Viola Ardone – Fabrizio Coscia 21 novembre 2022 ore 18.00 Teatro Mercadante!
Dopo il grande successo di pubblico avuto con Erri De Luca e Titti Marrone continuano gli incontri promossi dal Teatro di Napoli – Teatro Nazionale: “La Foresta Vergine. Pensare Napoli”.
L’appuntamento è lunedì 21 novembre alle 18 con la scrittrice Viola Ardone e il giornalista, scrittore e critico de Il Mattino Fabrizio Coscia.
Si parte sulle aspettative di Napoli e su cosa è cambiato e sta cambiano, una riflessione che investe le attese e l’immaginario della città.
Sul palco del Teatro Mercadante, di volta in volta, si alterneranno prossimamente Diego De Silva, Alessio Forgione, Goffredo Fofi, Valeria Parrella, Viola Ardone, Maurizio De Giovanni, Wanda Marasco, Ruggero Cappuccio, Silvio Perrella.
Prossimi appuntamenti in programma
Valeria Parrella – Simona Boo e Marco Messina 99 Posse 12 dicembre ore 18.00
Maurizio De Giovanni – Enzo D’Errico 23 gennaio 2023 ore 18.00
Alessio Forgione – Goffredo Fofi 13 febbraio 2023 ore 18.00
Ruggero Cappuccio – Pierluigi Razzano 27 febbraio 2023 ore 18
Silvio Perrella – Ottavio Ragone 20 marzo 2023 ore 18.00
Diego De Silva – Massimiliano Virgilio 3 aprile 2023 ore 18
Wanda Marasco – Francesco De Core 8 maggio 2023 ore 18.00
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Trianon Viviani: i “Duje paravise” di Gianni Conte
Domenica 7 novembre, alle 18, data unica del concerto Duje paravise di Gianni Conte, con la partecipazione straordinaria di Mariano Caiano.
Il titolo rimanda alla canzone omonima del 1928, musicata da E.A. Mario, in cui «duje viecchie prufessure ‘e cuncertino» esaltano l’incanto e la bellezza della musica e della città partenopea, al cospetto di san Pietro e di tutti i santi, entusiasti e meravigliati ascoltatori.
In questo concerto, Conte, voce solista dell’Orchestra italiana di Renzo Arbore, e Caiano, altra voce e jolly dello stesso ensemble, provano a fondere le proprie anime di colleghi e amici – più classica quella di Gianni, più contemporanea quella di Mariano – in un amalgama perfetto, grazie alle medesime radici e al medesimo sguardo verso il futuro, all’insegna di un approccio giocoso.
Tra i tanti grandi classici, non mancano Marechiaro e Dicitencello vuje, capolavori come Mandulinata a Napule e Napule è di Pino Daniele, omaggi a Enzo Gragnaniello, Nino D’Angelo e Roberto De Simone, nonché composizioni originali dei due musicisti, con un “pensierino” all’amico Renzo Arbore.
Al concerto partecipano i musicisti della Bakanov band: Alfredo di Martino (piano e fisarmonica), Pasquale de Angelis (basso) e Antonio Mambelli (batteria).
I biglietti dello spettacolo sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13:30.
Green pass e mascherina obbligatorî.
Miniabbonamenti e promozioni per il pubblico
Il Trianon Viviani ha lanciato un particolare miniabbonamento per il pubblico, uno speciale biglietto per i giovani e un’iniziativa permanente per gli abitanti di Forcella.
Fino al mese di dicembre il teatro della Canzone napoletana propone la sottoscrizione di una card, con la quale lo spettatore potrà assistere a sei spettacoli, al prezzo speciale di 90 € in poltrona e di 60 € in palco, scegliendoli liberamente dal cartellone.
Inoltre, per il pubblico giovanile, ovvero “under 30”, il teatro rende disponibile, per ogni spettacolo, cento ingressi a 10 €.
Il direttore artistico Marisa Laurito ha annunciato anche un’iniziativa, dedicata agli abitanti di Forcella: un lotto di cinquanta biglietti per ogni spettacolo, disponibili allo speciale prezzo ridotto di 7 €, acquistabili esclusivamente al botteghino del teatro.
Il miniabbonamento e il biglietto ridotto per gli under 30 sono acquistabili da oggi presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13:30.
Per accedere al teatro è obbligatorio il possesso del green pass e l’uso della mascherina.
La Stanza delle Meraviglie, un’immersione innovativa nella Canzone napoletana
Da martedì a domenica, con prenotazione obbligatoria e ingresso gratuito
Continuano, con vivi consensi dei media e del pubblico, le visite alla Stanza delle Meraviglie, lo spazio di realtà immersiva nel patrimonio e nella storia della Canzone napoletana, unico e innovativo nel panorama italiano e internazionale.
Disegnata dal regista Bruno Garofalo da un’idea di Marisa Laurito, la Stanza è stata realizzata nell’àmbito dell’Ecosistema digitale Cultura Campania, Progetto ArCCa, Architettura della Conoscenza Campana – Contesto Musica (Por Campania Fesr 2014-2020 – assi 1 e 2), il progetto di digitalizzazione del patrimonio culturale campano, materiale e immateriale, promosso dalla Regione Campania e attuato da Scabec, la società in house della Regione per i beni culturali.
La Stanza delle Meraviglie è visitabile dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, e la domenica e i festivi, dalle 10 alle 13. La visita dura trenta minuti ed è effettuata a gruppi di quindici persone. È obbligatoria la prenotazione telefonica al numero del botteghino del teatro 081 2258285 (interno 1).
Ingresso gratuito fino a tutto il mese di novembre.
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Franco Toro: l’uomo più bello del mondo è il nuovo romanzo di Dario Neron
Dario Neron, dopo Doctor Reset (2017) pubblicato da Il Camaleonte edizioni, pubblica Franco Toro: l’uomo più bello del mondo (2020) edito da Castelvecchi editori e già presente nelle librerie da luglio.
Il protagonista del romanzo, come possiamo già dal titolo è Franco Toro, un ragazzo che di professione è un callboy, un accompagnatore e intrattenitore maschile. Lui è un ragazzo di ventotto anni che si è ritrovato a svolgere questo lavoro quasi per caso.
Il mio nome è Franco Toro, ho ventotto anni e sono una puttana.
Ora, qui, adesso. O meglio: un puttano. Si potrebbe usare un termine socialmente più accettabile, ma meno descrittivo, come escort, accompagnatore, intrattenitore oppure prostituta. Indipendentemente dal termine, rimane il fatto che vendo il mio corpo: a volte tutto quanto, a volte solo una parte.
…
Non sono stato trattato male dai miei genitori, preti e maestri non hanno abusato di me, di amici ne avevo né tanti né pochi. Non sono stato preso in giro in cortile, non ero più sfigato di qualunque altro mio coetaneo.
Franco Toro: chi è il protagonista del libro di Dario Neron
Ecco come ci viene presentato il protagonista da Dario Neron:
Certo, questo non era quanto avevo immaginato per la mia vita ideale. Mi trovavo, con i miei ventotto anni, in quella fase della vita dove si crede di aver capito tutto ed ero dunque sempre triste per la convinzione di non avere più nulla da scoprire.
Allo stesso tempo, mi rendevo conto di non capire un cazzo e dunque mi intristivo del fatto che poco prima ero arrivato a sentirmi speciale. Insomma, sapevo di viaggiare contromano, ma non avevo l’interesse, l’ambizione, forse nemmeno la voglia di cambiare corsia.
Aspettavo una parete di cemento, un cinque assi, qualcosa di grosso. E quando l’avrei visto, avrei accelerato.
In passato avevo avuto degli obiettivi ben diversi, come ad esempio quello di diventare un astronauta, un poliziotto o un grande della pallacanestro. Costruire una casa. E invece, per forza maggiore, per noia o per avere una sensazione di indipendenza, forse anche per essere stato un panchinaro ai tempi, mi ero messo a darlo via per soldi.
Franco Toro: l’uomo più bello del mondo non è un romanzo che vuole raccontare la storia erotica o le gesta sessuali del protagonista. L’aspetto su cui si sofferma Dario Neron è un altro: quello sociale basato sul narcisismo, sulla presenza eccessiva sui social e sull’egocentrismo di una gioventù che vive nell’incertezza di un futuro che è più cupo che mai.
Il protagonista del romanzo non vive con leggerezza il proprio lavoro ma con un velo di rassegnazione e il suo egocentrismo, alimentato a dismisura anche dal suo lavoro, non è nient’altro che uno scudo che il ragazzo indossa per poter far fronte alle pretese di una società tritacarne, in cui l’individuo non ha più un peso o un valore se non quello del mercato.
Escort maschili e femminili: le aspettative dei clienti spiegate nel romanzo
Dario Neron si sofferma sulle differenze di genere e le aspettative da parte dei clienti: la società e i fruitori di questi servizi hanno aspettative diverse a seconda del proprio genere. Da una escort, ad esempio, ci si aspetta partecipazione verbale durante cene o eventi pubblici mentre nel caso di Franco Toro, e quindi dagli escort, ci si aspetta semplicemente il massimo della cura e della prestanza fisica accompagnati da un profondo silenzio perché il loro pensiero o la loro parola non rientra nel gioco dell’accompagnatore.
Attraverso alcuni spunti di riflessione, come quello che vi riportiamo, possiamo capire che per molti aspetti le donne emancipate possono essere più discriminanti degli uomini maschilisti.
Accompagnare impresarie, artiste o alte dirigenti a pranzi di gala o lavoro era tra i primi impieghi della giornata e raramente durava più di alcune ore, concludendosi solitamente con una stretta di mano, più che con una spruzzata. Al contrario delle mie colleghe appartenenti al gentil sesso, le quali dovevano impegnarsi per partecipare alle discussioni, io venivo pagato per stare zitto e fare una figura di gradevole aspetto.
Da un uomo che investe molto tempo nella cura del proprio corpo, non ci si aspettano grandi cose e quindi ero, per così dire, diventato vittima del mio aspetto.
Franco Toro: l’uomo più bello del mondo oltre a dare uno spaccato sulla pochezza sociale dei nostri giorni ci porta a riflettere sul mondo maschile e femminile, visto con cinico disincanto dal protagonista del romanzo, che classifica sia le donne che gli uomini in particolari e precise categorie.
Dario Neron: biografia
Dario Neron nasce a Locarno nel 1987, figlio dei postumi della catastrofe di Chernobyl. Dal 2016 inizia a scrivere e a vincere diversi premi letterari:
- Nel 2016 Premio Inedito vince il primo posto nella sezione narrativa.
- Nel 2017 pubblica il suo primo romanzo Doctor reset.
- Nel 2018 arriva a terzo posto per il Premio nazionale di poesia e narrativa Alda Merini.
- Nel 2018 vince il primo posto nella sezione narrativa Contropremio Carver.
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100 anni dalla morte di Sir Ernest Shackleton
Ricorre quest’anno il centenario della morte dell’esploratore polare Sir Ernest Shackleton, scomparso il 5 gennaio 1922 all’età di 47 anni, a bordo della nave da esplorazioni Quest nel corso di quella che sarebbe stata l’ultima delle sue spedizioni antartiche.
Ernest Shackleton (1874-1922) visse da protagonista l’epoca d’oro delle spedizioni antartiche. Prese parte al viaggio della Discovery guidata da Scott, poi comandò la Nimrod nella spedizione culminata con il Farthest South, il record di avvicinamento al polo Sud, l’ultimo prima della definitiva conquista da parte di Amundsen. L’impresa gli valse gloria e riconoscimenti in patria, accresciuti dalla sfortunata ed eroica impresa dell’Endurance che Shackleton stesso raccontò in Sud.
Quello inseguito dagli esploratori antartici è un luogo geometrico, un punto originato dalla forma sferica della Terra e dalla cartografia che ha cercato di misurare il pianeta: il punto d’incontro tra la natura, la scienza geografica e la resistenza umana. Dopo aver letto questi diari d’esplorazione forse il lettore avrà più chiaro l’obiettivo e il senso di quell’andare, fino al punto estremo: il centro del continente antartico.
La spedizione dell’Endurance partita da Plymouth nel 1914 fallì quasi prima di iniziare. La nave rimase presto bloccata, stritolata dai ghiacci polari. Shackleton si lanciò allora nella più grande e disperata delle avventure: trarre in salvo i ventisette uomini che erano con lui.
Sud è il resoconto di quei tremendi anni sul ghiaccio: gli accampamenti improvvisati sulla banchisa alla deriva, la fuga per mare a bordo delle tre scialuppe di salvataggio, l’incredibile traversata verso la Georgia del Sud.
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