L’AXRT Contemporary Gallery di Avellino espone la personale di Max Coppeta

Il 23 febbraio presso l’AXRT  Contemporay Gallery è stata inaugurata l’esposizione The invisible cities di Max Coppeta, noto artista contemporaneo, che durerà fino al 15 marzo. L’evento è stato accompagnato dalla perfomance surreale dell’attrice Margherita Peluso.

Lo spettatore viene condotto in un mondo immaginario dove l’unico punto di riferimento, che ha con il reale, è rappresentato dall’esistenza materiale delle opere d’arte. Non ci sono strade maestre per poter decodificare e dare un significato a ciò che Max Coppeta crea: l’artista vuole che sia il singolo a dare un proprio senso e una spiegazione a ciò che vede.

Margherita Peluso e Max Coppeta

Margherita Peluso e Max Coppeta

Gli strumenti e i codici interpretativi sono molteplici: è soltanto attraverso l’emozione di ciascuno che potrà rendersi palese il significato intrinseco e la meta di questo viaggio.

Ciascuno di noi possiede, all’interno del proprio microcosmo e del proprio bagaglio emozionale, varie città invisibili che rappresentano dei non luoghi, in cui tutto ciò che vediamo e che sentiamo può rappresentare il contrario di ciò che percepiamo.

Per dirla con le parole di Italo Calvino tratte da Le città invisibili, romanzo a cui Max Coppeta s’ispira per la sua mostra:

D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.

La personale dell’artista si muove attraverso l’arte cinetica, forma espressiva nata nei primo ‘900, che predilige immagini geometriche attraverso cui si può dare un’illusione di movimento virtuale o può impiegare un dinamismo reale, avvalendosi di strumenti meccanici e tecnologici.

L’arte cinetica si discosta dall’ideale di arte catartica perché ciascuna opera ha come intento quello di distaccarsi dall’immaginario collettivo, prediligendo la lettura intima e particolare legata alle emozioni e alla decodificazione soggettiva.

the invisible cities

the invisible cities

Max Coppeta: biografia

Max Coppeta nasce a Sarno nel 1980, nel 2002 si laurea in Scenografia all’Accademia di Belle Arti a Napoli con una tesi sul teatro multimediale. Lo stesso anno ottiene una borsa di studio dall’Istituto Superiore di Design di Torino.

Nel 2006 si specializza in arti Visive e spettacolo all’Accademia di Belle Arti a Napoli. L’artista nutre una vera e propria passione per i linguaggi multimediali che cerca di approfondire e portare all’interno delle sue creazioni.

Nel 2012 nasce Piogge sintetiche, un percorso visionario in cui utilizza prodotti chimici e tossici per raccontare i misteri della natura.

Nel 2018 alla Reggia di Caserta espone Flow, una vistosa installazione composta da 13 archi bianchi, infatti appartiene al ciclo di Piogge sintetiche, che richiamano alle  12 costole. La tredicesima rappresenta il tratto distintivo di Max Coppeta.

Il 2019 si apre con The invisible cities che rappresenta un vero e proprio percorso cinetico che si fonde con diverse forme d’arte: suono, teatro e luci.

L’inaugurazione della mostra di Max Coppeta che si è svolta all’Axrt Gallery è stata accompagnata dalla performance di Margherita Peluso che ha accompagnato il pubblico nell’esplorazione di “The insible cities”.

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