Si è svolto presso la Sala consiliare del Comune di Mirabella Eclano il secondo Consiglio comunale dell’era Ruggiero. All’ordine del giorno la ratifica della variazione al bilancio di previsione 2019/2021 e l’approvazione delle linee programmatiche 2019/2024 che prevedono il rilancio del tessuto economico della città della valle del Calore grazie ai numerosi investimenti posti in essere e al coinvolgimento dei privati per la creazione di nuove opportunità di lavoro, crescita e sviluppo.
Rigenerazione ambientale e riqualificazione urbanistica, questi i punti intorno a cui ruotano le linee programmatiche approvate dal Consiglio comunale di Mirabella Eclano, nella cui realizzazione il sindaco Giancarlo Ruggiero sarà coadiuvato dall’assessore ai Lavori Pubblici Nadia Santamaria.
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Mostra Kême per l’attesa apertura del Tempio di Serapide
Da domenica 20 giugno 2021 alle ore 11.00 e in occasione dell’apertura del “Macellum di Pozzuoli- Tempio di Serapide”, la Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli in collaborazione con Aporema o.n.l.u.s., nell’ambito dell’ATI Macellum, (“La Terra dei Miti s.r.l.”, “Associazione Amartea”, “Aporema onlus” “Graficamente srl”) presenta la mostra Kême.
Il progetto espositivo, nato e realizzato grazie alla collaborazione con il Parco archeologico dei Campi Flegrei, a cui hanno preso parte 14 studenti appositamente selezionati attraverso un concorso
tematico, mette in evidenza la possibile interazione tra il linguaggio contemporaneo e quello archeologico.Il titolo stesso della mostra traduce l’intento, “Kême” in egiziano, infatti, si riferisce a terra nera o materia prima: la materia che dà origine. Così come Serapide, divinità egizia creata per favorire l’incontro tra due civiltà, Kême che da termine egiziano, in arabo diventa al-kimya trasformandosi quindi in alchimia, disciplina finalizzata alla trasformazione della materia tramite il fuoco.
Terra e fuoco sono gli elementi primordiali della trasformazione, anche elementi caratteristici della terra dei Campi Flegrei.
Basandosi su questi temi gli allievi hanno prodotto sculture in materiali argillosi, terracotta o/e ceramica, rispondendo al tema preposto e alla collocazione integrata site-specific. Ogni opera ha una propria autonomia estetica e pur diversificando la matrice che li contraddistingue, dà vita a un percorso espositivo funzionale alla comprensione e l’evoluzione della concettualità e delle capacità scultoree che ad essi appartengono.
Francesca Arduino, Gaetano Fabozzi, Antonio Flumeri, Salvatore Mancino, Tammaro Menale, Rebecca Miccio, Roberto Pesacane, Rosanna Pezzella, Alessandro Piromallo, Salvatore Russo, Biagio Salvati, Antonio Salzano, Noemi Saltalamacchia e Lucia Schettino sono i giovani in mostra.
Le porte del Tempio di Serapide saranno aperte al pubblico e le opere saranno visibili fino al 30 di settembre 2021.All’opening interverranno:
Dott. Fabio Pagano, Direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei;
Antonio Manzoni, Presidente di Aporema onlus, partner dell’ ATI Macellum;
Prof. Renato Lori, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli;
Prof. Valter De Bartolomeis, Dirigente Scolastico Istituto ad indirizzo raro Caselli De Sanctis di Napoli;
Prof.ssa Rosaria Iazzetta, Coordinatrice di Scultura dell Accademia di Belle Arti di Napoli;
Prof. Nello Antonio Valentino, Docente di Formatura, tecnologia e tipologia dei nuovi materiali, dell’ Accademia di Belle Arti di Napoli.La Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli con i corsi condotti dalla Prof.ssa Rosaria Iazzetta, Prof. Nello Antonio Valentino, Prof.ssa Elisa Laraia hanno avuto funzione organizzativa e tecnica dell’evento, mentre Marcello Merenda e il corso di fotogiornalismo dell’Accademia, del Prof. Mario La Porta, funzione documentativa delle fasi di lavorazione e
dell’esposizione, Il Prof. Antonio Manzoni con l’Associazione Aporema Onlus funzione ideativa e logistica del concorso Kême, il Dirigente Valter Luca De Bartolomeis, con Istituto ad indirizzo raro Caselli De Sanctis di Capodimonte supporto tecnico-pratico all’evento, e il Sito Macellum (Tempio di Serapide) all’interno del Parco archeologico dei Campi Flegrei, cornice perfetta per
un’interazione interdisciplinare e significativa, viste le vicissitudini culturali e di comunità, che l’arte e la socialità esigono, in questo momento e sempre. -
Carnevale: come nasce e perché si festeggia così
Il grigiore dell’inverno che sembra, per molti, non giungere mai al termine viene squarciato dal Carnevale, una festa lunga una settimana, rivolta al divertimento e ai colori straripanti, da ogni dove.
Tra le diverse etimologie attribuite alla parola Carnevale, in molti ritengono che derivi da carnem levare (levare la carne).
Goethe sul Carnevale dice:
Il Carnevale non è una festa che si offre al popolo, ma una festa che il popolo offre a se stesso.
Durante il Carnevale il mondo si capovolge, si sbeffeggiano le autorità, il servo diventa padrone e il padrone servo, la tristezza cede il posto all’allegria e si liberano tutti gli istinti repressi. Il grottesco, il fantasioso e gli animaleschi personaggi del Carnevale simboleggiano, per alcuni, le angustie dell’inverno, rappresentate anche dai camuffamenti.
Carnevale: le maschere e i coriandoli
Le sfide carnevalesche sono delle battaglie simulate e i proiettili sono coriandoli, che si lanciano scambievolmente.
Come nascono i coriandoli?
Un tempo, prima che nascessero i coriandoli, le munizioni di Carnevale erano le uova (solo i gusci), successivamente si passò ai confetti di zucchero, che al loro interno contenevano semi di coriandolo. Da qui deriva l’origine del nome. Dai confetti di zucchero si passò ai confetti di gesso e poi si arrivò ai coriandoli di carta che erano più leggeri, pratici ed economici dei confetti di gesso.
Le maschere, oltre a dissimulare la propria identità, hanno significati magici, irreali e misteriosi.
La maschera di Arlecchino, ad esempio, proviene dal nome hellequin, radice tedesca holle, che significa inferno. Inizialmente la maschera di Arlecchino non era colorata ma era formata da foglie che avevano i diversi colori delle stagioni climatiche.
Nell’antichità classica, quando il nuovo anno iniziava il primo marzo, il tempo della rinascita cosmica precedeva di poco la primavera e, dunque, c’era maggior motivo di inneggiare per l’arrivo dell’anno nuovo e per l’addio al vecchio e per dare il benvenuto alla ripresa stagionale.
Ecco alcune delle motivazioni per cui si festeggia il Carnevale.
Tutto ci riconduce agli scampoli dei saturnali romani, durante i quali, si nominava un re e lo si immolava, nello stesso modo in cui si celebra la morte del Carnevale.
In Grecia, invece, vi erano celebrazioni in onore di Dioniso, il dio della vite, che però aveva anche giurisdizione sui defunti e aveva il potere di farli vivere e rinascere. Dioniso veniva presentato seduto su un carro, altro elemento che caratterizza il nostro Carnevale.
Il Carnevale viene anche definito la festa del ventre perché rappresenta l’eccesso e le scorpacciate. Infatti la gastronomia tradizionale di Carnevale è composta da cibi consistenti, come gli gnocchi o la braciola di maiale ripiena.
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Dario Saltarelli, noto artigiano pasticciere campano, chiede ai politici maggiori servizi
Dario Saltarelli è un famoso artigiano pasticciere del casertano che ha trasformato la sua grande passione in una professione apprezzata in tutto il territorio italiano. La sua impresa artigiana si basa su un principio fondamentale e imprescindibile: il sapere tradizionale che mira a conservare l’immenso patrimonio culturale gastronomico italiano.
L’attività imprenditoriale di Dario Saltarelli, la Polakkeria, esiste da oltre quarant’anni e il suo obiettivo resta sempre quello di valorizzare il territorio attraverso la trasformazione delle materie prime che questo mette a disposizione.
L’artigiano pasticciere invita le istituzioni politiche ad essere più presenti e vicine a chi, come lui, ha deciso di investire sul territorio casertano ricco di risorse naturali che però non vengono valorizzate.
Mariangela Merola, candidata alle prossime Regionali in Campania per la circoscrizione Caserta e Provincia-Napoli e Provincia, per capire cosa ci si aspetta dalle istituzioni politiche locali da chi nonostante tutti i limiti territoriali è riuscito ad affermarsi diventando un’eccellenza campana.
Dario Saltarelli
Dario Saltareli e le aspettative riposte nella politica regionale
La difficoltà riscontrata da Dario Salterelli, per quanto concerne la sua attività imprenditoriale, è il non appoggio da parte delle istituzioni politiche nei confronti di chi vuole puntare sulle risorse turistiche di Baia Domizia.
Queste sono le parole del noto imprenditore:
Io mi aspetto dalla politica un’attenzione in più che si potrebbe riscontrare con l’offerta di servizi maggiori dedicati agli utenti da parte delle istituzioni politiche locali e nazionali. Questa è una grande pecca che ci crea dei danni.
Oltre alla mancanza di servizi adeguati il problema, secondo l’imprenditore casertano, è la mancanza di un’associazione o di un consorzio perché creare una forma aggregativa simile permetterebbe di far entrare in contatto gli imprenditori con le istituzioni politiche in modo più fluido.
Il consorzio, infatti, oltre a creare un collegamento diretto tra chi vive il territorio e chi lo gestisce è un modo per dare valore e dignità a chi ogni giorno si spende in prima persona per dare valore al luogo in cui vive e lavora.
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Ruggiero: «Così rinasce la città di Mirabella Eclano»
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