Chiara Rigione intervista

Chiara Rigione e la ciclicità del tempo nel corto Domani chissà, forse

Domani chissà, forse (2019) è un cortometraggio di Chiara Rigione che racconta, attraverso le immagini, lo spopolamento di un paese e di un tempo che è ciclico e ,alle volte e in alcuni  luoghi, sembra essersi fermato.

Protagonista del cortometraggio è Vallepietra, un piccolo borgo medievale ai confini con l’Abruzzo e ai limiti della provincia di Frosinone, che non rientra tra i borghi più gettonati d’Italia e che ricorda molte zone rurali irpine, per suggestione naturalistica ma affette dallo spopolamento.

Vallepietra

Vallepietra

Chiara Rigione prende spunto, per la realizzazione di Domani chissà, forse, da un documentario di Ansano Giannarelli del 1961, che trattava appunto il tema dello spopolamento rurale. Da qui è iniziato il suo viaggio per la realizzazione del cortometraggio e dell’impronta fotografica che, la regista avellinese, ha deciso di dare al suo lavoro.

Il cortometraggio, infatti, gioca sull‘illusione spazio temporale: le scene che compongono il lavoro cinematografico potrebbero essere state girate anche negli anni ’60. È come se l’avanzare del tempo non esistesse o si ripiegasse, inevitabilmente, su se stesso senza andare oltre.

Chiara Rigione: intervista

Domani chissà, forse di Chiara Rigione

Per scoprire altre curiosità su Domani chissà, forse di Chiara Rigione non vi resta che guardare l’intervista video.

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