Edwar Hopper è considerato il miglior pittore realista americano del XX secolo.
I suoi quadri trasudano solitudine e malinconia che vanno in contrasto con il frenetico ritmo sociale di quell’America del suo tempo, travolta dalla frenesia lavorativa, che sembrava non bastare mai.
I temi più cari del pittore oggi, in cui ciascuno vive isolato tra le proprie mura domestiche o nelle passeggiate in solitaria, sembrano essere un ritratto del nostro tempo che segue il ritmo lento, quasi inesistente, di un fluire statico, ripetitivo e malinconico.
Edward Hopper non è mai stato così attuale come lo è ora.
Wim Wenders, regista e produttore cinematografico tedesco, ha scelto di far rivere attraverso un corto in 3D, della durata di 14 minuti, le opere più significative ed emblematiche dell’artista.
Wim Wenders del pittore e della sua arte dice:
Non sapevo neanche chi fosse Edward Hopper prima di vedere i suoi quadri al Whitnei all’inizio degli anni ’70: fu una delle scoperte più sorprendenti che mai avessi fatto in materia di arti visive.
Il grande mistero è come Hopper ci faccia interrogare su cosa sta succedendo e cosa sta per succedere. I suoi personaggi sono perennemente in attesa. Tutte le possibilità sono aperte: Hopper non ha mai spiegato il suo lavoro. Ha lasciato a noi il compito di completare la scena.
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Teatro II di Sergio Blanco
«Il mio lavoro è mentire la verità»: questa frase ben definisce l’operazione che compie Sergio Blanco in questi cinque testi, uniti dal concetto da lui sviluppato di autofinzione: l’autobiografia come canovaccio per continue invenzioni e reinvenzioni di sé, in una sfida all’attendibilità della memoria, in una sorta di cronaca-documento della propria vita che mescola il vissuto probabile all’esistenza inesistente.
La morte del padre, la sessualità violenta, il terrorismo, la ricerca dell’amore e della vita nell’arte, come in un autoritratto allo specchio, dove ogni piano riflette l’altro in un rimando continuo alla finzione e alla realtà dell’Io, sono i temi portanti dei quattro testi, che vedono per protagonisti lui stesso e figure legate alla sua vita: la sorella, Joan Brossa, i suoi collaboratori, il suo medico, i suoi amanti, in un turbinio di realtà e fantasia, dove il fine ultimo è confondere lo spettatore, spesso ignaro se si tratti di realtà, possibilità, probabilità o finzione.
Sergio Blanco: biografia
È un drammaturgo e regista teatrale franco-uruguaiano.
Ha trascorso la sua infanzia e adolescenza a Montevideo e vive attualmente a Parigi.
Dopo aver realizzato studi di filologia classica ha deciso di dedicarsi interamente alla scrittura e alla regia teatrale.
Le sue opere hanno ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali il Premio Nacional de Dramaturgía del Uruguay, il Premio de Dramaturgía de la Intendencia de Montevideo, il Premio del Fondo Nacional de Teatro, il Premio Florencio al Miglior Drammaturgo, il Premio Internacional Casa de las Américas e il Premio Theatre Awards al Miglior Testo in Grecia.
Nel 2017, per Tebas Land ha ricevuto il prestigioso British Award Off West End a Londra, premio bissato nel 2021 con L’ira di Narciso.
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In un futuro aprile: il docufilm sugli anni giovanili di Pasolini
Sono terminate le riprese di In un futuro aprile, nuovo docufilm su Pier Paolo Pasolini diretto da Francesco Costabile e Federico Savonitto, che verrà presentato in anteprima italiana al Biografilm Festival 2020 di Bologna che si svolgerà dal 5 al 15 giugno.
Il docufilm è ambientato negli anni ’40 ed è girato a Casarsa e nei luoghi del Friuli in cui Pier Paolo Pasolini viene travolto dal fascino del paesaggio e del mondo contadino friulano, intriso di tradizioni.
La voce narrante all’interno di In un futuro aprile è quella di Nico Naldini, poeta, scrittore e cugino di Pier Paolo Pasolini.
Gli anni giovanili sono formativi per il regista perché lo avvicinano alle prime avventure amorose con alcuni giovani del posto e inizia ad avvicinarsi al Partito Comunista.
Nel 1955 Pier Paolo Pasolini scrive la poesia Quadri friulani che, in qualche modo, accenna il periodo su cui si sono soffermati i registi di In un futuro aprile.
Vi riportiamo uno stralcio della poesia per anticiparvi i luoghi, l’ambientazione e il sentire del regista durante questi anni.
Quadri friulani di Pier Paolo Pasolini
Senza cappotto, nell’aria di gelsomino
mi perdo nella passeggiata serale,
respirando – avido e prostrato, fino
a non esistere, a essere febbre nell’aria
la pioggia che germoglia e il sereno
che incombe arido su asfalti, fanali,
cantieri, mandrie di grattacieli, piene
di sterri e di fabbriche, incrostati
di buoio e di miseria…
Sordido fango indurito, pesto, e rasento
tuguri recenti e decrepiti, ai limiti
di calde aree erbose… Spesso l’esperienza
espande intorno più allegria, più vita,
che l’innocenza: ma questo muto vento risale dalla regione aprica
dell’inncenza… L’odore precoce e stento
di primavera che spande, scioglie
ogni difesa nel cuore che ho redento
con la sola chiarezza: antiche voglie,
smanie, sperdute tenerezze, riconosco
in questo smosso mondo di foglie.
Le foglie dei sambuchi, che sulle rogge
sbucano dai caldi e tondi rami,
tra le reti sanguigne, tra le logge
giallognole e ranciate dei friulani
venchi, allineati in spoglie prospettive
contro gli spogli crinali montani,
o in dolci curve lungo le festive
chine delle prodaie… Le foglie
dei ragnati pioppi senza un brivido
ammassati in silenziose folle
in fondo ai deserti campi di medica;
le foglie degli umili alni, lungo le zolle
spente dove le ardenti pianticine lievita
il frumento con tremolii già lieti;
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…
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Inizia Cilento Tastes: ecco i nomi degli artigiani del gusto
Riti secolari, terreni fertili ed un microclima baciato dalla fortuna: il Cilento possiede una biodiversità unica al mondo, con l’enologia che fa da trait d’union tra antico e moderno, per non parlare dell’arte e della cultura…Cilento Tastes vuole raccontare tutto questo, attraverso i veri protagonisti del territorio: gli artigiani del gusto e le cantine più rappresentative del territorio. L’appuntamento è dal 22 aprile al 25 aprile, alle ore 18,00 con l’apertura al pubblico dell’area permanente, con oltre 70 artigiani, con i relativi prodotti tipici, e la “Cantina Cilento” una selezione dei vini più rappresentativi del territorio, e ancora gruppi emergenti e artisti locali per un’esperienza 100% cilentana. L’evento è plastic free, l’allestimento è tutto green in legno riciclato e riciclabile.
Nel Cilento è nata la Dieta Mediterranea, e conta numerosi Presidi Slow Food, prodotti Dop e Igp, in altre parole, si tratta di un patrimonio enogastronomico di sorprendente valore. Prodotti che sicuramente hanno fatto e fanno da traino per l’economia del luogo, anche la produzione vitivinicola, contribuisce alla forza di un territorio sospeso tra storia, tradizioni ed un pizzico di magia: quella che pare aleggiare nell’aura senza tempo che avvolge il Cilento.
Gli artigiani del gusto di Cilento Tastes: l’elenco dei protagonisti
Azienda Agricola Salella con le olive “ammaccate” e conserve; Caseificio Del Prete con bocconcini e ricotta; Il Salume Stiese della Macelleria Piccinino e il panino con salsiccia e carne arrosto; Azienda agricola e agrituristica Corbella con le tipiche “lagane e ceci”; insalata mediterranea, la cicciata, confetture, legumi e pasta artigianali, Caseificio La Contadina con lo Yogurt “Bufarello”; Natalí Prodotti Cilentani con i sott’oli; Cece Re con bruschetta con sott’oli; Le Sorelle Trotta con la pizza fritta; Stilla con l’olio; Fattoria Albamarina con i suoi vini; Pastificio Artigianale Pietro Cava con la pasta artigianale; Salumificio La Cilentana con i salumi del territorio; Frantoio Oleario Radano Massimo con il suo olio; Gelateria Di Matteo con il gelato e i biscotti; lo chef Pietro Parisi -Palazzo Gentilcore- preparerà “la capra & la bufala in scarpetta cilentana” ; A.P.S Associazione Fusilli Di Pasquale Oristanio con gli iconici fusilli di Felitto; Appena Fritto con gli sfizi di pollo per bambini, Skim – la Birra Artigianale Campana; A Casa di Delia con lo “Spaghettone cilentano”; Panificio Biscottificio L’Antica Panetteria con i biscotti locali, Festa dell’Antica Pizza Cilentana con la tradizionale pizza cilentana, l’associazione Oleum con il marchio “Only extra”; Polito Viticoltori con i vini del territorio; Antico Cilento Liquori, Azienda Agricola Manzi con i fichi; L’Ammaccata – Antica Pizza Cilentana con la pizza ammaccata, Caseificio Sant’Antonio con il caciocavallo impiccato, Cilento I Sapori della Terra con vari prodotti tipici; Le Terre Ambrate con il miele; Mont Blank con il pane ai grani antichi cilentani, carpaccio di manzo affumicato ai sentori d’ulivo, carciofo di Paestum e mayo alle alici di Menaica mousse di ricotta di bufala e fichi del Cilento; Minnelea – La Casa della Dieta Mediterranea con le marmellate; La Dispensa di San Salvatore con l’ottima selezione dei prodotti del territorio; Storie di Pane con zeppole a base di alici, gli “scauratielli”, il “cuzzetiello con melanzane imbottite; Il Granato con la mozzarella e lo yogurt, Officine Alkemiche S.r.l.s con i suoi liquori, Iris Birra – Le Essenze di Terry con birra e liquori; Taverna Mast’Emilio con le braciole, arrosticini e panini, la Cilentina srl con la pizza; Azienda Agricola Paragano Maria Pia con l’olio, GOI – La Cesta della Biodiversità degli Agricoltori Custodi ceste con prodotti tipici, presente anche il Consorzio di Tutela del Carciofo Igp con il liquore “Amaro di Paestum”.
E ancora, per la categoria non solo food: Angelo Iannuzzi con ceste e madie, SOS Villaggi dei Bambini, Associazione ABA, e ancora la start-up innovativa PR Salute e l’app Authentico, Çeramì Di Nicola Craba con le sue ceramiche, Rosa Allocca – Sartoria Artigianale, con un’esposizione di artigianato, Afrodite Natura S.r.l.s con i cosmetici, e Giovanna Voria con i gioielli fatti con i ceci.
Cantina Cilento
In Cilento, quando si parla di vino, c’è tanta storia da mettere in conto. Sono vitigni che originano dall’antica Grecia. Terreni di difficile coltivazione, ma che ben si prestano alla coltura della vite. Il Cilento è fatto di colline e di montagne, con piccole piane costiere ed il Vallo di Diano, una grande pianura interna, un tempo occupata da un lago, oggi scomparso. Un continuo susseguirsi di dorsali montuose con un fitto reticolo idrografico, dove i vitigni locali, introdotti dagli antichi colonizzatori greci, hanno trovato dimora nella natura argillosa-calcarea del terreno e nel clima di zona.
Il Cilento è fatto di marne calcaree ricche di pietre, sono loro a donare ai vini una straordinaria mineralità e inevitabilmente freschezza. Sono 10 le cantine che fanno parte della selezione “Cantina Cilento”: Polito Viticoltori, Tenuta Macellaro, Tenuta Marchese Cardone, Vino BIOS, Tenuta Mainardi, Donna Clara, Alessandra, Botti Emiliana, Cantina Bello, Tenuta Massanova.
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