Eravamo partiti dalla speranza che “Il domani migliore” potesse iniziare anche dalla luce di un proiettore e abbiamo ancora una volta avuto la conferma che il cinema in presenza è in grado di garantire condivisione, incontro ed emozione.
Umberto Rinaldi, direttore artistico di Corto e a Capo – Premio Mario Puzo, saluta la VII Edizione appena conclusa.
Dove il cinema non è di casa, in luoghi storici del festival come in sedi nuove e inesplorate, l’incontro con le persone ha consentito di approfondire le immagini, andando anche oltre lo schermo dall’apertura su Pasolini fino ai giovani registi campani, dagli autori internazionali agli aperitivi lettarari, fino a chiudere con le testimonianze importanti e profonde di una protagonista storica del cinema come Sandra Milo, premio alla carriera, e di un importante regista e sceneggiatore come Francesco Bruni, vincitore del premio Mario Puzo 2021. Due storie artistiche che diventano umane e che affrontano i grandi temi e i grandi ideali della vita stessa.
L’incanto della voce di Amanda Sandrelli mescolata alle note del fisarmonicista Carmine Ioanna e l’esibizione diretta e divertita di Michele Placido hanno dato sapore all’evento, con la ciliegina sulla torta rappresentata dai workshop di documentario partecipato e di studio del fotogramma realizzati. Fin da domani riaccenderemo la luce del nostro proiettore, sempre con lo scopo di illuminare le aree interne con nuove ed emozionanti immagini.
![Corto e a Capo - Premio Mario Puzo](https://www.ilplurale.it/wp-content/uploads/2021/08/testatina-960x960-1.jpg)
Corto e a Capo – Premio Mario Puzo
Si è svolta dal 18 al 25 agosto 2021 nelle provincie di Benevento e Avellino il Festival del Cinema delle Aree Interne facendo rete con l’obiettivo sempre marcato di rendere le periferie centrali grazie al cinema.
Il Premio Immaginale dedicato al sociale, il concorso che ogni anno raccoglie centinaia di opere che arrivano da tutto il mondo e divise in otto sezioni.
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Sara J Jones racconta in Scusa la trasposizione in musica di un ritrovato e imprescindibile amor proprio
Non basta un mazzo di rose per curare una ferita d’amore: questo è ciò che Sara J Jones, con la sensibilità, la classe e la sensualità che la contraddistinguono, racconta in “Scusa” (Orangle Records/ADA Music Italy), il suo nuovo intreccio di pop e afrobeat avvolto da intense e malinconiche sfumature reggaeton.
Sulla ricercata e riuscitissima commistione sonora che sorregge il pezzo, resa possibile dall’abilità creativa di Andrea Cattaldo e Daniele Fasoli dei Phasher Studios, l’intensità espressiva di Sara si focalizza sul mix di emozioni che ci pervadono quando siamo chiamati a guardare in faccia la realtà nell’affrontare traumi emotivi che lasciano il segno, proprio come gli oggetti e i ricordi sulle pareti di un appartamento ormai abbandonato – «Cosa resta di te? Mobili, ritratti, su pareti vuote» -.
Scritto dalla stessa cantautrice milanese ripercorrendo un’esperienza personale vissuta anni fa, “Scusa” è la trasposizione in musica di una serie di tentativi di riappacificazione e riconquista andati vani, che non cancellano né la gioia né il dolore dei trascorsi a due anime, ma rivelano, con lo scorrere del tempo, l’esigenza di mettere un punto effettivo a capitoli ormai conclusi, per voltare pagina con un ritrovato e imprescindibile amor proprio.
Dichiara l’artista:
Correva l’anno 2017 e, dopo un lungo periodo di relazione, io e lui abbiamo deciso di intraprendere due strade differenti, in quanto, per me, le cose erano totalmente cambiate. Nonostante la mia sincerità e chiarezza nei suoi confronti, è bastato un solo giorno perché lui facesse sparire tutte le sue cose da casa mia. Mi sono ritrovata sola, in una casa improvvisamente vuota.
Non è stato un bel momento, ma mi ha insegnato molto. Qualche mese più in là, questa persona ha provato anche a riconquistarmi, regalandomi un meraviglioso mazzo di rose, pensando che tutto si sarebbe aggiustato. Sapete? da quel giorno ho imparato pian piano ad amare davvero me stessa.
Questo brano è il mio modo di raccontare l’accaduto e spero che gli ascoltatori possano ritrovarsi nelle mie parole.
“Scusa” mi è servito per ricordarmi che le cose belle sicuramente rimangono e che molte volte non abbiamo il coraggio di esporle così come vorremmo. Probabilmente, la me stessa di oggi direbbe che lui non era la persona giusta e non era il momento giusto.
Un pezzo penetrante, a mezz’aria tra selfness love e personal empowerment che, nell’autenticità e nella verità delle sue liriche, dà voce e musica ad uno spaccato sui rapporti umani in cui, ciascun ascoltatore, a prescindere dall’età, dalla provenienza e dall’orientamento sessuale, può ritrovarsi, con la maturità, l’umiltà e l’egenza di chi sa chiedere “Scusa”, agli altri e a se stesso.
“Scusa” è accompagnato dal videoclip ufficiale, girato a Milano dall’immancabile e attento sguardo di Alessandra Miatello, che sarà disponibile su YouTube nel corso delle prossime settimane.
Sara J Jones: chi é?
Sara J Jones, pseudonimo di Sara Libranti, è un’artista milanese classe 1994. Cantante, autrice, content creator, influencer ed imprenditrice, muove i primi passi nel mondo della musica in tenera età, partecipando a numerosi concorsi canori.
Esploratrice per nascita, studia Musical, Tecniche Teatrali e Danza, calcando grandi palchi come quello del Teatro Nazionale di Napoli, impreziosendo così l’eclettismo della sua Arte.
Nel 2015 pubblica “The Queen of the Night”, la sua prima release che le consente di farsi conoscere ed apprezzare da pubblico e critica e di dar vita all’EP “Eterno” (2016).
Dopo una pausa dalla scena che le ha consentito di maturare personalmente e professionalmente, Sara J Jones torna nei digital store nel 2022 con “Waterproof”, un brano, scritto a quattro mani con Marco Conte e prodotto dall’abilità creativa di Andrea Cattaldo (Phaser Studios), che evidenzia la poliedricità della sua anima autorale e interpretativa, raccontando, tra ironia, leggerezza e riflessioni, l’essenzialità di concedere spazio, tempo e cuore soltanto a chi si dimostra meritevole delle nostre attenzioni, imparando il sano amor proprio e dirigendo in prima persona il flusso delle nostre esistenze.
Capelli rossi, sguardo vivace, energia esplosiva e sorriso inconfondibile, sono i tratti distintivi della sua personalità che, uniti ad una vocalità fortemente pop intrisa di sfumature soul, ad una penna sensibile e camaleontica e ad un’attitudine fresca e frizzante, delineano l’essenza del suo percorso artistico.
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Odiarti Anch’io è il nuovo singolo di Alba
A meno di un anno dal singolo d’esordio “Ciao” che l’ha consacrata ufficialmente al mercato discografico italiano evidenziandone talento autorale e raffinatezza interpretativa, la cantautrice e attrice partenopea Alba torna nei digital store con “Odiarti Anch’io” (Delma Jag Records), il suo nuovo singolo che ne riconferma eleganza e cifra stilistica, mettendo in luce un ulteriore aspetto della sua sensibilità artistica.
Nato dalla mancata possibilità di replica dopo la fine di una relazione, il brano è un bianco e nero di emozioni che fluiscono in vidi pensieri ed intensi ricordi, attraverso cui, la penna aggraziata e la vocalità morbida di Alba, disegnano un ritratto malinconico e avvincente al tempo stesso, in cui immergersi ed immedesimarsi per esorcizzare il dolore e liberarsi dal passato.
Sentimenti e percezioni contrastanti, sospesi tra il desiderio di poter rivivere i piacevoli momenti trascorsi insieme e la consapevolezza di aver perso qualcosa di importante ma al contempo nociva e deleteria, si susseguono per poi unirsi e allinearsi nella volontà di voltare pagina per ricominciare da se stessi, amandosi in quella totalità composta anche di ferite, vuoti interiori che non vanno colmati con il ricordo di chi ce li ha causati, o per meglio dire, di coloro a cui abbiamo permesso di causarceli, ma con una buona dose di amor proprio che deve necessariamente essere coltivata giorno dopo giorno.
Il bisogno di amare, ma soprattutto di essere amati, conduce spesso ad abbandonare la propria identità in favore di una relazione complessa e tormentata, sorretta da un’accettazione fittizia ed illusoria di ciò che in realtà non ci rappresenta ma fingiamo di essere per compiacere l’altro, una manipolazione subdola e meschina, spesso frutto di un senso di inadeguatezza, che ancor prima di giungere dall’esterno, rivolgiamo a noi stessi, permettendo, di conseguenza, a chi ci sta accanto di prendersi gioco dei nostri sentimenti.
Dichiara Alba:
Odiarti Anch’io” racconta una storia, una storia di manipolazione e terrorismo psicologico. La protagonista è una giovane donna che, in un momento di fragilità, viene manovrata per far sì che diventi dipendente da un’altra persona, il cui obbiettivo è farla sentire inadeguata e annullata dal momento in cui non sono più insieme. Al contempo, però, è anche la storia di tutti coloro che cercano di aprire gli occhi smettendo di illudersi immaginando qualcosa che non esiste, riuscendo a trovare, guardando la realtà dei fatti, un motivo per non provare più quel tipo di amore.
«Sono nel fiore dei miei danni, ma scelgo io come distruggermi. Bastava stare insieme, tanto ormai so cadere» e «Tu che non sai star bene, dico stavolta volto pagina», sono tra i più rappresentativi passaggi del brano, mediante i quali si evince non soltanto la maturità della giovane cantautrice classe 2000, ma anche e soprattutto la sua capacità di raccontarsi e trasporre in musica uno spaccato di realtà che ancora troppo spesso passa e rimane in sordina, tra il timore del giudizio e la minimizzazione sociale.
“Odiarti Anch’io”, scritto dalla stessa Alba e prodotto da Samuel Aureliano Trotta, è accompagnato dalle emblematiche grafiche di Mery Sinatra e dalle immagini di Diana De Luca.
Intensa, penetrante e dotata di una finezza espressiva di raro riscontro, Alba rappresenta una delle migliori promesse della nuova scena pop nazionale al femminile, il perfetto ibrido tra contemporaneità e la classe che da sempre contraddistingue le produzioni cantautorali italiane.
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28esimo Trofeo RiLL: risultati, premiazione e nuova antologia
Domenica 30 ottobre, alle 18:00, avrà luogo la premiazione del XXVIII Trofeo RiLL per il Miglior Racconto Fantastico, premio letterario organizzato dall’associazione RiLL – Riflessi di Luce Lunare.
La cerimonia si svolgerà all’interno del festival internazionale Lucca Comics & Games, presso la sala incontri “Giovanni Ingellis” di Lucca Games (padiglioni di viale Carducci).Il Trofeo RiLL è uno dei maggiori concorsi letterari italiani per racconti fantastici. Possono partecipare al premio storie fantasy, horror, di fantascienza e, in generale, ogni racconto sia (per trama e/o personaggi) “al di là del reale”. A ogni edizione partecipano stabilmente più di 300 racconti; nel 2022 i testi ricevuti sono stati 371, scritti da più di 300 autori e autrici, residenti in Italia e all’estero.
Il Trofeo RiLL è patrocinato da Lucca Comics & Games, che da sempre ospita la premiazione.Nel corso della premiazione sarà presentata l’antologia “Quel signore in salotto e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni”: ventesima uscita della collana “Mondi Incantati”, che pubblica ogni anno i migliori racconti del Trofeo RiLL e di SFIDA (altro concorso bandito da RiLL). Il libro, curato da RiLL, è edito da Acheron Books. La copertina è firmata dall’illustratrice Valeria De Caterini.
“Quel signore in salotto e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni” propone anche la sezione RiLL World Tour, che dal 2013 ospita i racconti fantastici premiati nei concorsi esteri con cui il Trofeo RiLL è gemellato: il premio Visiones (Spagna); il premio Ataegina (Portogallo); la NOVA Short-Story Competition (Sud Africa); la Horror Flash Fiction Competition (Australia).Trofeo RiLL: i vincitori
“Quel signore in salotto e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni” include tredici racconti.
Aprono il volume le cinque storie premiate del XXVIII Trofeo RiLL, selezionate dalla giuria del concorso, composta da scrittori, giornalisti, accademici, esperti e autori di giochi:Vincitore del XXVIII Trofeo RiLL: Quel signore in salotto, di Nicola Catellani (Carpi, Modena)
Una ghost-story dei nostri giorni, scritta con tale naturalezza da accentuare l’empatia verso i personaggi. Si parte da uno spaccato di vita familiare, con le ansie e le preoccupazioni quotidiane comuni a molti di noi; in questo contesto il soprannaturale si fa strada inaspettato, senza ricorrere a effetti speciali, ma semplicemente sedendosi nel tranquillo salotto di un’anziana signora.Secondo Classificato: nonmorto, di Marta Bonaventura (Londra, Gran Bretagna)
Un racconto sui non morti, molto ben sviluppato e nel quale un nucleo doloroso sottende l’invenzione fantastica. Dopo un avvio quasi investigativo, l’orrore si afferma come colpa e ripristino dell’equilibrio. Quasi un omaggio a Poe.Terzo Classificato: Il funerale dell’assassino, di Nelson Nazzicari (Lodi)
Una storia dura e cruenta, una sorta di frammento di un’ambientazione (un’Italia futuristica?) che si intuisce molto articolata, nella quale emerge con forza lo scontro fra istituzioni laiche e religiose. Per certi aspetti, un racconto a tesi, che vuole scuotere i lettori.Quarto Classificato: Still life, di Riana Rocchetta (Imola, Bologna)
Il racconto di una notte di festa in cui i defunti escono dalle tombe per vivere un effimero momento di nostalgia, rimpianto o vendetta… ma il grottesco si fa garbato e l’orrore è solo uno sfondo per la narrazione, mentre la scrittura procede ironica e disinvolta.Quinto Classificato: Il frutteto, di Giorgio Smojver (Padova)
Un racconto evocativo e coinvolgente, che si svolge a Messina nel XIII secolo. L’ambientazione italiana è ben utilizzata, e molto apprezzabile è la forma linguistica, che usa arcaicismi con efficacia, risultando scorrevole e mai forzata. Le tre voci narranti si alternano in modo convincente, fino all’epilogo.Sempre durante la premiazione, sarà consegnato il premio speciale Lucca Comics & Games per SFIDA 2022, il concorso che RiLL riserva dal 2006 agli autori/ autrici arrivati una o più volte in finale al Trofeo RiLL. Il concorso deve il nome alla SFIDA che RiLL lancia con ogni edizione: scrivere una storia che rispetti uno (o più) vincoli, che cambiano ogni anno.
Nel 2022 SFIDA rende omaggio al centenario della nascita di Charles M. Schulz (il “papà” dei Peanuts, e quindi di celeberrimi personaggi del mondo del fumetto: Snoopy, Charlie Brown, Linus…) e “gioca” con il ventennale della collana Mondi Incantati, che da sempre pubblica i racconti vincitori del concorso.
La SFIDA era quindi duplice: in primis, l’incipit di ciascun testo doveva obbligatoriamente essere “Era una notte buia e tempestosa” (forse il più celebre inizio di una storia, puntualmente usato da Snoopy quando si cimentava nella scrittura); inoltre, ogni racconto doveva avere come tema: “storia di uno scrittore (o scrittrice) e del suo libro”.I quattro racconti vincitori di SFIDA 2022, selezionati da RiLL, sono pubblicati nell’antologia “Quel signore in salotto e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni”. Uno di essi sarà insignito con il premio speciale Lucca Comics & Games.
Si tratta di:
– L’uomo lince, di Andrea Galla (Torino)
– La fromula magica, di Nicola Catellani (Carpi, Modena)
– Libro delle piogge, di Cristiano Montanari (Modena)
– Loop, di Alessandro Izzi (Gaeta, Latina)Lo stand di RiLL a Lucca Comics & Games 2022 è il numero CAR 109 di Lucca Games (padiglioni di viale Carducci).
L’antologia “QUEL SIGNORE IN SALOTTO e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni” sarà disponibile presso lo stand RiLL, insieme agli altri libri curati da RiLL.
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