L’associazione Apple pie ha organizzato l’Abellinum Pride che si svolgerà sabato 15 giugno ad Atripalda. Durante la conferenza stampa svoltasi al Godot Art Bistrot di Avellino, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Mara Festa, presidente dell’associazione e Antonio de Padova, il vicepresidente.
Abellinum Pride: percorso
L’Abellinum Pride si svolgerà nel seguente modo:
ore 16:00 Concentramento Piazza Umberto I
ore 17:00 Partenza da Piazza Umberto I
Via Piazza
Piazza Garibaldi (prima sosta)
Via Vico La Torre
Piazza Municipio (seconda sosta)
Via Belli
Via Cammarota
Largo Fiumitello (terza sosta)
Piazza Giovanni XXIII
Via Santi Sabino e Romolo
Via Fiume (quarta sosta)
Via Gramsci (quinta sosta)
Largo Orta (sesta sosta)
Via Aldo Moro (settima sosta)
Rotonda Maddalena (ottava sosta)
Via Roma scuola elementare (nona sosta)
Via Roma Ponte (decima sosta)
Attivo Piazza Umberto I e chiusura.
Partecipate numerosi!
You Might also like
-
Al Trianon Viviani: tombola scustumata show
Il giorno di santo Stefano del Trianon Viviani all’insegna del classico rito familiare della tombola.
Il teatro della Canzone napoletana ospita “Tss – Tombola scustumata show”, uno spettacolo di e con Francesco Viglietti.
Tra canzoni umoristiche, accompagnate al pianoforte da Luigi Tirozzi, e battute irriverenti, il cantattore, nei costumi di Mariagrazia Nicotra, darà vita a una tombola scustumata, divertente e dissacrante, con ricchi premi per il pubblico.
Racconta Viglietti:
Cosa c’è di meglio di una bella tombolata, durante le feste di Natale? Da bambino restavo ad ascoltare per ore le donne nel basso di donna Concetta, che, fino a tarda notte, raccontavano storie
assurde con i numeri presi da un paniere di vimini. Quelle stesse storie, come per magia, prendevano vita nei miei sogni: sogni inebriati dal profumo di mandarino e di caffè.Da grande ho quindi deciso di allestire questo particolarissimo spettacolo con il pubblico, per portare tutti: e nei miei sogni e allora cominciamo!… “cà sta ‘a mano e cà sta ‘o culo d’ ‘o panaro…”.
Ricchi e particolari i premi in palio: un’opera dell’artista partenopeo Lello Esposito, i burattini realizzati dalla famiglia Ferraiolo, i biglietti degli spettacoli del Trianon Viviani e i regali offerti da Laura bistrot,
gelateria al Polo Nord e Mondo bebè.A seguire, alle 21, la nuova replica di “Canzona ‘e… Guapparia”, la sceneggiata con Francesco Merola, per le scene e la regia di Bruno Garofalo, che rimarrà in scena fino a venerdì 30 dicembre.
-
Antonio Prestieri si esibirà in un monologo dedicato a Gino Strada
Antonio Prestieri, in arte Maldestro, uno degli artisti più apprezzati della scena cantautoriale italiana; torna al teatro e nello specifico sul palco del Piccolo Bellini di Napoli. Come autore, regista e attore si esibirà in un monologo dedicato a Gino Strada, il chirurgo che ha speso tutta la sua vita per salvare quella degli altri.
“Io non sono pacifista” racconta la violenza della guerra. Il viaggio di un chirurgo che – dal Kurdistan al Ruanda, dall’Afghanistan alle zone più minate – ha speso tutta la sua vita per salvare quella degli altri.
Un’analisi profonda e necessaria che spesso vede l’Occidente complice di questa follia contro l’umanità.Puntualizza Maldestro:
Era un uomo straordinario, di cui sentiremo molto la mancanza. È per uomini come Gino Strada che dovremmo essere fieri di poterci chiamare esseri umani. Anche se il mio personaggio è nato a Napoli e considera le stelle di Procida agopunture che gli risolvono il dolore.Dichiara Maldestro:
Spesso dimentichiamo che è solo un caso, soltanto un insensato caso essere nati dall’altra parte del mare, aver vissuto nella terra fertile, nel pensiero libero. Facciamo su e giù nelle più grandi metropoli, tra banche e grattacieli credendo di essere dalla parte giusta, nella società migliore. Siamo convinti di stare più avanti di chi ancora è dietro ai muli a trascinarsi la vita pezzetto pezzetto per non darla vinta alla barbarie.
Continua Maldestro:
Il novanta percento delle vittime di guerra sono civili Donne, uomini e bambini che del gioco del potere non ne sanno niente eppure continuano a saltare per aria grazie a strumenti di guerra fabbricati proprio nelle città dove noi crediamo di stare al sicuro, nel mondo civile, tra banche e grattacieli. Questo deve farci porre delle domande. Una su tutte: siamo i buoni o i cattivi?Conclude Maldestro:
Sono passati sei anni dall’ultima volta che ho messo le mani su un copione. Troppi. La musica mi ha fatto fare viaggi incredibili ma senza volerlo mi ha levato il tempo di vivere di teatro. Ho riflettuto in questi due anni strani, e di soste ai box, e ho capito che era arrivato il momento di ritornare a chiedere la mano del mio più grande amore. Così ho scritto questo testo e ho dato vita a una nuova compagnia d’arte teatrale. Fluida. -
Caciouovo Carmasciando: una delizia a forma di uovo di Pasqua
Il Caciouovo Carmasciando è un regalo fuori dal comune, simbolo perfetto dell’Irpinia casearia, terra di placide mandrie al pascolo tra colline ricche di erbe che donano al loro latte profumi ed aromi inconfondibili. Questa nuova idea casearia nel 2023 si unisce al marchio Bifulco, di Luciano Bifulco, con una bellissima proposta, sinonimo di artigianalità e tradizione.Fuori un formaggio, dentro un salume: una delizia a forma di uovo di Pasqua che appaga il palato e il buonumore, ma che al contempo è narrazione di una storia di emigrazione e povertà, di ingegno e di furbizia.Si chiama Cacio Emigrante l’ultima novità di due brand rinomati per l’etica, la qualità e l’esclusività. Un prodotto che in due settimane ha registrato il tutto esaurito, segno che i sapori di una volta, uniti a professionalità e innovazione, sono un veicolo importante per riscoprire un passato che ha designato usi e costumi di una terra.Bifulco e Carmasciando, con la Pasqua 2023, hanno voluto valorizzare e tutelare una storia che evoca un’identità e ne determina l’appartenenza ad una comunità dai valori solidi.Spiega Luciano Bifulco:Il Caciocavallo dell’Emigrante nasce da un’idea che affonda radici nella sapienza popolare tipica dei contadini irpini quando, agli inizi del 900, furono costretti ad emigrare negli Stati Uniti per fuggire da una vita di stenti cercando fortuna nel Nuovo Continente. Nella valigia portavano sogni, ma anche nostalgia e tristezza. Contenitori di fortuna che dovevano mitigare la lontananza da affetti, casa e amori.Dentro come accade ancora oggi, c’era cibo – formaggi, salumi, maccheroni, biscotti – un conforto simbolico, una sorta di difesa di una cultura per trovare senso e posto in una nuova vita.Prosegue Bifulco:Tuttavia, le rigide leggi americane, per motivi igienico-sanitari, vietarono l’importazione di carni suine. Un bene prezioso per il popolo campano visto il valore calorico e la lunga conservazione sotto forma di insaccati. Ma l’ingegno, come spesso accade, è conseguenza dello spirito di sopravvivenza e fu così che per eludere la legge, si pensò di nascondere gli insaccati nel caciocavallo.Un’escamotage che ha dato seguito al Caciocavallo dell’Emigrante, un prodotto apprezzato in tutta la regione anche se poco conosciuto.Conclude Bifulco:È per questo che insieme alla squadra Carmasciando, abbiamo pensato di farlo conoscere al grande pubblico con un prodotto emblematico come il Cacio Emigrante che si aggiunge al Caciouovo e al Cacio col Cuore.Il Cacio Emigrante è una sorta di matrioska in cui la burrosità del formaggio si abbina perfettamente al gusto deciso dei salumi. In un unico morso due prodotti di pregio: esternamente il caciocavallo fatto di latte vaccino crudo dei pascoli irpini e, internamente, il salame di maialino nero prodotto da Luciano Bifulco nel laboratorio di Ottaviano. Ad avvolgerlo un elegante packaging che nel colore e nel materiale ha un voluto richiamo vintage.Ne esce fuori una testimonianza potente di un pezzo di storia del ‘900. Il cibo che si veste di ricordi sani attraverso due simboli del pranzo di Pasqua e Pasquetta.Il suggerimento? Gustatelo in purezza con una bollicina campana o con un Taurasi e condividetelo con chi, oltre ad amare il buon gusto, è amante di racconti di vita vissuta che hanno segnato un’epoca.
8 comments on Atripalda: 15 giugno appuntamento con Abellinum Pride
Comments are closed.