Irpinia protagonista alla Bit Milano con Sistema Irpinia. Il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, ha partecipato a un confronto pubblico nell’ambito della fiera internazionale dedicata al turismo, nel corso del quale ha illustrato gli obiettivi e il nuovo percorso dell’intera programmazione di Sistema Irpinia.
Spiega il presidente Buonopane:
Abbiamo anzitutto fatto conoscere a una folta platea di stakeholder internazionali che esiste una Destinazione Irpinia, un patrimonio storico-artistico-culturale e ambientale che la Provincia sta valorizzando. Le aree interne, abbiamo ribadito, custodiscono uno scrigno materiale e immateriale, che va esaltato. E in tal senso stiamo operando.
Prosegue il presidente Buonopane:
Con la partecipazione alla Bit di Milano lanciamo questo ulteriore step di valorizzazione del patrimonio culturale della provincia di Avellino e delle professionalità che, con l’azione di ITS Bact e Rete Destinazione Sud, si stanno formando.
Gli allievi/operatori di Sistema Irpinia, oltre al diploma Tecnico Superiore, hanno ora la possibilità di ottenere il patentino per Direttore di Agenzia Turistica. Alla fine del percorso, avranno acquisito competenze ultra-specialistiche che consentiranno loro un inserimento più agevole nel mondo del lavoro, ripagandoli dei sacrifici compiuti, investendo su sé stessi e sulla nostra Irpinia. La Fondazione Sistema Irpinia deve avere l’ambizione di diventare un modello da esportare fuori dai confini locali.
Dopo la Bit, a marzo Sistema Irpinia sarà alla Bmt-Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli con un’area esclusiva di 75 metri quadrati.
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Provincia,
il bilancio del primo anno e i prossimi traguardi del presidente BiancardiIl Presidente della Provincia di Avellino, Domenico Biancardi, cogliendo l’occasione del tradizionale scambio di auguri natalizi traccia un bilancio del primo anno di lavoro a Palazzo Caracciolo e anticipa il vasto programma di interventi previsto per il 2020.
Si chiude così un anno intenso e ricco di iniziative che hanno interessato: la promozione del territorio, il miglioramento dell’edilizia scolastica, il rifacimento della rete stradale e il potenziamento della raccolta dei rifiuti.
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Mariangela Merola incontra Nicola Goglia, imprenditore di Casal di Principe
Mariangela Merola, avvocatessa e candidata per le prossime Regionali in Campania con De Luca per la circoscrizione di Caserta e Provincia, si è recata a Casal di Principe per comprendere da vicino e ascoltare le parole di chi realmente vive il proprio territorio tutti i giorni.
La prima visita si è svolta presso Emilio il pasticciere, nota pasticeria del luogo e non solo: Emilio e Nicola Goglia infatti rappresentano un’eccellenza del territorio casalese e del casertano.
Nicola Goglia, figlio di Emilio, ha spiegato le problematiche presenti su un territorio complesso come quello di Casal di Principe, rivelando cosa si aspettano le attività commerciali e imprenditoriali del luogo.
La passione del padre tramandata al figlio nello svolgere la loro attività con amore e dedizione spesso non basta per rivalutare un territorio e dargli il giusto valore che merita.
La candidata per le prossime Regionali in Campania si è recata a Casal di Principe
L’attività commerciale di Emilio e Nicola Goglia ha alle spalle quarant’anni di sfide e di lavoro e nonostante la fama riscossa anche oltre confine campano e casertano non ha spinto i due imprenditori ad abbandonare la loro terra ma volontariamente e con consapevolezza hanno deciso di restare a Casal di Principe, per l’amore nei confronti del casalese.
Mariangela Merola ha chiesto quali sono le aspettive che l’imprenditore nutre nei confronti della politica in vista delle prossime Regionali in Campania.
Nicola Goglia ha risposto con le seguenti parole:
Il territorio di Casal di Principe non è un territorio dove c’è turismo come può esserci a Sorrento o Pompei. Dunque la difficoltà di un imprenditore del casalese che non ha la possibilità di poter utilizzare un’affluenza dettata dal turismo, chiede alla politica di non essere abbandonato sia da un punto di vista sociale che della sicurezza.
Roccobabà di Emilio il pasticciere
Emilio il pasticciere infatti nonostante tutto rappresenta un’attrattiva che riesce a catalizzare un numero cospicuo di avventori a Casal di Principe grazie al loro Roccobabà, una specialità dolciaria brevettata nel 2000, che rappresenta un’eccellenza del casertano e non solo.
Il Roccobabà infatti è l’unico dolce che vanta una griffe legata all’alta moda perchè lo stilista Rocco Barocco, durante una cena di lavoro, ha assaggiato questo dolce di Emilio il pasticciere e rimasto estasiato dal sapore inconfondibile e delicato ha deciso di firmarlo con il suo nome.
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Emergenza Covid-19: le proposte economiche di Maurizio Petracca
L’emergenza Covid-19 impone la necessità di dare vita a politiche di sostegno che devono interessare tutti i settori economici e produttivi. Ovviamente il lockdown non ha risparmiato l’agricoltura.
Maurizio Petracca dichiara:
In questa fase così delicata anche dal punto di vista produttivo ed economico sarebbe prioritario prevedere la proroga di tutte le scadenze relative alle misure del Psr al 31 dicembre 2020, il pagamento da parte di Agea di tutti i contributi relativi sia agli anni pregressi sia come anticipazione per il 2020 al 70%, la richiesta dello stato di calamità che riguardi tutti i comparti agricoli regionali con l’obiettivo di definire al riguardo anche una specifica misura del Psr.
Inoltre sarebbe auspicabile prevedere un’anticipazione sulle risorse a valere sulla programmazione 2021/202717.
Maurizio Petracca parla dell’emergenza economica da Covid-19
Maurizio Petracca: le proposte
Per le misure a premio:
Prendendo spunto dalle difficoltà recenti e dallo scenario presentato da AgEA e considerando la possibile lunga durata dell’emergenza Covid-19, si ritiene necessario che l’Assessorato all’Agricoltura debba porsi l’obiettivo improcrastinabile di risolvere un problema che sta creando e creerà nei prossimi mesi uno stato di forte difficoltà al settore agricolo ovvero la mancanza di liquidità per le aziende e la necessità di attivare, quanto prima.
Qquello che è previsto dal Regolamento (UE) n. 640/2014 che al paragrafo 1 dell’art. 4 – Forza maggiore e circostanze eccezionali – così riporta
….Per quanto riguarda i pagamenti diretti, qualora non abbia potuto adempiere ai criteri di ammissibilità o ad altri obblighi per cause di forza maggiore o circostanze eccezionali, il beneficiario continua a godere del diritto all’aiuto per la superficie o gli animali che risultavano ammissibili nel momento in cui è sopravvenuta la forza maggiore o la circostanza eccezionale.
È necessario in questa fase, ottenere l’anticipazione al pagamento, sulla base del dato storico delle erogazioni relative alle domande presentate negli anni precedenti, delle misure 10 (Pagamenti agro-climatici-ambientali) – 11 (Agricoltura biologica) e 13 (Indennità a favore delle aree soggette a vincoli naturali) per l’anno 2020 in mancanza di presentazione della domanda di aiuto. Detta anticipazione dovrà corrispondere al 75% dell’importo medio precedentemente erogato. Sbloccare, inoltre, i pagamenti delle suddette misure per le annualità precedenti determinati dai controlli Agea sulla Condizionalità, su errori di superficie o altri motivi di carattere burocratico.
Per le misure a finanziamento:
Quante aziende agricole o dell’agroalimentare attiveranno il finanziamento delle misure di ammodernamento, considerata la difficoltà finanziaria molto stringente che il problema Covid-19 sta determinando, e quante riusciranno ad attivare una fidejussione vista la complessità finanziaria, economica e burocratica della stessa?
Quante aziende riusciranno, per problemi legati al mercato del lavoro (impossibilità degli spostamenti, sicurezza sul lavoro a seguito della pandemia) a partire con le attività o a completarle nei prossimi mesi? Quante aziende sono in procinto di rinunciare al finanziamento viste le difficoltà finanziarie che si potranno determinare?
Anche in questo caso bisogna operare non per provvedimenti spot ma spostare, inderogabilmente, prorogando gli impegni di chiusura delle attività delle aziende e degli enti almeno a fine 2020, definendo, inoltre, uno spostamento degli adempimenti burocratici (avvio dei lavori, comunicazioni varie, proroghe, ecc.) per evitare difficoltà operative nel rispetto, allo stesso tempo, degli obblighi di sicurezza necessari.
Bisogna, invece, facilitare, quelli che sono in fase avanzata o di chiusura dei progetti e che hanno presentato domanda di pagamento o di saldo finale, attivando i pagamenti sulla base della documentazione contabile e solo successivamente a quelle delle opere realizzate.
Per le misure strutturali e di ammodernamento destinate alle aziende agricole e agroalimentari del Psr agevolare l’accesso alle anticipazioni, per quelle pubbliche favorire la chiusura dei lavori con una copertura del 100% del contributo ammesso; introdurre uno strumento rapido di spesa per progetti di ammodernamento per importi inferiori ai 50.000 €.
Stato di calamità e situazioni di carattere generale: Lo stato di calamità va esteso a tutti i comparti agricoli senza escludere nessuna delle attività produttive. La produzione zootecnica bovina, suina, ovicaprina, l’ortofrutta, il vivaismo, la frutta in guscio, l’olivicoltura e la viticoltura attualmente escluse vanno ricomprese in quanto produzioni tipiche regionali spesso valorizzate da marchi di qualità comunitari. Prevedere l’accesso facile al sistema assicurativo (grandine e aziendale) e introdurre il fondo assicurativo regionale per garantire le prossime coltivazione sia dall’eventuali calamità naturali, sia per sostenere le speculazioni del mercato a cui le aziende andranno inevitabilmente incontro per almeno tre anni.
Maurizio Petracca conclude:
Queste proposte confluiranno nella piattaforma, nel programma di aiuti che la Regione Campania intende sottoporre nelle prossime ore al Governo nazionale. L’incertezza della fase che viviamo, le incognite relative alla durata delle misure restrittive oggi attive, la contrazione della domanda e dei consumi sono tutti elementi che, anche nel settore agricolo ed in tutti i comparti in cui si articola, hanno determinato una situazione di grande difficoltà che gli operatori e gli imprenditori rappresentano in tutta la sua gravità. In questa congiuntura è necessario un impegno senza precedenti da parte di tutti, un impegno unitario per dare risposte concrete, oltre ogni interesse di parte, a chi vive una condizione di disagio. L’emergenza Covid-19, oltre ai gravissimi aspetti sanitari, ha portato ad una crisi generale dal punto di vista produttivo ed economico che potrà essere superata solo grazie a politiche mirate, flessibilità europea, coesione nazionale.
In particolare ho proposto, in aiuto delle imprese in sofferenza, di istituire un mutuo – almeno quinquennale – a tasso zero, in funzione del reddito dell’anno precedente, in modo da affrontare le difficoltà della contingenza.
Inoltre, ho sollecitato l’abbuono delle ultime tre mensilità di fitto di tutte le attività commerciali costrette alla chiusura con la modalità del credito d’imposta e l’abbuono delle rate Imu per le categorie produttive D del 7.5 per mille da versare allo Stato. Inoltre, ho chiesto che la Regione Campania solleciti il Governo centrale perché vari un programma di sostegno e di agevolazioni per i professionisti ed i titolari di partita Iva da un punto di vista di sgravi fiscali e di finanza agevolata come strumenti utili al rilancio dell’economia. Si tratta di misure utili, concrete e anche di respiro più ampio rispetto ad interventi una tantum che rischiano di avere un carattere eccessivamente episodico e non strutturale.
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