Dal chilometro zero alle sfide del mercato è il titolo del webinar che si terrà l’11 dicembre alle ore 18:00 e che tratterà delle opportunità e delle prospettive per l’agroalimentare in Irpinia.
L’evento on-line è stato organizzato dall’Associazione culturale La Ripa di Castelvetere sul Calore e dalla sua sottosezione Centro Studi Fiorentino Sullo con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.
Scopo dell’incontro è quello di far riflettere sulla condizione attuale e sulle opportunità da sfruttare, per poter dare più respiro ad un settore irpino che è ricco di potenzialità.
L’evento verrà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook dell’Associazione culturale La Ripa.
Oggi qual è la reale situazione che sta affrontando il settore agroalimentare a fronte del periodo che stiamo vivendo e che abbiamo vissuto negli scorsi mesi?
In che modo è possibile perfezionare e migliorare questo settore? Quali sono le sue potenzialità e cosa bisogna fare? Cosa possono fare le istituzioni locali? Quali sono i punti critici a cui bisogna trovare una soluzione?
Questi ed altri temi verranno affrontati oggi online.
Sicuramente c’è bisogno di aiuti ma soprattutto di menti energiche che siano pronte a mettersi e rimettersi in discussione, dopo questo periodo che ha colpito indistintamente tutti i settori produttivi.
You Might also like
-
Quarant’anni dal terremoto dell’Irpinia: lettera aperta di Raffaele Lieto
Raffaele Lieto, segretario generale Cgil Avellino e segretario Cgil Campana scrive una lettera aperta per ricordare il terremoto dell’Irpinia di quarant’anni fa e fare delle considerazioni attuali sulla condizione territoriale di queste zone.
Sono passati 40 anni dal terremoto del 23 novembre 1980: un tempo lungo che ha cambiato la società e gli uomini. Chi era giovane, come me, oggi ha un’età avanzata. In tutto questo tempo sono avvenute tante cose e tante discussioni, spesso inutili e fuorvianti sono state fatte, fino alla noia. Eppure non si è riusciti e non si è nemmeno voluto, mettere dei punti fermi, sulle cose avvenute, sui ritardi, sugli errori, sulle cose positive, sarebbe stato utile e necessario per delineare un futuro, una prospettiva che in qualche modo facesse tesoro di quanto avvenuto, e servisse a costruire un modello credibile di sviluppo, con politiche utili a mantenere e sviluppare quello che c’è, e a innovare l’intero territorio, oltre le poche isole felici. Ho avuto la possibilità, purtroppo di vivere i momenti fondamentali, di quanto accaduto.
Dai primi giorni di soccorso e di aiuto, prima disorganizzati e spontanei o poi via via, diretto e gestito dalle tante organizzazioni e associazioni intervenute, e poi dalle istituzioni. Lo Stato dimostrò tutta l’impreparazione, e le falle, che nel Mezzogiorno avevano caratteristiche ancora più gravi. Lo sforzo di migliaia di volontari e gli aiuti arrivati da ogni luogo non trovavano una realtà pronta ad accoglierli efficientemente. Ho vissuto in prima persona con tanti compagni e volontari irpini e di ogni regione d’Italia, la necessità dopo qualche mese, di salvaguardare ciò che arrivava sotto forma di aiuti, che non si era in grado di utilizzare razionalmente. Le strutture del PCI, della Cgil, ma anche di Cisl e Uil, Alleanza contadini, Confesercenti, Arci, Legacoop e tante altre associazioni locali e territoriali, convogliarono nelle aree del terremoto migliaia di tonnellate di aiuti di ogni tipo.
Ma i troppi tentativi di appropriazione indebita e le inefficienze erano un problema serio, in qualche modo, ridimensionati in parte dai sacrifici di tanti (non tutti) amministratori e cittadini dei comuni colpiti e si allestirono allora luoghi di raccolta e di distribuzione nei comuni che salvaguardarono almeno in gran parte molte risorse. Ciò fu possibile per il sacrificio e l’impegno di centinaia di volontari di ogni regione d’Italia e irpini. Dopo alcuni mesi, solo in seguito a forti richieste e pressioni, riuscimmo a consegnare all’esercito diverse decine di camion di aiuti, che andavano ancora utilizzati.
Questo il periodo dell’emergenza, che dopo decenni non sembra aver lasciato ancora una cultura dell’uso serio della ricchezza frutto di solidarietà. Abbiamo sì una protezione civile efficiente e tante organizzazioni locali di volontariato all’epoca esistenti. Ma ciò non ha ancora prodotto una riflessione compiuta su ciò che è avvenuto dopo nel corso di anni.
L’assenza di tale approfondita consapevolezza non favorisce un’idea collettiva e condivisa dell’azione solidale.
Faccio qualche esempio, uno riguarda, anche noi, le organizzazioni di massa. Si decide di avviare un processo di industrializzazione, delle aree interne di Campania e Basilicata. In provincia di Avellino, per risibile motivi di campanile e di prestigio di qualche barone del tempo si individuarono 8 aree industriali.
In una provincia come la nostra, con problemi di viabilità, trasporti su ferro, e di reti, e di energia si provvide a sbancare milioni di metri cubi di suolo, per finanziare progetti di qualità (pochi) e tanti imbroglioni che ogni mattina, come avviene ancora oggi, si alzano per fiutare l’affare del momento.
Siccome non sembra esserci ancora la serenità per discutere degli errori nella genesi e nella gestione di questi processi, non è ancora il caso di evitare annunci, spot elettorali, propaganda di basso profilo.
E definire invece cosa serve in termini di servizi di reti, di trasporti per utilizzare le strutture create e mai poco utilizzate, per favorire e attrarre nuove e innovative?
Si potrebbe intanto partire dal fatto che una curatela fallimentare non può durare decenni e produrre solo macerie. In Irpinia nelle aree industriali della 219, e nel nucleo storico di Solofra, più tanti altri diffusi nel territorio sono decine le strutture, in degrado per interminabili processi fallimentari. Fu faticoso in particolare per me e la Cgil irpina giungere all’accordo per il contratto di area, peraltro nato non da un’iniziativa delle parti, ma generato da una legge finanziaria dello Stato, che avrebbe voluto favorire l’utilizzazione dei fondi della 219 che poi è avvenuta ma che ha percorso anche tante strade sbagliate. Negli anni il sindacato e la sinistra politica hanno più volte sollevato questi temi ma i processi economici anche quelli truffaldini hanno sempre o quasi vinto.
L’Irpinia oggi in quali condizioni versa secondo Raffaele Lieto?
Oggi abbiamo realtà vive e importanti, tante inutili cattedrali, tante macerie e tante strutture inutilizzate quando si avvierà seriamente un’idea di sviluppo che fra le altre opportunità utilizzi anche questa?
Ma dobbiamo riconoscere che poi in uno schema che ha visto le organizzazioni sindacali, sollecitare discussioni e denunciare limiti ed errori, esse non sono immuni da errori. Ricorderò per sempre come hanno fatto Cgil, Cisl, Uil e gli altri che sommariamente ho elencato prima, in termini di aiuti. Ricordo centinaia di quadri sindacali, operai e consigli di fabbrica, che per mesi hanno consegnato aiuti di ogni tipo e hanno fisicamente lavorato nei comuni dell’Irpinia, in totale autosufficienza per non pesare sulla tragica situazione organizzativa. Sono stati raccolti miliardi di lire, che in gran parte sono andati a organizzazioni, enti e associazioni oltre che ai Comuni delle aree terremotate.
Una parte delle risorse si decise con una buona intuizione e con una idea innovativa di dedicarli alla costruzione dei centri sociali in molti comuni. Strutture che dovevano servire ad aiutare forme di socializzazione e servizi per i cittadini. In Irpinia la scelta di Comuni, fu anche in questo caso, come per le aree industriali decisa in base a municipalismi e piccoli interessi politici delle organizzazioni risultato: a parte la parziale utilizzazione di alcuni (Avellino, Solofra) il tentativo è miseramente fallito.
Cattedrali nel deserto, che dopo alcuni anni sono stati consegnati ai Comuni che spesso li lasciano deperire, anche per la cronica mancanza di risorse, ma l’obiettivo è andato perduto. Ecco tutti dovremmo avere la capacità di ripartire dai limiti e dagli errori, per parlare non di nostalgiche, lamentazioni su cosa avvenne, ma di cosa servirebbe far avvenire nei prossimi anni, che per tanti motivi si annunciano difficili. Seppure lentamente, alcuni progetti si realizzano. L’Alta capacità Napoli-Bari, con la stazione Hirpina, il completamento di alcuni assi viari, la elettrificazione della Benevento – Avellino – Salerno, forse propedeutica ad un utilizzo vero di questa linea.
Sono alcune cose importanti. ma il progetto complessivo? energia, acqua, sistemi integrati di depurazione, fibra e reti. C’è un luogo dove si rende finalmente possibile, una discussione seria e produttiva? Mi sembra invece che a prevalere è ancora l’antica logica della richiesta di sussidi e fondi per tanti progetti senza però indicare un chiaro disegno di sviluppo.
-
Come capire il reale costo di un mutuo casa in poche semplici mosse
Quando le persone acquistano casa si preoccupano principalmente dell’ammontare della rata del mutuo anche se, come vedremo, i fattori da valutare sono molti di più. L’importo mensile di una rata di un prestito, infatti, si compone di una serie di voci di spesa che includono un frazionamento dell’importo preso in prestito e i costi che la banca ci addebita per il servizio reso.
Ecco perché quando un consumatore si appresta a fare una simulazione del mutuo casa tra le proposte di facile.it o su altre piattaforme di comparazione, dovrà inserire una serie di informazioni tecniche e anagrafiche utili a determinare il preventivo più conveniente.
Nello specifico non è solo il valore dell’immobile a determinare l’importo della rata, perché concorrono anche l’età anagrafica del richiedente, il tipo di tasso scelto, la durata del prestito e così via. Per capire se un mutuo conviene, quindi, ecco quali sono i fattori da considerare all’interno della proposta.
Istruttorie, perizie e atti: ecco i costi
Per prima cosa dobbiamo quantificare i costi di istruttoria, ovvero le spese che la banca ci addebiterà per avviare gli atti necessari alla concessione del prestito. Questa fase comprende anche le indagini circa la capacità di credito del richiedente e, quindi, prevede l’acquisizione della documentazione e la successiva validazione.
Il costo può essere fisso o variabile e oscilla dai cento ai trecento euro oppure addebitato nella misura dello 0,1 – 0,5% sull’importo finanziato. A seguire ci sono le spese di perizia e quelle notarili dove le prime sono svolte da un tecnico della banca che accerterà il valore dell’immobile mentre, le seconde, sono quelle che riguardano l’attività contrattuale di iscrizione dell’ipoteca. Il costo è vario ma può arrivare a costare da poche centinaia a qualche migliaia di euro.
Costi assicurativi e altre voci di spesa
L’assicurazione per il mutuo casa è obbligatoria e il suo valore dipende da quello dell’immobile che ti accingi ad acquistare. La durata della polizza è la stessa della durata del mutuo e, talvolta, può essere abbinata anche all’assicurazione vita. Inoltre c’è da considerare l’imposta sostitutiva di registro, quella ipotecaria e quella catastale a cui si aggiunge anche il bollo come da D. legge 168 del 2004.
Questi costi ammontano a qualche centinaio di euro e sono ulteriori voci di spesa da considerare nell’ambito della stipula di un mutuo. Banalmente, quindi, il costo di un prestito è la differenza tra l’importo preso in prestito per pagare l’immobile e quello che andremo a restituire.
Una volta valutate tutte queste voci di spesa potremo passare alla scelta tasso fisso o variabile, tenendo conto della loro variazione periodica.
Come vedi, quindi, il costo del mutuo non è da valutare solamente rispetto all’ammontare della rata proprio perché, al suo interno, sono compresi tutti questi costi che verranno conteggiati nel TAEG, il tasso annuo effettivo globale. Questo importo è espresso in percentuale e ci dice, a conti fatti, qual è il costo applicato dalla banca sul prestito richiesto.
-
Covid-19 in Irpinia: nuovi 174 tamponi naso-faringei sono risultati positivi
Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 1.730, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 174 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 3 residenti nel comune di Aiello del Sabato
- 3 residenti nel comune di Altavilla Irpina
- 6 residenti nel comune di Ariano Irpino
- 7 residenti nel comune di Atripalda
- 2o residenti nel comune di Avellino
- 5 residenti nel comune di Calitri
- 4 residenti nel comune di Caposele
- 5 residenti nel comune di Capriglia Irpina
- 1 residente nel comune di Cassano Irpino
- 3 residenti nel comune di Cervinara
- 2 residenti nel comune di Cesinali
- 1 residente nel comune di Flumeri
- 9 residenti nel comune di Fontanarosa
- 4 residenti nel comune di Forino
- 6 residenti nel comune di Gesualdo
- 2 residenti nel comune di Grottaminarda
- 1 residente nel comune di Guardia dei Lombardi
- 1 residente nel comune di Lacedonia
- 4 residenti nel comune di Lioni
- 3 residenti nel comune di Manocalzati
- 4 residenti nel comune di Mercogliano
- 1 residente nel comune di Mirabella Eclano
- 2 residenti nel comune di Montecalvo Irpino
- 4 residenti nel comune di Monteforte Irpino
- 2 residenti nel comune di Montemiletto
- 14 residenti nel comune di Montoro
- 1 residente nel comune di Mugnano del Cardinale
- 4 residenti nel comune di Prata Principato Ultra
- 1 residente nel comune di Roccabascerana
- 1 residente nel comune di Salza Irpina
- 2 residenti nel comune di San Potito Ultra
- 1 residente nel comune di San Sossio Baronia
- 1 residente nel comune di Santa Paolina
- 1 residente nel comune di San Mango sul Calore
- 2 residenti n el comune di San Martino Valle Caudina
- 2 residenti nel comune di San Michele di Serino
- 7 residenti nel comune di San Potito Ultra
- 2 residenti nel comune di San Sossio Baronia
- q residente nel comune di di Santa Lucia di Serino
- 1 residente nel comune di Santa Paolina
- 1 residente nel comune di Sant’Angelo a Scala
- 1 residente nel comune di Sant’Angelo all’Esca
- 5 residenti nel comune di Sant’Angelo dei Lombardi
- 2 residenti nel comune di Scampitella
- 6 residenti nel comune di Serino
- 1 residente nel comune di Sirignano
- 4 residenti nel comune di Solofra
- 1 residente nel comune di Summonte
- 1 residente nel comune di Taurasi
- 1 residente nel comune di Torella dei Lombardi
- 2 residenti nel comune di Vallata
- 1 residente nel comune di Vallesaccarda
- 1 residente nel comune di Venticano
- 2 residenti nel comune di Villanova del Battista
- 3 residenti nel comune di Volturara Irpina
2 comments on Dal chilometro zero alle sfide del mercato: webinar sull’agroalimentare
Comments are closed.