Grottaminarda ricorda e celebra la Resistenza con un convegno

Celebrare e commemorare la Resistenza è un atto dovuto alla storia politica e alla nostra Costituzione, lo sa bene l’Amministrazione di Grottaminarda, che per il 25 aprile ha organizzato un convegno che tratterà su diversi fronti: filosofico, culturale e politico la giornata della Liberazione.

Commemorare significa celebrare in forma solenne e bisogna farlo insieme perché la memoria condivisa è fondamentale, per ricordare ciò che siamo oggi come cittadini perché ciò che siamo ci è stato dato dal passato, con il sangue.

Tante vite si sono sacrificate per la libertà politica e di espressione e non lo hanno fatto invano, come molti oggi vogliono far credere.

Il 25 aprile è una giornata che non deve essere dimenticata perché è grazie ai partigiani, ai resistenti e ai ribelli che si riunirono per un profondo rispetto per la dignità umana e sociale che noi siamo una Repubblica democratica.

Noi a loro dobbiamo tanto, dobbiamo tutto probabilmente e non dobbiamo dimenticarlo.

Comune di Grottaminarda celebra il 25 aprile

La memoria condivisa è necessaria perché ci aiuta a comprendere la nostra identità politica perché questa giornata è l’unica vera fonte dell’ethos repubblicano perché chi scelse la Resistenza si oppose, offrendo la sua vita, per combattere coloro che scelsero il fascismo portatore di abusi e soprusi innumerevoli lesivi per la dignità umana, sociale e politica dell’essere umano.

Solo il sentire unanime, attraverso la commemorazione può consolidare una memoria condivisa per una Repubblica democratica, che qualcuno, oggi, cerca di sabotare con fandonie e misere considerazioni volte a non dare il giusto valore alla Resistenza.

Costantino Mortati, giurista e costituzionalista italiano di origine arbëreshë, nel 1955 scriveva:

La nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, ha rappresentato il capovolgimento della concezione autoritaria, illiberale, esaltatrice della guerra, imperialista e razzista che il fascismo aveva affermato in Italia, trovando, inizialmente, l’opposizione – spesso repressa nel sangue – di non molti spiriti liberi.
La guerra, con le sue sorti rovinose, fece aprire gli occhi a molti italiani e costituì il motore di un sentimento generalizzato di rifiuto e di rivolta, che si accentuò fortemente dopo l’8 settembre e l’occupazione nazista dell’Italia.
Come notava acutamente un partigiano di stampo cattolico liberale, Sergio Cotta, gli Italiani di quel tragico periodo furono un popolo unito nella sofferenza, sotto l’incubo dell’occupante e del suo alleato per l’oppressione poliziesca, le retate indiscriminate, le drammatiche persecuzioni razziali, la cattura di ostaggi innocenti senza distinzioni di età e di sesso, le rappresaglie fuor di proporzione in città e campagne indifese.

La Resistenza, oltre ad essere un evento storico e politico, è un atto di rivolta morale scaturito da un profondo sdegno nei confronti di chi trucidava senza pietà civili, che hanno deciso di unirsi e imbracciare armi per combattere quel senso di oppressione che soffocava la libertà individuale. Questo atto morale è stato pagato con vite, ciò che per ogni singolo individuo è il bene più grande. Per questo motivo il tema della Resistenza è di fondamentale importanza perché solo attraverso la comprensione del profondo senso di umanità che si celebra in questa ricorrenza si possono comprendere i valori e i meriti del 25 aprile.

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