Con Tutto quello che per poco non è successo, Don Robertson conclude una delle più divertenti e commoventi trilogie della letteratura americana, fatta di personaggi memorabili, strazianti riflessioni sulla vita e sul coraggio di viverla fino in fondo.
Tutto quello che per poco non è successo: trama
Morris Bird III, di nuovo lui! Ora ha diciassette anni e ha una ragazza di cui è innamorato, Julie (la protagonista dell’omonimo libro di Robertson, Julie). Certo, la pelle di Morris ha uno strano colorito e, certo, ogni tanto si sente affaticato. Ma sta per giocare titolare nella squadra di basket della scuola e sa percorrere le scale mobili dei grandi magazzini al contrario e tutto nella sua vita sembra scorrere per il verso giusto. O quasi.
La relazione con il padre, famoso presentatore radiofonico e televisivo, è complicata, per esempio. E c’è la guerra di Corea perché è il 1952. E tutto ciò pende sulla sua testa come una spada di Damocle. E poi c’è quella cosa che non è ancora successa con Julie ma presto, molto presto, succederà. O almeno Morris Bird III ci spera. Perché tutte le cose migliori della vita sono sempre quelle che sono quasi sul punto di succedere.
E poi ecco che, all’improvviso, arriva la palla curva che non si sarebbe mai aspettato, tutto cambia dall’oggi al domani e a Morris Bird III non resta che fare la sola cosa possibile. Diventare uomo. Imparare il decoro. La grazia. L’amore.
Uno dei suoi libri di maggior successo da cui è stato anche tratto un film per la televisione americana.
Don Robertson: biografia
Don Robertson (Cleveland, 1929-1989) è stato autore di diciotto libri e ha goduto a lungo di un grande successo negli Stati Uniti. All’attività di scrittore, per la quale ricevette il Putnam Award e il Cleveland Arts Prize for Literature, ha sempre affiancato il lavoro di giornalista. Con il tempo si è allontanato dall’ambiente letterario, anche a causa di gravi problemi di salute, fino a venirne dimenticato.
Nutrimenti ha iniziato la riscoperta della sua opera pubblicando L’uomo autentico (2016), con l’introduzione di Stephen King, a cui sono seguiti L’ultima stagione (2017), Paradise Falls. Il paradiso (2018) e Paradise Falls. L’inferno (2019), Julie (2019). Il più grande spettacolo del mondo (2020), La somma e il totale di questo preciso momento (2021) e Tutto quello che poco non è successo compongono la trilogia.
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Verticale di Barolo Borgogno all’Enoteca Scagliola
L’Enoteca Scagliola in collaborazione con AIS Napoli propone una mini verticale dedicata a quattro annate storiche del Barolo Borgogno.
Ciò che si prospetta per i degustatori che intenderanno partecipare all’evento è un viaggio temporale a ritroso: partendo da un Barolo Borgogno del 2015, si proseguirà con un Borgogno Riserva 2003 e ancora con un Barolo 1998 per giungere a conclusione con un Barolo Borgogno Riserva 1967.
L’Azienda Borgogno è tra le più prestigiose del territorio e ciascun vino verrà presentato direttamente dal patron Andrea Farinetti.
Per quanto riguarda la degustazione tecnica sarà a cura di Franco De Luca, AIS Napoli.
L’azienda Borgogno in collaborazione con l’Ais
L’evento è previsto, previa prenotazione, per il 17 febbraio alle ore 20:30 all’Enoteca Scagliola in via San Pietro a Majella n.15.
Il costo della degustazione è di euro 100,00 mentre per i Soci Ais è di euro 90,00.
Per info e prenotazioni contattare i seguenti numeri: 081 459696 o 334 9698115.
I posti sono limitati.
Verticale Borgogno a Napoli
Cantina Borgogno: storia
Bartolomeo Borgogno fonda la cantina nel 1761. Nel 1861 Il Barolo Borgogno sigilla il patto al pranzo celebrativo per l’Unità d’Italia mentre nel 1908 il Barolo Borgogno viene servito a Nicola II Romanov, Zar di tutte le Russie, in visita ufficiale al Castello di Racconigi nel 1908.
Nel 1920 Cesare Borgogno assume la direzione della cantina, iniziando ad esportare i vini all’estero: in Europa, in Argentina e negli Stati Uniti. Oltre ad aprire le porte commerciali verso nuovi orizzonti, il produttore vitivinicolo ha un’intuizione geniale: conservare metà della produzione di Barolo Riserva per venderla venti anni dopo.
Nel 1955 l’Institute des Appellations d’Origines francese intenta causa all’imprenditore con l’accusa di aver chiamato la sua azienda e di aver copiato il nome alla regione di Borgogna e nel 1967 l’azienda modifica il nome con quello di Giacomo Borgogno & Figli.
Nel 1968 muore Cesare Borgogno e la conduzione dell’azienda passa nelle mani del nipote Franco Boschis. Una bottiglia di Barolo Borgogno del 1886 venduta all’asta nel 1972 raggiunge un prezzo di 530mila lire, cifra stratosferica per quei tempi.
Giorgio e Cesare Boschis, figli di Franco entrano a far parte dell’azienda nel 1984.
Nel 2008 la famiglia Farinetti acquista l’azienda Borgogno e, lo stesso anno, Andrea Farinetti assume la conduzione dell’azienda nel 2010.
Nel 2013 Andrea Farinetti ricomincia ad utilizzare esclusivamente il cemento per la fermentazione dei vini e nel 2015, l’imprenditore ed enologo apre le porte alla coltivazione biologica, acquistaqndo tre ettari che saranno dedicati esclusivamente per la produzione di Timorasso (vitigno a bacca bianca autoctono) che generalmente è caratterizzato da una resa limitata ma di eccellente qualità.
Non vi resta che conoscere attraverso le papille gustative la storia di un’azienda e di un prodotto che hanno fatto la storia!
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Intervista a Lello Pisacreta
Quando nel lontano 2003 incontro per la prima volta Raffaello “Lello” Pisacreta è in occasione del music contest avellinese Restate Rock.
Lello Pisacreta con la sua band
Lello Pisacreta si esibisce con la sua band ed è quasi al centro del palco, probabilmente non per sua scelta, considerando la timidezza che trasmette. Non guarda mai il pubblico, è concentrato sulla chitarra che porta decisamente troppo in alto, fin sullo stomaco, ma è preciso e sorride, soprattutto, ma resta immobile sulla sua mattonella. La sua serenità però trasmette tutta la passione che conserva dentro.
Lo rivedo di nuovo circa due anni dopo, mentre partecipa a un festival, sempre in veste di chitarrista, e la scena che mi si presenta è totalmente diversa da quella che ricordo: il suo strumento ora è posizionato molto più giù, come Keith Richards insegna, quasi sul femore, e il suono che produce è qualcosa di molto più vissuto, sofferto quasi. Il sorriso è sostituito da uno sguardo assorto, mentre gli occhi sono quasi sempre chiusi, la bocca semiaperta e le dita che si muovono da sole sulla tastiera. Spesso si sbatte a destra e a manca come un cavallo imbizzarrito; alla fine dello show, mentre gli altri componenti della band si preparano a lasciare il palco, lui si cala sulla pedaliera dinanzi a sé e maneggia i potenziometri degli effetti mentre la chitarra guaisce i feedback che vengono modificati dalle sue modulazioni effettuate all’istante: ne esce fuori qualcosa di spaziale e psichedelico. I tecnici del palco non gli vietano la bizzarra esecuzione: quello è il suo spettacolo, s’intende, ed ha qualcosa di davvero stupendo.
Cosa era successo a Lello Pisacreta nel giro di pochi anni e, soprattutto, perché il suo sorriso era stato sostituito da uno sguardo trasognato? Tranquilli:è una delle persone più lucide d’Europa.
Lello Pisacreta aveva inglobato tutto dentro, e quel mondo che era imprigionato nella sua testa veniva fuori durante le esecuzioni, ed era talmente potente che esplodeva con tutta la sua forza emotiva e fisica, anche. Come recita quel brano dei Queen interpretato dal batterista Roger Taylor:
Combatti dall’interno, ma quando attacchi, fallo per davvero!
Eppure Lello Pisacreta sta inseguendo in parallelo anche quella passione che gli ha trasmesso il padre e sta studiando architettura; i risultati sono sempre eccellenti, eppure nel corso degli anni e della maturità egli si accorge che quel qualcosa di mostruoso che resta imprigionato dentro chiede di uscire e trovare un luogo, un rifugio in cui affilare gli artigli. Così si trasferisce a Roma e studia come ingegnere del suono, mentre nel frattempo mette in pratica le lezioni lavorando nei locali capitolini e suonando di continuo con le sue band. Da allora in poi curerà la produzioni di tutti i suoi album, e appena pronto ritorna nella sua città d’origine, in Irpinia, ad Atripalda per la precisione, per servire le svariate band che circolano e curarne i suoni e i dischi. Quest’anno il suo sogno più bello prende forma quando apre i battenti il rifugio della sua creatura che da sempre chiede di esporsi: Mood Records.
Mood Records è una piacevole struttura creata appositamente per vivere, creare, incidere e respirare musica. Offre un’ampia sala prove, una d’incisione e addirittura per rilassarsi durante le pause; offre oltretutto lezioni per aspiranti producer che si accingono a questo delicato mestiere, ed in Irpinia questa è la novità più originale ed entusiasmante, una ricchezza per questo territorio impoverito dalle poche attenzioni degli enti.
C’incontriamo di notte, io e Lello Pisacreta , sull’uscio dell’antro della sua creatura mezzo addormentata, ma che ancora lavora, e mentre di là in sala prove c’è una band che va decisamente per le lunghe, parliamo un pò di sé, del suo sorriso che è ricomparso e che trasmette la gioia della ricompensa, e soprattutto dei suoi progetti e di come si è realizzato il tutto davvero nel migliore dei modi.
Hai iniziato il tuo percorso formativo pensando a tutt ‘altro tipo di carriera. Quando hai deciso di ritornare sui tuoi passi, occupandoti di musica, e soprattutto in prima persona?
Il mio percorso formativo è stato, in effetti, abbastanza poco canonico. Alla fine del liceo ero molto affascinato da tutt’altro settore, quello dell’architettura, ma sin da adolescente ho sempre coltivato la passione per la musica. Ho conseguito, non senza sforzo soprattutto nella fase finale, una laurea in Ingegneria Civile, ma mi sono reso conto nel corso degli anni universitari di dedicare molto più tempo a soddisfare la mia curiosità musicale piuttosto che quella architettonica e così, in maniera molto naturale, dopo la laurea ho deciso di investire il mio tempo esclusivamente in quel settore, quindi ho deciso di frequentare dei corsi di formazione che potessero soddisfare la mia sete di conoscenza nel settore dell’ingegneria del suono.
Come nasce Mood Records?
Il settore dell’audio professionale racchiude numerose figure lavorative che possono essere categorizzate in maniera globale in coloro che lavorano principalmente per eventi dal vivo e coloro che scelgono di lavorare nella dimensione dello studio (anche se, ad onor del vero, una grandissima percentuale, compreso me, si interfaccia costantemente con entrambe le realtà). Personalmente ho sempre trovato più affascinante la seconda realtà e tutti i miei sforzi, anche economici, sono stati sempre indirizzati a poter un giorno realizzare una struttura in grado di poter offrire servizi professionali a chiunque voglia realizzare un prodotto musicale. Da questa idea nasce Mood Records, e direi, nel mio piccolo, di esserci riuscito.
Mood Records
Quanto è stato importante e duro allo stesso tempo, per te, restare nella propria terra d’origine ad esaudire il tuo sogno?
Nei periodi in cui sono stato lontano da Avellino per formarmi in questo settore mi sono confrontato con numerose realtà altamente professionali del campo e ho realizzato che forse tutte le potenzialità della scena musicale irpina non erano valorizzate e supportate nella maniera opportuna per mancanza di strutture in grado di poter offrire uno standard qualitativo adeguato.
Credo che, se si ha la possibilità ed il coraggio di prendersi qualche rischio, sia importante investire nel proprio territorio per poter offrire dei servizi che inevitabilmente verrebbero ricercati altrove o peggio neanche ricercati rischiando di stroncare sul nascere realtà musicali decisamente valide.
Attualmente hanno inizio i corsi per poter diventare producer a tutti gli effetti. Quanto è importante per te la produzione di musica propria a casa propria? Non credi che possa questo minimizzare il lavoro di uno studio discografico serio come il tuo?
Nel corso degli ultimi 20 anni abbiamo assistito ad una rivoluzione tecnologica davvero imponente. Oggi chiunque con un computer, un sequencer ed un paio di cuffie ha a disposizione possibilità creative quasi sconfinate, ma con una scarsissima cognizione di quello che si sta realmente facendo ed usando. Il risultato è un evidente abbassamento della qualità del prodotto ed un appiattimento della forma espressiva. Avere un’esperienza solida in questo campo richiede molti anni di studio e di lavoro sul campo ed è questo sicuramente il gap che gli studi professionali riescono a colmare, oltre ad avere accesso a dispositivi e tecnologie molto costose che garantiscono alti livelli di qualità.
Inoltre credo che così come per un “tecnico” sia importante avere delle solide basi di teoria musicale, di armonia, ecc. per poter interfacciarsi in maniera adeguata con i musicisti, allo stesso tempo è altrettanto importante che un musicista conosca gli aspetti tecnici della produzione musicale per poter aver un maggior controllo sulle diverse fasi che inevitabilmente lo coinvolgono sia nel lavoro in studio che dal vivo.
Alcuni corsi della nostra struttura, in particolare quello di Home Recording e Music Producer & Live Performer sono indirizzati proprio a fornire una solida preparazione in campo audio per affrontare in maniera professionale anche produzioni realizzate in ambiente home.
Esistono ancora possibilità di poter vivere di musica, secondo te?
Per chi come me ha deciso di dedicarsi maggiormente all’attività in studio è sicuramente un po’ più complicato ottenere il giusto ritorno economico a tanti anni di esperienza, formazione e sacrifici.. Prima dello sviluppo tecnologico di cui ti ho parlato poco fa, andare in studio era l’unico modo per poter realizzare un album e lì si operavano anche le fasi di pre-produzione ed arrangiamento dei brani, fasi che anche grandi artisti oramai riescono a gestire tranquillamente nel proprio home studio.
Ma, come dicevo in precedenza, la necessità di affidarsi a professionisti nasce nella fasi successive, che hanno bisogno di essere effettuate in strutture adeguate che mettano a disposizione ambienti ed attrezzature altrimenti difficilmente accessibili.
Come in qualsiasi settore professionale, il successo, anche in termini economici, risiede sempre nella qualità dei servizi che offri e nel saperti rapportare in maniera adeguata ai tuoi clienti cercando sempre di soddisfare a pieno le loro esigenze; con caparbietà, studio costante ed esperienza si può riuscire a vivere di sola musica.
Credi che la musica possa essere un progetto valido per la salvaguardia di alcuni valori? Considerate le tue preferenze di stampo rock, quanto questo riferimento di benessere può coesistere con le dubbie capacità di ascolto e produzione della mediocre musica home made di oggi?
La musica rappresenta un linguaggio universale nel vero senso della parola perché riesce a trasmettere indistintamente delle emozioni anche senza che ne sia compreso a pieno il messaggio. E’ dunque uno strumento potentissimo di comunicazione che può e deve veicolare anche importanti valori sociali, cosa che peraltro ha sempre fatto e sempre in maniera molto efficace, penso ad eventi storici come Woodstock o il Live Aid.
Ho citato non a caso due eventi strettamente connessi alla cultura rock, genere come dicevi a cui sono molto legato e che ha influenzato parecchio il mio modo di vedere e di stare al mondo, ritornando appunto al discorso dei valori sociali che è in grado di veicolare la musica; facendo il mio lavoro comunque ascolto e mi trovo a lavorare con brani di ogni genere musicale e in tutti, anche quelli più orientati ad ottiche squisitamente commerciali, trovo elementi interessanti che stimolano la mia curiosità e mi conducono ad altri ascolti ed altri ancora. Ecco, la curiosità, credo sia questo l’elemento principale che scarseggia nella società moderna. Avere tutto a portata di mano o meglio di click ci ha reso meno curiosi, meno interessati a soffermarci sulle cose che vediamo, che ascoltiamo.. sono talmente tutte così immediatamente accessibili che le diamo per scontato e questa superficialità di approccio comporta un evidente vuoto di cultura.
Intanto la band continua a suonare in sala prove e io e Lello decidiamo di allontanarci per un drink.
Carmine Maffei
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Oroscopo della settimana: dal 14 al 20 ottobre
Settimana di assestamento dopo i grandi cambiamenti avvenuti nei giorni scorsi. Non sono infatti previsti transiti di rilievo. L’ondata di passionalità che ha raggiunto i segni d’Acqua, con l’ingresso di Venere in Scorpione, prosegue.
L’energia emanata dall’astro dell’amore si unisce a quella di Mercurio, sempre in Scorpione, e a quella di Nettuno, nel segno dei Pesci. Stabili anche i segni legati agli altri elementi.
I segni d’Aria continuano a brillare della luce del Sole e a pulsare della forza prorompente di Marte.
I segni di Terra restano fortissimi, grazie a Plutone e Saturno in Capricorno e a Urano in Toro. I segni di Fuoco, infine, irradiano l’energia di Giove, sempre in transito in Sagittario.
Ariete: dal 21 marzo al 20 aprile
Ariete
Non è ancora tempo di accendere il camino – soprattutto in questo autunno che, per certi aspetti, profuma ancora d’estate – ma per voi, cari amici dell’Ariete, il fuoco brucia come non mai! L’opposizione di Sole e Marte dal segno della Bilancia, invece di farvi perdere grinta e coraggio, vi rafforza nella vostra determinazione a ottenere ciò che volete. D’altronde non potrebbe essere altrimenti, con un Giove così potente che vi supporta dal segno amico del Sagittario.
Siete così presi dal portare a termine i vostri progetti che, in questi giorni, potreste tralasciare un po’ le questioni di cuore. Il consiglio del cielo è quello di non strafare… dopo la battaglia, godetevi il giusto riposo!
Toro: dal 20 aprile al 20 maggio
Toro
Essere sotto pressione vi infastidisce, ma tira anche fuori il meglio di voi, cari amici del Toro. Nel corso di questa settimana, pressioni ne avrete parecchie, soprattutto se, come siete soliti fare, tenderete a mescolare gli affari con i sentimenti.
Sul lavoro avete le vostre strategie ed il vostro modo di agire, per questo, non tollerate chi vi dice cosa dovete o non dovete fare… fosse anche la persona più cara che avete al mondo. Mercurio e Venere in opposizione dal segno dello Scorpione, tuttavia, potrebbero portarvi proprio allo scontro con persone a cui siete legate sentimentalmente, ma che hanno voce in capitolo anche nei vostri affari.
Il consiglio del cielo, come sempre, è quello di aprire bene le orecchie, di ascoltare i consigli degli altri e poi di sintetizzarli a modo vostro.
Il rispetto dei vostri tempi è un diritto a cui non dovete rinunciare.
Gemelli: dal 21 maggio al 20 giugno
Gemelli
Recita uno degli immortali aforismi di Gibran:
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia!
Il vostro cielo, questa settimana, cari amici del segno dei Gemelli, sembra riproporre proprio il significato di questa celebre frase.
Giove sta terminando il suo percorso in opposizione dal segno del Sagittario e continua quindi a darvi filo da torcere, rallentando il raggiungimento degli obiettivi che vi siete prefissati. I lunghi giorni, passati a fare i conti con questo pesante interlocutore, vi hanno però rafforzato.
Adesso, quindi, è tempo di utilizzare i muscoli potenziati da questo durissimo training.
Marte e Sole, in trigono dal segno della Bilancia, vi forniscono l’energia e la grinta che vi serve. In amore stanno per aprirsi nuovi scenari.
Cancro: dal 21 giugno al 21 luglio
Cancro
C’è una carta dei Tarocchi che ben rappresenta il cielo di questa settimana, cari amici del Cancro. È la Lama dell’Angelo, ovvero quella che annuncia l’arrivo di notizie. Questa carta è direttamente collegata con Mercurio, il messaggero degli Dei che questa settimana vi sorride, in trigono dal segno dello Scorpione.
Buone nuove in arrivo, dunque, soprattutto per quel che riguarda il cielo dell’amore. Accanto a Mercurio avete infatti una splendida Venere che vi fa l’occhiolino.
Le novità poi arriveranno all’improvviso, quando meno ve lo aspettate… d’altronde Urano, sempre in sestile, ma questa volta dal segno del Toro, serve proprio a questo: a sconvolgere – in maniera positiva – gli scenari senza preavviso.
Apritevi dunque al nuovo, senza farvi troppe domande e ricordate: il cielo ha molta più fantasia di noi!
Leone: dal 23 luglio al 23 agosto
Leone
L’amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande.
Leggendo questa celeberrima frase di Woody Allen, non ho potuto fare a meno di pensare voi e al vostro cielo di questa settimana, cari amici del segno del Leone.
Venere in quadratura dal segno dello Scorpione, ve ne farà vedere delle belle, ma potenzierà anche la vostra carica erotica. Quando l’astro della passione si pone così di punta, genera spesso liti e incomprensioni con la persona amata, ma avendo voi Marte e Sole in sestile dal segno della Bilancia, con ancora maggiore probabilità, concluderete queste liti, facendo ardere il fuoco della passione.
Liti, a parte, Giove in trigono dal segno del Sagittario, protegge le relazioni stabili, quindi niente paura, dopo la piaggia, verrà il sereno.
Vergine: dal 24 agosto al 22 settembre
Vergine
Chi non molla, vince! E questa settimana vedrà voi, cari amici della Vergine, puntare i piedi come non mai, per ottenere quello che volete.
La quadratura di Giove dal segno del Sagittario, di certo, non vi facilita le cose, così come l’opposizione di Nettuno dal segno dei Pesci; il trigono di Saturno, tuttavia, vi spinge a non mollare. D’altronde quando siete convinti di una cosa è difficile farvi cambiare idea e voi, soprattutto nell’ambito lavorativo e familiare, siete convinti di meritare di più rispetto a ciò che vi viene riconosciuto!
Lottate pure, quindi, alla fine la spunterete. L’importante è che, presi come siete dalla battaglia, non vi dimentichiate di sfruttare al massimo la bellissima Venere che vi sorride dal segno dello Scorpione.
Fate la guerra, dunque, ma lasciate un po’ di energia anche per le delizie dell’amore!
Bilancia: dal 23 settembre al 22 ottobre
Bilancia
Il Sole sta marciando a passo spedito nel vostro spicchio di cielo, cari amici della Bilancia.
Il tempo del vostro capodanno astrologico sta vivendo quindi la sua fase più dirompente ed esplosiva, anche perché, quest’anno il nostro astro principale ha accanto a sé Marte, in transito proprio nel vostro spicchio di cielo. È dunque questo il tempo per compiere quello scatto in avanti che vi viene richiesto da tempo, ma su cui tanto tergiversate, rallentati come siete da Saturno in Capricorno.
Aprite le finestre, uscite di casa, osate… questo è il tempo per mettere i primi mattoni della casa del vostro futuro!
Giove in sestile dal segno del Sagittario protegge le iniziative e benedice i progetti. E, ricordate, la fortuna sostiene gli audaci!
Scorpione: dal 23 ottobre al 21 novembre
Scorpione
Il conto alla rovescia è cominciato, cari amici del segno dello Scorpione.
Nel corso della prossima settimana il Sole farà il suo ingresso trionfale nel vostro spicchio di cielo ed allora sì che si potrà dare finalmente il via alla festa per il vostro compleanno. Come vi ho spiegato la scorsa settimana, quest’anno è come se gli ospiti fossero arrivati in anticipo.
Mercurio e Venere ruotano già nel vostro spicchio di cielo, ma per poter aprire le danze dovete ancora attendere qualche giorno. Quella in corso sarà quindi ancora una settimana di preparativi.
Non stancatevi troppo… perché le energie vanno ben incanalate… nel frattempo godetevi Venere e ascoltate i consigli di Mercurio, il messaggero degli Dei vi regalerà idee vincenti!
Sagittario: dal 22 novembre al 21 dicembre
Sagittario
L’erba cresce, gli uccelli volano, le onde bagnano la sabbia. E io vinco gli incontri.
Così rispondeva ai giornalisti Muhammad Alì, il pugile più forte di tutti i tempi, al termine dei suoi incontri, e così risponderete voi a chi vi chiederà conto della vostra straordinaria determinazione, nel corso di questa settimana, cari amici del segno del Sagittario.
Giove nel segno e Sole e Marte in sestile dal segno della Bilancia, vi rendono infatti imbattibili. Agire e muovervi è il vostro modo per tenere testa a Nettuno che, quadrato dal segno dei Pesci, può incutervi pensieri pessimistico.
Da segno di fuoco qual siete, quando le elucubrazioni mentali fanno capolino, voi rispondete con l’azione.
Ciò che non va bene, va cambiato… costi quel che costi e voi non vi tirate di certo indietro, di fronte alle difficoltà!
Capricorno: dal 22 dicembre al 19 gennaio
Capricorno
C’è un tempo per seminare e un tempo per raccogliere… e questo, cari amici del Capricorno, è proprio il tempo della raccolta.
La quadratura di Marte e Sole dal segno della Bilancia vi impone una sorta di esame finale, questa settimana. Volenti o nolenti si chiuderà un capitolo, iniziato dieci mesi fa, proprio quando il Sole splendeva alto nel vostro spicchio di cielo.
Quest’anno siete stati – e continuate ad essere – supportati ai massimi livelli, visto che avete Plutone e Saturno nel segno, Urano in trigono dal segno del Toro e Mercurio, Venere e Nettuno in sestile.
Quindi gli ingredienti, per riuscire a superare il traguardo che vi siete prefissati, ci sono davvero tutti.
Godrete del sapore della vittoria!
Aquario: dal 20 gennaio al 19 febbraio
Acquario
Acquazzoni e arcobaleni! Anche in questa settimana, come nella precedente, il vostro cielo si presenta a due velocità, cari amici del segno dell’Acquario!
Il segreto per ottenere il meglio, in questi giorni, è il saper seguire la corrente ed adeguarsi ad essa. Urano, quadrato dal segno del Toro, potrà far scoppiare tempeste improvvise, soprattutto in Amore (visto che anche Venere è in quadratura), in questi casi, dovrete rifugiarvi nel primo riparo che troverete e attendere che la burrasca passi.
Di contro, quando Giove nel vostro spicchio di cielo, appoggiato da Marte e Sole in sestile dal segno della Bilancia, ve ne darà l’occasione, dovrete prendere il toro per le corna e portare a casa la vittoria.
Sono certa che, col vostro acume, saprete scegliere la marcia giusta per ogni situazione: avanti tutta!
Pesci: dal 20 febbraio al 20 marzo
Pesci
Il tempo in cui siete stati costretti a giocare in difesa è finalmente finito, cari amici del segno dei Pesci!
Le forti opposizioni con cui avete dovuto fare i conti da fine agosto a fine settembre, adesso, grazie al cielo, sono solo un lontano ricordo. A questo punto si riparte e lo si fa alla grande, visto che, proprio in questi giorni, siete illuminati dal trigono di Mercurio e Venere dal segno amico dello Scorpione (oltre ad avere il fortissimo Nettuno lì da voi).
Adesso, quindi, il vostro pensiero si farà via via più lucido e creativo. La passione si riaccenderà in voi e avrete voglia di fare mille cose, mettere in cantiere mille progetti.
Il partner di un Pesci in questo periodo potrebbe rimanere sorpreso dal risveglio anche erotico del pesciolino che ha accanto. Che dire… godetevi appieno questo tempo… dopo i sospiri di preoccupazione di settembre, si passa a quelli di ottobre da assaporare sotto le lenzuola!