Rimini Wellness

Yoga Antigravity: librarsi in sospensione con eleganza

Lo Yoga Antigravity è una disciplina creata da Christopher Harrison, noto danzatore acrobatico, nel 1991 e consiste nel praticare esercizi di yoga (asana), utilizzando amache elastiche e sfidando la gravità.

Lo Yoga Antigravity oltre alle classiche posizioni dello yoga si avvale anche di esercizi presi dalla danza e dal pilates che lo rendono una disciplina corporea elegante, divertente e stimolante.

Yoga Antigravity al Rimini Wellness

Meditazione all’interno di amache

I benefici di questa attività aerea sono legati allo scarico della colonna vertebrale che non ha bisogno di sforzarsi perché viene sostenuta dalle amache ma ha la possibilità di distendersi. Ciò produce benessere sul sistema nervoso, psichico e fisico.

Nello Yoga Antigravity si sperimentano inversioni in sospensione, ciò è utile per allenare la mente, controllare la paura e i movimenti, prendendo più consapevolezza di se stessi e rispettando i limiti del proprio corpo. Da un punto di vista fisico lo Yoga Antigravity è utile per migliorare la circolazione, tonificare cosce e braccia. Mediamente ogni lezione dura sui 45 minuti.

La tecnica dell’Antigravity è una vera e propria disciplina fitness che con lo yoga ha poco in comune.

Yoga Antigravity: video

Yoga in sospensione

Yoga Antigravity: a chi è sconsigliato

Lo Yoga Antigravity non può essere praticato da donne in gravidanza, da persone con glaucoma, da chi ha subito un intervento chirurgico da poco, da chi soffre di malattie cardiache, da chi soffre di pressione alta o bassa.

Questa tipologia di allenamento è anche sconsigliata a chi soffre di ernia al disco, vertigini, osteoporosi, sindrome del tunnel carpale, a chi  soffre di spasmi muscolari, di sinusite e di ernia iatale.

È sempre opportuno rivolgersi al proprio medico e farsi consigliare a riguardo.

Bioginnastica: che cos’è la ginnastica posturale bioenergetica?

La Bioginnastica nasce nel 1990 e trae la sua ispirazione dalle teorie bioenergetiche di Alexander Lowen (1910 – 2008), un noto psichiatra e psicoterapeuta degli anni ’70.

Alexander Lowen, quando parla di bioenergetica, parte dal presupposto che mente e corpo vivono in una stretta connessione, in cui l’una (la mente) è parte integrante dell’altro (il corpo). Dunque qualsiasi disturbo appartenente alla personalità si esprime attraverso disturbi localizzati sul corpo.

In breve ciò che turba la nostra mente viene reso palese dal corpo che diventa una sorta di chiave di lettura e campanello d’allarme per avvertirci che qualcosa non va come dovrebbe.

La bioenergetica di Alexander Lowen lavora a livello muscolare come metodologia terapeutica e usando le sue parole:

Quando vedo un’area del corpo trattenuta o contratta la interpreto per prima cosa in termini energetici. La contrazione, a seconda della sua collocazione, blocca il flusso di eccitazione che va verso l’alto, nella testa e negli occhi, o verso il basso, nel bacino, nei genitali e nelle gambe. In ogni caso il dolore è connesso con il trattenere. Da una parte trattenere o contrarre sono manovre utili a diminuire il dolore legato ad un desiderio insoddisfatto, ad una ferita o ad un’umiliazione, alla perdita o alla frustrazione. Diminuiscono il dolore attenuando le emozioni, cioè desensibilizzando la persona nei confronti del dolore. L’area interessata viene intorpidita. In terapia per prima cosa viene sperimentato l’allentamento della contrazione, quindi dolore. Il passaggio di una forza energetica (il sangue) attraverso una zona contratta, è doloroso. Ma dopo che è avvenuta l’esperienza nel rilasciare la tensione, la sensazione è di piacere.

bioginnastica: video

Ginnastica bioenergetica

Questa breve parentesi sul concetto di bioenergetica in Alexander Lowen è fondamentale per poter comprendere meglio il lavoro svolto dalla Bioginnastica, intuizione nata da Stefania Tronconi che ha sperimentato questa metodologia, ampliandola.

Stefania Tronconi attraverso la ginnastica, intesa come arte del movimento, ricrea l’equilibrio partendo dallo studio sulla postura perché da ciò è possibile risalire al mondo caratteriale ed emozionale di ciascun individuo.

Bioginnastica: video

Bioginnastica di Stefania Tronconi

La Bioginnastica: protocolli e metodologia

La Bioginnastica si basa su metodologie e protocolli che si arricchiscono attraverso studi e aggiornamenti costanti.

Il passaggio principale per poter iniziare questo percorso è dato dall’ascolto personale e dalla presa di coscienza dei propri problemi, delle proprie paure e dei propri limiti. Ciò che chiede la Bioginnastica è uno sguardo introspettivo su se stessi e per poter fare ciò c’è bisogno di fermarsi e riflettere su ciò che non va in noi.

Se pensate che la Bioginnastica sia l’equivalente di un farmaco che si attiva in totale autonomia e passività siete sulla strada sbagliata perché c’è bisogno di un’interazione attiva che vi renderà partecipi in prima persona, diventando protagonisti attivi della vostra salute.

Il secondo passaggio si avvale di un lavoro di respirazione mio-fasciale che permette di riequilibrare e mettere sulla stessa frequenza ricettiva mente e corpo per poter lavorare attraverso manipolazioni su contratture muscolari, blocchi articolari e impedimenti motori.

La Bioginnastica è adatta a tutti e non ha un limite di età perché non è un’attività che richiede uno sforzo fisico e un allenamento sportivo ma ha bisogno della volontà di andare oltre i propri limiti fisici e mentali, di una predisposizione verso il cambiamento e di pazienza.

Bioginnastica a Rimini Wellness 2019

Bioginnastica al Rimini Wellness 2019

L’obiettivo finale della Bioginnastica è quello di condurre verso una postura corretta e un equilibrio psicofisico ottimale.

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