Da sabato 9 aprile avrà inizio un percorso, inedito e originale, per raccontare e far scoprire il Teatro San Ferdinando coinvolgendo i diversi spazi, dal Foyer al sotto palco, fino al camerino di Eduardo. Una vera e propria performance artistica itinerante che parte dai luoghi per raccontare il rapporto inscindibile che lega il teatro San Ferdinando, il suo fondatore Eduardo e la città.
Un laboratorio creativo coordinato da Antonello Cossia in cui gli ex allievi, oggi attori, diplomati alla Scuola del Teatro di Napoli – triennio 2018 – 2021, hanno partecipato attivamente alla fase di elaborazione del progetto, scegliendo insieme i testi ed elaborandoli per immaginare una performance originale a metà tra visita guidata e teatro.
Le performance itineranti si terranno sabato e domenica nelle seguenti date:
9 e 10 aprile – 23 e 24 aprile – 7 e 8 maggio – 14 e 15 maggio ore 11,00
Performance itinerante tra apparizioni, illusioni, citazioni e fantasie per far vivere, raccontare, animare i luoghi del Teatro con gli attori diplomati alla Scuola del Teatro di Napoli, Triennio 2018 -2021.
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Opere di Riccardo Gaffuri affisse per le strade di Milano
Le opere di Riccardo Gaffuri ci guardano dai muri della città come se volessero dirci qualcosa, con gli occhi fissi su di noi e con quel piglio un po’ severo ed un po’ ironico.
Cosa si nasconde dietro quella doppia immagine, quel doppio livello comunicativo, quegli abbinamenti così paradossali, irriverenti, misteriosi; dietro i “duelli”, o come li chiama l’autore i “DUELS” ?
Le immagini che si stagliano sui muri ruvidi e freddi della città come vere e proprie opere d’arte in una sorta di galleria a cielo aperto, sono di un artista eclettico ed anticonformista, Riccardo Gaffuri. Nell’epoca di internet e dei social non è stato difficile trovare il nome di questo autore così particolare e sicuramente non annoverabile nella categoria di persone che “lanciano il sasso e nascondono la mano”. La sua è più una specie di denuncia sociale che il tentativo di fare scalpore con qualche graffito e qualche tocco di colore spray.
Questa non è un’intervista ma una semplice constatazione che lancia una domanda: “Qual è il senso profondo che si nasconde dietro questa cospicua carrellata di opere di street art ?”
-Cosa si nasconde dietro l’occhio severo di Martin Luther king che ci guarda dal muro della massicciata della ferrovia di Milano Centrale in Via Sammartini angolo Viale Brianza, abbinato allo sguardo solenne ed immateriale della statua della libertà ?
-Cosa ci vuole raccontare l’abbinamento inconsueto tra Rita Levi Montalcini e Sharbat Gula in via Leoncavallo di fronte a Piazza Durante ?
-Qual è il senso profondo dell’opera più emozionate che ci guarda da Via Palestro, a pochi passi dal punto in cui si palesò la strage del 1993 ?
-Cosa significano le immagini posizionate sotto i ponti di Viale Monza altezza Metropolitana M1 – Turro, immagini così differenti ma così enigmatiche ed iconiche ?
-Che spiegazione nasconde il duello, sicuramente più recente, tra le due “streghe di Biancaneve” Giorgia ed Ursula, posizionato in un luogo simbolo di Milano, P.le Loreto.
Ma l’elenco è anche più lungo di quello che si potrebbe immaginare, più di 25 opere si trovano in vari punti di Milano, angoli nascosti, posizioni sfacciate, collocazioni evocative; tutto nell’ottica di un percorso alla ricerca dell’arte che si trova fuori e dentro di noi, perché i duelli di Riccardo raccontano uno scontro interiore ma anche esteriore in un continuo conflitto tra utopia e realtà, tra amore ed odio, tra vita e morte.
Diverse le tematiche, dal confronto politico, come nel citato duello tra Meloni e Von Der Leyen, a quello religioso, come nell’opera che vede lo scontro tra Gesù ed un ipotetico farmaco di lunga vita, oppure tra il più iconico duello tra Madonna e Madonna.
Non sono tralasciate le tematiche sociali come ad esempio nell’opera contro la violenza sulla donna (duello presente in Via Luigi Nono in corrispondenza del muro della Fabbrica del Vapore”), oppure in quella contro il bullismo presente sul muro della scuola di Via Varanini. Anche la tematica ambientalista è stata contemplata nell’opera presente in P.le Leonardo da Vinci.
Fatto sta che le opere di Riccardo Gaffuri rappresentano un vero e proprio bacino di contenuti offerti al pubblico fruitore come una sorta di “screenshot” del tempo, una fotografia di un momento, un luogo, un frammento del nostro pazzo mondo in un continuo equilibrio tra follia e lucidità, tra bene e male, tra passato e futuro.
Riccardo Gaffuri: chi è?
Riccardo Gaffuri, nato a Monza e residente in provincia di Como, ha sempre dimostrato una creatività eclettica e differenziata.
In primis ha maturato un’esperienza ultraventennale nel settore delle costruzioni come architetto.
Con il tempo ha sviluppato altre ramificazioni legate all’arte … design, pittura, scrittura, musica, regia … L’importante per lui è sempre stata una questione di emozioni, che esse provengano da una pennellata di colore su una tela, oppure da una serie di parole scritte sopra alcune pagine bianche, od ancora da qualche nota musicale orchestrata in un brano di musica.
Le sue collezioni pittoriche di maggior rilievo sono “Donna o Divina” (2018 – 2019) e “Duels” (2019-2022) dalle quali sono tratte le opere qui esposte.Il primo romanzo di Riccardo reca il titolo: “Le pagine nascoste” (2017), edito dalla Casa Editrice Book Sprint Edizioni.
Diverse sono le sue realizzazioni videografiche tutte visionabile sul canale You Tube di Riccardo Gaffuri.
Le opere di Riccardo celano messaggi e significati con una rilevanza socio – culturale differenziata, in molti casi con un esplicito riferimento all’Arte “Pop”.
Un artista non può cambiare il mondo, ma può far pensare e riflettere attraverso le sue opere.
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Il corpo più bello che si sia mai visto da queste parti di Josep Maria Miró
In questo testo «per unico interprete (a sette voci)», Miró, come dichiara espressamente in postfazione, affronta il tema della resurrezione, in una chiave al contempo laica e religiosa.
L’autore catalano decostruisce un fatto che, per quanto drammatico, potrebbe essere un semplice fatto di cronaca, attribuendo ad esso un nuovo significato, gradualmente revocato – in un contesto dentro e fuori dal tempo – tramite ‘la voce degli altri’ (la madre, Albert bambino, la preside del liceo).
Attraverso i monologhi di cinque personaggi (alternati a due personaggi secondari), si delinea quella resurrezione sublimata nel possibile incontro con il padre al quale Albert si dirige nei «secondi in cui abbandona il suo corpo fisico per fondersi con il cosmo».
Josep Maria Miró: biografia
Josep Maria Miró è nato a Vic, in Catalogna, nel 1977.
Autore prolifico, tradotto in una ventina di lingue e rappresentato in più di trenta paesi.
Per il suo lavoro ha ricevuto numerosi premi, tra questi spiccano il Premio Frederic Roda nel 2015 e il prestigioso Premio Born in due occasioni, nel 2009 e nel 2011, mentre risultava tra i finalisti nel 2014 e 2015.
Ha spesso portato in scena i propri testi, ma ha anche diretto opere altrui.
È coordinatore della sezione di drammaturgia del Grau d’Arts Escèniques dell’Università di Girona.
Tiene regolarmente dei corsi presso la Sala Beckett di Barcellona, laboratori e seminari internazionali. Dalla stagione 2013-14 è membro del Comitato di lettura del Teatro Nazionale di Catalogna.
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Ferragosto Dum Dum con Roy Paci
Sarà “fiesta total, la revoluciòn” per il Ferragosto più travolgente ed esclusivo della costiera cilentana. Tra pura vida e un’esplosione incontenibile di gioia, il Dum Dum Republic si prepara ad accogliere il suo unico, inimitabile capitano Roy Paci con la family Aretuska per uno straordinario ed intenso concerto in spiaggia.
Roy Paci farà tappa al Dum Dum con “La Despedida Tour 2021”, la ‘ultima gira’, ovvero l’ultimo tour con gli Aretuska per salutare in modo appassionato ed originale i fans di un progetto lungo 25 anni. Ancora una volta Roy lo fa a modo suo, regalando dal palco emozioni con la sua voce e ammaliando i cuori con la sua inconfondibile Sofia, in un feeling irripetibile con il pubblico.
L’arena sul mare del Dum Dum Republic il prossimo 15 agosto (di sera, a chiusura del ricco cartellone eventi di Ferragosto), vibrerà delle emozioni che solo Roy riesce a creare, condensando energia positiva, forza comunicativa e tutta la creatività del sud del mondo, prendendo posizione sempre, con coraggio, rispetto ai diritti umani e civili. Trombettista, compositore, cantante, producer, ma anche direttore artistico del Roymundo Festival, la rassegna di scena al Dum DumRepublic: il viaggio tra le nuove emergenze culturali e sonore, che ha portato, negli anni, sul palco del beach club della costiera cilentana le personalità artistiche più intense ed emblematiche della musica globale, di forte impatto sociale ed artistico, oltre che di stimolo alla coscienza civile.
Scrive Roy Paci in un post appassionato in cui annuncia la ‘ultima gira’:
Despedida. Una di quelle parole più care insieme a ‘saudade’ e ‘candela’ che mi porto dentro nel cuore, dopo gli anni vissuti in Sudamerica. Ed è proprio questa parola che ho voluto usare per dare un titolo a questo tour, che sarà anche l’ultimo della mia favolosa band Roy Paci & Aretuska – Un gruppo che con grandi sacrifici e tantissime soddisfazioni ho portato avanti per un quarto di secolo e che adesso, col sorriso e la musica sulle labbra, voglio far salutare per l’ultima volta dal grande pubblico che da sempre, con grande energia, ci ha sostenuto, supportato e amato. Voglio ringraziare le decine di tecnici e musicisti che si sono avvicendati in tutti questi anni, che indubbiamente meritano gli onori di questa leggendaria famiglia.
Despedida suona come un addio, per noi è anche una festa, quel tipo di festa che abbiamo sempre innescato sin dal primo concerto, portando per primi la patchanka del mundo latino in Italia.
Finalmente potrà partire la musica live, insieme alle tante anime che vivranno questa esperienza conclusiva, anche se in modo diverso rispetto al passato: la Despedida tour sarà un momento di condivisione, proponendo successi iconici dei grandi album e scoprendo brani, delle piccole “rarità”, mai inseriti nei precedenti live dal vivo.
Roy Paci porterà sul palco questo intenso cammino con Aretuska, raccontando, attraverso le sue canzoni, un percorso artistico vario che ha fatto ballare ed emozionare aficionados di tutto il mondo, dai festival internazionali come il Womad Reading Festival, Hit Week a New York, Sziget Festival in Ungheria, Festival de Verão di Salvador Bahia, Blue Frog Festival di Mumbay e girato in lungo ed in largo per l’Italia portando energia e “beleza”.
Un tour che porta con sé tutta la voglia di rinascita artistica, per ripartire con nuove vibrazioni.
Un’ultima ‘gira’ internazionale, con amore, per “festeggiare la fine, brindando alle nuove prossime avventure”.
Sottolinea Biancaluna Bifulco, titolare e fondatrice del Dum Dum Republic:
L’annuncio del Despedida Tour è un’emozione molto forte, perché il Dum Dum è nato con la musica di Roy Paci & Aretuska Soprattutto perché io sono molto grata a Roy per tutto quello che ha fatto per questo posto, per la profonda amicizia e perché nel tempo ci ha insegnato cosa significa l’organizzazione di eventi musicali. È una grande emozione, tutte le cose belle hanno un inizio e una fine. Roy di sicuro continuerà con altri tipi di progetti, come già sta facendo. È stata un’avventura meravigliosa, di cui abbiamo condiviso una parte e, come è giusto che sia nella logica delle cose, che finiscano ed inizino altri percorsi. Questo concerto, per noi, è un regalo immenso.
Noi aspettiamo sempre Roy perché il Dum Dum è e sarà sempre la casa di Roy Paci e Aretuska. C’è un campanello fuori, all’ingresso, anche se non si vede, invisibile: sopra c’è scritto Dum Dum e sotto Roy Paci & Aretuska.
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