Marianna Calabrese e Giuseppe Borrelli vi aspettano venerdì 6 settembre al Castello D’Aquino di Grottaminarda, per intrattenere i più piccoli con il laboratorio artistico ispirato ad Andy Warhol.
La partecipazione al laboratorio è gratuita!
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Riparte Innesti al Mercadante
Riprende la programmazione al Ridotto del Mercadante con Innesti, un ciclo di cinque spettacoli che la sala al primo piano del teatro di Piazza Municipio proporrà al pubblico da febbraio a maggio 2022.
Dichiara il direttore Roberto Andò:
Innesti è il titolo che abbiamo scelto per la stagione del Ridotto del Teatro di Napoli, un titolo che vuole alludere alla ricerca di strade nuove, caratterizzate dagli innesti che ne fecondano i diversi germogli linguistici, peculiare a una certa scena contemporanea. Da ora sino a maggio con tre nostre produzioni in prima nazionale e due spettacoli ospitati, il Ridotto si conferma come spazio dedicato alla nuova drammaturgia, alla ricerca, e alle tendenze artistiche del territorio.
Innesti: programmazione
Dal 17 al 27 FEBBRAIO
NATURA MORTA CON ATTORI
di Fabrizio Sinisi
regia Benedetto Sicca
con Francesco Roccasecca e Beatrice Vecchione
produzione Teatro di Napoli – Teatro NazionaleDal 10 al 20 MARZO
NAPOLI MON AMOUR
di Alessio Forgione
adattamento Mariano D’Amora
regia Rosario Sparno
con Angela Fontana, Marcello Manzella, Gennaro Apicella
produzione Teatro di Napoli – Teatro NazionaleDal 21 APRILE al 1 MAGGIO
LETTERE INTIME
di Diego Nuzzo
diretto e interpretato da Paolo Cresta
produzione Teatro di Napoli – Teatro NazionaleDal 11 al 15 MAGGIO
CUÒRE: SOSTANTIVO MASCHILE
di Angela Di Maso
drammaturgia Angela Di Maso dalla Storia di Alvia e Daniela
regia Alvia Reale
con Daniela Giovannetti, Alvia Reale
produzione Gruppo della CretaDal 16 al 17 MAGGIO
TRADIMENTI
di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
regia Michele Sinisi
con Stefano Braschi, Stefania Medri, Michele Sinisi
produzione Elsinor Centro Di Produzione Teatrale
con il contributo di Next-Laboratorio delle Idee -
Frida Kahlo e Diego Rivera: la storia d’amore tormentata
Una duratura, passionale e tormentata storia d’amore fu quella tra Frida Kahlo e Diego Rivera.
Quando i due si incontrarono per la prima volta, nel 1922, Frida era appena quindicenne mentre Diego aveva già 36 anni. Colpito dallo sguardo della giovane, Diego così scriveva:
…aveva una dignità e una sicurezza di sé del tutto inusuali e negli occhi le brillava uno strano fuoco.
Sette anni più tardi, nel 1929, “l’elefante e la colomba” diventano marito e moglie, dopo il secondo divorzio di Diego.
Diverse separazioni costellarono la loro storia, insieme alle gelosie e ai tradimenti, tra i quali, il più eclatante, quello che Diego consumò con Cristina, sorella di Frida, nel 1939. Altre donne entrarono nella vita di Diego Rivera durante il matrimonio con Frida, fino al divorzio, dopo il tradimento con l’attrice Paulette Godard. Eppure, dopo un anno di separazione, Frida e Diego tornarono insieme, risposandosi. Il matrimonio rinnovato aprì però una nuova fase della loro relazione, che si trasformò in una relazione aperta.
Le lettere e le pagine di diario originali esposte in mostra sono un prezioso contributo al racconto della loro storia d’amore. In una delle lettere indirizzate a Diego (1935), Frida così scriveva:
Perché dovrei essere così sciocca e permalosa da non capire che tutte queste lettere, avventure con donne, insegnanti di “inglese”, modelle gitane, assistenti di “buona volontà”, le allieve interessate all’“arte della pittura” e le inviate plenipotenziarie da luoghi lontani, sono soltanto avventure? In fondo tu ed io ci amiamo profondamente e per questo siamo in grado di sopportare innumerevoli avventure, porte sbattute, imprecazioni, insulti, reclami internazionali – eppure ci ameremo sempre.
Diego confessò che il suo amore per Frida era stata la cosa migliore che gli fosse mai capitata.
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Sound of salame: uno spaccato della società contemporanea
Sound of salame è il romanzo d’esordio di Mattia Bortesi pubblicato nel 2019 da Arkadia Editore.
Il protagonista del romanzo è un ragazzo che vive a Porotto, una frazione di Ferrara. Dalle pagine del libro non conosciamo il nome perché Sound of salame è scritto in prima persona, è una sorta di diario del ragazzo.
Dalle prime pagine del libro oltre a comprendere uno spaccato sociale tipico delle periferie, in cui ci viene descritta la posta di Porotto rimasta ferma agli ’80, capiamo subito cosa vuole fare il protagonista del romanzo.
La sua grande ambizione è quella di diventare una grande pop star. Oltre alla passione per la musica, al protagonista del romanzo, piace scommettere e giocare al bingo.
Mattia Bortesi riesce a descrivere con minuzia e garbo lo squallore e la tristezza che si respira in questi posti, facendo un ritratto minuzioso del ludopatico.
Un rumore di monetine inserite scandiva sia il trascorrere del tempo che passava, sia la pensione di queste persone che spariva. Puff! Puff! Puff! Ogni tanto qualcuno vinceva il superpremio e allora partivano lucine epilettiche, raggi laser e suoni acutissimi. Il rumore di una cascata di due euro monopolizzava lo stanzone, ma chi di solito vinceva aveva ormai perso tutti i soldi guadagnati in una vita, quindi c’era ben poco da sorridere.
Così il fortunato zombi non faceva altro che raccogliere le monete meccanicamente, con una spaventosa assenza di emozioni.
Difficilmente Dante, se fosse vissuto ai nostri tempi, avrebbe escluso questo ambiente dalla sua discesa. C’era tutto quel che bastava.
Sound of salame: qualche accenno sulla trama
Quando il protagonista di Sound of salame è un pò giù e ha voglia di staccare la spina si reca nel suo bar di una vita, quello che si trova a 300 metri da casa sua. È un piccolo bar a gestione familiare, losco, umido e fatiscente che ci ricorda quelli delle nostre periferie.
I suoi amici e frequentatori assidui del bar hanno tutti almeno quindi anni più di lui e le uniche imprese di una vita che sono capaci di raccontare sono quelle legate ai numerosi incidenti o risse mai scaturite per una loro colèpa dirretta.
Io li ascoltavo, in silenzio. Li osservavo: c’era un piacevole rischio di contagio nel frequentare quelle auree da rockstar decadute. E anche se in cuor mio li amavo, sapevo benissimo che dovevo guardarmi bene dal diventare come loro.
La vita del protagonista procede ad un ritmo costante che oscilla tra il fastidio nell’osservare ciò che gli succede intorno e la comfort zone in cui si rifugia, per sentirsi una persona migliore di quello che probabilmente è.
Un giorno farà un incontro inaspettato, quello con la bibliotecaria Margherita che probabilmente riuscirà a cambiargli la vita o forse a dargli quella scossa di cui ha bisogno.
Per scoprirlo, non vi resta che leggere Sound of salame di Mattia Bortesi!
Mattia Bortesi: chi è?
Mattia Bortesi si è laureato in Lettere con una laurea in Italianistica, presso l’Università Alma Mater di Bologna. Ha curato per diversi anni, presso associazioni culturali, una sua personale Lectura Dantis, soffermandosi in modo particolare sull’Inferno dantesco.
Oggi insegna italiano alle scuole medie in provincia di Mantova e, come il protagonista del suo romanzo d’esordio, ama la musica. Infatti l’insegnante suona la chitarra ed ha iniziato un progetto cantautorale che si chiama Matija. Ama il cinema ed i suoi registi preferisti sono David Lynch e Nanni Moretti.
4 comments on Grottaminarda: manca poco per l’appuntamento con il laboratorio artistico di Zigarte
ispirato alla pop art di Andy Warhol
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