Si è la presentazione del nuovo cartellone di eventi e dei nuovi progetti relativi ad uno dei poli culturali più importanti del mandamento baianese: il Teatro Domenico Biancardi.
A presentare il programma il nuovo direttore artistico del Teatro Domenico Biancardi di Avella, Nicola
Le Donne, che ha dato enorme spinta al progetto farcendolo di nuovo idee e regalando allo stesso teatro una nuova veste.
Non solo teatro ma anche una serie di opportunità relative ai corsi di formazione gratuiti e retribuiti, finanziati dalla Regione Campania per tecnici del suono e delle luci, operatori alla scenografia, costumisti, truccatori e acconciatori.
Un’offerta teatrale che partirà domenica 22 gennaio 2023, alle ore 20.00, con “Una notte con
Dora”, spettacolo diretto da Mario Lanzuise con Feliciana Tufano, Mario Arienzo e Peppe
Miccio. La storia di una guardia giurata che scatenerà, con la complicità della bella Dora e di un severo giudice, una lunga serie di equivoci.
Ma saranno tantissimi gli appuntamenti in programma, con nomi di spessore a calcare la
scena, da Oscar di Maio ad Antonella Quaranta, passando per Lello Musella , Corrado Taranto
e tantissimi altri.
L’offerta del “Domenico Biancardi” sarà abbinata alle tante attività culturali promosse sul territorio da
Comune, Ministero della Cultura e AvellArte.
Un piano strategico mirante alla fruibilità delle sale attigue al teatro quale luoghi di convegni,
meeting e polo attrattivo culturale.
Per poter assistere agli spettacoli è necessaria la prenotazione.
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I fratelli De Filippo di Sergio Rubini: la recensione
I fratelli De Filippo di Sergio Rubini rappresenta una sorta di sequel di Qui rido io di Martone con le dovute differenze, rappresentate dalla modalità soggettiva dei due registi di guardare i personaggi all’interno delle rispettive pellicole, unito al differente tempo che ciascun di loro ha deciso di trattare.
Il lungometraggio di Sergio Rubini si sofferma sulla storia prevalentemente artistica dei fratelli De Filippo che però resta e resterà sempre ancorata alla vita intima e familiare dei tre, che vivono una sorta di senso di riscatto derivante dalla mancanza di un’identità familiare, che gli è stata consegnata in modo equivoco.
Tutti e tre i fratelli sanno che Eduardo Scarpetta è il loro padre naturale ma tutti e tre sanno che per loro ufficialmente, moralmente e artisticamente è il loro zio.
Il film mostra le difficoltà che i tre hanno dovuto affrontare nel loro iter artistico, prima di potersi affermare e restare ai posteri per come li conosciamo oggi. Sergio Rubini ci mostra tre anime e caratteri differenti che, nonostante le loro diversità, si amano in quanto famiglia, tendendo all’unione familiare e artistica nonostante tutto.
Affermarsi nel mondo del teatro, per loro, non è solo un atto dovuto nei confronti dell’amore per l’arte che, nonostante tutto, gli ha trasmesso Eduardo ma è, soprattutto, un modo, forse l’unico che hanno, per potersi riscattare e conquistare quella dignità che, dalla nascita, gli è sempre stata negata.
Il lungometraggio segue la narrazione del biopic classico, in cui le vicissitudini artistiche e personali di Eduardo, Peppino e Titina s’incrociano e si fondono tra vita privata e teatrale, per poter dare allo spettatore una conoscenza globale e intima dei tre protagonisti.
Domenico Pinelli, Mario Autore e Anna Ferraioli Ravel nel film di Sergio Rubini
I fratelli De Filippo: i personaggi
Titina (Anna Ferraioli Ravel) è una donna forte, che ama il teatro, è risoluta ed è fiera perché nonostante sappia di non rientrare nei canoni estetici del tempo persevera per trovare un posto nel mondo del teatro e ci riesce prima nella compagnia di Totò e poi con i fratelli.
Eduardo (Mario Autore) è ambizioso, consapevole delle proprie capacità artistiche e spregiudicato nel volersi affermare a tutti i costi e in qualsiasi modo. La sua mente è brillante e veloce che insieme all’orgoglio e all’impulsività, a volte, lo conducono lontano dal riuscire a raggiungere il suo sogno, facendogli compiere scelte azzardate. Lui, in fondo, sa che insieme ai fratelli potrà avverare il suo sogno e quando la vita e gli eventi gli mettono i bastoni tra le ruote è capace di fare un passo indietro pur di riuscire a raggiungere il suo obiettivo, che poi conquisterà.
L’ultimo film di Sergio Rubini
Peppino ( Domenico Pinelli) ama il teatro ma quella parte spensierata e comica, meno impegnativa e malinconica che, invece, tanto piace ad Eduardo. Tra i tre fratelli, lui, è quello meno ambizioso perché da piccolo, crescendo in campagna apprezza le cose semplici e i legami indissolubili. Il suo scopo è quello di lavorare facendo ciò che gli piace, senza porsi troppe domande perché quando è tempo di essere incudine non ha problemi ad incassare.
I fratelli De Filippo hanno grandi capacità anche nei loro percorsi artistici individuali ma insieme rappresentano una forza straordinaria che concentra: bravura, sensibilità differenti, ironia e creatività.
Sergio Rubini con il suo lungometraggio rende omaggio non solo ad Eduardo ma anche a Peppino e Titina che sono stati ugualmente grandi artisti.
Lo spettatore viene affascinato, ammaliato e incuriosito dalle personalità differenti dei tre fratelli De Filippo perché il regista riesce a dare a ciascuno quella dimensione umana, che li rende prima esseri umani e successivamente grandi artisti.
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Omissis di Alessandro Paschitto al Mercadante
Al via lunedì 21 novembre alle 21 la programmazione 2022/2023 del Ridotto del Mercadante che propone nove titoli che andranno in scena tra novembre 2022 e maggio 2023, spettacoli e allestimenti di ricerca dedicati alle più giovani realtà della scena partenopea.
©ivan nocera per teatro di napoli
Annota il direttore Roberto Andò:
Come sempre la Stagione del Ridotto del Teatro Nazionale di Napoli è dedicata alla drammaturgia contemporanea, e presenta testi, attori e registi di grande rilievo. Basta sfogliare l’elenco dei titoli per intuire il senso delle scelte che sono state fatte. Dai vincitori – Alessandro Paschitto, Noemi Francesca, Sara Guardascione, Andrea Cioffi – del bando under 35, Premio Leo de Berardinis, e del premio per la drammaturgia Nuove sensibilità 2.0, rispettivamente promossi dal Teatro Nazionale e dal Circuito Pubblico Campano, all’omaggio di Franco Maresco e Claudia Uzzo a Franco Scaldati, grandissimo autore poco rappresentato, di cui ricorre quest’anno il trentennale della morte, passando per Erri De Luca, Salvatore Rizzo, Sandro Dioniso, Antonio Tarantino, alle scritture di scena ispirate a Simone De Beauvoir e Katherine Mansfield, per le interpretazioni di attori come Silvia Ajelli, Filippo Luna, Giuseppe Sartori, Anna Gualdo, Anna Coppola, Francesca Cutolo, Galatea Ranzi, Melino Imparato, Giacomo Civiletti, si annunzia una stagione incentrata sul confronto generazionale, una sorta di staffetta tra personalità affermate che hanno battuto strade nuove del teatro, si potrebbe dire maestri della scena, e talenti emergenti, portatori di nuove visioni.
Si inizia il 21 novembre con Omissis, spettacolo scritto e diretto da Alessandro Paschitto interpretato da Raimonda Maraviglia, Anna Gualdo, Francesco Roccasecca, Giuseppe Sartori e con Luca Romano De Magistris. Omissis è un’intelligente e cinica narrazione del vacuo, un testo sulle difficoltà del comunicare, affrontata con ironia, omettendo il tema stesso della drammaturgia.
“Cosa in questo momento è assolutamente necessario dire? Cosa succede se si prova a dirlo veramente? A furia di parlare, tutto si fa meno chiaro. Tutto più indeterminato. A un certo punto non è più rilevante il dove né il quando, il cosa né il perché. Non conta nemmeno il chi. Ogni cornice situazionale viene disattesa. La domanda si rigenera e la risposta è un parto mostruoso che si rinnova continuamente. Il linguaggio, un mare in cui si annega, un demone che ci possiede senza preavviso. Una cosa innominata che ci trapassa crivellandoci, che riappare sempre trasformata in forme nuove. Eppure così vicina a un senso, a una soluzione, una salvezza che sempre ci sfugge. Continuiamo a parlare. Alienati in balia delle parole, un attimo prima di perderci, ci ritroviamo”.
Dunque una riflessione su cosa è necessario dire nell’oceano di parole che invade il nostro presente, in scena fino al 27 novembre. Un progetto di Ctrl+Alt+Canc prodotto dal Teatro di Napoli – Teatro Nazionale nell’ambito dei Premi Leo de Berardinis per artisti e compagnie under 35 e Nuove Sensibilità 2.0 organizzato dal Teatro Pubblico Campano. Le scene sono di Luigi Ferrigno.
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Pompeii Theatrum Mundi al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei
Assurdo e vano è sopra i morti il pianto, dice uno splendido verso di Stesicoro.
E sono parole che si attagliano perfettamente al nostro sentimento di oggi, mentre a due passi da noi, in Ucraina, si contano le vittime di una guerra terribile e assurda, una guerra che, come tutte le guerre, mortifica e offende il sentimento dell’umano.
Ed è proprio al sentimento dell’umano che quest’anno è dedicato Pompeii Theatrum Mundi, al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei dal 17 giugno al 16 luglio, con quattro spettacoli che declinano discipline diverse.
Pompei, con questo festival ideato dal Teatro Nazionale di Napoli, in sinergia con il Parco Archeologico di Pompei e con il Campania Teatro Festival, si propone ancora una volta come luogo di meditazione e di spiritualità, di riconciliazione con il senso della vita al di là della morte, attraverso l’arte, il teatro, la musica, la commedia.
Uno sforzo comune che ogni anno ci consente di raccogliere una grande platea intorno ad artisti di riconosciuto rilievo sui temi cruciali del nostro tempo.Pompeii Theatrum Mundi al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei
Pompeii Theatrum Mundi: programma
Dal 17 giugno al 16 luglio 2022 al Teatro Grande di Pompei otto serate da trascorrere in uno dei luoghi più belli al mondo sedotti dalla grande danza di Josè Montalvò, dal teatro di Elena Bucci e Chiara Muti, dalla tragedia classica di Jacopo Gassmann e dall’arte di William Kentridge con la Sinfonia N. 10 di Dmitrij Šostakovič:
17 – 18 giugno
GLORIA
coreografia, scenografia, ideazione video Josè Montalvò
produzione Maison des Arts et de la Culture de Créteil
coproduzione Chaillot – Théâtre National de la Danse, Le Channel,
Scène Nationale de Calais (Volet Participatif),
Festspielhaus Saint Pölten in collaborazione con Campania Teatro Festival24 – 25 giugno
DUE REGINE
Mary Stuart vs. Elizabeth Tudor
Elizabeth Tudor vs. Mary Stuart
elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione Elena Bucci e Chiara Muti
produzione Le belle bandiere in collaborazione con Campania Teatro Festival29 – 30 giugno
OH THE BELIEVE IN ANOTHER WORLD
un film di William Kentridge
per la Sinfonia N. 10 di Dmitrij Šostakovič
eseguita dalla Luzerner Sinfonieorchester diretta da Michael Sanderling progetto avviato e commissionato dalla Luzerner Sinfonieorchester reso possibile da un contributo della Art Mentor Foundation Lucerna produzione film The Office performing arts + film15 – 16 luglio
IFIGENIA IN TAURIDE di Euripide
regia Jacopo Gassmann
produzione INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico
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