Francesco Amato, dopo Lasciati andare (2017), ritorna sul grande schermo con il film 18 regali un biopic, basato sulla vera storia di Elisa Girotto. Il lungometraggio mostra il rapporto conflittuale tra madre e figlia in una situazione in cui i due elementi femminili entrano in contatto in un modo non proprio alla pari.
Elisa (Vittoria Puccini) è incinta e, durante una visita di controllo per accertarsi del normale proseguimento della sua gravidanza, scopre che la bambina che sta per mettere al mondo sta bene mentre lei ha un tumore.
La donna diventa consapevole del fatto che non potrà essere vicino alla figlia, durante il tempo della crescita ed oltre, e così decide di prepararle 18 regali, che aprirà ogni anno per il giorno del suo compleanno. In questo modo Elisa decide di stare accanto a sua figlia, di farsi conoscere e di darle, a suo modo, l’amore che vorrebbe trasmetterle nonostante la morte.
Anna (Benedetta Porcaroli) nasce e crescendo non vive bene la consegna dei regali di Elisa perché li vive come una sorta di eredità difficile da sopportare infatti la ragazza decide di non ritirare il suo ultimo regalo.
Come andrà a finire lo potrete scoprire solo guardando il film, uscito nelle sale italiane il 2 gennaio.
Da una prima visione del trailer si percepisce l’intenzione di Francesco Amato: quella di mettere in luce il rapporto conflittuale tra madre e figlia.
Alcune parole dette da Elisa, ad esempio, ci fanno capire il modo d’intendere il rapporto genitoriale che, in molti casi, oltre all’amore è manifestato dall’intenzione di dover trasmettere all’altro non solo i valori ma il proprio modo di agire nella vita e d’interpretarla, senza tener conto della vita esperenziale di un figlio che non è mai una copia conforme di quella genitoriale. Ciò dipende da diversi fattori che possono essere sociali e soggettivi e molto spesso il conflitto tra figli e genitori, in alcune età della vita che sono quelle formative per un adolescente, derivano anche dal confondere l’idea di voler trasmettere un determinato modello educativo che si differenzia dal volerlo imporre.
La frase di Elisa che palesa ciò che abbiamo appena detto è:
Cara Anna,
vorrei dirti tante cose, vorrei dirti com’è la vita e come va affrontata.
Vorrei trasferirti il mio modo di fare e di pensare.
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