La sfolgorante storia di Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan, da giovani e talentuosi musicisti come tanti a gruppo rock italiano più conosciuto e amato al mondo, tornati sotto i riflettori di XFactor come ospiti d’onore a soli quattro anni dal loro esordio, sullo stesso palco, nel 2017.
Protagonisti indiscussi della scena musicale di ultima generazione, capaci di offrire al pubblico esibizioni spettacolari, in questo libro il racconto della loro eccezionale carriera e dei loro incredibili successi, con le voci di chi li ha conosciuti sui banchi di scuola o nei concerti improvvisati il sabato pomeriggio a via del Corso, a Roma, quando ancora non erano le superstar che oggi conosciamo.
Patrizia De Rossi: biografia
Patrizia De Rossi è nata a Roma, dove vive e lavora come giornalista, autrice e conduttrice di programmi radiofonici. Per Diarkos ha pubblicato Luciano Ligabue. Re Start (2020), in occasione dei trent’anni di carriera dell’artista emiliano, Patti Smith, Le leggende della Lazio e Bruce Springsteen (2021). In precedenza ha scritto Certe notti sogno Elvis (1995), Quante cose che non sai di me. Le sette anime di Ligabue (2011), Gianna Nannini. Fiore di Ninfea (2012) e Bruce Springsteen e le donne. She’s the one (2014). Dal 2006 è direttore responsabile di «Hitmania Magazine», periodico di musica, spettacolo e culture giovanili.
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Nasce Domus: la home collection firmata da Ginori 1735
Nuova importante evoluzione per Ginori 1735, eccellenza italiana del settore lusso e lifestyle, tra i principali marchi mondiali nella porcellana pura e nel design, che lancia la home collection Domus.
Capacità di innovare nella tradizione e volontà di portare l’arte nella vita quotidiana e la vita quotidiana nell’arte per creare nuovi mondi Ginori 1735 sempre più affascinanti, con grazia e audacia, costituiscono da sempre la visione di Ginori 1735.
Con Domus la Manifattura inizia quindi un nuovo cammino che porta il brand ad esprimere ancora più pienamente le proprie potenzialità, mantenendo al tempo stesso intatta la propria forte identità.
Frutto di un processo creativo che ha richiesto oltre tre anni di studio e progettazione in collaborazione con il designer Luca Nichetto, Domus è composta da lampade, arredi e tessuti di altissima qualità, realizzati in collaborazione con esperti artigiani e due importanti partner quali Barovier&Toso e Rubelli, scelti per la loro maestria e la comune sensibilità creativa.Una collezione totalmente made in Italy, completata da cristalli e posate in cui la lavorazione artistica accresce il valore di ciascun pezzo, unico ed esclusivo, perfetto interprete dei rituali del nostro tempo, del piacere per la propria casa e per l’ospitalità.
Domus rappresenta, in sintesi, la naturale evoluzione del focus della Maison dal tableware e giftware al mondo luxury lifestyle, con un respiro sempre più internazionale e un’attenzione ancora maggiore alle nuove generazioni di consumatori con gusti e stili di vita in continua trasformazione.
La nuova collezione nasce, infatti, dalla volontà e dall’esigenza di offrire al mercato una chiave interpretativa più completa dello stile Ginori 1735, attraverso una proposta capace di valorizzare con ancora maggior vigore l’immagine del brand e di arrivare dritto al cuore del cliente. Con Domus, inoltre, il brand intende rafforzare la propria capacità di essere interprete delle evoluzioni dei codici culturali delle nuove generazioni di maestri di stile, offrendo loro un nuovo concetto di lusso nella vita quotidiana, nei suoi piaceri, nelle sue espressioni artistiche e nell’affermazione dell’individualità di ciascuno. Un concetto caratterizzato da esperenzialità, inclusività e contaminazione di significati e mondi diversi come quelli della moda, dell’arte, del design, dell’architettura, del cinema e, ora, anche dell’arredamento.
La collezione Domus rappresenta una perfetta fusione tra design contemporaneo, alta manifattura italiana e materiali di assoluta qualità, che si traducono in un’esperienza di
arredamento esclusiva e di prestigio.
Le creazioni Domus rappresentano “statement pieces” che si distinguono per il loro impatto visivo e che, per la loro originalità, il loro design innovativo e l’abbinamento inusuale di materiali, diventano protagonisti dell’ambiente in cui sono inseriti.
Attraverso Domus, Ginori 1735 punta quindi a consolidarsi quale marchio globale e a innovarsi rimanendo fedele a sé stessa ed ai suoi quasi tre secoli di storia: il nuovo progetto nasce, infatti, da menti, cuori e mani che hanno fatto propria la grande passione per la grazia e purezza della porcellana, che per Ginori 1735 rappresenta non solo un materiale ma un’attitudine, il desiderio e il piacere di portare la Maison nella vita di tutti i giorni.Lounge chair LaVenus, armchair e pouf Dulcis, cabinet LaTour, coffe table Optique costituiscono le proposte interior disegnate da Luca Nichetto. Lampade da tavolo Trinitas e
Sideris e la lampada da terra Conterie sono, invece, gli elementi luce realizzati in collaborazione con Barovier&Toso. Tessuti jacquard (Oriente Italiano, Sagitta, Saia e Ondori) che rimandano a famosi decori della Manifattura, frutto di una contaminazione eclettica tra arte, moda e design, sono infine creati grazie alla collaborazione con Rubelli. Completano la collezione cristalli ottenuti senza l’uso di piombo e posate, dove emozione e funzionalità si plasmano sulla tavola, rendendola unica.
La nuova home collection Domus sarà presentata ufficialmente in occasione della Milano Design Week.Ha commentato Alain Prost, Presidente e Amministratore Delegato di Ginori 1735:
Domus è espressione della continua capacità di evoluzione di Ginori 1735, che si pone l’obiettivo di continuare ad esplorare il proprio mondo e quelli vicini, anche sperimentando nuove sfide, con la volontà di dialogare sempre con nuovi mercati e nuovi clienti.
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“Oltre la frontiera”, la raccolta del poeta della cordialità Giovanni Moschella
Nella produzione poetica di Giovanni Moschella c’è tutto l’esito di un rapporto pieno tra l’arte e la vita, tra la scrittura e la propria condivisione del mondo, e questa condivisione si manifesta in un’armonia espressiva di notevole coinvolgimento emotivo.
Andare Oltre la frontiera significa ipotizzare e lottare per un mondo nuovo, per un mondo migliore, significa volgere lo sguardo ai grandi mali del mondo, ma anche a quelli del nostro Sud, di Napoli, dell’Irpinia, significa riflettere sull’emigrazione e sul lavoro, che non c’è, sulle difficoltà dell’uomo comune e sui dolori della quotidianità. E proprio perchè Giovanni Moschella è poeta della cordialità, sa porsi di fronte ai tanti problemi del mondo, riviverli, e farli propri sulla base di un’idea filantropica. Un’idea universale che ci accomuna tutti nella condivisione di sentimenti, stati d’animo, dolore e amore.
Spesso -spiega Giovanni Moschella- i poeti quando iniziano a scrivere dichiarano di mettere su carta le loro emozioni.
Ma cosa sono le emozioni? Chi ha riflettuto su quanto le emozioni siano indispensabili al nostro vivere? Elementari nel neonato, come il piacere e il dolore, quanto basta per consentirgli scelte iniziali di sopravvivenza, esse si fanno sempre più raffinate, progredendo con le nostre capacità cognitive, che ad esse sono collegate.
Sono trascorsi diversi anni da quando scrissi la prima poesia “La luce della vita” nel mio diario, ancora studente liceale e già da allora sentivo dentro di me che la necessità di comunicare e di esprimere le mie emozioni, il mio vissuto era molto forte e viva.
La luce della vita
Dopo tanta fatica,
salire in alto
senza che nessuno ti dia una mano…
All’improvviso precipitare,
senza che nessuno
ti aiuti a risalire.
Nel buio della tua stanza
vi è uno sconforto totale;
sai di essere solo,
ma dopo aver perso tutto
e toccato il fondo,
ritrovi te stesso.
Sei arrivato di nuovo in alto
perchè nelle tenebre,
riesci a scorgere
un barlume di luce,
che ora illumina il tuo cammino,
la luce della vita.
Ed eccomi alla mia seconda raccolta di poesie “Oltre la frontiera”, dopo il successo della precedente “I riflessi dell’anima”. Dopo un mio recente viaggio ad Auschwitz e vista la sofferenza delle diverse popolazioni coinvolte, questa nuova raccolta “Oltre la frontiera” è un messaggio di speranza, affinchè un giorno tutte le bandiere del mondo possano sventolare nel vento della pace e le mani di tutti gli uomini, di ogni razza, di ogni colore, di ogni religione possano stringersi in segno di fratellanza e di solidarietà.
L’arte è un faro di speranza e di conoscenza che illumina il percorso stesso dell’umanità, si annullano le distanze geografiche, ci si sente più vicini e uniti.
Giovanni Moschella
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Famiglia Criminale è il nuovo singolo di Maldestro
Il 7 luglio è uscito Famiglia criminale il nuovo singolo di Maldestro di cui è autore del testo e coproduttore della musica insieme al producer endly.
Dopo l’uscita di Preludio, con cui l’artista partenopeo ha decisamente virato in maniera decisa verso sonorità “urban” ed espressioni tipiche degli ultimi anni, grazie all’utilizzo del rap e della lingiua napoletana e dopo l’incontro con il producer endly (Giuseppe Caliendo), il nuovo singolo Famiglia Criminale rappresenta in maniera inequivocabile il “continuum” naturale , affidandosi, come gli è solito fare, a testi incisivi e crudi, che hanno l’intento di scuotere gli animi di chi ascolta ed allo stesso tempo di immedesimarsi nello storytelling.
Un testo/canzone autobiografico crudo, ma che parla di speranze, di occasioni colte e di possibilità perdute.
Maldestro, nel presentare il brano, dichiara:
Mio cugino aveva un talento così cristallino e potente che avrebbe potuto giocare in serie A con una gamba sola.
A 16 anni il Parma lo porta in prima squadra ma lui non si presenta.
Aveva già scelto di seguire la famiglia.
E se avesse avuto qualcuno a suo fianco con più forza per non farlo sbagliare?
Se ci fosse stato lo Stato a tutelarlo da un destino segnato?
Lo sappiamo i se e i ma ce li facciamo fritti, ma ogni storia può andare diversamente da come la immaginiamo.
Mi piacerebbe che “Famiglia Criminale” arrivasse a tutti coloro che hanno un talento e si trovano davanti a un bivio: coltivarlo o distruggerlo.
Vorrei arrivasse soprattutto a loro, per dargli una speranza come è stata data a me.Con 5 album all’attivo e una carriera ricca di prestigiosi riconoscimenti tra cui il Premio Ciampi, il Premio Siae, il Premio De Andrè, il secondo posto nella categoria “Miglior album d’esordio” alle Targhe Tenco 2015 per il disco “Non trovo le parole” e la vittoria del Premio della critica Mia Martini, del premio Enzo Jannacci e del premio Lunezia con il brano “Canzone per Federica” presentato al Festival di Sanremo 2017 nella categoria “Nuove proposte”, Maldestro torna con un nuovo brano con cui sceglie di sparigliare le carte.
Sulla scelta del rap come forma di espressione ancora Maldestro afferma:
Ho sempre amato il rap, ma negli ultimi anni pare che molti di quelli che lo cantano hanno perso un po’ la bussola. L’hip hop è nato per rivoluzionare, per dissentire. Oggi invece è una battle per dimostrare chi è più capitalista dell’altro. Si fa la conta delle view, dei platini e il sistema ringrazia.
Certo, tutti vorremmo fare un disco d’oro, ma senza mettere il risultato davanti all’intenzione.
Allora ho deciso di svoltare per un’altra strada, di consegnare ad Antonio Prestieri il timone che avevo lasciato a Maldestro.
Nell’epoca dei filtri io non ne avrò e questo basta per essere se stessi.
Tra le scimmie del pianeta ci sono anche io e nella mia testa sto puntando Marte.Maldestro: chi é?
Maldestro è un cantautore italiano attivo dal 2015, vincitore di numerosi premi tra cui il Premio della Critica del Festival della canzone italiana Mia Martini nel 2017 quando si classificò al 2° posto a Sanremo Giovani.
Dal 2015 al 2020 ha dato alle stampe 5 album di cui dal vivo.
Attualmente sta lavorando alla sceneggiatura di un film ispirato alla sua vita, ad alcuni spettacoli teatrali e al suo nuovo progetto musicale che descrive così:Il mio cognome mi ha portato un po’ di problemucci durante la mia vita. Gran parte interiori. Ho lottato per anni senza tener conto di me, di Antonio, della sua essenza. Per fortuna però sono uno che scava, scende giù e prende per le orecchie il demone e ci parla. In mezzo a questo analizzarsi, mettici una vita vissuta in largo ed il gioco è fatto.
Prendi pienamente consapevolezza di ciò che sei.
Oggi non ho bisogno più di difendermi dal giornalista incapace o dalla paura di essere frainteso.
Ho fatto rivoluzioni ben più importanti che manco sto qui a spiegare.
Oggi è Antonio Prestieri che tira il carro e tra i pochi anche a Maldestro è concesso di salirci sopra.Endly (Giuseppe Caliendo) è un producer campano. Negli ultimi ha collaborato e prodotto brani per Clementino, The Rivati, Achex, Big Effe. Nell’abum “Black Pulcinella” di Clementino ha prodotto i brani “Amore lo-fi ( feat. Nicola Siciliano & Madame), Revenge ( feat. Enzo Dong) e Non Passa mai ( feat. La Nina & ENSI).
Nel 2023 inizia la collaborazione con Maldestro.
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