Legame antico quello tra Franco Roberti e l’Irpinia che risale agli anni ’80 e alle drammatiche vicende del terremoto, quando da giovane giudice istruttore fu inviato a Sant’Angelo dei Lombardi per indagare sulle infiltrazioni camorristiche nella ricostruzione post-sisma.
Oggi l’ex Procuratore nazionale Antimafia torna in Irpinia in altre vesti. Candidato al Parlamento Europeo, l’assessore regionale della Giunta De Luca ha incontrato gli elettori presso la Chiesa del Carmine e spiegato le ragioni della sua candidatura con il Pd, difendendo il suo impegno politico dopo una vita da magistrato.
Intervistato da Livio Coppola, de “Il Mattino” di Avellino, Franco Roberti si è a lungo soffermato sui grandi cambiamenti che l’Irpinia ha subito in questo quarantennio.
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Villa bunker confiscata al Clan Cava: accordo tra Provincia, Comune di Pago Vallo Lauro
Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, ha approvato con proprio provvedimento il progetto definitivo relativo alla realizzazione nell’ex villa bunker confiscata al Clan Cava di un Centro antiviolenza per le donne e casa rifugio nel Comune di Pago Vallo Lauro. L’investimento complessivo previsto è pari a 2.176.354,95 euro.
Con lo stesso provvedimento si candida il progetto all’Avviso pubblico per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti di valorizzazione di beni confiscati da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 5- Inclusione e coesione- Componente 3- Interventi speciali per la coesione territoriale- Investimento 2- Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie finanziato dall’Unione europea- Next Generation EU, e si approva il protocollo d’intesa con il Comune di Pago Vallo Lauro e il Consorzio Servizi Sociali Vallo di Lauro Baianese Ambito 6.
Con tale protocollo – sottoscritto tra il presidente della Provincia, Buonopane; il sindaco di Pago Vallo Lauro, Antonio Mercogliano e il direttore del Consorzio, Antonio Chianese – si punta alla valorizzazione e al riutilizzo dell’immobile.
In caso di ammissione a finanziamento del progetto candidato, la Provincia si impegna a farsi carico della gestione del bene, di concerto con il Consorzio ed il Comune.
Dal canto suo, il Comune – sempre in caso di ammissione a finanziamento – assume l’obbligo di mettere a disposizione della Provincia di Avellino e, dunque, del Centro antiviolenza e casa rifugio, mediante comodato gratuito, un terreno nelle vicinanze del bene confiscato.
Al termine delle attività poste in essere dall’eventuale finanziamento o in caso di non ammissione a finanziamento, il Comune di Pago Vallo Lauro è disponibile ad acquisire nel suo patrimonio il bene e a gestirlo per le finalità sociali determinate dall’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati.
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L’Irpinia lasciata sola: la nuova delibera della Giunta della Regione Campania va rivisitata
È ormai conclamato l’impatto negativo che ha avuto il Covid-19 sull’economia nazionale, soprattutto nei Comuni interni come i nostri, che già erano provati prima dell’emergenza.
La filiera agroalimentare, in modo particolare, risulta avere enormi difficoltà, a causa della chiusura del settore Ho. Re. Ca che ha bloccato il commercio europeo e internazionale. Altro grave colpo ricevuto da questo settore è scaturito dalla chiusura di attività come bar, ristoranti, agriturismi, alberghi e paninoteche che ne hanno bloccato anche la vendita interna.
Il settore vitivinicolo è quello che risulta più provato all’interno della filiera agroalimentare irpina perché con la chiusura delle cantine, l’annullamento del Vinitaly, le difficoltà nel poter esportare i prodotti oltre confine non si è avuta la liquidità necessaria, per potersi occupare della cura dei vitigni ovvero quall’aspetto (l’uva e tutto ciò che ruota intorno al terroir) che è fondamentale per poter realizzare il prodotto finito.
Su questa situazione si è esposto il Presidente di AssoApi, Luigi Gaudiosi, che spiega così la situazione economica della filiera agroalimentare in Irpinia:
La produzione delle eccellenze irpine ora è vista con sospetto dai mercati esteri in quanto c’è diffidenza e paura per possibili contagi. Vanno tutelati i prodotti bio, a Km 0 e le eccellenze irpine che sono prodotte solo in alcune zone più interne e legate alle tradizioni di questa terra.
L’economia nelle zone interne, già in tempi normali è alquanto affossata, in una situazione di crisi mondiale come questa non possono che risentirne maggiormente.
Nella nuova delibera della Giunta della Regione Campania in materia di politiche agricole, mi riferisco alla n.211 del 5 maggio 2020 si è pensato solo alla provincia di Salerno e a Caserta, prevedendo 10 milioni di euro per il comparto bufalino, 10 milioni di euro per il settore florovivaistico e per le imprese della pesca e dell’acquacoltura… e l’Irpinia dov’è? Manca all’appello tutta la provincia di Avellino che è stata totalmente trascurata.
Luigi Gaudiosi non le manda a dire a Francesco Todisco, consigliere regionale addetto alle tematiche e alle questione delle aree interne, perché ha favorito solo il settore delle bufale non ricordando, forse, che in Irpinia abbiamo prodotti come il caciocavallo podolico, il carmasciano, la ricotta salata, il pecorino che insieme alla produzione di insaccati rappresentano una fonte economica importante per le nostre zone interne e che, senza i giusti interventi economici, rischia di sparire.
Perché tutelare solo l’economia della Costiera dimenticando le piccole realtà rurali?
Si attendono risposte ma soprattutto provvedimenti!
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Gestione dei vigneti a residuo zero e uso innovativo delle risorse idriche
Domenica 23 luglio alle ore 18 si terrà presso La Rimessa dell’azienda Il Cortiglio in C. da Sianana a Fontanarosa (AV), la presentazione dei risultati di “Viteres zero: gestione dei vigneti a residuo zero e uso innovativo delle risorse idriche”, il progetto nato dal partenariato tra Il Cortiglio, azienda vitivinicola e olivicola irpina, l’Università degli Studi del Molise e il Gal Irpinia.
Il progetto è finanziato dal PSR Campania 2014/2020 Misura 19-19.2.1 e trova nella Coldiretti Campania un importante punto di slancio per il suo ruolo di divulgazione dei risultati ottenuti dall’implementazione delle strategie previste.
Il convegno sarà moderato dal dott. Annibale Discepolo, giornalista de “Il Mattino”. Interverranno l’ing. Francesco M. Acampora, presidente Coldiretti Avellino e titolare Il Cortiglio; il pres.
Giovanni Maria Chieffo, Gal Irpinia; il prof. Antonio De Cristofaro, ordinario di Controllo biologico ed integrato e di Entomologia Agraria e Forestale dell’Università degli Studi del Molise e
Responsabile Tecnico-Scientifico del progetto Viteres Zero; il dott. Roberto Mazzei, Capo Area Economica Coldiretti Campania. La chiusura del convegno è affidata a Gennaro Masiello,
presidente Coldiretti Campania e Vicepresidente Nazionale Coldiretti.
A seguire visita aziendale e ai campi di prova del progetto Viteres zero.Capofila del progetto, Il Cortiglio è un’azienda vitivinicola e olivicola di Fontanarosa (AV) che da sempre opera in biologico e la cui filosofia si basa sul rispetto dell’ambiente, delle tradizioni e della biodiversità, attraverso l’adozione di tecniche di coltivazione all’avanguardia unite alla ricerca e alla sperimentazione in campo agronomico.
Ente di ricerca del progetto, l’Università degli studi del Molise, attraverso il Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti, coordina importanti progetti di ricerca nazionali e internazionali e intrattiene collaborazioni con aziende e industrie del comparto agroalimentare.
Soggetto attuatore del progetto, il GAL Irpinia elabora ed attua strategie di sviluppo locale dirette a favorire la crescita economica e sociale. Grazie alle sinergie fra imprenditori, associazioni di categoria ed enti, è tra i principali artefici dello sviluppo del proprio territorio.
One comment on “Franco Roberti (Pd):
«Un ex magistrato può dedicarsi alla politica»”
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