una neuroscienziata presso l’Università della California, a San Francisco.
Lavora come redattrice e collaboratrice del portale online Singularity Hub che cerca di raccontare il progresso tecnologico e gestisce anche il pluripremiato blog scientifico NeuroFantastic.
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Le cose che non ti ho detto: l’intima dedica di Federico Fabi alla propria sorella
Il 13 dicembre 2017 esce “Io e me x sempre, l’EP d’esordio di Federico Fabi scritto e auto prodotto in una cantina nel quartiere Spinaceto. Il cantautore romano conquista immediatamente il pubblico e l’attenzione degli addetti ai lavori superando il mezzo milione di ascolti online. Federico Fabi si fa notare nei più importanti live club romani fino a calcare i palchi di tutta la Penisola.
Il 4 maggio 2021 esce il suo ultimo album ‘C’eravamo quasi’ distribuito Sony Music per Vertigo in collaborazione con Asian Fake, con la produzione di Matteo Domenichelli. Il 30 settembre 2022 esce il nuovo singolo ‘Un amore’ distribuito da ADA Music Italy che anticipa il nuovo album completamente autoprodotto.
Le cose che non ti ho detto è il nuovo singolo di Federico Fabi sulle piattaforme digitali per ADA Music Italy e in radio dal 28 ottobre. Il brano è una sinfonica e intima dedica alla propria sorella in cui emergono negli arrangiamenti gli ascolti che più hanno influenzato il cantautore romano degli ultimi mesi: “Paul” dei Big Thief, “Nebraska” di Bruce Springsteen e “Heroes” di David Bowie.
Federico Fabi spiega così il brano:
Musicalmente è uno dei pezzi più arrangiati dell’album, con un ritornello che cresce ogni volta che si ripete fino ad arrivare ad un’esplosione di suoni sul finale. La canzone è il dialogo di una sorella che racconta di sé stessa al fratello, mettendosi a nudo completamente per la prima volta.
Di sé racconta:
Mi chiamo Federico Fabi, ho ventisette anni e vivo nella periferia di Roma. La musica non è mai stata nei miei piani, è capitata e basta. Negli ultimi tre anni sono usciti due album e ho fatto qualche concerto in giro per l’Italia. Nel mentre lavoro come direttore in una libreria, vivo da solo, cucino poco e soprattutto non ho animali dato che riesco a badare a malapena a me stesso.
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4 metà: il film che confuta l’esistenza dell’anima gemella
Da sempre ci si chiede se esiste davvero l’anima gemella. C’è chi è fermamente convinto che nel mondo esiste la metà della mela perfettamente aderente ad un’altra, chi ci spera e chi cinicamente sorride all’idea di questa ipotesi azzardata e romantica. A prescindere dal filone in cui si crede, sono in molti, se non tutti, ad essere attanagliati dall’idea e dalla paura di scegliere o innamorarsi di qualcuno che poi si rivelerà sbagliato.
4 metà (2022) di Alessio Maria Federici è un film che ci mostra proprio questo, confutando l’idea e l’esistenza dell’anima gemella.
Il lungometraggio entra nelle dinamiche sentimentali e veloci del nostro tempo che, spesso, non lasciano lo spazio per la riflessione, a causa di eventi che possono capovolgere completamente la nostra percezione dell’altro o per altre motivazioni dettate dalla casualità, che si mescola all’imprevedibilità degli eventi.
Il film mostra quante porte scorrevoli possono esistere in una combinazione composta da 4 persone (due donne e due uomini) e, a prescindere dalla scelta che ciascun protagonista effettuerà, non necessariamente si nasconde una delusione o una relazione fallimentare.
In 4 metà fa capolino il concetto di amore e le varie sfaccettature che ha: esiste quello che nasce dalla diversità che arricchisce, quello che affascina persone simili, quello che viene alimentato dalla sfida e quello che si costruisce sulla fiducia e sul bene che, col tempo, diventa affezione.
Se da sempre ci si interroga sull’anima gemella e sull’amore significa che una sola risposta assoluta non esiste: nel mondo esistono diverse combinazioni ma nessuna è sbagliata o è migliore di altre.
4 metà: la trama
Siamo a Roma, una coppia appena sposata decide di fare un esperimento, facendo incontrare quattro amici (due donne e due uomini) single. I prescelti sono molto diversi tra loro ma i novelli sposi nutrono la curiosità e la speranza che possano nascere delle nuove coppie.
Chiara (Ilaria Pastorelli) è un medico che ha una visione dell’amore romantica e non più mordi e fuggi. Dopo varie esperienze collezionate nella vita, cerca un uomo che sia capace di dare amore, vicinanza e calore umano. In breve, cerca la storia della vita perché sente che la sua non è completamente piena, le manca l’amore e una famiglia.
Giulia (Matilde Gioli) lavora in ambito finanziario, è una donna ambiziosa e proiettata sul suo lavoro e sulla sua carriera. Non è in cerca dell’amore, non è una sua priorità. Le sue storie sono brevi e senza preamboli inutili perché non ha voglia o la pazienza di essere corteggiata quando la sua finalità è la stessa dell’uomo di turno.
Matteo (Matteo Martani) lavora in una casa editrice, è un uomo ironico, colto, di sani principi e sempre con la battuta pronta. Non colleziona donne infatti ha difficoltà nell’approccio più semplice e in alcune situazioni si sente impacciato. Non sembra cercare l’amore o l’anima gemella ma non sembra neanche dispiacergli l’idea contraria.
Dario (Giuseppe Maggio) è un avvocato concentrato sui propri affari e su stesso. Le donne sono un passatempo, che durano il tempo della conquista. Non cerca l’amore, non gli interessa o semplicemente non ha ancora trovato la persona giusta.
I quattro single si incontrano e iniziano a conoscersi. Da qui Alessio Maria Federici inizia a creare le diverse coppie che possono formarsi: Chiara con Matteo, Giulia con Dario, Chiara con Dario e Giulia con Matteo.
Le prime due coppie (Chiara e Matteo, Giulia e Dario) rappresentano l’incontro che segue il filone dell’attrazione per somiglianza, rappresentato con i suoi pro e i suoi contro. Chiara e Matteo sono simili nel modo di vedere la vita, creano subito una sintonia ma alcune situazioni capovolgeranno l’equilibrio e la strada sentimentale.
Per Giulia e Dario il percorso non è poi tanto diverso perché il regista sembra voler sottolineare che, a prescindere dalle affinità intellettive e da ciò che si ritiene giusto per se stessi, quando ci si relaziona con un’altra entità basta poco per confondere le carte in tavola e seguire una strada diversa da quella si pensava essere la migliore.
Le altre due combinazioni (Giulia e Matteo, Chiara e Dario) sembrano quelle più improbabili, se si pensa alla teoria della metà della mela ma, tutto sommato sono ugualmente credibili, sembrano essere complete allo stesso modo della prima combinazione delle coppie.
4 metà in questo modo riesce a confutare l’esistenza dell’anima gemella e, in alcune situazioni, a smascherare quel romanticismo che appartiene all’amore perché amare, in fondo, significa fidarsi, scegliendo di intraprendere un percorso con qualcuno.
La vita spesso ci pone davanti a degli imprevisti, creando nuove situazioni perché nulla si può prevedere quando si vive e tutto può accadere. Non esiste l’amore perfetto, la coppia perfetta o l’anima gemella perché è tutto mutevole e in continuo movimento.
Ci si può innamorare all’istante, per sfida, per maturità, per responsabilità ma ciascun sentire non è meno nobile di un altro.
Per scoprire meglio il senso di queste parole non vi resta che guardare 4 metà, in programmazione su Netflix.
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Pizza Village ospite in Albania nel prossimo weekend
Dopo i positivi riscontri degli appuntamenti 2018 e 2019 a New York per la celebrazione del Columbus Day e le pianificazioni delle tappe a Londra e Dubai, sospese dalla pandemia, riparte il progetto Pizza Village oltre i confini nazionali.
Il format, realizzato e prodotto da Oramata Grandi Eventi, sarà protagonista a Tirana sabato 4 e domenica 5 giugno in occasione della iniziativa “L’Albania accoglie il mondo – Settimane culturali internazionali” durante la settimana dedicata all’Italia.
A seguito della recente presentazione alla Camera dei Deputati del decennale della manifestazione, in programma a Napoli dal 17 al 26 giugno, l’evento Pizza Village sarà in anteprima in Albania. L’ambasciata italiana a Tirana, rappresentata dall’ambasciatore Fabrizio Bucci, nel corso della settimana dedicata all’Italia, ha invitato gli organizzatori di Oramata Grandi Eventi a celebrare, attraverso il loro format, l’eccellenza gastronomica del Made in Italy.
Una riproduzione del Pizza Village, con alcuni forni e diversi maestri pizzaioli napoletani, sarà allestita nella famosa piazza che prende il nome dall’eroe nazionale albanese, Giorgio Castriota Scanderbeg, luogo simbolico non solo della capitale ma dell’intero universo albanese.
L’appuntamento “L’Albania accoglie il mondo – Settimane culturali internazionali”, che ha già accolto le delegazioni di Francia, Unione Europea, Stati Uniti e Grecia, diventa così la ripartenza del percorso di internazionalizzazione del Pizza Village. Un format che lo stesso Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, in occasione dell’incontro con gli organizzatori Sebillo e Marinacci, ha definito da valorizzare e sostenere perché modello di promozione di una delle eccellenze italiane all’estero.
Ha affermato il Ceo Alessandro Marinacci:
Siamo felici di poter riprendere un percorso interrotto e la volontà di valorizzazione del nostro progetto espressa dal presidente Fico è sicuramente incoraggiante. Questo invito, che precede di pochi giorni la decima edizione del Pizza Village Napoli, ci onora e ci rende orgogliosi di poter rappresentare la gastronomia italiana, attraverso la pizza, in un appuntamento così importante per la promozione culturale del nostro Paese.
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