Guido Catalano dopo Tu che non sei romantica, l’ultimo romanzo (2019) edito da Rizzoli, ritorna con una nuova raccolta di poesie.
Poesie al megafono è un libro adatto a tutti, a detta dello stesso scrittore, che uscirà nelle librerie il prossimo 19 novembre.
Insieme all’uscita del libro, Guido Catalano terrà dei reading nel periodo natalizio.
Ecco le date pubblicate di recente sul suo profilo Instagram.
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Partezigo,
si accende il Natale al cinema PartenioSi accende la magia del Natale al cinema Partenio di Avellino con gli addobbi realizzati dai bambini di Zigarte protagonisti di Partezigo: un progetto per scoprire e riscoprire il fanciullino che è dentro di noi.
Il grande albero resterà nel cinema Partenio per tutto il periodo natalizio, illuminando le numerose attività ed eventi d’intrattenimento per grandi e bambini promossi da Marianna Calabrese che così commenta la prima giornata laboratoriale di Partezigo:
Lo abbiamo addobbato con spirito di condivisione ed allegria, con emozione e speranza. E quando l’albero ci guarderà, e noi lo guarderemo, ci sarà per un attimo fugace quel fanciullino che sorriderà felice.
Partezigo: il cartellone degli eventi
Come nasce un libro illustrato
Fabio Cocco, illustratore pugliese, svolgerà un interessante workshop su come nasce un libro illustrato, dedicandosi -nella seconda parte- a svolgere una dimostrazione reale sulla sua ultima esperienza creativa, ovvero il libro “Il gatto che miagolava alla luna”.
Caccia alla notizia: diventa junior reporter e reporter
Alfonsina Merola, web editor, terrà due corsi da 4 lezioni, differenti per contenuto e date di svolgimento, dedicati ai ragazzi interessati al mondo del giornalismo, nonchè al corretto utilizzo della parola e dell’immagine, trasferendo i concetti pilastro su cui si fonda la professione di reporter.
Frittella (e le saporite storie di Natale)
Rossella Massarin, attrice della compagnia teatrale VerniceFresca, vestirà i panni di Meringa Frittella, una particolare cuoca amica dei bambini e amante dei “pasticci” creativi che, nei 4 appuntamenti presvisti, mostrerà ricette nuove e antiche legate a storie di popoli, leggende e viaggi.
Ti voglio bene assai
Il tenore Antonio Della Mura e l’attore Giuseppe Borrelli propongono un viaggio nel mondo della musica classica napoletana. Le due serate di canto lirico saranno accompagnate da poesie e racconti di Luciano De Crescenzo, filosofo, ingegnere, attore e scrittore napoletano capace di far arrivare e comprendere a tutti la più bella e significativa napoletanità.
Errori di prima gioventù: A-social man
Gli attori Giuseppe Borrelli e Cristian Izzo propongono un’indagine sul mondo social attraverso una mise teatrale. Il mondo social offre habitat felici o poco felici per tutti ormai. Direttamente o indirettamente, volontariamente o di riflesso, ciascuno vive questa dimensione sentendosi “incluso” o “escluso”, oppure “diversamente classificabile”. Lo spettacolo è consigliato a tutti i ragazzi dai 12 anni in su.
Fatmir Mura, l’artista della sabbia
L’artista della sabbia Fatmir Mura cercherà di intercettare la nostra immaginazione per ritrovare lo stupore della meraviglia. L’esperienza di assistere al processo creativo di un’opera o di un’attività artistica èmolto entusiasmante e suggestiva, capace di generare una spinta emozionale a volte indimenticabile.
Visione: creazione di un’opera collettiva
Gennaro Vallifuoco, artista scenografo, pittore e illustratore, propone l’happening di pittura “Visione”. La vita stessa è una visione: ciò che ci porta avanti, spingendo con forza dolce o prepotente, costante o fugace, può far diventare il cielo verde e i prati blu. Nel corso del laboratorio sarà creata un’opera collettiva destinata all’esposizione all’interno del cinema.
Buona la prima: sperimentazione della tecnica artistica del monotipo
Il collettivo artistico “Regno di Amataria” lancia “Buona la prima: workshop di sperimentazione della tecnica artistica del monotipo”. Unendo le loro energie per dare linguaggio/forma/segno/materia all’arte, i giovani artisti si propongono di creare un mondo, un habitat speciale, in cui si celebra la creazione derivante dalla sperimentazione.
Tutti i colori della Polaroid
Massimo Tagliaferri, fotografo, propone un workshop di Fotografia Istantanea Polaroid e tecniche creative dal titolo: “Tutti i colori della Polaroid”. C’è chi scatta fotografie una volta al giorno chi almeno dieci; chi invece dipende… da tante cose. C’è chi aspetta la stagione dei monsoni, il mare in tempesta oppure Babbo Natale. Si investigherà sulla condizione “istantanea” dell’attimo fuggente e sulla identità che assume un’immagine.
Partezigo vi aspetta al botteghino del Cinema Partenio!
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Pour un oui ou pour un non di Nathalie Sarrauted al Teatro Mercadante
Come possono le parole non dette o le intonazioni ambigue provocare malintesi e guastare definitivamente l’amicizia di due vecchi amici?
La commedia Pour un oui ou pour un non di Nathalie Sarraute, una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del novecento, mette al centro della scena la forza delle parole in una ragnatela di incomparabile abilità.
Due amici che si ritrovano dopo un non motivato distacco si interrogano sulle ragioni della loro separazione e scoprono che sono stati i silenzi tra le parole dette e soprattutto le ambiguità delle intonazioni a deformare la loro comunicazione aprendola a significati multipli e variati.Pour un oui ou pour un non è quel nulla che può cambiare tutto, quel nonnulla che provoca lacerazioni profonde, ferite insanabili.
Franco Branciaroli e Umberto Orsini si ritrovano sulla scena dopo tanti anni per dare vita con la loro abilità al terribile gioco al massacro che la commedia prevede.
A guidare questo gioco sarà uno dei maestri indiscussi dello spettacolo, Pier Luigi Pizzi, che ritorna al suo antico amore per la prosa.Pour un oui ou pour un non di Nathalie Sarrauted all’ 8 al 13 febbraio al Teatro Mercadante.
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Il segreto del talento di Valeria Parrella e Paolo Coletta al San Ferdinando
Il segreto del talento è una piccola opera di teatro musicale concepita con Valeria Parrella è un colpo grosso, nel senso proprio del genere di noir così in voga nel cinema degli anni ’50: il cosiddetto caper movie.
Della serie: Topkapi, I soliti ignoti e La banda degli onesti, per intenderci.
Qui in teatro siamo dalle parti del Teatro d’Arte, più precisamente dell’opera buffa, anche se per voci naturali (le cosiddette voci gravi).
Le due interpreti sono infatti due attrici importanti del nostro teatro di prosa: Teresa Saponangelo ed Elisabetta Valgoi.
Melina e La Dernier, ladre improvvisate per necessità, sono due donne in crisi, due artiste, sorprese nel loro disperato tentativo di uscire dal cono d’ombra in cui sono piombate. Ci fanno sorridere, e intanto continuano a rimandare il loro personale appuntamento con il destino: sembrano ignorare che questa inattesa «commedia di rapine», offra loro l’occasione per ritrovare la luce.Le parole di Valeria qui hanno la forma di battute di un copione, meglio: di un libretto. Spesso in metro, qualche volta in rima. Hanno la musica dentro. Andava solo tirata fuori e trasformata in contrappunto, in ricami consonanti e non, in ritardi e note di volta. E soprattutto – tra arie, recitativi, cavatine e cabalette che sembrano rap – in voce che canta.
Il segreto del talento, essendo tecnicamente a metà tra un’opera buffa e un songspiel, rappresenta una improbabile e luccicante invasione di campo.Nell’Italia teatrale di oggi si canta all’Opera, nel musical alla Grease, in qualche Brecht che si allestisce ogni tanto qua e là, e in varie forme di happening dal Teatro Canzone al concerto spettacolo. Ma per assistere a teatro, con occhi e orecchie, a un canto che diventi azione drammatica, la sfida è quella del rabdomante. Nel teatro di prosa, la parola cantata è l’allarme, il babau, il grande ospite inatteso, per lo più sopportato.
Paolo Coletta spiega così Il segreto del talento:
Tuttavia, inseguendo la ruvidezza di un Teatro popolare, a favore di un’idea che funzionasse, ostinatamente a caccia di divertimento e di risate senza vergognarsene, questa singolare e luccicante eccezione si è concretizzata e non c’è stato alcun tentennamento.
Non rimaneva che chiudere un bagaglio leggero e partire.Prima di salire sulla navicella che ci avrebbe portato a esplorare quel posto assurdo dove la gente si ostina a parlare cantando, io e Valeria ci siamo giusto promessi che questo viaggio l’avremmo fatto fianco a fianco, senza lasciarci mai, e che, una volta arrivati a destinazione, qualora avessimo incontrato – che so – Cimarosa, Piccinni, Mozart e Rossini, o chissà chi altri di questa sterminata famiglia europea e d’oltreoceano, da Petrolini a Maldacea, da Cole Porter a Bernstein e Sondheim, o magari Rascel, Garinei e Giovannini, per non dire Modugno, Gaber e Pasolini: insomma chiunque avesse accettato di rivolgersi a noi, ne avremmo ascoltato i consigli e, senza fare troppe domande, avremmo ringraziato di cuore e avremmo fatto un inchino sorridendo sinceri.
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