Fino al 6 gennaio il Circolo della Stampa di Avellino ospiterà la mostra dedicata al regista Sergio Leone.
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Oinos…l’oro d’Irpinia: attese le date per l’apertura dei casting
“Oinos…l’oro d’Irpinia”, attese le date per l’apertura dei casting.
Furante la conferenza stampa tenutasi venerdì 18 marzo, sono stati presentati gli obiettivi e confermati i prossimi step per la realizzazione del progetto cinematografico sul soggetto scritto dal regista irpino Modestino di Nenna.
A fine mese saranno ufficialmente comunicate le date dei provini che saranno aperti a tutti e si terranno all’interno dell’Istituto Agrario “Francesco De Sanctis” di Avellino. Un’occasione importante per promuovere la provincia irpina e che intende porre un faro sul vino di qualità, traino per lo sviluppo del settore.
Le audizioni rappresenteranno momento decisivo in cui saranno selezionate persone provenienti da tutta Italia.
Le comparse, invece, saranno valutate da uno staff tecnico, tra i cittadini residenti delle amministrazioni aderenti al progetto cinematografico.
Pietro Caterini
Il primo ad aver già dato la sua adesione, è stato Vittorio D’Alessio, sindaco di Mercogliano, che ha manifestato entusiasmo a voler dare una vetrina al territorio attraverso uno dei mezzi comunicativi più performanti del mondo della comunicazione e dello spettacolo, il cinema. Presenti all’appello, anche il comune di Montefusco e il presidente di ConfIndustria, Emilio De Vizia, e l’importante presenza del presidente Antonio Capone dell’Ordine degli Agronomi di Avellino.
Al termine della produzione, “Oinos…l’oro d’Irpinia”, il film sarà poi processato nei migliori festival di cinema, per poi continuare con la distribuzione nelle sale cinematografiche del film. Inoltre, i diritti del film saranno ceduti e destinati a servizi on-demand nazionali e internazionali come Netflix e Amazon Prime.
Il Dirigente scolastico dell’Istituto De Sanctis
A dare i saluti al tavolo dei lavori, il dirigente scolastico Pietro Caterini che ha rianimato l’importanza e la memoria dello scenario cinematografico nella provincia di Avellino:
Il vino è già stato protagonista di un soggetto cinematografico del regista Alfonso Perugini, intitolato“45Good Wine”e che ha fatto già conquistare molti riscontri e conoscere l’Irpinia. Dare un concreto contributo alla nostra provincia, per promuovere il territorio attraverso una trama appassionante e con un soggetto centrale che ci riguarda è un nostro dovere per investire creare nuove opportunità per il turismo delle aree interne.
Sulla scia dell’affermazione del preside della Scuola Enologica di Avellino, il regista Modestino di Nenna, ideatore e promotore di questa iniziativa è intervenuto dicendo:
La collaborazione stretta con l’istituto Agrario è stata immediata. Il nostro è stato un dialogo aperto seguito da una naturale empatia, ed è per questo che è stato subito accolto con il giusto entusiasmo. Coniugare il cinema al territorio è fondamentale. Il vino irpino è un’eccellenza nel mondo ed è un dato indiscutibile. Il film sarà ambientato in Irpinia e sarà nostro impegno mettere in evidenza gli enti e le cantine che hanno creduto alla realizzazione della produzione a cura della casa cinematografica Follower One srl. La Puglia e la Basilicata sono diventate mete ambite grazie a questo tipo di attività, ed è per questo che ci teniamo a proseguire.
A sostenere la visione e le intenzioni di Di Nenna, è stato l’attore partenopeo Antonio Fiorillo che, per la sesta volta, consolida il rapporto di lavoro con l’autore di Oinos:
È grazie a Modestino Di Nenna che ho avuto la possibilità di conosce una terra ancora inesplorata come questa. Far conoscere i paesi e questo è importante. Il cinema riesce a dare un valore aggiunto alla promozione. Saremo a contatto con prodotti straordinari, conosciuti ovunque.
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Le donne del Vino: intervista a Valentina Carputo, delegata della Regione Campania
Valentina Carputo, delegata regionale della Campania per Le donne del vino, ci ha parlato dello sviluppo e dei prossimi eventi in programma dell’associazione.
Le donne del vino nasce nel 1988 con l’intento di creare una rete e un sodalizio forte tra tutte le donne che lavorano attivamente nel settore vitivinicolo.
Delegata Regione Campania delle Donne del Vino
Donne e vino era un connubio che in passato veniva poco contemplato o preso poco in considerazione dagli addetti al settore che erano in prevalenza uomini.
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La Befana come si festeggiava un tempo
La Befana in ogni luogo si chiama con espressioni dialettali diverse: stria, vecia, marantega, etc.
Quando finisce la sua giornata, la Befana, viene bruciata sulle cataste di legna e fogliame perché il popolo possa manifestare coralmente la volontà di eliminare il passato.
La Befana è una figura arcaica e rappresenta Madre Natura che, giunta alla fine dell’anno invecchiata, una befana appunto, una comare secca da segare e bruciare. Lei offre dolci e regali che non sono altro che semi grazie ai quali risorgerà in primavera.
Il bruciare e il distruggere rappresenta un messaggio di purificazione per esorcizzare la miseria.
I regali della Befana ai fanciulli, un tempo, si limitavano a cose modeste come: giocattoli di legno o di stoffa, piccola pasticceria e arance o frutta secca o di stagione. In cambio si lasciava sul tavolo della cucina qualche alimento come: la polenta, pane o formaggio affinché la Befana se ne potesse servire al suo arrivo e per il simbolo di una buona accoglienza.
Passata la notte si festeggia con rustici e dolci, come i befanini o la torta della Befana.
La Befana e i suoi festeggiamenti
La Befana: il dolce tipico è la pinza
La pinza, ad esempio, è il dolce più folcroristico in Veneto e nelle zone limitrofe. La pinza è una sorta di polenta arricchita con strutto, fichi secchi, uva passerina.
Mentre le fiamme dei falò salivano al cielo, le persone facevano il verso alla Befana dicendo:
Pane e vin
la pinza sul larin
‘a magna i pomi coti
‘a ne assa i rosegoti.
Evviva la Vecia!
Pinza è il dolce dedicato alla Befana
Pinza: la ricetta tradizionale veneta
Ecco come realizzare la pinza, il dolce tipico dell’Epifania!
Ingredienti
- Zucca 400 gr
- Farina cinquantino, segale e frumento 200 gr
- Latte parzialmente scremato 200 gr
- Zucchero 200 gr
- Uvetta 100 gr
- Fichi secchi 50 gr
- Grappa un bicchiere piccolo
- Semi di cumino 1 cucchiaino
- Olio extravergine di oliva 2 cucchiai
Esecuzione
- Riempi una pentola con abbondante acqua corrente e porta ad ebollizione.
- Lava accuratamente la zucca e tagliala a pezzi, eliminando la buccia.
- Quando l’acqua avrà raggiunto la giusta temperatura, lessa la zucca per circa 20 minuti.
- Trascorso il tempo necessario, schiacciala con uno schiacciapatate.
- Continua la cottura per circa 10 minuti insieme al latte e alla farina.
- Trascorso il tempo necessario, lascia raffreddare e aggiungi lo zucchero, l’uva e i fichi a pezzetti insieme al cucchiaino di cumino e al bicchierino di grappa.
- Lavora e mescola bene con un cucchiaio di legno.
- Ungi un tegame da forno con 2 cucchiai di olio extravergine di oliva.
- Versa l’impasto all’interno, livellalo con una cucchiaio di legno e inforna per circa un’ora e mezza a 180°.
- Trascorso il tempo necessario, trasferisci su un piatto da portata e lascia raffreddare.