Dagli ultimi tamponi naso-faringei effettuati in Irpinia, 422, sono risultati positivi al Covid-19 nuovi 22 casi.
I risultati pervenuti dall’ASL di Avellino sono i seguenti:
- 3 residenti nel comune di Ariano Irpino
- 5 residenti nel comune di Avellino
- 1 residente nel comune di Candida
- 2 residenti nel comune di Mirabella Eclano
- 1 residente nel comune di Montefalcione
- 1 residente nel comune di Montella
- 1 residente nel comune di Montoro
- 1 residente nel comune di Mugnano del Cardinale
- 2 residenti nel comune di Nusco
- 1 residente nel comune di Pietrastornina
- 1 residente nel comune di Tocca San Felice
- 1 residente nel comune di Santa Paolina
- 1 residente nel comune di Solofra
- 1 residente nel comune di Villamaina
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Fase 2: il calendario delle ipotetiche ripartenze
La fase 2 dovrebbe iniziare il 4 maggio, la conferma definitiva dovrebbe arrivare nelle prossime ore da Giuseppe Conte e da Vittorio Colao, in base alle indicazioni del comitato tecnico-scientifico e dagli enti locali.
Le ipotesi sulle probabili date e riapurture delle attività che sono state sospese fino ad ora sono le seguenti ma ricordiamo che sono congetture ancora non confermate.
27 aprile
Potrebbero riprendere l’attività alcuni settori con un rischio più basso di contagio e le aziende che sono già in possesso dei protocolli di sicurezza: automotive, componentistica e settore moda.
4 maggio
Dovrebbe riprendere il settore manifatturiero e tessile, commercio all’ingrosso e costruzioni ovviamente rispettando le nuove misure di sicurezza che consistono in turni scaglionati sia in entrata che in uscita, postazioni di lavoro distanziate e misurazione della temperatura corporea all’ingresso.
Se gli spostamenti avvengono all’interno del proprio Comune non vi sarà più il bisogno dell’autocertificazione. Permane il divieto di spostarsi tra una Regione e l’altra.
Su treni, aerei, metro e bus sarà stabilito un numero limitato di passeggeri con posti alternati. In tutti i luoghi chiusi ci sarà l’obbligo di indossare le mascherine.
È previsto per il 4 maggio la ripresa delle attività di ricerca e i laboratori.
11 maggio
In questa data dovrebbero riprendere l’attività del commercio al dettaglio che avranno l’obbligo, in modo particolare i negozi di calzature e di abbigliamento, di sanificazione dei prodotti, obbligo di distanziamento tra i clienti e uso delle mascherine.
In questa data dovrebbe essere concessa anche la riapertura dei centri estetici e dei parrucchieri che dovranno rispettare l’obbligo di un operatore e un cliente con sterilizzazione di tutti gli strumenti tra una seduta e l’altra.
18 maggio
Bar e ristoranti riapriranno inizialmente con servizio da asporto ma potranno tornare alla normalità non in questa data ma in data da stabilirsi. Una volta concesso il normale svolgimento delle attività i tavoli dovranno essere sistemati a 2 metri l’uno dall’altro e dovranno essere diminuite le capienze dei clienti all’interno del locale.
Attività che non si sa quando riprenderanno
Cinema, teatro, concerti, festival e discoteche, piscine, palestre che rappresentano le attività di più alto rischio per contagio e trasmissione del virus Covid-19 per ora non riaprianno. Delle seguenti attività menzionate potrebbe esserci un’eccezione per i cinema all’aperto.
La fase 3, che consiste nella riapertura totale, dovrebbe arrivare entro il 2020 ma non si hanno certezza a riguardo.
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Bioginnastica: che cos’è la ginnastica posturale bioenergetica?
La Bioginnastica nasce nel 1990 e trae la sua ispirazione dalle teorie bioenergetiche di Alexander Lowen (1910 – 2008), un noto psichiatra e psicoterapeuta degli anni ’70.
Alexander Lowen, quando parla di bioenergetica, parte dal presupposto che mente e corpo vivono in una stretta connessione, in cui l’una (la mente) è parte integrante dell’altro (il corpo). Dunque qualsiasi disturbo appartenente alla personalità si esprime attraverso disturbi localizzati sul corpo.
In breve ciò che turba la nostra mente viene reso palese dal corpo che diventa una sorta di chiave di lettura e campanello d’allarme per avvertirci che qualcosa non va come dovrebbe.
La bioenergetica di Alexander Lowen lavora a livello muscolare come metodologia terapeutica e usando le sue parole:
Quando vedo un’area del corpo trattenuta o contratta la interpreto per prima cosa in termini energetici. La contrazione, a seconda della sua collocazione, blocca il flusso di eccitazione che va verso l’alto, nella testa e negli occhi, o verso il basso, nel bacino, nei genitali e nelle gambe. In ogni caso il dolore è connesso con il trattenere. Da una parte trattenere o contrarre sono manovre utili a diminuire il dolore legato ad un desiderio insoddisfatto, ad una ferita o ad un’umiliazione, alla perdita o alla frustrazione. Diminuiscono il dolore attenuando le emozioni, cioè desensibilizzando la persona nei confronti del dolore. L’area interessata viene intorpidita. In terapia per prima cosa viene sperimentato l’allentamento della contrazione, quindi dolore. Il passaggio di una forza energetica (il sangue) attraverso una zona contratta, è doloroso. Ma dopo che è avvenuta l’esperienza nel rilasciare la tensione, la sensazione è di piacere.
Questa breve parentesi sul concetto di bioenergetica in Alexander Lowen è fondamentale per poter comprendere meglio il lavoro svolto dalla Bioginnastica, intuizione nata da Stefania Tronconi che ha sperimentato questa metodologia, ampliandola.
Stefania Tronconi attraverso la ginnastica, intesa come arte del movimento, ricrea l’equilibrio partendo dallo studio sulla postura perché da ciò è possibile risalire al mondo caratteriale ed emozionale di ciascun individuo.
La Bioginnastica: protocolli e metodologia
La Bioginnastica si basa su metodologie e protocolli che si arricchiscono attraverso studi e aggiornamenti costanti.
Il passaggio principale per poter iniziare questo percorso è dato dall’ascolto personale e dalla presa di coscienza dei propri problemi, delle proprie paure e dei propri limiti. Ciò che chiede la Bioginnastica è uno sguardo introspettivo su se stessi e per poter fare ciò c’è bisogno di fermarsi e riflettere su ciò che non va in noi.
Se pensate che la Bioginnastica sia l’equivalente di un farmaco che si attiva in totale autonomia e passività siete sulla strada sbagliata perché c’è bisogno di un’interazione attiva che vi renderà partecipi in prima persona, diventando protagonisti attivi della vostra salute.
Il secondo passaggio si avvale di un lavoro di respirazione mio-fasciale che permette di riequilibrare e mettere sulla stessa frequenza ricettiva mente e corpo per poter lavorare attraverso manipolazioni su contratture muscolari, blocchi articolari e impedimenti motori.
La Bioginnastica è adatta a tutti e non ha un limite di età perché non è un’attività che richiede uno sforzo fisico e un allenamento sportivo ma ha bisogno della volontà di andare oltre i propri limiti fisici e mentali, di una predisposizione verso il cambiamento e di pazienza.
L’obiettivo finale della Bioginnastica è quello di condurre verso una postura corretta e un equilibrio psicofisico ottimale.
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Due prodotti agroalimentari entrano a far parte dei PAT della Campania
Il cannolo irpino e l’antico bignè di Solofra entrano a far parte dei PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) della Campania.
Le due specialità tipiche entrano nella lista di quei prodotti artigianali, legati alla tradizione contadina che rappresentano un’eccellenza del territorio campano.
I prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) sono dei prodotti che vengono inclusi in un apposito elenco, istituito dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali con la collaborazione delle Regioni.
PAT campani
I PAT campani attuali sono 457 e ve ne elenchiamo alcuni tra i più i rinomati:
- Cioccolato al limoncello
- Fragolino
- Liquore al tartufo nero
- Liquore concerto
- Liquore crema di limone
- Liquore di amarene
- Liquore gelse rosse
- Liquore di mandarino dei Campi Flegrei
- Liquore di mirtillo
- Liquore al finocchietto
- Liquore nanassino
- Nespolino
- Nocillo
- Sciroppo di arancia bionda
- Sidro di mela limoncellla
- Vino cotto
- Ammugliatielli
- Braciola di capra di Siano
- Busecchia-mammella di vacca, busecchia
- Capicollo
- Capicollo di Ricigliano
- Carne bufalina
- Carne di bovino podolico
- Carne di suino di razza casertana
- Carne ovina di Laticauda
- Cervellatine
- Cicoli
- Coniglio di fosso dell’Isola d’Ischia
- Fegato con la zeppa
- Filetto di Vairano Patenora
- Filettone di Vairano Patenora
- Fiocco di prosciutto
- Fleppa
- Gelatina di maiale
- Mozzariello
- Nnoglia di maiale
- Nzogna
- Orvula
- Pancetta arrotolata
- Pancetta tesa
- Prosciutto di Casaletto
- Prosciutto di monte
- Prosciutto di Pietraroja
- Prosciutto di Rocchetta
- Prosciutto di Trevico
- Prosciutto di Venticano
- Salame Napoli
- Salame di Mugnano
- Salsiccia
- Salsiccia affumicata
- Salsiccia del Cilento
- Salsiccia del Vallo di Diano
- Salsiccia di polmone
- Salsiccia fresca a punta di coltello
- Salsiccia r’ ‘poc
- Salsiccia rossa di Castelpoto
- Salsiccia sotto strutto
- Salsiccia sotto strutto di Vairano Patenora
- Samurchio
- Soppressata del Cilento
- Soppressata del Sannio
- Soppressata del Vallo di Diano
- Soppressata di Gioi Cilento
- Soppressata di Ricigliano
- Soppressata irpina
- Bebè di Sorrento
- Bocconcini alla panna di bufala
- Burrini e burrata di bufala
- Caciocavallo affumicato
- Caciocavallo del Matese
- Caciocavallo di bufala
- Caciocavallo di Castelfranco
- Caciocavallo irpino di grotta
- Caciocavallo podolico
- Cacioricotta caprino del Cilento
- Caciotta di capra dei Monti Lattari
- Caciottina canestrata di Sorrento
- Caprino conciato del Montemaggiore
- Caso conzatoù
- Casomaturo del Matese
- Csoperuto e marzolino
- Casuforte di Statigliano, cacioforte, casoforte
- Casu re pecora del Matese
- Fiordilatte
- Formaggio caprino del Cilento
- Formaggio duro di latte di pecora, capra, vacca
- Formaggio morbido del matese
- Juncata
- Manteca
- Manteca del Cilento
- Mozzarella nella mortadella
- Pecorino del Monte Marzano
- Pecorino bagnolese
- Pecorino di Carmasciano
- Pecorino di Laticauda
- Pecorino fresco stagionato
- Pecorino di Pietraroja
- Pecorino salaprese
- Provola affumicata
- Provola affumicata di bufala
- Provolone
- Riavulillo
- Ricotta di fuscella di S. Anastasia
- Scamorza
- Scamorza di bufala
- Scamorzini del Matese
- Scamosciata
- Stracciata
- Stracciata del Matese
- Treccia
- Burro di bufala
- Olio extravergine di oliva Sannio caudino telesino
- Olio extravergine di oliva Sannio colline beneventane
- Aglio dell’Ufita
- Albicocca vesuviana
- Amarene appassite dei Colli di S. Pietro
- Arancia di Pagani
- Arancia di Sorrento
- Broccolo del Vallo di Diano
- Broccolo di Paternopoli
- Broccolo friariello di Napoli
A questa lunga lista si aggiungeranno anche il cannolo irpino e l’antico bignè di Solofra.
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