Siamo giunti al terzo ed ultimo appuntamento con Talenti d’Irpinia a Grottaminarda! Questa volta l’evento è dedicato ai più piccoli (dai 4 ai 10 anni), che verranno coinvolti in un laboratorio interattivo, ispirato alla Pop Art di Andy Warhol.
Marianna Calabrese, presidente dell’associazione Zigarte, è animata dalla voglia di avvicinare i bambini all’arte, educandoli alla conoscenza attraverso il divertimento e l’interazione. La sfida è quella di far entrare i bambini in un mondo che sembra complesso per i più piccoli ma che in realtà, trovando la chiave giusta, non lo è per nulla.
Il laboratorio artistico si svolgerà venerdì 23 agosto alle ore 18:30 presso il Castello d’Aquino di Grottaminarda.
L’ingresso è gratuito!
Per scoprire lo spirito che anima Marianna Calabrese e Giuseppe Borrelli non vi resta che guardare l’intervista!
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“Appignani & Friends”, concerto di musica contemporanea
Il 29 luglio alle ore 20:30 nella prestigiosa cornice del Chiostro di Campitelli al Teatro di Marcello di Roma si terrà “Appignani & Friends”, concerto di musica contemporanea inserito nel programma del Festival Musicale delle Nazioni (Concerti del Tempietto).
Dopo tanti concerti come solista, Marcello Appignani si presenta questa volta con un evento “speciale” nel quale il compositore sarà affiancato da ben 7 artisti con cui ha avuto il piacere di collaborare: Stefano Bigoni (pianoforte), Andrea Monarda (chitarra), Aurora Schiara (flauto), Emanuele Frenzilli (pianoforte), Giuliana Elena Jurado Bonomi (violino), Maria Sofia Rinaldi (violoncello).
La serata sarà presentata dall’attrice Patrizia La Fonte. Il tutto per un grande ensemble di brani del Maestro, con esecuzioni solistiche, in duo o in trio.
L’evento è realizzato con il sostegno di R.A.S.I. Rete Artisti Spettacolo per l’Innovazione, Scrittura Compresa e DayBreakMusic e con il patrocinio di S.I.M.C. – Società Italiana Musica Contemporanea.
Il concerto sarà trasmesso in diretta live streaming sui canali social di Marcello Appignani e Concerti del Tempietto
Programma Appignani & Friends
Marcello Appignani: chitarra e pianoforte
e con (in ordine di apparizione):
Stefano Bigoni: pianoforte
Andrea Monarda: chitarra
Aurora Schiara: flauto
Emanuele Frenzilli: pianoforte
Giuliana Elena Jurado Bonomi: violino
Maria Sofia Rinaldi: violoncello
- Vicinanze
- Vicinanze II
Stefano Bigoni: pianoforte
- Piccola bourrèe diurna
- La venexiana
- Forti sospetti
- Festum
Andrea Monarda: chitarra
- Nude parole abbiamo
- Orazione di unione
Andrea Monarda: chitarra
Marcello Appignani: chitarra
- La voce di Eco
Marcello Appignani: pianoforte
- Danza delle ondine (prima esecuzione per duo flauto e pianoforte)
Aurora Schiara: flauto
Marcello Appignani: pianoforte
- Romanza per Mendelssohn
- Crepuscolo-19 (prima esecuzione assoluta)
Emanuele Frenzilli: pianoforte
- Riflessi di acqua dolce
Giuliana Elena Jurado Bonomi: violino
Marcello Appignani: chitarra
- Ave agave
- Ipse sum
Aurora Schiara: flauto
Maria Sofia Rinaldi: violoncello
Marcello Appignani: chitarra
Tutte le composizioni sono di Marcello Appignani
Biografie
Marcello Appignani
Laureatosi in Composizione al Conservatorio di Frosinone è un compositore polistrumentista estremamente versatile, autore di moltissime musiche principalmente per il teatro e per il cinema. Ha al suo attivo otto album uno dei quali edito dalla RAI. Vanta diverse interviste su Radio Classica e Radio Vaticana. Dal 2015 è il Direttore Artistico della divisione Classica dell’Agenzia Euromusic e del Terre di Maremma Classica-Jazz Festival. Dal 2019 è socio della SIMC – Società Italiana Musica Contemporanea.
Stefano Bigoni
Si è laureato in pianoforte, strumentazione per banda e composizione presso i conservatori di musica di La Spezia e de l’Aquila sotto la guida dei M° Gioiella Giannoni, Vincenzo Audino e Piero Luigi Zangelmi. È vincitore di numerosi concorsi pianistici nazionali e internazionali. Musicista versatile, svolge attività di solista, camerista e accompagnatore pianistico. Ha al suo attivo quindici album editi da varie etichette, quali MAP Milano e Diapason. È docente presso il Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia.
Andrea Monarda
Chitarrista, si è formato in Italia e all’estero, conseguendo il Master Degree in chitarra a Maastricht (Paesi Bassi) e la laurea magistrale in scienze della musica all’Università di Milano. Ha inciso dieci album per le etichette Brilliant Classics, Stradivarius, Urania Records, MEP (con brani di Marcello Appignani) e GuitArt. Ha recentemente eseguito in prima assoluta il Secondo Concerto per chitarra e orchestra d’archi a lui dedicato da Alessandro Solbiati insieme all’Orchestra Vittorio Calamani. Dal 2022 è endorser D’Addario©.
Aurora Schiara
Diplomata in flauto, esperta in musicoterapia ed in procinto di conseguire il secondo diploma accademico in Musica da Camera presso il Conservatorio di Santa Cecilia, vanta numerose attività solistiche, cameristiche ed orchestrali in molteplici contesti prestigiosi. Ha eseguito, come solista con l’orchestra, il concerto per flauto in Sol Op.29 di C.P. Stamitz e si è esibita come solista in un contesto internazionale con l’Orchestra Sinfonica di Pitesti in Romania con musiche di Gluck e Benda.
Emanuele Frenzilli
Si diploma in pianoforte in giovanissima età al Conservatorio “S. Cecilia” in Roma. Ha seguito numerosi corsi di perfezionamento e masterclass tenuti da importanti Maestri. Si è esibito in prestigiosi teatri, sale da concerto e festival in Italia e all’estero. Ha suonato con orchestre sinfoniche internazionali con le quali ha eseguito concerti di Rachmaninov, Beethoven e Liszt. Attualmente collabora con l’etichetta Diapason per la quale ha inciso sette dischi e varie registrazioni, tra cui anche musiche di Marcello Appignani.
Giuliana Elena Jurado Bonomi
Nata in Argentina nel 2002, inizia i suoi studi di violino a 5 anni nel Sistema de Orquestas de Jujuy. È stata parte della Camerata Nacional de Jóvenes de Argentina “R40” fino al 2021. Come solista e parte della linea dei primi violini, si è esibita in eventi e concerti nazionali (Teatro Colon, Luna Park, Facoltà di Giurisprudenza-UBA, Buenos Aires) e internazionali (Argentina: Iguazù in Concert, Jujuy Corazón Andino, Encuentro Internacional de Orquestas Juveniles; Washington, New York, Miami; Parigi, Roma, Torino, Amsterdam, Lima, e altri).
Maria Sofia Rinaldi
Si è diplomata in violoncello nella classe del M° A. Conti presso il Conservatorio di Frosinone. Dal 2013 al 2019 ha collaborato con varie orchestre quali l’Orchestra Sinfonica Renzo Rossellini, l’Orchestra Sinfonica di Palestrina e l’Orchestra Nazionale dei Conservatori Italiani (O.N.C.I.) cimentandosi in diversi generi musicali; dall’opera lirica alla musica per il cinema, collaborando inoltre con artisti come la cantante Elisa in occasione del suo ventennale all’Arena di Verona nel settembre 2017. Dal 2020 fa parte del trio “Natura Viva”.
Patrizia La Fonte
Si diploma attrice all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica S. D’Amico, sperimentando poi altri linguaggi di spettacolo in Italia e a New York. Cinema: diretta da M. Monicelli, N. Loy, F. Ozpetec. Tv: “Incantesimo” e altre serie. Teatro: adesso in tour per il decimo anno con “Maturina fantesca, erede di Leonardo da Vinci”. Autrice e formatrice, è docente all’Accademia Internazionale di Teatro. Ha pubblicato “Giusto per dire, guida poco teorica e molto pratica per l’italiano parlato”, ed. IkonaLiber.
Festival Musicale delle Nazioni (Concerti del Tempietto)
Venerdì 29 luglio 2022 ore 20:30
Chiostro di Campitelli
Piazza di Campitelli, 9
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Abbandonare un gatto: il nuovo romanzo autobiografico di Murakami
Abbandonare un gatto è l’ultimo romanzo di Murakami, edito da Einaudi, che uscirà nelle librerie italiane il prossimo 17 novembre. Il romanzo è autobiografico e conduce il suo lettore in uno spazio diverso da cui è stato abituato con i suoi romanzi. Questa volta lo scrittore ambienta il libro in uno spazio intimo, il suo, in cui viene mostrato il rapporto complicato che ha avuto con il padre.
Il titolo, infatti, prende spunto da un ricordo familiare di Murakami che insieme al padre ha abbandonato un gatto.
Mi sono tenuto dentro questa storia per molto tempo, come una spina rimasta in gola. Finché, per caso, mi sono ricordato che una volta, da bambino, ero andato con mio padre ad abbandonare un gatto su una spiaggia.
Ricordo ora l’espressione sul volto di mio padre – inizialmente sorpresa, poi impressionata, poi sollevata – quando quella gatta che presumibilmente avevamo abbandonato ci ebbe preceduti in casa. Non ho mai provato niente del genere.
Sono stato educato – abbastanza amorevolmente, direi – come l’unico figlio di una famiglia qualsiasi. Quindi non riesco a capire, a livello pratico o emotivo, che genere di cicatrici psicologiche possono derivare quando un bambino viene abbandonato dai suoi genitori. Posso solo immaginarlo a un livello superficiale.
Abbandonare un gatto è un ritratto sincero di un figlio che cerca di tradurre in parole le immagini e i ricordi di una vita che a volte si dimenticano mentre altre ci segnano.
Murakami ha, spesso, proiettato nei protagonisti dei suoi libri ciò che avrebbe voluto essere ma mai ciò che è. Con questo romanzo, dunque, è la prima volta che lo scrittore decide di rivelarsi per ciò che è stato e per ciò che è.
Se le parole per definire i suoi personaggi e la finzione letteraria sono state queste:
È così che funziona la finzione letteraria: lo scrittore rincorre con serietà il divario tra realtà e ipotesi e forse questo permette al lettore di indagare il divario tra realtà e ipotesi e forse questo permette al lettore di indagare il divario tra la propria realtà e quello che avrebbe potuto essere, dandogli un senso.
Nel suo nuovo romanzo il registro sicuramente sarà differente perché affronta la sua realtà e la sua vita.
Da alcuni articoli scritti da Murakami, tradotti in inglese, lo scrittore giapponese parla di un rapporto con il padre poco confidenziale che nel tempo si è assottigliato diventando freddo e poi si è completamente deteriorato.
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Un carro da parata mai visto prima è stato ritrovato a Pompei
Un carro da parata elegante e maestoso caratterizzato dalla complessità dei decori è stato ritrovato a Pompei, durante gli scavi della villa di Civita Giuliana. Il carro è rivestito con decorazioni a tema erotico tanto che si pensa fosse stato destinato al culto di Cerere e Venere.
Massimo Osanna, direttore uscente del Parco Archeologico nonché responsabile scientifico dello scavo ha affermato:
Questa rappresenta una scoperta di grandissima importanza per l’avanzamento della conoscenza del mondo antico.
Pompei continua a stupire con le sue scoperte e così sarà per molti anni e con venti ettari da scavare.
Questo reperto potrebbe essere un Pilentum, un carro cerimoniale. In Italia un esemplare del genere non era stato mai visto.
Questo ritrovamento, ha aggiunto il ministro della cultura Dario Franceschini:
Dimostra che si può fare valorizzazione, si possono attrarre turisti da tutto il mondo e si può fare ricerca, formazione e studi.
Ciò che potrebbe far pensare che il carro potrebbe essere collegato al culto di Cerere è che la divinità in questione insieme a Venere erano molto venerate a Pompei. Potrebbe anche trattarsi di un augurio di fertilità perché le spighe rinvenute sul sedile potrebbero essere un indizio di un matrimonio celebrato da poco. Ipotesi che è rafforzata dal ritrovamento, lo scorso 2018, dei resti di due cavalli ancora agghindati.
Resta ancora irrisolto il mistero sull’identità dei proprietari della villa.
Il restauro del carro nuziale è stato già avviato nel laboratorio del Parco e probabilmente emergeranno altri particolari e spiegazioni annesse.
Il Pilentum inoltre, come attestano antiche fonti, veniva usato da sacerdotesse e signore. Dunque non si esclude che questo ritrovamento sia stato usato per condurre la sposa nel nuovo focolare domestico.
Restiamo in attesa di nuovi aggiornamenti.
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